Milča Mayerová
Abeceda
14-04-1926 - Praga, Osvobozené divadlo (Teatro liberato)
Performance poetico-coreografica in 25 quadri
Coreografia: Milča Mayerová
Voce narrante: Nedbal
Testo: Vitislav Nezval
Realizzazione grafica: Karel Teige
Fotografia: Karel Paspa
Costumi: Milča Mayerová
Musica:
Scene:
Luci:
CAST
Milča Mayerová
Coreografia: Milča Mayerová
Voce narrante: Nedbal
Testo: Vitislav Nezval
Realizzazione grafica: Karel Teige
Fotografia: Karel Paspa
Costumi: Milča Mayerová
Musica:
Scene:
Luci:
CAST
Milča Mayerová
TRAMA
GALLERY
APPROFONDIMENTO
L'alfabeto danzante di Teige
Karel Teige (Praga, 1900-1951), teorico dell’arte ed architettura e ragguardevole artista grafico cecoslovacco, è stato uno dei maggiori esponenti del modernismo europeo tra gli anni '20 e '50 del XX secolo. Teige ha pubblicato numerosi libri e saggi sulle maggiori riviste d'avanguardia del tempo e si è cimentato brillantemente in ogni campo della comunicazione visiva, spaziando dall'architettura al design, dal teatro alla fotografia. Alla fine della prima guerra mondiale, dalle macerie dell’impero austro-ungarico, nasce la prima Repubblica Cecoslovacca. La capitale Praga, divenuta ora centro economico dirigenziale della neonata repubblica, è ora il luogo dove si accentra il dibattito intellettuale. L’esigenza di ritrovare un tessuto culturale comune porta a dividere, da una parte, i fautori del recupero della tradizione e riscoperta del passato e dall’altra quelli che vedono, nella modernità e nel linguaggio rivoluzionario delle avanguardie artistiche, il mezzo espressivo adeguato ad un nuovo e dinamico Stato moderno alla ricerca della propria identità culturale. Brillante animatore e protagonista della scena culturale praghese, Teige parteggia decisamente per i secondi. Grazie ad un felice intuito e senso critico è sempre in prima linea nell’individuare e promuovere le più interessanti e rilevanti tendenze artistiche dell’epoca. Praga diventa il punto di riferimento e passaggio obbligato per la diffusione dei movimenti d’avanguardia nel Centroeuropa. Tutti gli “ismi” dell’epoca trovano sulle riviste ceche d’avanguardia, in cui Teige collabora (quando non ne è direttamente l’ideatore), ampio spazio e vivace discussione critica. E’ grazie a Teige e al gruppo del Devětsil, gruppo d’artisti d’avanguardia ceco, che a Praga, nel 1921, Marinetti porta in scena le sue “Sintesi futuriste”, così come continui sono - stimolati da Teige - gli incontri-scontri tra le avanguardie occidentali e quelle sovietiche e gli interessanti contributi sul modernismo in architettura di Le Corbusier e Mies van der Rohe. Nell’ambito del Devětsil si sviluppa nel 1924 la collaborazione tra Teige e il poeta Vitislav Nezval, che porta alla teorizzazione del “Poetismo”: movimento di pensiero che nella sua sintesi afferma l’indissolubilità dell’arte con la vita, la commistione e interdisciplinearità tra le differenti arti e - attraverso procedure stilistiche molto affini al costruttivismo - una decisa propensione al funzionalismo; ovvero ogni elemento o espressione artistica svolge una particolare funzione autonoma che, solo nell’unione creativa con tutti gli altri, arriva a comprendere appieno la finalità (funzionalità) del gesto prodotto (1). Un efficace esempio di “Gesamtkunstwerk” (2) poetista è la realizzazione nel 1926 di Abeceda: felice combinazione tra poesia sperimentale, danza moderna, fotomontaggio e design tipografico. Basato sull’omonimo poema di Nezval del 1923, "Abeceda" è un vero e proprio alfabeto visuale composto da lettere, combinate con elementi grafici astratti di matrice costruttivista e unite alle fotografie di Karel Paspa della danzatrice Milča Mayerová. Ogni lettera di questo “alfabeto danzante” è accompagnata da quartine in rima di Nezval, ispirate alle suggestioni visive ed uditive che le lettere esprimono attraverso la forma o la semplice evocazione del suono. Per esempio, la lettera E evoca l’immagine di tre cavi nei quali i telegrafisti sussurrano messaggi d’amore. La lettera N rappresenta due amanti che cercano di toccarsi, ma il loro amore non durerà a lungo. La lettera S richiama alla memoria il sibilo e l’esotismo del serpente: S V planinách černé Indie žil krotitel hadů jménem John Miloval Elis hadí tanečnici a ta ho uštkla Zemřel na příjici S Tra le piane dell’oscura India viveva John incantatore di Serpenti Amava Elis, Sibilante danzatrice Lei lo morse e lui di Sifilide morì L’idea originaria nasce nel corso di una delle numerose serate organizzate a Praga dai membri del Devětsil. La sera del 14 aprile 1926 Vitslav Nezvel presenta "Abeceda" al pubblico e per l’occasione, diretta da Jiří Frejka - fondatore del “Osvobozené divadlo” (Teatro libero) -, la danzatrice e allieva di Rudolf Laban Milča Mayerová (3) improvvisa una personale lettura coreografica dei testi. Alla Mayerová non interessa la semplice imitazione della forma delle lettere: mettendo a frutto gli insegnamenti di decodificazione del movimento del maestro Laban, cerca di instaurare un dialogo in forma coreografica attraverso l’evocazione poetica dei testi e la sensazione fonetica della lettura degli stessi, per arrivare ad una conclusiva traduzione visiva nello spazio. Una vera e propria “Poesia Visuale”. In un’intervista ad una rivista ceca del 1925, la Mayerová, citando il suo maestro, affermava: La Danza è una lettera scritta nello spazio, una lettera che non può leggersi a parole, perché essa è scritta direttamente nelle anime di coloro che la guardano. Visto il buon riscontro di critica della performance teatro-danzante, Teige si convince che sia necessario riprendere e ridefinire con altri mezzi questo interessante e singolare frutto di una serata estemporanea. Grazie alla collaborazione del fotografo Karel Paspa, ricrea e rielabora in studio con Milča Mayerová le coreografie di "Abeceda" sperimentate durante la serata. Teige dà delle indicazioni di massima e seleziona, dalla serie di scatti di Paspa, le pose plastiche che a suo avviso più si avvicinano alla sintesi tra segno grafico, valore fonetico e suggestione evocata dalle liriche di Nezval. Vengono poi aggiunti i caratteri tipografici corrispondenti e in seguito le foto della danzatrice sono integrate in campiture di colore e segni geometrici astratti, che hanno origine dalle esperienze grafiche del Bauhaus e dei costruttivisti russi. Nella trasposizione grafica di Teige non si trovano due composizioni uguali, in alcune tavole la danzatrice è parte integrante del carattere tipografico, in altre segue ed accompagna elegantemente il segno grafico. Parlando di questo particolare lavoro "multimediale" così si esprime Teige: Ho cercato di creare un “typofoto” di natura squisitamente astratta e poetica, traducendo in poesia grafica ciò che Nezval aveva espresso nei suoi versi come poesia verbale, entrambe le poesie sono segni che evocano la magia dell’alfabeto (4). E’ verosimile che Laban fosse a conoscenza del libro di Teige (uscito due anni prima della pubblicazione della “Kinetographie Laban”: la sua teoria di trascrizione della danza, più nota come “Labanotation”), così come dei risultati ottenuti nell’interpretazione e trasposizione grafica delle sue teorie di Milča Mayerová. "Abeceda" è in assoluto il primo tentativo di costruire fotograficamente una danza, come una sequenza d’immagini che hanno in se stesse un ritmo indipendente. Prima di quest’esperienza solo la “scandalosa” danzatrice francese Adorée Villany aveva mostrato un interesse serio verso la fotografia sequenziale nella danza (1908-1910) mentre, più o meno nello stesso periodo, nel 1912, il Barone De Meyer, pioniere della fotografia di moda, realizza una fotosequenza de L'Aprés Midi d’un Faune di Nijinsky. Nel 2000 al Wolfsonian–Florida International University di Miami Beach, in occasione dell’esposizione "Dreams and Disillusion: Karel Teige and the Czech Avant-Garde”, il regista David Burnett presenta una convincente ricostruzione in video di "Abeceda". In ognuna delle 25 differenti sequenze, l’attore ceco Jiří Lamberk scandisce ritmicamente le parole del poema di Nezval evidenziandone le particolarità fonetiche, mentre la danzatrice Elaine Wright, indossando lo stesso tipo di costume utilizzato da Milča Mayerová (cuffia e tenuta da bagno di colore nero e strisce bianche), ricostruisce, attraverso movimenti lineari e geometrici del corpo, il probabile procedimento coreografico adottato dalla Mayerova fino ad arrivare a ricalcare esattamente la posa fotografica scelta da Teige per il libro. NOTE (1) E' un procedimento simile a quello del musicista di una grande orchestra o del ballerino che esegue una parte di una complessa coreografia: entrambi si muovono in maniera autonoma ma del tutto funzionali al risultato finale che si desidera ottenere. (2) “Opera d’arte totale”, da R. Wagner, ovvero un prodotto generato dalla cooperazione delle varie arti con il fine di realizzarne la perfetta sintesi. (3) Milča Mayerová ha anche fondato la prima Laban Schule a Praga. Molto attiva come coreografa nel suo paese, nel 1927 è autrice della coreografia per Les Mariés de la Tour Eiffel di Cocteau (traduzione ceca di Nezval), per la prima volta in scena a Praga a cura di Jaroslav Jezek. (4) Questo di "Abeceda" non è stato il solo lavoro di Teige con protagonista una ballerina. Nel corso della sua carriera artistica, ha sperimentato per diversi anni l’uso creativo del corpo femminile attraverso la tecnica del fotomontaggio, influenzato da una parte dai fotomontaggi dei costruttivisti russi e dall’altra, dalla carica eversiva delle esperienze dadaiste e surrealiste europee. Immersi in un'atmosfera surreal-onirica e caratterizzati da una forte carica d’erotismo, numerosi sono i suoi fotomontaggi che vedono protagoniste ballerine (molto più spesso, parti anatomiche di loro) di danza classica. Bibliografia: Manuela Castagnara Codeluppi (a cura di). Karel Teige. Luoghi e pensieri del moderno, 1900-1951. Electa, Milano 1996. Sergio Corduas (a cura di). Karel Teige. Arte e ideologia, 1922-1933, Einaudi, 1982. Esther Levinger, "Czech Avant-Garde Art: Poetry for the Five Senses" The Art Bulletin, 81 (3), 1999, pp. 513-32. Odile Cisneros, "ABECEDA / ABECEDÊ" by Vítezslav Nezval. Sibila: Revista de Poesia e Cultura (São Paulo, Brazil), Year 5, Nos. 8-9, (November 2005). Karl Toepfer, Empire of Ecstasy: Nudity and Movement in German Body Culture, 1910-1935. Berkeley: University of California Press, 1997. Tino Bonanomi Balletto.net “Abeceda” secondo Mayerová: la performance multimediale
Prima che il poema di Nezval diventasse un libro indipendente, gli "Abeceda" furono testimoni di un'altra trasformazione cruciale. Questa volta, la poesia è stata tolta dalla pagina stampata e messa in vita, realizzando così il sogno poetista di togliere la poesia dai libri "ammuffiti". Nel 1926, Milča Mayerová (1901–1977), che stava iniziando la sua carriera come danzatrice moderna in Cecoslovacchia, coreografa una composizione di danza da eseguire insieme al poema di Nezval. (1) Debutta con la sua danza durante una "Serata Nezval" al Teatro Liberato (Osvobozené divadlo) a Praga il 14 aprile 1926 e ha proseguito le sue interpretazioni del poema (come illustrazione del suo metodo di danza e del suo insegnante Rudolf von Laban) anche dopo la pubblicazione del libro Abeceda. (2) Scrive Matthew Witkovsky, citando un'intervista con uno degli ex studenti di Mayerová: [L]a recitazione di ogni quartina era accompagnata da tre o quattro pose, ciascuna derivata dai versi corrispondenti nel poema di Nezval. La coreografia rimaneva abbastanza statica, confinata in un'area di due metri quadrati, e si fermava dopo ogni lettera […] Le fotografie stampate in Abeceda mostrano quasi sempre la prima posa. (3) Secondo Witkovsky, è in gran parte grazie agli sforzi di Mayerová se l'Abeceda multimediale esiste oggi. Non solo ha coreografato ed eseguito la composizione, rendendo così popolare il libro, ma ha anche contribuito alla definizione di certe caratteristiche estetiche del libro e alle questioni più pratiche della pubblicazione. In primo luogo, Mayerová ha incaricato Karel Paspa, "un piccolo fotografo di studio", di documentare la sua danza. (4) Queste fotografie sono state poi incorporate nella pubblicazione del 1926 di Abeceda da parte di Teige, che presumibilmente lavorò con una serie limitata di opzioni fotografiche. Un attento esame del libro mostra che le foto sono state scattate in uno studio, piuttosto che durante un'esibizione dal vivo. Inoltre, probabilmente sono state scattate in più di una sessione, dal momento che Mayerová indossa scarpe bianche in alcune fotografie, mentre nella maggior parte di esse le sue scarpe sono nere. (5) Questi dettagli apparentemente insignificanti mostrano che Mayerová probabilmente ha dovuto prendere accordi speciali per assicurarsi che la documentazione della sua performance o delle sue pose potesse sopravvivere. Inoltre, poiché la casa editrice “J. Otto”, era un'azienda di famiglia che in genere non pubblicava libri d'avanguardia, fu probabilmente Mayerová a sovrintendere agli sforzi per vedere il libro pubblicato. (6) (...) (1) Questa sezione su Mayerová si basa interamente sulla scrupolosa ricerca di Matthew Witkovsky nel ricostruire il contributo di Mayerová al libro Abeceda. Vedere il suo "linguaggio di messa in scena", in particolare le pagine 121-32. Witkovsky suggerisce che sebbene Mayerová tendesse a minimizzare il proprio ruolo nel progetto, l'idea di eseguire la poesia come una danza in primo luogo potrebbe essere nata con lei, piuttosto che con Nezval, a cui attribuisce il merito nei suoi resoconti retrospettivi ("Staging Language, 124). (2) Nezval, Abeceda, 57. Witkovsky cita il 17 aprile nel suo “Staging Language”, 121. Mayerová aveva studiato con Rudolf von Laban, i cui metodi di notazione della danza si riflettono nella sua performance, e trascorse il 1922-1925 a Parigi e in Germania. Negli anni '30, Mayerová andò a fondare una scuola basata sui metodi di Laban a Praga "per finanziare la sua carriera teatrale" ("Staging Language", 114–115). (3) Witkovsky, "Staging Language", 125. (4) Witkovsky, “Staging Language,” 125. (5) Witkovsky, “Staging Language,” 134 fn. 61, 125. (6) Witkovsky, “Staging Language,” 125. Irina Mikhailovna Denischenko Avant-Garde Poetics of Language in Central and Eastern Europe: Vladimir Mayakovsky’s and Karel Teige’s Responses to the Crisis of Language and Representation. Columbia University, 2018 (...) Negli anni '20, le giovani donne ceche, 'trampky' o no, praticavano numerose attività per il tempo libero, molte delle quali venivano fotografate. Come i tedeschi, i cechi avevano un grande interesse per lo sport e l'attività fisica già dal XIX secolo. Il movimento ceco Sokol (Falcon), fondato nel 1862, combinava ginnastica e movimento ritmico con il nazionalismo, e la sezione femminile di Sokol era diventata estremamente popolare negli anni '20. La danza moderna stava diventando popolare anche tra le donne fisicamente attive, e 'Eva' spesso stampava foto di ballerini moderni e articoli della ballerina allieva di Laban Milča Mayerová. Infatti, alcune delle più famose foto moderniste ceche sono quelle commissionate dalla Mayerová della sua danza Abeceda (Alphabet, 1926), in cui la ballerina snella e muscolosa incarna le forme delle lettere dell'alfabeto. In questa collaborazione tra Mayerova, il poeta Vitézslav Nezval e il teorico e tipografo Karel Teige, l'ambiziosa giovane interprete ha cercato di promuovere il suo lavoro in modo duraturo e completamente all'avanguardia. Come Matthew S. Witkovsky ha sottolineato, nondimeno, la "danza espressiva" modernista (Ausdruckstanz o Vyjrazovy tanec) aveva controverse "sfumature di emancipazione, ambizione e allure sessuale" per le donne moderne. La danza moderna in Cecoslovacchia era arte elevata per un esiguo numero di praticanti come la Mayerova, ma pure esercizio di forma fisica per la maggior parte dei loro studenti."
Le foto di Abeceda, con il loro immaginario attentamente posato della giovane ballerina flessuosa e tonica, sono in una certa misura paragonabili ai nudi da studio di Frantisek Drtikol dello stesso periodo, che comprendeva anche donne snelle dai capelli corti in pose ispirate alla danza moderna. Sia Mayerova che Drtikol hanno sottolineato le possibilità astratte del corpo femminile atletico in relazione a forme geometriche graficamente forti. Il libro fotografico di Mayerova, tuttavia, presentava una ballerina con un'identità specifica, accessibile, che aveva commissionato le sue foto in uno sforzo auto-promozionale personale, mentre i nudi di Drtikol rimanevano modelli anonimi. (...) Ann Arbor The new woman international : representations in photography and film from the 1870s through the 1960s University of Michigan Press and the University of Michigan Library. Elizabeth Otto, Vanessa Rocco editori (2011) CURIOSITA'
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