Marius Petipa
Le Réveil de Flore
[Probuzhdeniye Flory]
09-08-1894 [28-07-1894 cal. Giuliano] - Peterhof, Teatro Imperiale della Residenza
20-01-1895 [02-01-1895 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Teatro Marijnsky
20-01-1895 [02-01-1895 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Teatro Marijnsky
09-08-1894 [28-07-1894 cal. Giuliano] - Peterhof, Teatro Imperiale della Residenza
Balletto anacreontico in un atto e sei scene con un apoteosi, rappresentazione riservata alla Corte Imperiale in occasione del matrimonio delle Loro Altezze Imperiali Granduchessa Xenia Alexandrovna e Granduca Alexander Mikhailovich.
Balletto anacreontico in un atto e sei scene con un apoteosi, rappresentazione riservata alla Corte Imperiale in occasione del matrimonio delle Loro Altezze Imperiali Granduchessa Xenia Alexandrovna e Granduca Alexander Mikhailovich.
20-01-1895 [02-01-1895 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto anacreontico in un atto e sei scene con un apoteosi, rappresentazione aperta al pubblico
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Riccardo Drigo
Libretto: Marius Petipa e Lev Ivanov
Scene: Mikhail Bocharov
Costumi: Evgenij Ponomarev
CAST (per entrambe le recite)
Flora: Mathilda Kschessinskaya
Zefiro: Nikolai Legat
Diana: Olga Leonova
Aquilone: Alexander Gorsky
Aurora: Anna Johansson
Apollo: Pavel Gerdt
Cupido: Vera Trefilova
Mercurio: Sergei Legat
Hebe: Claudia Kulichevskaya
Ganimede: Sergey Litavkin
Giove: Nikolai Aistov
Giunone: August Ogoleit (I)
Nettuno: Voronkov (I)
Vulcano: Alexei Bulgakov
Minerva: Maria Bastman
Cerere: Evgenia Goryacheva
Marte: Yakovlev
Plutone: Gillert
Proserpina: Khomyakova
Venere: Davydova
Psiche: Mikhailova
Voronova, Fedorova (II), Parfentyeva, Maria Tatarinova, Kasatkina, Alexandra Fonareva, Ekaterina Ofitserova, Nikolai Gavlikovsky, Borchardt, Noskova, Rykhlyakova (I), Obukhova, Ivanova, Maria Litz, Korsak, Adelaide Legat (I), Nikolaeva, Ogoleit (II), Nadezhda Troitskaya, Vasilyeva, Alexandra Slantsova, Vladimir Solyannikov (I), Martyanov, Novikov, Dmitry Trudov
Balletto del Marijnsky di San Pietroburgo
Balletto anacreontico in un atto e sei scene con un apoteosi, rappresentazione aperta al pubblico
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Riccardo Drigo
Libretto: Marius Petipa e Lev Ivanov
Scene: Mikhail Bocharov
Costumi: Evgenij Ponomarev
CAST (per entrambe le recite)
Flora: Mathilda Kschessinskaya
Zefiro: Nikolai Legat
Diana: Olga Leonova
Aquilone: Alexander Gorsky
Aurora: Anna Johansson
Apollo: Pavel Gerdt
Cupido: Vera Trefilova
Mercurio: Sergei Legat
Hebe: Claudia Kulichevskaya
Ganimede: Sergey Litavkin
Giove: Nikolai Aistov
Giunone: August Ogoleit (I)
Nettuno: Voronkov (I)
Vulcano: Alexei Bulgakov
Minerva: Maria Bastman
Cerere: Evgenia Goryacheva
Marte: Yakovlev
Plutone: Gillert
Proserpina: Khomyakova
Venere: Davydova
Psiche: Mikhailova
Voronova, Fedorova (II), Parfentyeva, Maria Tatarinova, Kasatkina, Alexandra Fonareva, Ekaterina Ofitserova, Nikolai Gavlikovsky, Borchardt, Noskova, Rykhlyakova (I), Obukhova, Ivanova, Maria Litz, Korsak, Adelaide Legat (I), Nikolaeva, Ogoleit (II), Nadezhda Troitskaya, Vasilyeva, Alexandra Slantsova, Vladimir Solyannikov (I), Martyanov, Novikov, Dmitry Trudov
Balletto del Marijnsky di San Pietroburgo
TRAMA
Quadro 1. E’ notte: Flora, la dea della primavera, dorme assieme alle sue ninfe sotto l’occhio vigile di Diana, dea della luna (Danse de Diane), ma, all’avvicinarsi dell’alba, Diana si nasconde tra le nubi.
Quadro 2. Sopraggiunge Aquilone, personificazione del vento nordico, di tramontana. Col suo soffio gelido sveglia le creature addormentate, che cercano riparo tra la vegetazione (Entrée d'Aquilon). La rugiada ghiacciata spinge Flora alla disperazione (La rosée), al punto di implorare l’aiuto di Aurora, dea dell’alba, che viene in suo soccorso (Arrivée d'Aurore).
Quadro 3. Aurora consola Flora e la informa che subito dopo il suo ingresso arriverà Apollo, il dio del sole, che porrà termine ai suoi affanni. Aurora, Flora e le sue ninfe si esibiscono in un valzer.
Quadro 4. All’ingresso di Apollo si fa giorno, tutto prende vita e si anima; il dio, rapito dalla bellezza di Flora, fa chiamare Zefiro, personificazione del vento soave di ponente e messaggero della primavera. Costui si getta tra le braccia dell’amata Flora, mentre sopraggiunge Cupido accompagnato dai suoi amorini. Quando Apollo comunica a Flora che, per volere degli dei, sarà lei ad essere la compagna di Zefiro, Cupido, gli amorini e le ninfe gioiscono per la felicità dei due amanti.
Quadro 5. Mercurio, il messaggero degli dei, annuncia l’arrivo di Ebe, dea della giovinezza, accompagnata da Ganimede, il coppiere degli dei (Arrivée de Mercure, Ganymède et Hébé). Essi portano in dono una coppa di nettare per Flora e Zefiro e la notizia che Giove ha concesso loro eterna giovinezza.
Quadro 6. Segue un imponente corteo guidato dal carro di Bacco e Arianna, trainato da una capra bianca, accompagnati da satiri, baccanti, ninfe e molte altre figure mitologiche con ghirlande e pali ornati di nastri e fogliame (Grand cortège). I convenuti danzano assieme (Grand pas - Andante) fino a concludere con un indiavolato finale (Galop).
Apoteosi. L’Olimpo è rivelato agli occhi di tutti ed appaiono Giove, Giunone, Nettuno, Vulcano, Minerva, Cerere, Marte, Plutone, Proserpina ed altri dei minori, compiaciuti dell’unione di Flora e Zefiro.
Marino Palleschi
Balletto.net
Quadro 2. Sopraggiunge Aquilone, personificazione del vento nordico, di tramontana. Col suo soffio gelido sveglia le creature addormentate, che cercano riparo tra la vegetazione (Entrée d'Aquilon). La rugiada ghiacciata spinge Flora alla disperazione (La rosée), al punto di implorare l’aiuto di Aurora, dea dell’alba, che viene in suo soccorso (Arrivée d'Aurore).
Quadro 3. Aurora consola Flora e la informa che subito dopo il suo ingresso arriverà Apollo, il dio del sole, che porrà termine ai suoi affanni. Aurora, Flora e le sue ninfe si esibiscono in un valzer.
Quadro 4. All’ingresso di Apollo si fa giorno, tutto prende vita e si anima; il dio, rapito dalla bellezza di Flora, fa chiamare Zefiro, personificazione del vento soave di ponente e messaggero della primavera. Costui si getta tra le braccia dell’amata Flora, mentre sopraggiunge Cupido accompagnato dai suoi amorini. Quando Apollo comunica a Flora che, per volere degli dei, sarà lei ad essere la compagna di Zefiro, Cupido, gli amorini e le ninfe gioiscono per la felicità dei due amanti.
Quadro 5. Mercurio, il messaggero degli dei, annuncia l’arrivo di Ebe, dea della giovinezza, accompagnata da Ganimede, il coppiere degli dei (Arrivée de Mercure, Ganymède et Hébé). Essi portano in dono una coppa di nettare per Flora e Zefiro e la notizia che Giove ha concesso loro eterna giovinezza.
Quadro 6. Segue un imponente corteo guidato dal carro di Bacco e Arianna, trainato da una capra bianca, accompagnati da satiri, baccanti, ninfe e molte altre figure mitologiche con ghirlande e pali ornati di nastri e fogliame (Grand cortège). I convenuti danzano assieme (Grand pas - Andante) fino a concludere con un indiavolato finale (Galop).
Apoteosi. L’Olimpo è rivelato agli occhi di tutti ed appaiono Giove, Giunone, Nettuno, Vulcano, Minerva, Cerere, Marte, Plutone, Proserpina ed altri dei minori, compiaciuti dell’unione di Flora e Zefiro.
Marino Palleschi
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GALLERY
APPROFONDIMENTO
CONSIDERAZIONI STILISTICO-STRUTTURALI. Si tratta di un balletto anacreontico in un atto, con libretto di Marius Petipa e Lev Ivanov, coreografia di Marius Petipa su musica di Riccardo Drigo. In circa 45 minuti di danza pura Petipa ha impaginato moduli di danza accademica in strutture concepite nel pieno rispetto di valori formali quali ordine e armonia: tra le composizioni, tutte assai articolate, spiccano il Grande valse del Quadro 4 e la parte danzata del Quadro 6, dopo la processione. Il primo è una complessa coda del Grand Pas d'action per Flora, Zefiro, Cupido, Apollo, con interventi di 6 amorini e di 12 ninfe, che si presentano assieme o divise in un gruppo di 4 e uno di 8; le danze che seguono la processione sono imperniate su un passo a sei per Flora, Zefiro, Apollo, Cupido, Mercurio ed Ebe: questo, con l'intervento di amorini, ninfe, satiri e numerosi elementi del corpo di ballo, si sviluppa nel Grand Pas e nel successivo entusiasmante galop, completissima antologia di danza accademica. Nel pieno rispetto delle formule elaborate dal coreografo, il climax è raggiunto con una stupefacente apoteosi finale, che rivela l’intero Olimpo. Avanziamo una considerazione un poco azzardata: la precisione millimetrica con cui Petipa ha disposto, ha fatto muovere ed ha fatto interagire più gruppi di ballerini, restando tuttavia ben lontano dal discutibile impatto creato da masse imponenti, parrebbe, sotto il profilo esclusivamente strutturale, la sua misurata e sofisticata risposta in termini di classicissima purezza al Ballo grande all'Italiana e al gusto di quest'ultimo per composizioni che sembrano preludere ai Kolossal cinematografici e alle formule del teatro di rivista. L’adagio del Grand Pas d’action include un celebre assolo per violino, sovente eseguito nei concerti a cavallo di secolo.
NOTA STORICA. Il balletto fu creato in occasione delle nozze della Gran Duchessa Xenia Alexandrovna, figlia dello Zar Alessandro III e sorella dello Zar Nicola II, col Gran Duca Alexandr Mikhailovich. I festeggiamenti furono tenuti nella residenza di Peterhof e il balletto presentato alla Corte Imperiale nel relativo Teatro Imperiale il 9 agosto (28 luglio) 1894 con la Prima Ballerina (in seguito Prima Ballerina Assoluta) Mathilda Kschessinnskaya nel ruolo di Flora. Un décor ispirato a un lussuoso barocchetto faceva da cornice all’amore di due personaggi mitologici, Zefiro e Flora, favorito dagli dei dell’intero Olimpo. La metafora è palese e con lei l’implicito tributo alla corte imperiale dei Romanoff, riunita, come gli dei in scena, a festeggiare l’amore di due suoi membri, in occasione di un importante matrimonio di famiglia. Gli stessi costumi sottolineavano una gerarchia sociale, riservando i tutu alle dee, mentre le altre creature mitologiche erano vestite con tuniche vagamente ispirate a quelle delle vestali. L’evidente componente celebrativa della famiglia imperiale, implicitamente accostata all’Olimpo, giustificava il ritorno a un soggetto mitologico, all'epoca passato di moda da parecchi decenni. Fonti ufficiali, tra le quali la Gazzetta di San Pietroburgo nella sua recensione della prova in costume e l’Annuario dei Teatri Imperiali del 1893-94, accreditano la creazione coreografica a Petipa e ad Ivanov, mentre lo stesso Petipa ne rivendicò la paternità in una sua lettera alla Gazzetta di San Pietroburgo, aggiungendo la precisazione che, nella creazione, è stato semplicemente assistito da Ivanov. Questo aiuto era quanto mai necessario se si considera che all’epoca Petipa si era da poco rimesso da problemi di salute che gli avevano impedito di aggiungere nuove creazioni per ben due anni. Sull'attribuzione gli storici in passato sono stati divisi; in occasione delle rappresentazioni del 2007 della ricostruzione del balletto da parte di Vikharev, i programmi ufficiali del Marijnsky attribuivano il lavoro a entrambi i maestri. Il balletto ebbe un secondo debutto aperto al pubblico il 20 gennaio (2 gennaio) 1895 al Marijnsky di San Pietroburgo, col medesimo cast. Fu una rappresentazione a beneficio di Anna Johansson, la figlia del grande ballerino Christian Johansson, che lasciava le scene. Il balletto fu uno dei favoriti di molte prime ballerine dei Teatri Imperiali, tra le quali Anna Pavlova, al punto che ne incluse una versione breve nelle sue tournée. Recentemente il lavoro ha avuto due revival. Ashkat Galiamov lo ha presentato col West Australian Ballet al Quarry Amphitheatre di Perth, in Australia, il 14 febbraio 2006, con Louise Chalwell come Flora. Il 12 aprile 2007 al VII Festival Internazionale del Balletto, svoltosi al Marijnsky di San Pietroburgo, la compagnia del Marijnsky-Kirov ha presentato Le Réveil de Flore di Petipa nella ricostruzione effettuata da Sergei Vikharev sulla base della notazione Stepanov del balletto conservata presso la Sergeev Collection. Nel cast figuravano: Eugenia Obraztsova (Flora), Xenia Ostreikovskaya (Aurora), Svetlana Ivanova (Diana), Vladimir Shkliarov (Zefiro), Maxim Chaschegorov (Apollo), Valeria Martynyuk (Cupido), and Daria Sukhorukova (Ebe). Marino Palleschi Balletto.net Il risveglio di Flora è un balletto anacreontico in un atto basato sull'antico mito greco-romano di Flora, la dea dei fiori. Il balletto è anacreontico, il che significa che dovrebbe avere un soggetto greco, ma Petipa ha usato in modo impreciso gli dei romani invece degli dei greci, la stessa imprecisione che si trova in Le Roi Candaule. Il motivo delle imprecisioni di Petipa nella mitologia greco-romana non è chiaro, il balletto rimane in qualche modo fedele al famoso mito su cui si basa, come raccontato dal poeta romano Ovidio.
Secondo il mito, Flora era in origine una ninfa greca chiamata Clori. Un giorno, Clori stava vagando in un campo quando Zefiro, il dio del vento dell'ovest, la vide e se ne innamorò. Poi rapì la ninfa e la sposò. A riprova del suo amore, Zefiro concesse alla sua nuova sposa il potere di governare fiori, piante, alberi e frutteti, così Clori divenne Flora, la Dea dei Fiori. Il Risveglio di Flora è stato creato e messo in scena come parte delle celebrazioni al Palazzo Peterhof per il matrimonio della Granduchessa Xenia Alexandrovna, figlia dello Zar Alessandro III, e del Granduca Alexander Mikhailovich il 6 agosto [25 luglio, cal. Giuliano] 1894. Originariamente, Petipa e Drigo stavano creando un nuovo balletto intitolato Le Bal champêtre per la stagione estiva di quell'anno, la cui produzione fu annunciata il 28 aprile [6 aprile, cal. Giuliano] 1894 sul quotidiano The New Time. L'8 maggio [26 aprile, cal. Giuliano], tuttavia, il giornale annunciò che il nuovo balletto per la stagione estiva di Peterhof si chiamava ora Le Réveil de Flore. Sembra che sia stato riformulato da Le Bal champêtre, probabilmente quando venne annunciato che sarebbe stato rappresentato come balletto per un matrimonio imperiale. Il gala per le nozze imperiali comprendeva Il risveglio di Flora e il secondo atto di Romeo e Giulietta di Gounod. Il balletto fu successivamente trasferito al Teatro Imperiale Mariinsky, dove ebbe la sua prima al Teatro Imperiale il 14 gennaio [2 gennaio, cal. Giuliano] 1895 con i membri del cast originale della prima di Peterhof. La prima di Le Réveil de Flore all'Imperial Theatre faceva parte di uno spettacolo di beneficenza d'addio per la ballerina Maria Anderson, che era stata purtroppo costretta al pensionamento anticipato dopo aver subito ustioni in un terribile incidente avvenuto durante le prove di Cenerentola, in cui il suo costume aveva preso fuoco. Nel programma teatrale originale, la coreografia di Le Réveil de Flore è stata erroneamente accreditata come uno sforzo congiunto tra Petipa e Lev Ivanov. Quando una recensione sulla Gazzetta di San Pietroburgo ha attribuito la coreografia sia a Petipa che a Ivanov, Petipa ha risposto a derimere la questione con la seguente lettera per correggere il giornale: Nel n. 201 del vostro stimatissimo giornale, è stata riportata una comunicazione non del tutto esatta circa la produzione del balletto Le Réveil de Flore. Il programma del balletto è stato creato insieme da me e L.I. Ivanov, (ma) la produzione dei balli e la messa in scena appartengono esclusivamente a me; Il signor L.I. Ivanov non ha avuto parte in loro. Ad un certo punto dopo la prima del 1894, Drigo compose e aggiunse due nuove variazioni al balletto: una variazione di valzer viennese per Eos/Aurora, la dea dell'alba e una variazione in pizzicato per Ebe, la dea della giovinezza. Dopo lo scoppio della rivoluzione russa, Le Réveil de Flore fu rappresentato per l'ultima volta dal Balletto Imperiale nel 1919. In seguito allo sviluppo del sistema di notazione Stepanov, Le Réveil de Flore è diventato uno dei primi balletti ad essere annotato con questo nuovo metodo. È stato annotato poco dopo la sua prima del 1894 e fa parte della Collezione Sergeyev. The Marius Petipa Society Petipa's Ballets https://petipasociety.com/ Il risveglio di Flora nel XX secolo
Il balletto fu introdotto in occidente da Anna Pavlova quando, nel 1914, utilizzò la partitura di Drigo per creare un riassunto di 30 minuti del balletto a figura intera per la sua compagnia, coreografato da Ivan Clustine. La messa in scena di Pavlova di Le Réveil de Flore ebbe una prima di grande successo a Londra il 12 ottobre 1914 e tra coloro che assistettero alla prima c'era la regina Alexandra di Danimarca, regina consorte del Regno Unito e moglie di Edoardo VII. Nel 1974, il direttore d'orchestra australiano Richard Bonygne ha diretto la musica per l'edizione ridotta di Pavlova per il suo LP Homage to Pavlova, eseguito dalla London Symphony Orchestra. Ad oggi, questa rimane l'unica registrazione disponibile di qualsiasi partitura di Drigo per Il risveglio di Flora. Dopo cinquant'anni di assenza, Le Réveil de Flore è tornato in scena nel 1981 quando il maestro di balletto cubano Pierre Contal ha coreografato e messo in scena una nuova versione per il Teatro dell'Opera di Marsiglia. Nel 2004, Yuri Burlaka ha utilizzato cinque brani tratti dalla colonna sonora di Drigo per Le Réveil de Flore per creare un pas de quatre astratto ispirato al balletto a figura intera. Ha anche utilizzato due brani supplementari che Drigo ha composto per Le Roi Candaule e La Vestale. Il pezzo era intitolato Rose Pas de quatre e presenta le dee Flora, Aurora, Diana ed Ebe. Il pas de quatre è stato originariamente creato per un seminario tenuto presso l'Accademia di balletto del Bolshoi e successivamente è stato trasferito al repertorio del balletto del Bolshoi. Nel 2008, Burlaka ha incluso la sua Rose Pas de quatre in un gala di balletto russo The Golden Age of Russian Ballet, che è stato organizzato per la scuola del Balletto di Stato di Chelyabinsk. Da allora è stato eseguito dagli studenti dell'Accademia Vaganova per le loro esibizioni annuali di laurea. Tuttavia, è stato solo nel 2007, quando Sergei Vikharev ha montato la sua produzione per il Mariinsky Ballet, che il balletto ha riacquistato il riconoscimento. La produzione di Vikharev ha debuttato il 12 aprile 2007 al Teatro Mariinsky nell'ambito del VII International Ballet Festival, con Evgenia Obraztsova come Flora, Vladimir Shklyarov come Zephyrus, Svetlana Ivanova come Selene, Xenia Ostreikovskaya come Eos, Maxim Chaschegorov come Helios, Valeria Martynyuk come Eros, Alexei Timofeyev come Hermes e Daria Sukhorukova come Hebe. A differenza delle produzioni di Vikharev de La bella addormentata e La Bayadère , la sua produzione de Le Réveil de Flore è stata un successo a San Pietroburgo e ha persino vinto il Golden Mask Award 2007. The Marius Petipa Society Petipa's Ballets https://petipasociety.com/ CURIOSITA'
Secondo alcune fonti, Le reveil de Flore sarebbe stato scelto per la sua esibizione di beneficenza d'addio dalla ballerina Anna Johansson, costretta a lasciare il palco a causa di gravi infortuni; tuttavia, Anna Johansson lasciò il palcoscenico solo nel 1898 e per motivi non così tragici: passò all'insegnamento. A quanto pare, vi fu uno scambio di persona tra Anna Johansson e un'altra ballerina, l'ancora giovanissima Maria Karlovna Anderson che aveva scelto questo balletto per la sua performance di beneficenza d'addio (non il balletto intero, ma diverse scene da esso e di altri due balletti: "Le Marché des Innocents" e "Catarina, la figlia del bandito"). Nel 1893 durante le prove di Cenerentola, per un incidente, il costume della ballerina ha preso fuoco, l'artista stessa è stata salvata, ma le ustioni che ha ricevuto erano così gravi che la continuazione di una carriera di ballerina era fuori discussione, così l' Anderson fu costretta a lasciare le scene nel 1895.
Tino Bonanomi Balletto.net BALLETTI CORRELATI
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