Yuri Grigorovich
Il Fiore di pietra
[Kamenny Tsvetok]
27-04-1957 - Lenigrado, Teatro Accademico Statale dell'Opera e del Balletto di Leningrado. S. M. Kirov
Balletto in tre atti e sette quadri
Coreografia: Yuri Grigorovich
Musica: Serge Prokofiev
Direttore d'orchestra: Y. Gamaley
Libretto: Mira Mendelssohn-Prokofieva dalla raccolta «Il Cofanetto di Malachite» di Pavel Bazhòv
Scene: Simon Virsaladze
Costumi:
CAST
Katerina: Irina Kolpakova
Danilo: Alexander Gribov
La signora della Montagna di Rame: Alla Osipenko
Severyan: Anatoly Gridin
Prokopjic:
Ognevushka-Poskakushka, lo spiritello del fuoco:
Balletto del Kirov
Coreografia: Yuri Grigorovich
Musica: Serge Prokofiev
Direttore d'orchestra: Y. Gamaley
Libretto: Mira Mendelssohn-Prokofieva dalla raccolta «Il Cofanetto di Malachite» di Pavel Bazhòv
Scene: Simon Virsaladze
Costumi:
CAST
Katerina: Irina Kolpakova
Danilo: Alexander Gribov
La signora della Montagna di Rame: Alla Osipenko
Severyan: Anatoly Gridin
Prokopjic:
Ognevushka-Poskakushka, lo spiritello del fuoco:
Balletto del Kirov
TRAMA
ATTO PRIMO
L'Isba degli Urali di Danilo, maestro scalpellino.
Da tempo l’intagliatore e l’artigiano in pietra degli Urali Danilo sogna di realizzare una coppa di malachite di bellezza mai vista. Lui vuole incarnare il fascino del fiore vivo nella pietra. Si scervella per risolvere quest’idea, ma non gli piace la coppa finora realizzata e non riesce a terminarla. D'umore tetro ed immerso nei pensieri non si accorge dell’arrivo della sua fidanzata Caterina. Si amano da molto ed è arrivato il tempo del fidanzamento. Con allegria celebrano con gli amici la loro festa di fidanzamento. Caterina congeda cortesemente le sue amiche. Cominciano le danze. Ad un tratto arriva un ospite indesiderato, il fattore Severjan. Le danze terminano immediatamente. A tutti è odioso il fattore sfacciato, crudele e perfido. Lui esige da Danilo la coppa di malachite da lui ordinata. Danilo, insoddisfatto del lavoro, non vuole dargliela. Severjan arrabbiato alza la frusta su Danilo, ma in quel momento davanti a lui appare Caterina. Dimenticandosi della coppa, il lascivo Severjan, rabbonendosi, vuole abbracciare la fanciulla, ma vedendo attorno a sé gli sguardi di riprovazione dei presenti, se ne va.
Fine della festa. Tutti gli invitati se ne sono andati. Sta per uscire anche Caterina e Danilo, immerso nei suoi pensieri della pietra di malachite, non la trattiene. Danilo non si da pace per raggiungere l'obiettivo. Dai vecchi maestri ha sentito che solo la Signora della Montagna di Rame che custodisce i tesori sotterranei, è l’unica che conosce il segreto del fiore di pietra. Ad un tratto appare lei come una visione davanti a Danilo. Nella sua mano c’è lo splendente fiore di pietra così bello da far male agli occhi. La visione della Signora della Montagna di Rame sparisce. Ora Danilo è convinto definitivamente che il suo lavoro è imperfetto e per la disperazione rompe la sua coppa e cade a terra incosciente.
La Collina del Serpente. Risvegliatosi, Danilo si ritrova in un luogo isolato, sulla Collina del Serpente. Davanti a lui c’è la Signora della Montagna di Rame. Danilo le chiede di fargli rivedere il fiore di pietra, ma la Signora esita a mostrarglielo. Lei appare e sparisce, cambia aspetto, si trasforma in una lucertola d’oro e in una bella fanciulla. Danilo le corre dietro supplicandola di svelargli il segreto del fiore di pietra. Finalmente la Signora lo fa entrare nel suo Regno e spande davanti a lui innumerevoli tesori. Brillano e sono iridescenti le pietre preziose degli Urali e le gemme. Ma Danilo non vuole vederle. La supplica di mostrargli il fiore di pietra. Ed ecco gradualmente crescere davanti a lui il fiore meraviglioso, il simbolo di bellezza eterna. Come incantato, Danilo allunga le mani verso esso.
L'Isba degli Urali di Danilo, maestro scalpellino.
Da tempo l’intagliatore e l’artigiano in pietra degli Urali Danilo sogna di realizzare una coppa di malachite di bellezza mai vista. Lui vuole incarnare il fascino del fiore vivo nella pietra. Si scervella per risolvere quest’idea, ma non gli piace la coppa finora realizzata e non riesce a terminarla. D'umore tetro ed immerso nei pensieri non si accorge dell’arrivo della sua fidanzata Caterina. Si amano da molto ed è arrivato il tempo del fidanzamento. Con allegria celebrano con gli amici la loro festa di fidanzamento. Caterina congeda cortesemente le sue amiche. Cominciano le danze. Ad un tratto arriva un ospite indesiderato, il fattore Severjan. Le danze terminano immediatamente. A tutti è odioso il fattore sfacciato, crudele e perfido. Lui esige da Danilo la coppa di malachite da lui ordinata. Danilo, insoddisfatto del lavoro, non vuole dargliela. Severjan arrabbiato alza la frusta su Danilo, ma in quel momento davanti a lui appare Caterina. Dimenticandosi della coppa, il lascivo Severjan, rabbonendosi, vuole abbracciare la fanciulla, ma vedendo attorno a sé gli sguardi di riprovazione dei presenti, se ne va.
Fine della festa. Tutti gli invitati se ne sono andati. Sta per uscire anche Caterina e Danilo, immerso nei suoi pensieri della pietra di malachite, non la trattiene. Danilo non si da pace per raggiungere l'obiettivo. Dai vecchi maestri ha sentito che solo la Signora della Montagna di Rame che custodisce i tesori sotterranei, è l’unica che conosce il segreto del fiore di pietra. Ad un tratto appare lei come una visione davanti a Danilo. Nella sua mano c’è lo splendente fiore di pietra così bello da far male agli occhi. La visione della Signora della Montagna di Rame sparisce. Ora Danilo è convinto definitivamente che il suo lavoro è imperfetto e per la disperazione rompe la sua coppa e cade a terra incosciente.
La Collina del Serpente. Risvegliatosi, Danilo si ritrova in un luogo isolato, sulla Collina del Serpente. Davanti a lui c’è la Signora della Montagna di Rame. Danilo le chiede di fargli rivedere il fiore di pietra, ma la Signora esita a mostrarglielo. Lei appare e sparisce, cambia aspetto, si trasforma in una lucertola d’oro e in una bella fanciulla. Danilo le corre dietro supplicandola di svelargli il segreto del fiore di pietra. Finalmente la Signora lo fa entrare nel suo Regno e spande davanti a lui innumerevoli tesori. Brillano e sono iridescenti le pietre preziose degli Urali e le gemme. Ma Danilo non vuole vederle. La supplica di mostrargli il fiore di pietra. Ed ecco gradualmente crescere davanti a lui il fiore meraviglioso, il simbolo di bellezza eterna. Come incantato, Danilo allunga le mani verso esso.
ATTO SECONDO
La capanna di Danilo. Sono passati molti giorni da quando è sparito Danilo. Caterina non crede nella morte del suo amato. Un certo sentimento segreto le dice che Danilo vive e le vuole bene come prima.
Essendo venuto a sapere che Caterina è sola, Severjan si introduce in casa. Sollecita con la forza la fanciulla ad acconsentire a diventare la sua amante. Caterina afferra una falce e l’alza minacciosa sul fattore. Severjan con un sorrisetto ironico, e pieno di rabbia è costretto ad andarsene. Restata sola, Caterina comprende d'essere indifesa e decide di andare a cercare Danilo.
Nel regno della Signora. Intanto Danilo, nel palazzo della Signora della Montagna di Rame, sta lavorando al suo fiore di pietra. La Signora gli mostra nuovi segreti della padronanza sulla materia verso la perfezione.
La fiera. Caterina in cerca di Danilo giunge alla fiera del paese. E' triste e tutta l’allegria della fiera non la diverte. Attorniato da zingari e ubriachi arriva Severjan. Comincia Una danza frenetica. Severjan, ubriaco si accorge di Caterina, l'afferra rozzamente e cerca di portarla via con sé. La gente intercede per la ragazza, e lei riesce a fuggire. In preda all'ira Severjan si lancia alla ricerca con la frusta. Ma ad un tratto si accorge che sta inseguendo un’altra ragazza sconosciuta che non è Caterina. Lei lo guarda fisso negli occhi e nello stesso istante Severjan si rende conto che non può muovere i piedi da terra. Raccogliendo tutte le sue forze continua l'inseguimento dietro la ragazza misteriosa. Raggiunta la sconosciuta, Severjan fuori di sé dalla rabbia tira fuori la pistola e spara contro di lei. La ragazza imperturbabile arresta la pallottola e la getta ai piedi del fattore. Solo ora Severjan comprende che si trova sulla Collina del Serpente e che davanti a lui c’è proprio la Signora della Montagna di Rame in persona. Invano implora perdono, ma la Signora è inflessibile. Severjan viene inghiottito dalla terra.
La capanna di Danilo. Sono passati molti giorni da quando è sparito Danilo. Caterina non crede nella morte del suo amato. Un certo sentimento segreto le dice che Danilo vive e le vuole bene come prima.
Essendo venuto a sapere che Caterina è sola, Severjan si introduce in casa. Sollecita con la forza la fanciulla ad acconsentire a diventare la sua amante. Caterina afferra una falce e l’alza minacciosa sul fattore. Severjan con un sorrisetto ironico, e pieno di rabbia è costretto ad andarsene. Restata sola, Caterina comprende d'essere indifesa e decide di andare a cercare Danilo.
Nel regno della Signora. Intanto Danilo, nel palazzo della Signora della Montagna di Rame, sta lavorando al suo fiore di pietra. La Signora gli mostra nuovi segreti della padronanza sulla materia verso la perfezione.
La fiera. Caterina in cerca di Danilo giunge alla fiera del paese. E' triste e tutta l’allegria della fiera non la diverte. Attorniato da zingari e ubriachi arriva Severjan. Comincia Una danza frenetica. Severjan, ubriaco si accorge di Caterina, l'afferra rozzamente e cerca di portarla via con sé. La gente intercede per la ragazza, e lei riesce a fuggire. In preda all'ira Severjan si lancia alla ricerca con la frusta. Ma ad un tratto si accorge che sta inseguendo un’altra ragazza sconosciuta che non è Caterina. Lei lo guarda fisso negli occhi e nello stesso istante Severjan si rende conto che non può muovere i piedi da terra. Raccogliendo tutte le sue forze continua l'inseguimento dietro la ragazza misteriosa. Raggiunta la sconosciuta, Severjan fuori di sé dalla rabbia tira fuori la pistola e spara contro di lei. La ragazza imperturbabile arresta la pallottola e la getta ai piedi del fattore. Solo ora Severjan comprende che si trova sulla Collina del Serpente e che davanti a lui c’è proprio la Signora della Montagna di Rame in persona. Invano implora perdono, ma la Signora è inflessibile. Severjan viene inghiottito dalla terra.
ATTO TERZO
La foresta invernale. Presso un fuoco c’è Caterina. La ricerca di Danilo l'ha portata sulla Collina del Serpente. Da tempo non le esce dalla testa Il pensiero che Danilo si possa trovare dalla Signora della Montagna di Rame. Dal fuoco appare un essere fiabesco, allegro e vivace. È Ognevùshka-Poskakùshka, una creatura dei monti, uno spiritello di fuoco che danza sopra il giacimento d’oro. Vi è una relazione fra il fuoco e l’oro e lo spiritello invita Caterina a seguirla.
Il Regno della Signora della Montagna di Rame. Finalmente la pietra ubbidisce al potere di Danilo. Riesce a realizzare il Fiore meraviglioso, la cui immagine da tempo viveva nel suo sogno. Arriva la Signora della Montagna di Rame. Con entusiasmo Danilo le mostra il suo lavoro, ma la Signora è triste. Sente che adesso, avendo appreso il potere di dominare la pietra, Danilo non resterà più con lei. La Signora si è innamorata del giovane artigiano e lo supplica di non abbandonarla. È pronta a fare di lui un "maestro minerario", davanti al quale si apriranno tutte le ricchezze del suo regno. Ma Danilo lavora la pietra perché è solo per il bene comune degli uomini che ha voluto apprendere il segreto del fiore di pietra ed è sua intenzione trasmetterlo agli uomini. Danilo ha compassione verso la Signora, ma lui ama solo Caterina e decide fermamente di andarsene. La Signora non volendo lasciarlo andare, lo ammalia e Danilo diventa immobile come una pietra.
Seguendo Ognevùshka-Poskakùshka, Caterina giunge nel Regno della Signora della Montagna di Rame. Lo spiritello sparisce. Il cuore le suggerisce che Danilo è qui vicino. Caterina lo chiama. Alla chiamata compare la Signora. Caterina la supplica di liberare Danilo. La Signora è toccata e commossa dall’amore pieno di abnegazione, ma per lei stessa è difficile separarsi per sempre dall'amato Danilo. Come per incanto appare Danilo pietrificato. La Signora spera che quando Caterina lo vedrà immobile come la pietra, lo rifiuterà. Ma Caterina fedele al suo amore si getta su di lui. La Signora allora sparisce. Restata sola, irrigidita per la paura, Caterina chiama Danilo, ma invano. La disperazione soggioga la ragazza. Ad un tratto riappare la Signora della Montagna di Rame, è commossa dall’amore dei due giovani e liberando Danilo dall’incantesimo, per l’ultima volta gli propone di restare con lei, ma Danilo riabbraccia la sua amata Caterina. Nel mattino primaverile Danilo e Caterina ritornano tra gli uomini. Tutti accolgono e salutano di gioia il giovane artigiano che ha conosciuto il segreto misterioso della pietra.
pubblicato da Zarevich nel Forum di arte e cultura Arca Russa
http://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?t=1435
La foresta invernale. Presso un fuoco c’è Caterina. La ricerca di Danilo l'ha portata sulla Collina del Serpente. Da tempo non le esce dalla testa Il pensiero che Danilo si possa trovare dalla Signora della Montagna di Rame. Dal fuoco appare un essere fiabesco, allegro e vivace. È Ognevùshka-Poskakùshka, una creatura dei monti, uno spiritello di fuoco che danza sopra il giacimento d’oro. Vi è una relazione fra il fuoco e l’oro e lo spiritello invita Caterina a seguirla.
Il Regno della Signora della Montagna di Rame. Finalmente la pietra ubbidisce al potere di Danilo. Riesce a realizzare il Fiore meraviglioso, la cui immagine da tempo viveva nel suo sogno. Arriva la Signora della Montagna di Rame. Con entusiasmo Danilo le mostra il suo lavoro, ma la Signora è triste. Sente che adesso, avendo appreso il potere di dominare la pietra, Danilo non resterà più con lei. La Signora si è innamorata del giovane artigiano e lo supplica di non abbandonarla. È pronta a fare di lui un "maestro minerario", davanti al quale si apriranno tutte le ricchezze del suo regno. Ma Danilo lavora la pietra perché è solo per il bene comune degli uomini che ha voluto apprendere il segreto del fiore di pietra ed è sua intenzione trasmetterlo agli uomini. Danilo ha compassione verso la Signora, ma lui ama solo Caterina e decide fermamente di andarsene. La Signora non volendo lasciarlo andare, lo ammalia e Danilo diventa immobile come una pietra.
Seguendo Ognevùshka-Poskakùshka, Caterina giunge nel Regno della Signora della Montagna di Rame. Lo spiritello sparisce. Il cuore le suggerisce che Danilo è qui vicino. Caterina lo chiama. Alla chiamata compare la Signora. Caterina la supplica di liberare Danilo. La Signora è toccata e commossa dall’amore pieno di abnegazione, ma per lei stessa è difficile separarsi per sempre dall'amato Danilo. Come per incanto appare Danilo pietrificato. La Signora spera che quando Caterina lo vedrà immobile come la pietra, lo rifiuterà. Ma Caterina fedele al suo amore si getta su di lui. La Signora allora sparisce. Restata sola, irrigidita per la paura, Caterina chiama Danilo, ma invano. La disperazione soggioga la ragazza. Ad un tratto riappare la Signora della Montagna di Rame, è commossa dall’amore dei due giovani e liberando Danilo dall’incantesimo, per l’ultima volta gli propone di restare con lei, ma Danilo riabbraccia la sua amata Caterina. Nel mattino primaverile Danilo e Caterina ritornano tra gli uomini. Tutti accolgono e salutano di gioia il giovane artigiano che ha conosciuto il segreto misterioso della pietra.
pubblicato da Zarevich nel Forum di arte e cultura Arca Russa
http://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?t=1435
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APPROFONDIMENTO
Il Fiore di pietra è stata l'ultima partitura per balletto di Prokofiev. La sua prima messa in scena fu a Mosca nel 1954 in una coreografia di Leonid Lavrovsky. Questa fu sostituita nel repertorio russo dalla versione che l'allora giovane ballerino Yury Grigorovich realizzò a Leningrado nel 1957; una produzione degna di nota per la chiarezza della messa in scena e l'assenza del solito sincero verismo sovietico nella decorazione e nella presentazione. Fu con questa produzione che il Kirov Ballet fece le sue prime apparizioni in Occidente al Covent Garden nel 1961 con Yury Solovyov, ballerino dalla grazia angelica e dalla tecnica prodigiosa, nei panni di Danila, e Alla Sizova nei panni di Katerina (Ossipienko e Gridin nuovamente si esibivano nei ruoli della Signora della Montagna di Rame e Severyan). Il pezzo teatrale non è diventato uno dei preferiti dal pubblico occidentale: mostra piuttosto ovviamente i suoi pregiudizi politici ed estetici, ma l'uso di Grigorovich del corpo di ballo nelle scene dei gitani e del villaggio ha mostrato da subito la sua abilità nel trattare grandi numeri di ballerini.
Mary Clarke The ballet goer's guide M. Joseph, London (1981) PROKOFIEV AL MARIINSKY
Il Fiore di pietra. 1957 Prokofiev ha realizzato il suo balletto, basato sui racconti degli Urali di Pavel Bazhov, appositamente per Leonid Lavrovsky, il coreografo di Romeo e Giulietta, con il quale la collaborazione nel 1940 si è rivelata fruttuosa. "Il racconto del fiore di pietra" (questo è il nome completo del balletto di Prokofiev) è stato dato a Mosca, dove Lavrovsky era a capo della compagnia di balletto. Tra la creazione della partitura (1948) e l'inizio dei lavori di produzione sono trascorsi quasi cinque anni. Un altro anno è stato dedicato alla messa in scena stessa: le esibizioni sono state quindi preparate a lungo ed accuratamente. Dopo un anno di sforzi congiunti di Lavrovsky e dell'artista dell'opera, la meticolosa pittrice naturalista Tamara Starzhenetskaya, nel teatro principale della nazione viene alla luce una tela di grandi dimensioni, creata nello stesso stile di un dettagliato balletto drammatico. Il miracolo di "Romeo e Giulietta" non si è ripetuto: "Il racconto" non è diventato un successo, è andato a rilento, è durato poco sul palco. Non è stato salvato nemmeno da Ulanova ed Ermolaev, coinvolti nella piece. E il destino dell'ultimo balletto di Prokofiev si è rivelato non essere più legato a Lavrovsky ma alla produzione di Leningrado di Grigorovich. Queste due esibizioni, a tre anni di distanza, mostrano chiaramente come i tempi siano cambiati radicalmente da allora. Per prima cosa al Kirov è stato permesso di realizzare un balletto "giovanile", dove potevano usare musica moderna, intrattenere giovani artisti promettenti e, anche, sperimentare un poco. Lo spettacolo è stato affidato al comprovato coreografo Konstantin Sergeev, e al ballerino Grigorovich, a cui è stato affidato il compito di mettere in scena le danze, e assegnato il ruolo di assistente (il trentenne Grigorovich era già considerato un ballerino esperto e un coreografo alle prime armi). Nondimeno, a quel tempo, l'anticonformista Fyodor Lopukhov era già a capo del teatro, e ricordava perfettamente gli esperimenti completamente alternativi degli anni '20. E quando Grigorovich ha parlato della sua idea, Lopukhov ha deciso che il balletto "giovanile" venisse affidato a lui. Grigorovich ha subito portato sul palco una nuova espressività. Prima di tutto, la sua composizione non era più un maestoso balletto drammatico. La trama, l'azione, i personaggi: tutto questo era lì presente, ma ora era coperto da una tela leggera della cosiddetta danza sinfonica, non più illustrativa, ma poeticamente generalizzata. Non era Balanchine e Lander, nessun neoclassicismo, privo di trama e costruito secondo le leggi della musica, che allora nessuno in URSS aveva ancora visto - né il pubblico, né gli artisti, né i coreografi. Non esisteva altro in giro, tranne il denso stucco pittorico del balletto drammatico sovietico. Quindi è abbastanza comprensibile il perché alla danza lirica e psicologica di Grigorovich sia stato dato il nome non del tutto esatto di "sinfonica": in questo contesto, era davvero percepito come l'erede diretto dell'idea di Lopukhov di "sinfonia danzante", proprio quella da cui, nei primi anni '20, come terreno fertile, il genio di Balanchine ha mostrato i suoi primi germogli. La disposizione di Il fiore di pietra era abbastanza tradizionale, il sistema dei personaggi era basato su secoli di esperienza nel balletto: l'eroe e l'antieroe dal lato maschile, le eroine terrene e ultraterrene dal lato femminile. In questo "Il fiore di pietra" permette il confronto anche con "Giselle", ma anche con la "Sylphide". Danilo, eroe-amante e ballerino classico di ruolo lirico-drammatico, corrisponde al conte Albrecht o James, il fattore Severyan (un ballerino di carattere, il suo ruolo è grottesco), nonostante il suo ruolo rivendichi amore, ma risolutamente rifiutato, è Hilarion o Gurn. La terrena e amorevole Katerina occupa lo stesso posto di Giselle del primo Atto (e in La Sylphide, stranamente, Effi). E infine, la Signora della Montagna di Rame, un'entità ultraterrena che cerca di affascinare e attirare una persona nel suo mondo, in questo schema corrisponde alla Silfide - o Mirta. Cioè, tutti lo stesso quartetto, tutti lo stesso allineamento, Nel Fiore di pietra tutti i vecchi schemi hanno ricevuto un nuovo sviluppo e nuove configurazioni. La coppia lirica si è trovata in conflitto non con un elemento ostile, ma con due elementi polari. Da un lato, l'amore di Katerina e Danilo era minacciato dal mondo rozzo del fattore Severyan, ricco e con una frusta, mondo troppo comune e troppo materiale, che aggredisce il semplice e l'umano con l'uso del potere e della lussuria, e dall'altra il mondo magico della Signora della Montagna di Rame, troppo eccezionale e troppo immateriale, che allontana dal semplice e dall'umano verso sofisticate tentazioni e ossessioni. E il fatto che la Signora rivendicasse a se non Katerina, ma Danilo, infonde la performance di una tensione erotica sottilmente pulsante che né l'infantile Sylphide poteva provocare, non importa quanto attirasse James nella sua foresta, né le Erinni-Villi, costruendo il loro mondo femminile candido-infecondo e spietato come un formidabile contrappeso a tutto ciò che è maschile, e allo stesso tempo a tutto ciò che è terreno e colorato. Nel 1957, Simon Virsaladze lavorava al Teatro Kirov da vent'anni, quasi quindici dei quali come artista principale, e le sue scene monumentali in tutti questi anni non contraddicevano lo spirito pesante dei tempi, tranne per il fatto che giocavano in maniera più aperta con il colore rispetto ad altri scenografi. Nella pianificata performance "giovanile", gli è stato assegnato il ruolo di maestro. Ma all'improvviso gli è successo qualcosa. Ha fatto irruzione nell'"esperimento giovanile" con una tale eccitazione giovanile, come se avesse la stessa età di Grigorovich e degli artisti partecipanti (anche se in realtà, nell'anno in cui è nato Grigorovich, Virsaladze ha portato in scena la sua prima esibizione). Lo si nota anche adesso: lo scenario del "Fiore di pietra" sembra essere opera di un giovanissimo, stordito da un'improvvisa libertà. Invece di un illusorio mondo tridimensionale ricreato, l'artista propone pittoreschi pannelli a tutto tondo, e la stanza di Danilo è racchiusa, per così dire, dentro una gemma tagliata. Inoltre, non pensa nemmeno di nascondere il fatto che non si tratta di uno speciale quadro teatrale, ma di un piccolo quadro, dipinto con sommaria negligenza e ingrandito più volte, come proiettato su un fondale. La prima formazione degli interpreti dello spettacolo "giovanile" ha in parte anticipato l'intero aspetto futuro del balletto di Leningrado. Danilo era Alexander Gribov, alto e plastico; in seguito questa parte è stata danzata da Yuri Solovyov. Severyan era Anatoly Gridin, un brillante ballerino di carattere e un attore eccellente. La stessa parte è nel repertorio recitativo dello stesso Grigorovich. Katerina, così gentile e così coraggiosa, piena di risonante purezza da Komsomol, parlante con la danza attraverso la lingua degli classici impeccabili, questa è stata interpretata dalla giovane Irina Kolpakova. E la Signora della Montagna di Rame era Alla Osipenko, la più acuta, la più brillante delle giovani ballerine della compagnia, con una danza tanto sofisticata quanto volitiva e audace. È stata lei ad avvicinarsi di più al modernismo, mancato all'arte sovietica. Due anni dopo il successo al Teatro Kirov, nel 1959, il "Fiore di pietra" fu trasferito al Bolshoi di Mosca. A Leningrado, secondo le statistiche, per trent'anni, fino all'inizio degli anni '90, è rimasto uno degli spettacoli più seguiti per poi scomparire dalle locandine per più di vent'anni. Il balletto è tornato sul palcoscenico di San Pietroburgo nell'anno del 125° compleanno di Prokofiev, nel 2016. È tornato trasformato - in due atti, nella versione del 2004, che Yuri Grigorovich ha già eseguito nel suo Krasnodar Ballet Theatre e nel Moscow Musical Theatre Stanislavsky e Nemirovich-Danchenko. Il maestro è venuto personalmente a lavorare alla ripresa dello spettacolo nella sua sede storica. Molti degli insegnanti di oggi al Teatro Mariinsky erano una volta Katerine, Signore della montagna di rame, Danili e Severyan, e ora sono felici di trasferire i loro ruoli ai giovani artisti. Ma per la generazione del balletto degli anni 2010, che conosceva il leggendario "Fiore di pietra" solo da storie e bellissime vecchie fotografie sui muri della scuola, le più memorabili sono state le osservazioni di Yuri Grigorovich, che alla vigilia del suo novantesimo compleanno ha partecipato allo sviluppo delle prove, senza risparmiare emozioni. Le sue lodi, le critiche e semplicemente la presenza nella sala del famoso coreografo per i nuovi artisti, sessant'anni dopo la prima, hanno riempito di vita le immagini della performance un tempo rivoluzionaria, diventata un pezzo di leggenda. Inna Sklyarevskaya e Olga Makarova https://www.mariinsky.ru/about/exhibitions/prokofiev125/kamenny_1957/ CURIOSITA'
Il primo collant al Kirov
Ne Il fiore di pietra, Alla Osipenko, che interpreta l'interessante ruolo della Signora della Montagna di Rame è ricordata anche per aver indossato i primi collant mai visti prima sul palco del Kirov, e di altri teatri dell'allora Unione Sovietica che gradualmente si apriva alle "ardite" innovazioni tecnologiche dell'occidente. BALLETTI CORRELATI
Il racconto del fiore di pietra Léonide Lavrovski (1954)
Il fiore di pietra Yuri Grigorovich (1957) Il fiore di pietra Tom Schilling (1960) Il fiore di pietra Alexander Tomsky (1961) Il fiore di pietra Wazlaw Orlikowsky (1962) Jewels George Balanchine (1967) Il fiore di pietra Ivan Sertic (1972) Il fiore di pietra Loris Gai (1973) Il fiore di pietra Erich Walter (1976) Il fiore di pietra Thierry Malandain (1990) |
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