Jean-Pierre Aumer
La Belle au bois dormant
27-04-1829 - Parigi, Théatre de l'Académie Royale de musique
Balletto-pantomima fantastica in quattro atti
Coreografia: Jean-Pierre Aumer
Musica: Ferdinand Hérold
Libretto: Eugéne Scribe
Scenografie: Pierre Cicéri-Contant
Costumi: Lecomte
CAST (danzatori)
La Principessa Iseult: Lise Noblet
La fata Nabote: Pauline Montessu
Il Principe Gannelore: Louis Montjoie
Arthur, Il paggio: Amélie Legallois
Gombault: Antoine Godefroy
Marguerite: Mimi Dupuis
Maman Bobi: Louise Elie
Tiphaine, demoiselle d'honneur: Caroline Brocard
Gérard: Ferdinand (Jean La Brunière de Médicis)
Le Naiadi: Marie Taglioni, Adèle-Hippolyte-Ernestine Perceval, Louisa
Spiriti malvagi: MM. Petit, Louis Petit, Louise Elie, Riviére, Louise Ropiquet, Desplace, Isambert, Finard, Olivier, Saxoni
Mostro volante: Romain
Georgette Trotin, Henriette Gosselin, Philotine Kaniel, Alexis Dupont, Julia de Varennes, Nathalie Fitz-James, Louise Fitz-James, Albert, Augusta, Adnet, Anatole, Bretin, Bassompierre, Barrez, Bénard, Buron, Cava, Chatillon, Campan, Croisette, Capelle, Carrez, Chavigny, Cornet, Delaquit, Desplace, Delaquit, Daniel, Guichard, Guiffard, Grosneau, Gondouin, Leclere, Lenfant, Lefebvre, Lacroix, Lebeau, Lemonier, Leler, Marivin, Mérante, Mori, Maisonneuve, Marivin, Martin, Naderkor, Paul, Princepré, Péqueux, Proche, Puèche, Roland, Richard, Simon, Seuriot, Saulnier.
Corpo di ballo dell'Opéra di Parigi
Coreografia: Jean-Pierre Aumer
Musica: Ferdinand Hérold
Libretto: Eugéne Scribe
Scenografie: Pierre Cicéri-Contant
Costumi: Lecomte
CAST (danzatori)
La Principessa Iseult: Lise Noblet
La fata Nabote: Pauline Montessu
Il Principe Gannelore: Louis Montjoie
Arthur, Il paggio: Amélie Legallois
Gombault: Antoine Godefroy
Marguerite: Mimi Dupuis
Maman Bobi: Louise Elie
Tiphaine, demoiselle d'honneur: Caroline Brocard
Gérard: Ferdinand (Jean La Brunière de Médicis)
Le Naiadi: Marie Taglioni, Adèle-Hippolyte-Ernestine Perceval, Louisa
Spiriti malvagi: MM. Petit, Louis Petit, Louise Elie, Riviére, Louise Ropiquet, Desplace, Isambert, Finard, Olivier, Saxoni
Mostro volante: Romain
Georgette Trotin, Henriette Gosselin, Philotine Kaniel, Alexis Dupont, Julia de Varennes, Nathalie Fitz-James, Louise Fitz-James, Albert, Augusta, Adnet, Anatole, Bretin, Bassompierre, Barrez, Bénard, Buron, Cava, Chatillon, Campan, Croisette, Capelle, Carrez, Chavigny, Cornet, Delaquit, Desplace, Delaquit, Daniel, Guichard, Guiffard, Grosneau, Gondouin, Leclere, Lenfant, Lefebvre, Lacroix, Lebeau, Lemonier, Leler, Marivin, Mérante, Mori, Maisonneuve, Marivin, Martin, Naderkor, Paul, Princepré, Péqueux, Proche, Puèche, Roland, Richard, Simon, Seuriot, Saulnier.
Corpo di ballo dell'Opéra di Parigi
TRAMA
PRIMO ATTO
con un Pas de trois, pas de six e Finale
Il Siniscalco ordina i preparativi per il banchetto di fidanzamento della principessa Iseult, con il principe Gannelor. Arthur innamorato della bella Iseult mostra evidente il suo disappunto per l'imminente matrimonio. Tiphaine, la giovane dama di corte, gli fa segno di stare attento e di moderare il suo dolore. Gli ospiti si mettono a tavola ma in questo momento si aprono le porte a vetri del giardino. Lacchè spaventati vengono ad annunciare l'arrivo di un personaggio importante.
E' la fata Nabote, madrina di Isotta, che il duca ha dimenticato di invitare a questo ricevimento. La fata Nabote guarda la tavola, conta gli invitati e il numero dei coperti, vedendo che il suo non è presente, e che nemmeno non era attesa, si indigna e sfoga la sua rabbia. Tutta la corte le chiede scusa, Il duca le offe posto accanto a lui, ma nulla disarma l'ira della fata Nabote che agitando la sua bacchetta magica trasforma il cibo e i fiori sulla tavola in rettili che vomitano fuochi di vari colori. Terrore da parte di tutta la corte, gioia e piacere di Nabote, che ride di gusto per lo spavento arrecato.
Iseult trova rifugio presso Arthur, cosa che viene notata dalla fata Nabote che soddisfatta dello scherzo che ha appena giocato, dice che perdona e fa segno che la festa continua e che il gran ballo può cominciare.
Tutti vengono ad invitare per le danze Iseult che è seduta accanto alla sua madrina; altri ballerini vengono ad invitare le dame di corte, ma nessuno pensa alla fata Nabote, che resta sola seduta col Duca e Gannelor. Nabote scandalizzata dal fatto che non le sia stata data la preferenza, si indigna nuovamente e nel momento in cui il ballo si fa più animato, agita la sua bacchetta magica e tutti i ballerini e le ballerine che hanno formato gruppi diversi si trovano bloccati a terra su un piede, facendo sforzi vani per staccarsi dalla posizione che occupano. La fata scoppia a ridere divertita dai loro inutili sforzi. Va a guardarli tutti da sotto il naso, e comincia a ballare da sola, girando intorno ai vari gruppi, che la osservano senza poterla imitare. Alla fine, stanca di ballare senza un partner, tocca uno dei ballerini a destra con la sua bacchetta e lo libera (Pas de deux) poi tocca anche un ballerino a sinistra (Pas de trois). Alla fine di questo passo, al crescendo dell'aria, fa un gesto: l'incanto cessa e tutti i ballerini e le ballerine riprendono a muoversi e formando il finale del divertissement. Gannelor e il Duca offrono le loro mani alla Fata per condurla nei suoi appartamenti e se ne vanno con lei sullo sfondo, mentre la Principessa e le sue dame di corte entrano nella camera sulla destra. Arthur vorrebbe seguirla ma non osa poiché uno sguardo della principessa lo ha appena trattenuto. Tutti si allontanano, tranne Tiphaine, che il paggio ferma un attimo per mano.
Arthur le confida la sua disperazione e Tiphaine cerca invano di confortarlo. La fata Nabote, che passava per caso li vicino, non vista, ascolta la conversazione del paggio e della damigella d'onore che implora la ragazza di ottenere un breve incontro con la principessa per vederla un solo istante, mostrarle il suo amore impossibile e dirle addio per sempre.
In questo momento la fata Nabote che, un attimo prima, aveva preso un pizzico di tabacco da fiuto, non riesce a trattenere uno starnuto. Tiphaine spaventata fugge nella stanza sulla destra e il paggio fugge via. La fata Nabote, esprime la sua gioia e felicità, si strofina le mani e saltella dal piacere. Quello che ha appena sentito le prospetta nuove malvagità da mettere in atto. La fata va incontro a Gannelor e al Duca con aria ridente e gioiosa e dice che la principessa ama qualcuno e non è il principe, Ne avrà la prova, mostrando il tempo e luogo dell'appuntamento e costringe il duca e Gannelor a nascondersi con lei dietro la porta della camera da letto della principessa. I tre, non visti, assistono all'incontro tra il paggio e la principessa e ascoltano la loro conversazione. La Principessa confessa che Arthur è il solo che ama, segue la scena d'amore tra i due amanti, con il giuramento di amarsi sempre e proposito della principessa di rompere questo matrimonio, di non acconsentire mai ad esso, anche a costo di morire. Il Duca e Gannelor che hanno ascoltato tutto, sono infuriati ma Nabote, trattenendoli, li costringe all'ascolto e gioisce della loro furia. Ma Gannelor non resiste più, si precipita verso gli amanti che sono terrorizzati alla sua vista. Nabote soddisfatta scompare battendo le mani emettendo un grido di gioia. Alle grida del duca e di Gannelor giunge tutta la corte e uomini d'armi con le torce. Gannelor ordina ai suoi soldati moreschi di catturare Arthur e tagliargli la testa. Iseult e tutte le donne chiedono invano il suo perdono. Il paggio sfugge dalle mani di chi lo trattiene, corre a gettarsi in ginocchio da Iseult, le bacia la mano e le dice: "Addio, morirò per te". Gli uomini d'arme lo allontanano da lei. Gli legano le mani, lo fanno cadere in ginocchio, a capo chino, e un soldato moresco, alzando una pesante ascia da battaglia, è pronto a tagliargli la testa. Iseult si precipita davanti e ferma il braccio sospeso implorando la grazia a Gannelor. Gannelor ferma allora l'esecuzione, concederà la grazia solo a patto che che Iseult lo sposi subito, lì al momento. Iseult acconsente e Arthur viene liberato. Disperazione e rimproveri del paggio, che avrebbe preferito la morte. Per ordine del Duca e di Gannelor è quindi obbligato ad andarsene e lasciare il castello. Mentre il paggio sta per partire, portano in una cassa i regali che Gannelor offrirà alla bella Iseult. Non visto Arthur, nascosto e protetto dal gruppo di giovani dame di compagnia, si intrufola nella cassa che Tiphaine ha portato nella camera da letto della principessa.
In questo momento appare la fata Nabote, preceduta dal suo seguito. Durante la cerimonia matrimoniale le ragazze del villaggio vengono a congratularsi con la principessa. Una bambina le regala un bouquet. La principessa la ringrazia e la abbraccia regalandole una catena d'oro, a cui pende il suo ritratto. La fata Nabote prende l'anello di Gannelor e lo mette al dito di Iseult. La principessa si rivolge a Gannelor "ho mantenuto i miei giuramenti, sono tua, ma ora devo mantenere quelli che ho fatto all'amore!" E si precipita sul pugnale che Gannelor porta nella cintura e si colpisce. Tiphaine, che è accanto a lei, attenua il colpo, ma è comunque gravemente ferita e la portano nella sua camera da letto. Il duca e Gannelor pregano la fata Nabote di riportarla in vita, di non lasciarla morire rimproverandole che lei è stata la causa di tutto questo. Nabote, irritata da questo rimprovero, dice loro "bene! lei vivrà; ma tu, suo padre, e soprattutto tu, suo marito, non starete affatto meglio. Ascoltate il decreto del destino che invoco e che è irrevocabile.
Le nuvole stanno scendendo in questo momento e coprono la porta dell'appartamento della principessa. In mezzo a queste nuvole che si dipartono, emerge una trasparenza su cui sono scritte queste parole: Dormirà per cento anni!. Di seguito compare un'altra iscrizione:
Chi la sveglia la sposerà, se di un altra non è già sposo. Disperazione del duca, di Gannelor e di tutta la corte. Nabote scompare su una nuvola, traboccante di gioia.
SECONDO ATTO
con un Pas de deux, pas de trois, Pas de soldats e Finale
Tutti sono attorniati attorno a maman Bobi, che racconta che cento anni fa... allora era piccolissima, assistette al matrimonio di una principessa che le regalò la catena d'oro, con il suo ritratto che conserva da sempre; che questa principessa, costretta a sposare qualcuno che non amava, si pugnalò con un pugnale e fu addormentata, insieme a tutta la sua corte, dal potere di una fata. Maman Bobi indica il castello fortificato che si vede in lontananza, e dice che è quello della Bella addormentata. Gombault, suo figlio, vuole andarci per impadronirsi dei tesori che contiene, e portare alla prosperità tutta la sua famiglia. Marguerite, sua figlia, lo implora di rinunciare a questo progetto, e sua madre gli racconta che ci sono elfi, mostri, draghi alati, che difendono l'ingresso del castello.
Gérard arriva, con timidezza e imbarazzo, chiede a Gombault la mano di sua figlia; ma gliela rifiuta a causa della povertà e censo del giovane. Dietro insistenza di Gérard, Gombault gli dice che otterrà la mano della figlia solamente se riuscirà ad entrare nel castello e prendere possesso delle ricchezze ivi custodite.
Gerard esita, questo è il solo modo per avere colei che ama, e chiede coraggio al suo angelo custode. In quel momento appare la fata Nabote che lo interroga sulle sue reali intenzioni e poi lo incoraggia a questa impresa, con la prospettiva di ideare una nuova cattiveria.
Per combattere i mostri e demoni che infestano il castello, la fata dona al giovane un corno incantato. Ogni volta che troverà un ostacolo, non dovrà fare altro che suonarlo e le creature malefiche svaniranno. Marguerite in lacrime dona la sua sciarpa a Gérard come ricordo, poi dopo aver dato il commiato a tutti quanti Gérard parte con la fata, entrambi trasportati da una nuvola.
TERZO ATTO
Arrivato al castello deve combattere da solo spaventosi mostri e demoni di ogni genere. Sta per soccombere quando riesce allora a suonare il corno magico. A questo suono gli spiriti maligni si allontanano loro malgrado e come respinti da un potere superiore, alla fine scompaiono.
Ora un immenso lago si presenta allo sguardo di Gerard. Deve attraversarlo per raggiungere il castello che si trova sulla riva opposta. Trova una barca ormeggiata a riva ma in quel momento dalle acque emergono ninfe e naiadi che si oppongono al suo passaggio. Anche dai boschi escono altre ninfe che gridano; una attira particolarmente la sua attenzione con le sue pose ei suoi passi voluttuosi. Gérard ne è attratto, lei scappa e lui la segue un attimo dopo lei è accanto a lui. Lo conduce sotto il boschetto a sinistra dove altre ninfe gli versano una deliziosa bevanda da una coppa d'oro. Sedotto, smarrito, la ninfa lo prende tra le braccia, sta per cedere... ma i suoi occhi si posano sulla sciarpa che ha ricevuto da Marguerite, allora afferra il corno con una mano, lo suona ed immediatamente tutte le ninfe e naiadi fuggono via. Sale sulla barca e dopo una lunga navigazione, arriva dall'altra parte del lago dove alla sommità di una alta collina si staglia il castello della bella addormentata.
QUARTO ATTO
Nella camera da letto della principessa, tutti i membri della corte sono addormentati nella stessa posizione che occupavano cent'anni prima al momento dell'incantesimo. Gérard entra, cammina tra le diverse persone, immobili come statue. Non sapendo cosa fare, se risvegliarli o meno, allora ricorre all'aiuto del suo corno magico. Al suono di questi tutti si svegliano e tornano in vita. Arthur vuole avvicinarsi alla principessa ma è fermato da Tiphaine. Anche la principessa si risveglia, attorniata dalle sue damigelle che le chiedono come sta la sua ferita; ma è guarita, non sente più niente, ha solo un ricordo confuso di quello che è successo. In questo momento vede Gerard, che avanzando saluta la principessa, che lo interroga, Lui la informa che lei e tutto il suo seguito hanno dormito ben cent'anni.
Il principe che odiava, ora è morto, ma non vedendo più Arthur è convinta che anche il paggio sia ormai morto da tempo ed è presa d'angoscia.
La notizia del risveglio della principessa e la fine dell'incantesimo è arrivata ovunque. Tutti vengono a palazzo a contemplare il miracolo e ad omaggiare Iseult che non riesce ancora a riprendersi dalla sorpresa, e che cerca speranzosa nella folla gli occhi dell'amato Arthur.
Gérard e Marguerite si incontrano di nuovo; la principessa vede il loro amore e vuole unirli ma arriva la fata Nabote che si oppone fermamente a questo matrimonio. Si avvicina al letto, e tirando una delle tende, mostra l'iscrizione del primo atto: Chi la sveglia la sposerà, se di un altra non è già sposo e dice loro: "è il decreto del destino. Rassegnatevi!"
Iseult, Gèrard e Marguerite la supplicano inutilmente ma la fata, fregandosi le mani, rifiuta tuttele suppliche, e dice a Gerard, se continuerà a rifiutare il matrimonio con Iseult, lo trasformerà in una scimmia verde o in un rospo. Marguerite piuttosto che vederlo trasformato in un essere repellente, preferisce che sia un altra a sposarlo, rinunciando al proprio amore. La fata soddisfatta, va a preparare tutto per il matrimonio.
Iseult, rimasta sola, si arrende alla sua disperazione, ripensa ad Arthur, che non potrà più rivedere, quando il cofano del baule si solleva e ne esce l'amato. Sono l'uno nelle braccia dell'altro, e rinnovano il giuramento di vivere e morire insieme.
Si sente arrivare gente e Arthur si nasconde, arriva Gérard, vestito da principe cinese, condotto per mano dalla fata Nabote. Ad un certo momento tutti e quattro i giovani si ritrovano assieme e decidono di sostenersi e difendersi a vicenda opponendosi al matrimonio pianificato e di assicurarsi che Arthur e Gérard sposino ciascuno la persona che amano.
Arriva il momento del matrimonio. Il corteo nuziale è già formato e Arthur, ha un idea: approfittando di un momento in cui la fata si era allontanata con Gérard in cerca di un anello per gli sposi, velocemente sostituisce Marguerite al posto della principessa, le toglie l'acconciatura da sposa e il velo che la ricopre e, con l'aiuto delle dame di compagnia della principessa, li depone sul capo di Marguerite, e al ritorno della fata si gira, è già in ginocchio immobile, avvolta nel suo velo, senza fare alcun movimento.
La fata senza avere alcun sospetto, benedice e unisce in matrimonio i giovani. Terminata la cerimonia, Marguerite si alza il velo e scopre il volto. Grande stupore di Gerard che si ritrova unito alla persona che ama e furia della fata che si vede ingannata e che vede Arthur e Iseult uno tra le braccia dell'altro, e Gerard e Marguerite che offrono lo stesso spettacolo.
Nabote furiosa, vuole rompere il matrimonio, ma Arthur e la principessa corrono verso l'iscrizione vicino al letto indicando alla fata la scritta: Chi la sveglia la sposerà, se di un altra non è già sposo. La fata, per un attimo confusa, sostiene che è stato un inganno e che li punirà tutti sterminandoli, e impugna la sua bacchetta magica per trovare vendetta. Nel preciso istante un rumore di tuono rimbomba. Una luce appare in basso come un punto impercettibile che cresce, cresce, si avvicina, e lascia intravedere una divinità superiore alla fata Nabota stessa. E' l'amore, che spezza la bacchetta della fata e conferma la felicità dei quattro amanti che egli prende ora sotto la sua protezione.
Tino Bonanomi
(Balletto.net)
con un Pas de trois, pas de six e Finale
Il Siniscalco ordina i preparativi per il banchetto di fidanzamento della principessa Iseult, con il principe Gannelor. Arthur innamorato della bella Iseult mostra evidente il suo disappunto per l'imminente matrimonio. Tiphaine, la giovane dama di corte, gli fa segno di stare attento e di moderare il suo dolore. Gli ospiti si mettono a tavola ma in questo momento si aprono le porte a vetri del giardino. Lacchè spaventati vengono ad annunciare l'arrivo di un personaggio importante.
E' la fata Nabote, madrina di Isotta, che il duca ha dimenticato di invitare a questo ricevimento. La fata Nabote guarda la tavola, conta gli invitati e il numero dei coperti, vedendo che il suo non è presente, e che nemmeno non era attesa, si indigna e sfoga la sua rabbia. Tutta la corte le chiede scusa, Il duca le offe posto accanto a lui, ma nulla disarma l'ira della fata Nabote che agitando la sua bacchetta magica trasforma il cibo e i fiori sulla tavola in rettili che vomitano fuochi di vari colori. Terrore da parte di tutta la corte, gioia e piacere di Nabote, che ride di gusto per lo spavento arrecato.
Iseult trova rifugio presso Arthur, cosa che viene notata dalla fata Nabote che soddisfatta dello scherzo che ha appena giocato, dice che perdona e fa segno che la festa continua e che il gran ballo può cominciare.
Tutti vengono ad invitare per le danze Iseult che è seduta accanto alla sua madrina; altri ballerini vengono ad invitare le dame di corte, ma nessuno pensa alla fata Nabote, che resta sola seduta col Duca e Gannelor. Nabote scandalizzata dal fatto che non le sia stata data la preferenza, si indigna nuovamente e nel momento in cui il ballo si fa più animato, agita la sua bacchetta magica e tutti i ballerini e le ballerine che hanno formato gruppi diversi si trovano bloccati a terra su un piede, facendo sforzi vani per staccarsi dalla posizione che occupano. La fata scoppia a ridere divertita dai loro inutili sforzi. Va a guardarli tutti da sotto il naso, e comincia a ballare da sola, girando intorno ai vari gruppi, che la osservano senza poterla imitare. Alla fine, stanca di ballare senza un partner, tocca uno dei ballerini a destra con la sua bacchetta e lo libera (Pas de deux) poi tocca anche un ballerino a sinistra (Pas de trois). Alla fine di questo passo, al crescendo dell'aria, fa un gesto: l'incanto cessa e tutti i ballerini e le ballerine riprendono a muoversi e formando il finale del divertissement. Gannelor e il Duca offrono le loro mani alla Fata per condurla nei suoi appartamenti e se ne vanno con lei sullo sfondo, mentre la Principessa e le sue dame di corte entrano nella camera sulla destra. Arthur vorrebbe seguirla ma non osa poiché uno sguardo della principessa lo ha appena trattenuto. Tutti si allontanano, tranne Tiphaine, che il paggio ferma un attimo per mano.
Arthur le confida la sua disperazione e Tiphaine cerca invano di confortarlo. La fata Nabote, che passava per caso li vicino, non vista, ascolta la conversazione del paggio e della damigella d'onore che implora la ragazza di ottenere un breve incontro con la principessa per vederla un solo istante, mostrarle il suo amore impossibile e dirle addio per sempre.
In questo momento la fata Nabote che, un attimo prima, aveva preso un pizzico di tabacco da fiuto, non riesce a trattenere uno starnuto. Tiphaine spaventata fugge nella stanza sulla destra e il paggio fugge via. La fata Nabote, esprime la sua gioia e felicità, si strofina le mani e saltella dal piacere. Quello che ha appena sentito le prospetta nuove malvagità da mettere in atto. La fata va incontro a Gannelor e al Duca con aria ridente e gioiosa e dice che la principessa ama qualcuno e non è il principe, Ne avrà la prova, mostrando il tempo e luogo dell'appuntamento e costringe il duca e Gannelor a nascondersi con lei dietro la porta della camera da letto della principessa. I tre, non visti, assistono all'incontro tra il paggio e la principessa e ascoltano la loro conversazione. La Principessa confessa che Arthur è il solo che ama, segue la scena d'amore tra i due amanti, con il giuramento di amarsi sempre e proposito della principessa di rompere questo matrimonio, di non acconsentire mai ad esso, anche a costo di morire. Il Duca e Gannelor che hanno ascoltato tutto, sono infuriati ma Nabote, trattenendoli, li costringe all'ascolto e gioisce della loro furia. Ma Gannelor non resiste più, si precipita verso gli amanti che sono terrorizzati alla sua vista. Nabote soddisfatta scompare battendo le mani emettendo un grido di gioia. Alle grida del duca e di Gannelor giunge tutta la corte e uomini d'armi con le torce. Gannelor ordina ai suoi soldati moreschi di catturare Arthur e tagliargli la testa. Iseult e tutte le donne chiedono invano il suo perdono. Il paggio sfugge dalle mani di chi lo trattiene, corre a gettarsi in ginocchio da Iseult, le bacia la mano e le dice: "Addio, morirò per te". Gli uomini d'arme lo allontanano da lei. Gli legano le mani, lo fanno cadere in ginocchio, a capo chino, e un soldato moresco, alzando una pesante ascia da battaglia, è pronto a tagliargli la testa. Iseult si precipita davanti e ferma il braccio sospeso implorando la grazia a Gannelor. Gannelor ferma allora l'esecuzione, concederà la grazia solo a patto che che Iseult lo sposi subito, lì al momento. Iseult acconsente e Arthur viene liberato. Disperazione e rimproveri del paggio, che avrebbe preferito la morte. Per ordine del Duca e di Gannelor è quindi obbligato ad andarsene e lasciare il castello. Mentre il paggio sta per partire, portano in una cassa i regali che Gannelor offrirà alla bella Iseult. Non visto Arthur, nascosto e protetto dal gruppo di giovani dame di compagnia, si intrufola nella cassa che Tiphaine ha portato nella camera da letto della principessa.
In questo momento appare la fata Nabote, preceduta dal suo seguito. Durante la cerimonia matrimoniale le ragazze del villaggio vengono a congratularsi con la principessa. Una bambina le regala un bouquet. La principessa la ringrazia e la abbraccia regalandole una catena d'oro, a cui pende il suo ritratto. La fata Nabote prende l'anello di Gannelor e lo mette al dito di Iseult. La principessa si rivolge a Gannelor "ho mantenuto i miei giuramenti, sono tua, ma ora devo mantenere quelli che ho fatto all'amore!" E si precipita sul pugnale che Gannelor porta nella cintura e si colpisce. Tiphaine, che è accanto a lei, attenua il colpo, ma è comunque gravemente ferita e la portano nella sua camera da letto. Il duca e Gannelor pregano la fata Nabote di riportarla in vita, di non lasciarla morire rimproverandole che lei è stata la causa di tutto questo. Nabote, irritata da questo rimprovero, dice loro "bene! lei vivrà; ma tu, suo padre, e soprattutto tu, suo marito, non starete affatto meglio. Ascoltate il decreto del destino che invoco e che è irrevocabile.
Le nuvole stanno scendendo in questo momento e coprono la porta dell'appartamento della principessa. In mezzo a queste nuvole che si dipartono, emerge una trasparenza su cui sono scritte queste parole: Dormirà per cento anni!. Di seguito compare un'altra iscrizione:
Chi la sveglia la sposerà, se di un altra non è già sposo. Disperazione del duca, di Gannelor e di tutta la corte. Nabote scompare su una nuvola, traboccante di gioia.
SECONDO ATTO
con un Pas de deux, pas de trois, Pas de soldats e Finale
Tutti sono attorniati attorno a maman Bobi, che racconta che cento anni fa... allora era piccolissima, assistette al matrimonio di una principessa che le regalò la catena d'oro, con il suo ritratto che conserva da sempre; che questa principessa, costretta a sposare qualcuno che non amava, si pugnalò con un pugnale e fu addormentata, insieme a tutta la sua corte, dal potere di una fata. Maman Bobi indica il castello fortificato che si vede in lontananza, e dice che è quello della Bella addormentata. Gombault, suo figlio, vuole andarci per impadronirsi dei tesori che contiene, e portare alla prosperità tutta la sua famiglia. Marguerite, sua figlia, lo implora di rinunciare a questo progetto, e sua madre gli racconta che ci sono elfi, mostri, draghi alati, che difendono l'ingresso del castello.
Gérard arriva, con timidezza e imbarazzo, chiede a Gombault la mano di sua figlia; ma gliela rifiuta a causa della povertà e censo del giovane. Dietro insistenza di Gérard, Gombault gli dice che otterrà la mano della figlia solamente se riuscirà ad entrare nel castello e prendere possesso delle ricchezze ivi custodite.
Gerard esita, questo è il solo modo per avere colei che ama, e chiede coraggio al suo angelo custode. In quel momento appare la fata Nabote che lo interroga sulle sue reali intenzioni e poi lo incoraggia a questa impresa, con la prospettiva di ideare una nuova cattiveria.
Per combattere i mostri e demoni che infestano il castello, la fata dona al giovane un corno incantato. Ogni volta che troverà un ostacolo, non dovrà fare altro che suonarlo e le creature malefiche svaniranno. Marguerite in lacrime dona la sua sciarpa a Gérard come ricordo, poi dopo aver dato il commiato a tutti quanti Gérard parte con la fata, entrambi trasportati da una nuvola.
TERZO ATTO
Arrivato al castello deve combattere da solo spaventosi mostri e demoni di ogni genere. Sta per soccombere quando riesce allora a suonare il corno magico. A questo suono gli spiriti maligni si allontanano loro malgrado e come respinti da un potere superiore, alla fine scompaiono.
Ora un immenso lago si presenta allo sguardo di Gerard. Deve attraversarlo per raggiungere il castello che si trova sulla riva opposta. Trova una barca ormeggiata a riva ma in quel momento dalle acque emergono ninfe e naiadi che si oppongono al suo passaggio. Anche dai boschi escono altre ninfe che gridano; una attira particolarmente la sua attenzione con le sue pose ei suoi passi voluttuosi. Gérard ne è attratto, lei scappa e lui la segue un attimo dopo lei è accanto a lui. Lo conduce sotto il boschetto a sinistra dove altre ninfe gli versano una deliziosa bevanda da una coppa d'oro. Sedotto, smarrito, la ninfa lo prende tra le braccia, sta per cedere... ma i suoi occhi si posano sulla sciarpa che ha ricevuto da Marguerite, allora afferra il corno con una mano, lo suona ed immediatamente tutte le ninfe e naiadi fuggono via. Sale sulla barca e dopo una lunga navigazione, arriva dall'altra parte del lago dove alla sommità di una alta collina si staglia il castello della bella addormentata.
QUARTO ATTO
Nella camera da letto della principessa, tutti i membri della corte sono addormentati nella stessa posizione che occupavano cent'anni prima al momento dell'incantesimo. Gérard entra, cammina tra le diverse persone, immobili come statue. Non sapendo cosa fare, se risvegliarli o meno, allora ricorre all'aiuto del suo corno magico. Al suono di questi tutti si svegliano e tornano in vita. Arthur vuole avvicinarsi alla principessa ma è fermato da Tiphaine. Anche la principessa si risveglia, attorniata dalle sue damigelle che le chiedono come sta la sua ferita; ma è guarita, non sente più niente, ha solo un ricordo confuso di quello che è successo. In questo momento vede Gerard, che avanzando saluta la principessa, che lo interroga, Lui la informa che lei e tutto il suo seguito hanno dormito ben cent'anni.
Il principe che odiava, ora è morto, ma non vedendo più Arthur è convinta che anche il paggio sia ormai morto da tempo ed è presa d'angoscia.
La notizia del risveglio della principessa e la fine dell'incantesimo è arrivata ovunque. Tutti vengono a palazzo a contemplare il miracolo e ad omaggiare Iseult che non riesce ancora a riprendersi dalla sorpresa, e che cerca speranzosa nella folla gli occhi dell'amato Arthur.
Gérard e Marguerite si incontrano di nuovo; la principessa vede il loro amore e vuole unirli ma arriva la fata Nabote che si oppone fermamente a questo matrimonio. Si avvicina al letto, e tirando una delle tende, mostra l'iscrizione del primo atto: Chi la sveglia la sposerà, se di un altra non è già sposo e dice loro: "è il decreto del destino. Rassegnatevi!"
Iseult, Gèrard e Marguerite la supplicano inutilmente ma la fata, fregandosi le mani, rifiuta tuttele suppliche, e dice a Gerard, se continuerà a rifiutare il matrimonio con Iseult, lo trasformerà in una scimmia verde o in un rospo. Marguerite piuttosto che vederlo trasformato in un essere repellente, preferisce che sia un altra a sposarlo, rinunciando al proprio amore. La fata soddisfatta, va a preparare tutto per il matrimonio.
Iseult, rimasta sola, si arrende alla sua disperazione, ripensa ad Arthur, che non potrà più rivedere, quando il cofano del baule si solleva e ne esce l'amato. Sono l'uno nelle braccia dell'altro, e rinnovano il giuramento di vivere e morire insieme.
Si sente arrivare gente e Arthur si nasconde, arriva Gérard, vestito da principe cinese, condotto per mano dalla fata Nabote. Ad un certo momento tutti e quattro i giovani si ritrovano assieme e decidono di sostenersi e difendersi a vicenda opponendosi al matrimonio pianificato e di assicurarsi che Arthur e Gérard sposino ciascuno la persona che amano.
Arriva il momento del matrimonio. Il corteo nuziale è già formato e Arthur, ha un idea: approfittando di un momento in cui la fata si era allontanata con Gérard in cerca di un anello per gli sposi, velocemente sostituisce Marguerite al posto della principessa, le toglie l'acconciatura da sposa e il velo che la ricopre e, con l'aiuto delle dame di compagnia della principessa, li depone sul capo di Marguerite, e al ritorno della fata si gira, è già in ginocchio immobile, avvolta nel suo velo, senza fare alcun movimento.
La fata senza avere alcun sospetto, benedice e unisce in matrimonio i giovani. Terminata la cerimonia, Marguerite si alza il velo e scopre il volto. Grande stupore di Gerard che si ritrova unito alla persona che ama e furia della fata che si vede ingannata e che vede Arthur e Iseult uno tra le braccia dell'altro, e Gerard e Marguerite che offrono lo stesso spettacolo.
Nabote furiosa, vuole rompere il matrimonio, ma Arthur e la principessa corrono verso l'iscrizione vicino al letto indicando alla fata la scritta: Chi la sveglia la sposerà, se di un altra non è già sposo. La fata, per un attimo confusa, sostiene che è stato un inganno e che li punirà tutti sterminandoli, e impugna la sua bacchetta magica per trovare vendetta. Nel preciso istante un rumore di tuono rimbomba. Una luce appare in basso come un punto impercettibile che cresce, cresce, si avvicina, e lascia intravedere una divinità superiore alla fata Nabota stessa. E' l'amore, che spezza la bacchetta della fata e conferma la felicità dei quattro amanti che egli prende ora sotto la sua protezione.
Tino Bonanomi
(Balletto.net)
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APPROFONDIMENTO
In fase con il romanticismo, Aumer mescola il racconto di Charles Perrault con un contesto medievale e inventa una situazione legata alle disuguaglianze sociali. La bella Isotta, che ama il suo paggio contro il volere dei suoi genitori, viene addormentata da Nabote e svegliata dal contadino Gérard, che vuole arricchirsi per sposare Marguerite. Il personaggio di Nabote, donna Mefisto, così come l'Atto II, ambientato in un villaggio della Renania, devono molto a Faust (1828, théatre de la Porte-Saint-Martin), in particolare allo divertissement delle naiadi che annuncia la poesia del ballet blanc. Il viaggio di Gérard al castello incantato è rappresentato da uno sfondo che si dispiega sullo sfondo per dare l'illusione del movimento. Petipa riprenderà in seguito questo artifizio.
Sylvie Jacq-Mioche Dictionnaire de la danse Larousse (1999) È una libera rivisitazione della fiaba di Perrault da parte del celebre scrittore e commediografo Eugène Scribe. Il balletto non fu giudicato favorevolmente dalla critica e l’unica nota di interesse fu rappresentata dalla presenza, o apparizione, di Maria Taglioni, per la quale il Jean-Pierre Aumer (autore, fra l’altro della riuscita Somnambule) aveva composto un assolo fatto di magiche trasparenze. La musica (per la maggior parte di Hérold) era, come spesso d’uso all’epoca, un calderone di pezzi presi in prestito da più parti (ouverture dall’Oberon di Weber, coro e cavatina dall’opera di Rossini La pietra di paragone).Nel 1825, sempre con lo stesso titolo accattivante, l’Opéra aveva messo in scena un’altro balletto con coreografia di Pierre Gardel e musica di Carafa. Alberto Testa I Grandi Balletti. Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991 CURIOSITA'
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