Kenneth MacMillan
Mayerling
14-02-1978 - Londra, Covent Garden
Balletto drammatico in tre atti
Coreografia: Kenneth MacMillan
Musica: Franz Liszt (arrangiamento di John Lanchberry)
Libretto: Gillian Freeman
Scene e costumi: Nicholas Georgiadis
CAST
Il Principe Rudolf: David Wall
La Baronessa Mary Vetsera: Lynn Seymour
La Contessa Marie Larisch: Merle Park
La Principessa Stephanie: Wendy Ellis
La Principessa Louise: Genesia Rosato
L'Imperatrice Elizabeth "Sissi": Georgina Parkinson
L'Imperatore d'Austria Franz-Joseph: Michael Somes
Arciduchessa Sophie: Julie Wood
Bratfisch, amico del principe: Graham Fletcher
Mitzi Kaspar, cortigiana del Principe: Laura Connor
Colonnello George ‘Bay’ Middleton: David Drew
Katherina Schratt, amica di Franz-Joseph: Bernadette Greevy
Baronessa Helene Vetsera, madre di Mary: Gerd Larsen
Il Conte Eduard Taafe, Primo Ministro: Leslie Edwards
Il Principe Philip di Coburg, amico di Rudolf: Derek Rencher
Il Conte Hoyos, amico di Rudolf: Ross MacGibbon
Gli Ufficiali ungheresi, amici di Rudolf: Michael Coleman, Derek Deane, Stephen Beagley, Michael Batchelor
La Principessa Gisela, sorella maggiore di Rudolf: Sally Inkin
La Principessa Valerie, sorella minore di Rudolf: Marguerite Porter
La Principessa Valerie, bambina: Julie Rose
Mary Vetsera, bambina: Elizabeth Griffiths
Loschek, valletto di Rudolf: Anthony Conway
Il Conte Larisch: Robert Jude
Alfred Grünfeld, un pianista: Anthony Twiner
Royal Ballet
Coreografia: Kenneth MacMillan
Musica: Franz Liszt (arrangiamento di John Lanchberry)
Libretto: Gillian Freeman
Scene e costumi: Nicholas Georgiadis
CAST
Il Principe Rudolf: David Wall
La Baronessa Mary Vetsera: Lynn Seymour
La Contessa Marie Larisch: Merle Park
La Principessa Stephanie: Wendy Ellis
La Principessa Louise: Genesia Rosato
L'Imperatrice Elizabeth "Sissi": Georgina Parkinson
L'Imperatore d'Austria Franz-Joseph: Michael Somes
Arciduchessa Sophie: Julie Wood
Bratfisch, amico del principe: Graham Fletcher
Mitzi Kaspar, cortigiana del Principe: Laura Connor
Colonnello George ‘Bay’ Middleton: David Drew
Katherina Schratt, amica di Franz-Joseph: Bernadette Greevy
Baronessa Helene Vetsera, madre di Mary: Gerd Larsen
Il Conte Eduard Taafe, Primo Ministro: Leslie Edwards
Il Principe Philip di Coburg, amico di Rudolf: Derek Rencher
Il Conte Hoyos, amico di Rudolf: Ross MacGibbon
Gli Ufficiali ungheresi, amici di Rudolf: Michael Coleman, Derek Deane, Stephen Beagley, Michael Batchelor
La Principessa Gisela, sorella maggiore di Rudolf: Sally Inkin
La Principessa Valerie, sorella minore di Rudolf: Marguerite Porter
La Principessa Valerie, bambina: Julie Rose
Mary Vetsera, bambina: Elizabeth Griffiths
Loschek, valletto di Rudolf: Anthony Conway
Il Conte Larisch: Robert Jude
Alfred Grünfeld, un pianista: Anthony Twiner
Royal Ballet
TRAMA
La vicenda viene narrata su due piani temporali duversi. Il prologo e l'epilogo, rispettivamente ad apertura e chiusura del balletto, sono ambientati nel momento successivo alle morti, mentre i tre atti raccontano cronologicamente la storia che ha portato ad esse.
Prologo. Il balletto si apre sulla buia e tetra visione del cimitero di Heligenkreuz prima dell’alba, quando viene seppellito il cadavere del Principe Rudolf.
Atto I, scena I. Si svolge nella Sala da Ballo del palazzo imperiale dell’Hofburg a Vienna. Rudolf, durante il ricevimento per la celebrazione delle sue nozze con la Principessa Stefanie del Belgio, corteggia spudoratamente la Principessa Louise, sorella di lei. Il suo comportamento causa vergogna e rabbia nell’imperatore e nell’imperatrice. Una volta rimasto solo, Rudolf viene raggiunto dalla Contessa Larisch accompagnata dalla Baronessa Vetsera, che gli presenta le sue due figlie, tra cui Mary, la minore. Rudolf è estasiato da entrambe le giovani ragazze, ma viene interrotto da quattro ufficiali ungheresi che fanno pressione su di lui per tentare di ottenere il suo appoggio nella causa separatista per la loro nazione. La contessa Larisch è di ritorno, stavolta sola, e cerca di sedurre il suo antico amante, ma l’imperatore Franz-Joseph li sorprende ed ordina irato a suo figlio di raggiungere la sua consorte.
Atto I, scena II. E’ ambientata negli alloggi personali dell’imperatrice Sissi all’Hofburg, dove la sovrana si è ritirata in compagnia delle sue damigelle d’onore per prepararsi per la notte. Rudolf le fa visita prima di recarsi da sua moglie e cerca di impietosirla comunicandogli la sua infelicità per il matrimonio politico impostogli.
Atto I, scena III. Negli alloggi personali di Rudolf all’Hofburg, la Principessa Stefanie si è preparata per la prima notte di nozze, ma quando suo marito arriva terrorizzandola con una pistola, la donna cerca di fuggire. Tuttavia, Rudolf le fa credere che si sia solo trattato di uno scherzo e la costringe con la forza a consumare il primo rapporto sessuale con lui.
Atto II, scena I. In un bordello, con prostitute e clienti, arrivano il principe Rudolf, l’amico Bratfisch e la principessa Stefanie. Quest’ultima è disgustata dal sordido ambiente in cui il marito l’ha trascinata e vuole subito andare via. Bratfisch danza con l’intento di rallegrarla , ma la principessa insiste per andar via. Rudolf, seccato dal comportamento della moglie, la scaccia dal locale. Il principe, allora, dedica le sue attenzioni alla prostituta Mitzi Caspar e ai suoi amici ungheresi. All’improvviso, la polizia, che aveva avuto una soffiata, irrompe nel bordello e, dopo vari arresti, va via. Rudolf, che si era nascosto con Mitzi, disperato per gli eccessivi controlli a cui è sottoposto chiede alla prostituta di suicidarsi con lui. Mitzi Caspar, però, rifiuta orripilata. Arriva il primo ministro, il conte Taafe, che era stato informato della presenza del principe nel bordello. Rudolf si nasconde di nuovo per evitare di essere visto, ma Mitzi rivela a Taafe il nascondiglio del principe e poi se ne va con lui.
Atto II, scena II. Fuori dalla taverna saluta gli ufficiali ungheresi e incontra la contessa Larisch, che scende dalla sua carrozza per presentargli ufficialmente la sua accompagnatrice Mary Vetsera.
Atto II, scena III. Nella casa dei Vetsera, la contessa Larisch fa visita alla sua amica baronessa e scorge Mary che contempla con aria assorta un ritratto di Rudolf. La contessa decide allora di leggerle le carte e le predice che il suo futuro sarà insieme al principe erede al trono. Mary, in preda alla felicità, le consegna una lettera indirizzata al suo innamorato.
Atto II, scena IV. Durante i festeggiamenti per il compleanno dell’imperatore Franz-Joseph all’Hofburg, il conte Taafe consegna a Rudolf un libro di politica. Poco dopo, il colonnello Bay Middleton, già amante dell’imperatrice, offre al primo ministro un sigaro finto che esplode facendo molto divertire il principe. L’imperatrice Sissi dona in regalo a suo marito il ritratto della sua amante Katharina Schratt. Viene offerto uno spettacolo di fuochi d’artificio che distraggono i presenti, ad eccezione di Sissi e Bay Middleton, che amoreggiano lontani dagli occhi di tutti. Tuttavia, Rudolf li sorprende. I fuochi d’artificio riprendono e la contessa Larisch consegna la lettera di Mary al principe.
Atto II, scena V. Nella sua camera da letto all’Hofburg, Rudolf è intento a contemplare un teschio, desiderando la morte, quando Bratfisch entra per annunciare la visita di Mary Vetsera. Lei e Rudolf consumano la loro prima notte d’amore.
Atto III, scena I. Nella campagna, durante una battuta di caccia reale, Rudolf spezza la calma della situazione sparando ad un membro della corte, uccidendolo, e all’imperatore suo padre, ferendolo.
Atto III, scena II. Nella camera da letto di Rudolf all’Hofburg, il principe si trova in un profondo stato depressivo, sotto l’effetto della morfina. La contessa Larisch accorre in soccorso dell’uomo ma viene sorpresa dall’imperatrice Sissi che le ordina bruscamente di andarsene. Tuttavia, la contessa prima di uscire dalla stanza, fa entrare Mary Vetsera, in attesa fuori dalla porta. Una volta raggiunto dalla sua amante, Rudolf le chiede di morire con lui. Mary accetta.
Atto III, scena III. Nella tenuta di caccia di Mayerling, Rudolf beve grosse quantità di alcool in compagnia del conte Hoyos e del principe Philip. All’improvviso, quando i due amici cercano di impedirgli di continuare a bere, il principe Rudolf comunica loro di voler rimanere solo e li invita ad andare via. Bratfisch arriva in compagnia di Mary Vetsera e inizia a danzare per intrattenerli e attirare l’attenzione su di sé. Tuttavia, Rudolf è preso da Mary e non gradisce la presenza dell’amico. Gli chiede quindi di andarsene per rimanere da solo con la sua giovane amante. Rudolf e Mary fanno l’amore in preda ad un impeto passionale, ma ciò non è sufficiente a calmare il principe, che decide quindi di somministrarsi della morfina. Rudolf non riesce più ad andare avanti e comunica a Mary che il momento è arrivato. I due si spostando dietro un paravento e il principe spara alla ragazza. Allarmati dal rumore dello sparo arrivano Hoyos, Philip e Loscheck, ma Rudolf li tranquillizza e li manda via. Rimasto solo, il principe si toglie la vita.
Epilogo. Nel cimitero di Heligenkreuz, la bara contenente il corpo di Mary Vetsera viene interrata.
Fabio Battista
Balletto.net
Prologo. Il balletto si apre sulla buia e tetra visione del cimitero di Heligenkreuz prima dell’alba, quando viene seppellito il cadavere del Principe Rudolf.
Atto I, scena I. Si svolge nella Sala da Ballo del palazzo imperiale dell’Hofburg a Vienna. Rudolf, durante il ricevimento per la celebrazione delle sue nozze con la Principessa Stefanie del Belgio, corteggia spudoratamente la Principessa Louise, sorella di lei. Il suo comportamento causa vergogna e rabbia nell’imperatore e nell’imperatrice. Una volta rimasto solo, Rudolf viene raggiunto dalla Contessa Larisch accompagnata dalla Baronessa Vetsera, che gli presenta le sue due figlie, tra cui Mary, la minore. Rudolf è estasiato da entrambe le giovani ragazze, ma viene interrotto da quattro ufficiali ungheresi che fanno pressione su di lui per tentare di ottenere il suo appoggio nella causa separatista per la loro nazione. La contessa Larisch è di ritorno, stavolta sola, e cerca di sedurre il suo antico amante, ma l’imperatore Franz-Joseph li sorprende ed ordina irato a suo figlio di raggiungere la sua consorte.
Atto I, scena II. E’ ambientata negli alloggi personali dell’imperatrice Sissi all’Hofburg, dove la sovrana si è ritirata in compagnia delle sue damigelle d’onore per prepararsi per la notte. Rudolf le fa visita prima di recarsi da sua moglie e cerca di impietosirla comunicandogli la sua infelicità per il matrimonio politico impostogli.
Atto I, scena III. Negli alloggi personali di Rudolf all’Hofburg, la Principessa Stefanie si è preparata per la prima notte di nozze, ma quando suo marito arriva terrorizzandola con una pistola, la donna cerca di fuggire. Tuttavia, Rudolf le fa credere che si sia solo trattato di uno scherzo e la costringe con la forza a consumare il primo rapporto sessuale con lui.
Atto II, scena I. In un bordello, con prostitute e clienti, arrivano il principe Rudolf, l’amico Bratfisch e la principessa Stefanie. Quest’ultima è disgustata dal sordido ambiente in cui il marito l’ha trascinata e vuole subito andare via. Bratfisch danza con l’intento di rallegrarla , ma la principessa insiste per andar via. Rudolf, seccato dal comportamento della moglie, la scaccia dal locale. Il principe, allora, dedica le sue attenzioni alla prostituta Mitzi Caspar e ai suoi amici ungheresi. All’improvviso, la polizia, che aveva avuto una soffiata, irrompe nel bordello e, dopo vari arresti, va via. Rudolf, che si era nascosto con Mitzi, disperato per gli eccessivi controlli a cui è sottoposto chiede alla prostituta di suicidarsi con lui. Mitzi Caspar, però, rifiuta orripilata. Arriva il primo ministro, il conte Taafe, che era stato informato della presenza del principe nel bordello. Rudolf si nasconde di nuovo per evitare di essere visto, ma Mitzi rivela a Taafe il nascondiglio del principe e poi se ne va con lui.
Atto II, scena II. Fuori dalla taverna saluta gli ufficiali ungheresi e incontra la contessa Larisch, che scende dalla sua carrozza per presentargli ufficialmente la sua accompagnatrice Mary Vetsera.
Atto II, scena III. Nella casa dei Vetsera, la contessa Larisch fa visita alla sua amica baronessa e scorge Mary che contempla con aria assorta un ritratto di Rudolf. La contessa decide allora di leggerle le carte e le predice che il suo futuro sarà insieme al principe erede al trono. Mary, in preda alla felicità, le consegna una lettera indirizzata al suo innamorato.
Atto II, scena IV. Durante i festeggiamenti per il compleanno dell’imperatore Franz-Joseph all’Hofburg, il conte Taafe consegna a Rudolf un libro di politica. Poco dopo, il colonnello Bay Middleton, già amante dell’imperatrice, offre al primo ministro un sigaro finto che esplode facendo molto divertire il principe. L’imperatrice Sissi dona in regalo a suo marito il ritratto della sua amante Katharina Schratt. Viene offerto uno spettacolo di fuochi d’artificio che distraggono i presenti, ad eccezione di Sissi e Bay Middleton, che amoreggiano lontani dagli occhi di tutti. Tuttavia, Rudolf li sorprende. I fuochi d’artificio riprendono e la contessa Larisch consegna la lettera di Mary al principe.
Atto II, scena V. Nella sua camera da letto all’Hofburg, Rudolf è intento a contemplare un teschio, desiderando la morte, quando Bratfisch entra per annunciare la visita di Mary Vetsera. Lei e Rudolf consumano la loro prima notte d’amore.
Atto III, scena I. Nella campagna, durante una battuta di caccia reale, Rudolf spezza la calma della situazione sparando ad un membro della corte, uccidendolo, e all’imperatore suo padre, ferendolo.
Atto III, scena II. Nella camera da letto di Rudolf all’Hofburg, il principe si trova in un profondo stato depressivo, sotto l’effetto della morfina. La contessa Larisch accorre in soccorso dell’uomo ma viene sorpresa dall’imperatrice Sissi che le ordina bruscamente di andarsene. Tuttavia, la contessa prima di uscire dalla stanza, fa entrare Mary Vetsera, in attesa fuori dalla porta. Una volta raggiunto dalla sua amante, Rudolf le chiede di morire con lui. Mary accetta.
Atto III, scena III. Nella tenuta di caccia di Mayerling, Rudolf beve grosse quantità di alcool in compagnia del conte Hoyos e del principe Philip. All’improvviso, quando i due amici cercano di impedirgli di continuare a bere, il principe Rudolf comunica loro di voler rimanere solo e li invita ad andare via. Bratfisch arriva in compagnia di Mary Vetsera e inizia a danzare per intrattenerli e attirare l’attenzione su di sé. Tuttavia, Rudolf è preso da Mary e non gradisce la presenza dell’amico. Gli chiede quindi di andarsene per rimanere da solo con la sua giovane amante. Rudolf e Mary fanno l’amore in preda ad un impeto passionale, ma ciò non è sufficiente a calmare il principe, che decide quindi di somministrarsi della morfina. Rudolf non riesce più ad andare avanti e comunica a Mary che il momento è arrivato. I due si spostando dietro un paravento e il principe spara alla ragazza. Allarmati dal rumore dello sparo arrivano Hoyos, Philip e Loscheck, ma Rudolf li tranquillizza e li manda via. Rimasto solo, il principe si toglie la vita.
Epilogo. Nel cimitero di Heligenkreuz, la bara contenente il corpo di Mary Vetsera viene interrata.
Fabio Battista
Balletto.net
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APPROFONDIMENTO
Il 30 Gennaio del 1889, nella tenuta di caccia di Mayerling, il Principe Rudolf d’Asburgo, erede al trono austro-ungarico, e la sua amante diciassettenne Marie (Mary) Vetsera venivano rinvenuti cadaveri. La vicenda suscitò da subito scalpore e incredulità e, nonostante gli affrettati sforzi da parte della famiglia reale di mettere a tacere il tutto, la verità su quanto accadde non è mai stata chiarita. La morte del Principe Rudolf causò, inoltre, una profonda crisi dinastica in quanto egli era l’unico discendente maschio nato dal matrimonio dell’imperatore Franz-Joseph e dell’imperatrice Elizabeth (Sissi). Di conseguenza, in mancanza di eredi di sesso maschile, il trono sarebbe passato all’arciduca Karl-Ludwig, fratello del sovrano, e infine ad uno dei suoi tre inetti figli. Le morti di Mayerling portarono via la sicurezza della successione al trono che Franz-Joseph aveva cercato di garantire. Mayerling custodirà per sempre il segno della tragedia e della disperazione che condussero poi al crollo della dinastia d’Asburgo.
I cadaveri dei due amanti vennero seppelliti in tutta fretta di notte nel cimitero di Heiligenkreuz, alle porte di Vienna e rimasero nel dimenticatoio fino a pochi giorni prima del Natale 1892, quando si scoprì che il cadavere di Mary Vetsera era stato spostato da Heligenkreuz. Da questo momento in poi, svariate teorie si affiancarono. Le più accreditate sono tuttavia due: una, secondo la quale il Principe Rudolf, mentalmente disturbato e probabilmente preda di allucinazioni causate dall’insofferenza che egli nutriva verso la sua situazione di erede al trono e le ingerenze da parte delle forze dell’ordine, uccise la sua amante con un colpo di arma da fuoco in testa e poi si suicidò; e un’altra, secondo cui i due amanti non furono altro che vittime di un complotto internazionale elaborato dall’allora Primo Ministro francese Georges Clemenceau, che avrebbe progettato di uccidere Franz-Joseph per far salire il filo-francese Rudolf sul trono e assicurarsi l’alleanza, ma in seguito al rifiuto del Principe ne avrebbe ordinato l’uccisione per metterlo definitivamente a tacere. Fu proprio il misterioso fascino del “Mayerling Affair” a spingere il coreografo inglese sir Kenneth MacMillan, notoriamente attratto dalle vicende drammatiche realmente accadute, a cimentarsi con la creazione di questo balletto. Nel raccontare la storia, con la sceneggiatura di Gillian Freeman, MacMillan aderì alla prima teoria (quella dell’omicidio-suicidio) e ciò comportò una profonda analisi psicologica dei personaggi, che in questo modo si trasformarono in veri e propri “eroi” drammatici. Il coreografo, molto selettivo in fatto di interpreti, decise quindi di affidare i ruoli principali a danzatori fortemente espressivi, quali David Wall (che creò il personaggio centrale, il Principe Rudolf), Lynn Seymour (che creò l’eroina Mary Vetsera) e Merle Park (l’ex amante del Principe, la Contessa Marie Larisch). Fabio Battista Balletto.net Mayerling è stato il quarto balletto in tre atti di MacMillan, completato dopo che si era dimesso da direttore artistico del Royal Ballet nel 1977. Il suo interesse per la famiglia reale degli Asburgo e la fine dell'impero austro-ungarico era stato acceso da un libro del 1974, The Eagles Die, di George Marek. La storia del doppio suicidio del principe ereditario e della sua giovane amante al casino di caccia di Mayerling era stata romanzata in diversi film; MacMillan voleva mostrare le pressioni sociali, politiche e personali che avrebbero potuto spingere il principe a misure così disperate.
Ha commissionato un libretto a Gillian Freeman, autrice e sceneggiatrice, che ha studiato a fondo il periodo, fornendo a MacMillan ritratti di figure chiave della corte asburgica e della società viennese. John Lanchbery, che era stato il direttore principale del Royal Ballet dal 1960, suggerì Liszt come una scelta appropriata di compositore. Non solo la musica di Liszt avrebbe fornito la giusta atmosfera per gli eventi drammatici (gli estratti dalla sua Faust Symphony servivano da motivo per l'ossessione di Rudolf per le armi e la morte), ma questi aveva realmente scritto musica per pianoforte da far suonare all'imperatrice Elizabeth. Lanchbery ha arrangiato e orchestrato circa 30 brani della musica di Liszt come partitura per Mayerling. I lunghi preparativi significarono che la prima prevista per l'autunno 1977 dovette essere rinviata. MacMillan aveva iniziato a lavorare con Anthony Dowell nei panni di Rudolf, fino a quando non si è infortunato e David Wall lo ha poi sostituito come creatore del ruolo. Rudolf compare sulla scena per tutto il balletto, danzando sette grandi pas de deux con cinque partner diverse. Mayerling è stato il primo balletto britannico a fare tali richieste ad un ballerino in un ruolo da protagonista. (...) La prima di Mayerling, un po' impropriamente, avvenne il giorno di San Valentino del 1978, in occasione di un gala reale. Il pubblico ha tributato, a MacMillan, una prolungata ovazione. I critici, invitati allo spettaccolo successivo, hanno applaudito l'audacia e l'originalità dell'approccio di MacMillan. Mary Clarke in The Guardian ha dichiarato che MacMillan aveva rivendicato la sua decisione di dimettersi dalla direzione del Royal Ballet per dedicarsi alla sua vera vocazione. Il mondo era a corto di coreografi che potessero realizzare grandi balletti narrativi per i teatri d'opera e che potessero mostrarsi a proprio vantaggio in una grande compagnia. "È un'esperienza teatrale emozionante e commovente". Clement Crisp ha commentato sul Financial Times che MacMillan aveva spostato il balletto in tre atti dalla sua struttura ottocentesca e dalle figure di fantasia convenzionali a una forma in grado di affrontare il realismo più aspro della vita moderna. John Percival del Times, un aspro critico di Anastasia e Manon , ha scoperto che in Mayerling MacMillan aveva mostrato tutto il coraggio delle sue convinzioni: le scene erano rilevanti, la caratterizzazione dei personaggi era chiara e "anche la più inverosimile delle invenzioni [ nei duetti] ha il suo senso. Percival e altri critici raccomandarono di fare dei tagli (Mayerling originariamente durava tre ore e un quarto). Dopo lo sviluppo iniziale, alcune scene sono state tagliate, in particolare la scena della caccia nella neve. La canzone, Ich Scheide ("Me ne vado"), cantata da Katherina Schratt alla festa di compleanno dell'Imperatore, è stata tagliata e poi ripristinata quando si è scoperto che la sua assenza aveva sbilanciato il balletto. L'immobilità della sequenza consente al cast e al pubblico di registrare le relazioni tra i personaggi e le emozioni che ribollono sotto l'etichetta formale della corte. L'accoglienza di Mayerling negli Stati Uniti, quando il Royal Ballet lo portò in tournée sulla costa occidentale, fu eterogenea. Il pubblico e la critica locale ne sono rimasti colpiti, ma Clive Barnes del New York Post (e alla radio) e Anna Kisselgoff del New York Times l'hanno stroncato. L'influente Arlene Croce sul New Yorker ha scritto una recensione complessa che mescolava il rispetto per ciò che MacMillan aveva ottenuto con forti riserve sul fatto che il balletto affrontava argomenti dei quali lei si considerava mal preparata, come la politica, la malattia e le motivazioni del suicidio. Rudolf era "un viscido titolato che "amletizzava" girando per casa con un teschio in una mano e una pistola nell'altra", ma ha riassunto Mayerling come "questo lavoro curioso, paralizzato e provocatorio di [un] maestro coreografo". Il Metropolitan Opera House di New York inizialmente rifiutò di accettare Mayerling come parte di una stagione del Royal Ballet nel 1983. MacMillan minacciò di ritirare tutti i suoi balletti dal repertorio del Royal Ballet se il Royal Ballet avesse ceduto. Mayerling era stato debitamente programmato per soli due spettacoli, così in eccesso di prenotazioni che è stato allora aggiunta una matinée. Il pubblico della costa orientale era arrivato in pullman, il loro interesse era stato suscitato dal documentario del South Bank Show del 1978 sulla realizzazione di Mayerling, che era stato mostrato in tutta la costa orientale da una compagnia televisiva che lo aveva trasmesso per riempire il palinsesto. Kisselgoff cambiò idea sul New York Times, dichiarando che Mayerling era ormai un balletto che meritava di essere visto a New York. Conteneva, scoprì, "opportunità insospettate per una grande danza oltre che per una grande recitazione", e il Royal Ballet ballava a un livello più alto di prima. "Va detto che come modello del proprio genere, [Mayerling] lavora completamente ad un livello di raffinatezza e ricchezza di dettagli". Sebbene Mayerling sia diventato un punto fermo del repertorio del Royal Ballet, è raramente mostrato negli Stati Uniti. Solo poche altre compagnie ballano le proprie produzioni del balletto di MacMillan: queste includono il Royal Swedish Ballet, il Vienna State Opera Ballet e l'Hungarian National Ballet. https://www.kennethmacmillan.com/mayerling CURIOSITA'
Kenneth MacMillan è morto di infarto, il 29 ottobre 1992 nel backstage del Covent Garden durante l'atto finale di un'incredibile performance di Mayerling con protagonista Irek Mukhamedov.
Così, dell'avvenimento, scrive Judith Mackrell sull'Independent: È stata una conclusione stravagante e teatrale per una delle carriere più creative del balletto. Quando il sipario è calato sul funebre epilogo di Mayerling, la bara dell'eroina era stata appena calata nel terreno, gli uomini in nero avevano presidiato la tomba e un solo dolente aveva lasciato il palcoscenico buio in lacrime. Meno di un minuto dopo Jeremy Isaacs [il direttore della Royal Opera House, ndr] e Anthony Dowell sono apparsi sul palco per annunciare che il creatore del balletto, Sir Kenneth MacMillan, aveva subito un attacco di cuore durante l'atto finale ed era morto. Gli spettatori piangevano, i ballerini, che presumibilmente non sapevano nulla, sembravano sbalorditi. E ciò che rendeva l'ironia più tragica era che quello che stavamo guardando era stato un revival trionfante dell'opera che più di ogni altra ha caratterizzato l'audacia e la rarità dell'arte di MacMillan. Nonostante il suo cavalierato e la sua indiscussa anzianità nella professione di danzatore, MacMillan è rimasto un provocatore. Il suo ultimo balletto The Judas Tree conteneva alcune delle coreografie più scioccanti e originali che avesse mai realizzato mentre la trama - lo stupro di gruppo nei Docklands di Londra, legame maschile e mistificazione delle donne - ha fatto digrignare i denti a molti critici. Tuttavia, se il politically correct del balletto era per alcuni di noi in dubbio, questo era anche tipico della mancanza di nausea con cui MacMillan si opponeva ai vincoli e alle convenzioni della sua arte. Ignorando l'intimità, la bellezza, il buon gusto e talvolta la plausibilità, era costantemente alla ricerca di modi per rendere il mezzo grazioso e stilizzato del balletto espressione di una verità più grintosa e complessa sul mondo reale. Ha sperimentato qualsiasi cosa: sequenze di vecchi film in Anastasia, testo recitato in Isadora, un vocabolario di movimento espressionista caricaturale in The Different Drummer. Alcuni esperimenti sono stati stroncati: MacMillan non è mai sembrato preoccupato di proteggere la sua posizione. Altri come Mayerling lo hanno mostrato spingendo il mezzo del balletto - in particolare il balletto in tre atti - in un territorio completamente nuovo. La trama stessa è un punto di partenza abbastanza improbabile. Descrive in dettaglio il declino del principe ereditario austro-ungarico Rudolf che fu immobilizzato da passione incestuosa, intrighi politici, follia e un matrimonio infelice e che alla fine morì in un patto suicida con la sua amante Mary Vetsera. Il balletto nel complesso non fa concessioni al botteghino. Sebbene esiga un'esibizione estenuante dal suo ballerino principale, non esiste un singolo ruolo di ballerina affascinante per attirare la folla. La partitura, arrangiata da John Lanchbery, è composta da frammenti di un Liszt austero, frammentato, persino tetro. E la storia è dura, raccontata con un ritmo confuso e staccato senza consolante rivendicazione dell'Amore o del Diritto. Eppure tutti questi "inconvenienti" si adattano perfettamente a un balletto che cerca di confrontarsi con le complicazioni più cupe della personalità umana, che usa il movimento per mostrarci cose che non possono essere inchiodate dalle parole. Nei duetti di Rudolf con le sue varie donne vediamo una complessità di emozioni che ci vorrebbero pagine per descrivere. Le dinamiche estreme, le forme bizzarre, i ritmi altalenanti, la sfacciata carica erotica dei movimenti affondano le loro radici nel vocabolario classico eppure ci portano lontano, in zone di desolazione nevrotica e sessuale. La rozza crudeltà con cui Rudolf maltratta sua moglie parla del suo morboso disgusto per se stesso e per lei; i duetti con la sua ex-amante Marie Larich parlano di una terribile battaglia reciproca di lascivia e manipolazione mentre lui balla con Vetsera nella loro sgradevole avidità, la loro sontuosa tenerezza e la sensuale stanchezza parlano di due persone che si spingono a vicenda verso un eccesso distruttivo. È discutibile che il balletto cerchi di mettere troppa carne al fuoco, accennando in modo confuso a macchinazioni politiche e intrighi a corte. Eppure le ambiguità che ne derivano ci dicono anche molto sullo stato sempre più caotico della mente di Rudolf. Anche le esibizioni individuali di giovedì sera sono state sorprendentemente lucide all'interno delle spire delle loro motivazioni ed emozioni contrastanti. Nicola Tranah era un'imperatrice Elisabetta ribelle e autoindulgente; Darcey Bussell, una Mitzi Caspar sensualmente spietata; Lesley Collier scintillava positivamente di lussuria, malvagità e dolore mentre Viviana Durante mostrava Mary Vetsera come una donna ostinatamente determinata a rimpinzarsi di sensazioni. Come Rudolf stesso, Irek Mukhamedov ha trovato la miscela perfetta di melodramma e realismo. Più diventava pazzo, più i suoi occhi brillavano neri, più le sue mosse erano caricaturali. Eppure la disgregazione più sottile della sua personalità è sempre stata evidente: l'inappagabile fame sessuale, il disimpegno affettivo, la goffaggine fisica e sociale di un uomo nato per il potere ma vittima delle manipolazioni altrui. È stata una performance magistrale, ma da quando Mukhamedov è entrato a far parte del Royal è sbocciato nel rapporto insolitamente stretto e creativo che ha stretto con MacMillan. Quest'ultimo ha creato due balletti appositamente per lui (Winter Dreams e The Judas Tree), lo ha scritturato in diversi revival (Romeo e Giulietta e Manon) e ha promosso la sua collaborazione con Darcey Bussell. Dato il successo dell'attuale revival di Mayerling e il vigore della coreografia di The Judas Tree, sembrava che MacMillan avesse ancora molto da dare a Mukhamedov e a tutti gli altri. Ora siamo soli a piangere non solo l'uomo, ma anche i molti balletti che abbiamo perso a causa della sua morte improvvisa e prematura. Judith Mackrell The Independent, 31-10-1992 BALLETTI CORRELATI
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