August Bournonville
Napoli
[Napoli eiler Fiskeren og hans brud]
29-03-1842 - Copenhagen, Det Kongelige Teater (Teatro Reale Danese)
Balletto romantico in tre atti
Coreografia: August Bournonville
Musica: Edvard Helsted (Atto I), Niels Wilhelm Gade (Atto II) Holger Simon Paulli (Atto III), Hans Christian Lumbye (galop del III Atto)
Libretto: August Bournonville
Scene: Christian Ferdinand Christensen
Costumi:
CAST
Gennaro, un pescatore: August Bournonville
Teresina,: Caroline Fjeldsted
Veronica, vedova, madre di Teresina: Sophie Amalie Schouw
Fra Ambrosio, monaco: Niels Sørensen Nehm
Giacomo, venditore di maccaroni: Carl Fredstrup
Peppo, venditore di limonata: Johan Adolph Frederik Stramboe
Giovanina: Helga Rinda Lund
Pascarillo, cantante di strada: Frederik Ferdinand Hoppensach
Carlino, burattinaio: Edvard Julius Lorentz Stramboe
Golfo, Re dei mari: Gotthilf Andreas Füssel
Coralla, una naiade: Nielsine Borup
Argentina, una naiade: Augusta Holm
Naiadi: Moller, Frne, Werning, S. Nielsen, Egesen, Eggersen, Fabritius, Umundin, Rostodt, L. Holm, M. Holm
Tritoni: Sammer, Fusfel jun., Borch
Den Kongelige Ballet
Coreografia: August Bournonville
Musica: Edvard Helsted (Atto I), Niels Wilhelm Gade (Atto II) Holger Simon Paulli (Atto III), Hans Christian Lumbye (galop del III Atto)
Libretto: August Bournonville
Scene: Christian Ferdinand Christensen
Costumi:
CAST
Gennaro, un pescatore: August Bournonville
Teresina,: Caroline Fjeldsted
Veronica, vedova, madre di Teresina: Sophie Amalie Schouw
Fra Ambrosio, monaco: Niels Sørensen Nehm
Giacomo, venditore di maccaroni: Carl Fredstrup
Peppo, venditore di limonata: Johan Adolph Frederik Stramboe
Giovanina: Helga Rinda Lund
Pascarillo, cantante di strada: Frederik Ferdinand Hoppensach
Carlino, burattinaio: Edvard Julius Lorentz Stramboe
Golfo, Re dei mari: Gotthilf Andreas Füssel
Coralla, una naiade: Nielsine Borup
Argentina, una naiade: Augusta Holm
Naiadi: Moller, Frne, Werning, S. Nielsen, Egesen, Eggersen, Fabritius, Umundin, Rostodt, L. Holm, M. Holm
Tritoni: Sammer, Fusfel jun., Borch
Den Kongelige Ballet
TRAMA
Teresina, corteggiata da Giacomo e Peppo, venditori ambulanti napoletani, di spaghetti l'uno e di limonata l'altro, ama Gennaro, pescatore. Gennaro, onde smentire le voci di infedeltà nei riguardi della ragazza, la chiede in sposa. Insieme prendono una barca e vanno al largo, ma scoppia una tempesta violenta e Teresina è sommersa dai flutti. Gennaro si salva ma è disperato per aver perso la sua amata. La madre di Teresina lo accusa per l'annegamento della figlia. Un frate lo conforta, gli da un'immagine della Madonna e lo spinge ad andare alla ricerca della fidanzata.
In realtà Teresina è stata tratta in salvo dalle nereidi, abitatrici del mare, e condotta nella Grotta Azzurra nell'isola di Capri. L'accoglie Golfo, re e spirito del mare che si innamora di lei. Teresina lo respinge e il potente sovrano la trasforma in nereide, cancellando dalla sua memoria ogni ricordo della sua esistenza mortale. E' dunque naturale che Teresina non riconosca Gennaro quando questi, messosi alla sua ricerca, approda nella grotta. L'immagine della Madonna opera però il miracolo, restituendo a Teresina memoria e sembianze umane mentre Golfo si riduce a più miti consigli e le offre dei doni. A questo punto l'azione si trasferisce presso il santuario di Monte Vergine: Gennaro ritorna con Teresina e con la madre di lei in mezzo ad una folla che si reca in pellegrinaggio al santuario, ma è accusato di stregoneria per il solo fatto di aver risuscitato un'annegata. E' il frate a spiegare che il miracolo è avvenuto per opera della Vergine toccata dalla fede di Gennaro. Sarà un'indiavolata tarantella a concludere la storia, coinvolgendo tutti in un festoso clima di nozze.
Balletto allegro, vivace, e anche il capolavoro del grande Bournonville che interpretò alla prima il personaggio di Gennaro.
Andrea Boi
Balletto.net
In realtà Teresina è stata tratta in salvo dalle nereidi, abitatrici del mare, e condotta nella Grotta Azzurra nell'isola di Capri. L'accoglie Golfo, re e spirito del mare che si innamora di lei. Teresina lo respinge e il potente sovrano la trasforma in nereide, cancellando dalla sua memoria ogni ricordo della sua esistenza mortale. E' dunque naturale che Teresina non riconosca Gennaro quando questi, messosi alla sua ricerca, approda nella grotta. L'immagine della Madonna opera però il miracolo, restituendo a Teresina memoria e sembianze umane mentre Golfo si riduce a più miti consigli e le offre dei doni. A questo punto l'azione si trasferisce presso il santuario di Monte Vergine: Gennaro ritorna con Teresina e con la madre di lei in mezzo ad una folla che si reca in pellegrinaggio al santuario, ma è accusato di stregoneria per il solo fatto di aver risuscitato un'annegata. E' il frate a spiegare che il miracolo è avvenuto per opera della Vergine toccata dalla fede di Gennaro. Sarà un'indiavolata tarantella a concludere la storia, coinvolgendo tutti in un festoso clima di nozze.
Balletto allegro, vivace, e anche il capolavoro del grande Bournonville che interpretò alla prima il personaggio di Gennaro.
Andrea Boi
Balletto.net
GALLERY
APPROFONDIMENTO
“Napoli”: quando August Bournonville fu esiliato a Napoli e compose il suo capolavoro
Centosettantacinque primavere fa al Teatro Reale di Copenaghen fu rappresentato per la prima volta il balletto “Napoli”, tre atti musicati da Holger Simon Paulli, Edvard Helsted, Niels Wilhelm Gade e Christian Lumbye. Il coreografo francese August Bournonville interpretò personalmente il ruolo del protagonista Gennarino al fianco della Teresina di Caroline Fjeldsted in un tourbillon di nomi e cognomi evidentemente non napoletani né italiani. Ad ennesima dimostrazione che nell’intero Ottocento gli addetti ai lavori coreutici viaggiassero in lungo ed in largo per il vecchio Continente con frequenti incursioni in Italia. Eppure la conoscenza diretta dei siti partenopei del librettista, coreografo ed interprete August Bournonville derivano da un aneddoto molto divertente ed al contempo irriverente con una tradizione ormai plurisecolare sugli usi ed i costumi della città di Napoli. Si narra, infatti, che durante la reggenza danese di Cristiano VIII, il coreografo August Bournonville era impegnato in una serie di rappresentazioni di balletto nell’allora Teatro Reale. Una di quelle sere, tuttavia, il gran trambusto che si sentiva fin dietro le quinte disturbò oltremodo il coreografo che, senza esitazione, uscì personalmente sul palcoscenico, interruppe la rappresentazione stessa invitando il pubblico rumoroso a zittirsi per dignità e decoro. Peccato che una parte di quei “facinorosi” fossero rappresentanti della famiglia reale! le conseguenze non si fecero attendere e per il coreografo irriverente fu pensata davvero una punizione esemplare: un esilio forzato nel sud Europa, precisamente nella caotica città di Napoli. Lì, qui per chi scrive, il coreografo danese ebbe la brillante idea di prender casa su Via Santa Lucia, una via parallela all’attuale Via Partenope per intenderci, che all’epoca dava direttamente sul mare. E proprio lì August Bournonville condivise le tante esperienze e sfaccettature che la città seppe offrirgli, ivi comprese le caratteristiche salienti del nascituro libretto del balletto “Napoli”, poi rappresentato per la prima volta nel 1842 al Teatro Reale di Copenaghen. Il libretto di “Napoli” narra dei due protagonisti Gennarino e Teresina innamorati, nonostante le frequenti incursioni dei due buffi spasimanti Peppo e Giacomino, venditori ambulanti invidiosi ma mai realmente pericolosi. La prima scena del primo atto è tutta una festa di colori, musiche, salti e saltini. Tanti saltini, così tanti da far emergere prepotentemente la tecnica-Bournonville così amata e gelosamente conservata in Danimarca ancora oggi con un repertorio venduto a costi esorbitanti in giro per il mondo. Una gita a largo del Golfo di Napoli in barca dei due protagonisti è l’antipasto della tragedia. Il maltempo li sorprende e la barca si rovescia con uno sconvolto Gennarino superstite ma addolorato per la perdita della propria Teresina. Il ritorno sulla spiaggia d’origine di Gennarino è un ulteriore motivo di dolore poiché, a torto o a ragione, la famiglia di Teresina e tutti gli amici lo colpevolizzano per l’accaduto, isolandolo e maledicendolo. Fin quando, sotto una pioggia battente, il povero Gennarino si ritrova ad essere consolato da un monaco che gli offre un medaglione raffigurante il volto della Madonna di Monte Vergine della non lontana Avellino. Con quel medaglione benedetto il protagonista avrebbe potuto ricevere forza, coraggio ed il conforto necessario per ritrovare la sua amata. E così nella seconda scena del primo atto scorgiamo Gennarino sulla barca alla ricerca della sua amata. Si addentra in una grotta, quella Azzurra dell’isola di Capri, dove incontra uno stuolo di donne assai simili a sirene dal fantastico nome di nereidi, ovvero le abitatrici delle grotte del re Golfo. Qui lo spirito del mare si imbeve della memoria di tutte le donne di cui si innamora, ivi compresa la malcapitata Teresina che, nel frattempo, è diventata anch’essa una nereide. A prima vista la giovane respinge Gennarino, non riconoscendolo affatto e sempre più fedele ai dettami del suo nuovo re. La lotta tra il rinvigorito protagonista e lo spirito del mare non sorprende Teresina fin quando Gennarino, ricordando le parole di conforto del monaco incontrato qualche ora prima, prende il medaglione e lo porge al collo della sua amata. Ecco che il miracolo della Madonna di monte Vergine si compie ed alla giovane torna la memoria che naturalmente le consente di riconoscere il suo amato. Insieme i due protagonisti si rivolgono a Golfo implorandolo di poter tornare a casa e, dopo una reazione assai ridotta dello spirito dl mare, ottengono il benestare nel segno dell’amore e del perdono. La matrice religiosa è davvero significativa nel libretto di Napoli, naturalmente acquisito dal coreografo danese nella sua forzata residenza napoletana. Evidentemente August Bournonville ha vissuto in prima persona molte celebrazioni religiose e festaiole a Napoli, condividendole e riportandole nelle sue coreografie, caricando talvolta di forme e contenuti taluni passaggi della sua residenza. Tuttavia il secondo atto, quello dei festeggiamenti, è un omaggio alla musica napoletana ed alla brillantezza dei suoi paesaggi, con uno squarcio colorato e spesso acceso del panorama visitato a più riprese. Il pas de six e la Tarantella sono i brani salienti dell’intero secondo atto, quasi senza dar più conto al libretto ed alla narrazione delle storie di Gennarino e Teresina. Da quella prima rappresentazione danese di centosettantacinque anni fa se ne sono tuttavia alternate altre, a cominciare da quella londinese del Festival Ballet del 1954 o quella svedese dello Stora Theater di Goteborg nel 1971. O ancora sette anni dopo il balletto approdò integralmente per la prima volta in Gran Bretagna, allo Scottish Ballet, ed al National Ballet of Canada con Peter Schaufuss. Ci piace però ricordare l’evento nell’evento di questo tourbillon di date, con la rappresentazione del balletto “Napoli” proprio a Napoli, al Teatro di San Carlo il 9 dicembre 1988, ad opera naturalmente di Peter Schaufuss che lo allestì ed addirittura lo interpretò (proprio come fece il pioniere August Bournonville nel 1842) al fianco della sua musa ispiratrice d’allora Elisabetta Terabust. Massimiliano Craus Dance Hall News, 3 Marzo 2017 https://www.dancehallnews.it/napoli-quando-august-bournonville-fu-esiliato-a-napoli-e-compose-il-suo-capolavoro/ CURIOSITA'
BALLETTI CORRELATI
Napoli Ludvig Gade (1885)
Napoli Hans Beck (1898) Napoli Gustav Uhlendorff (1926) Napoli Kaj Smith (1928) Napoli Harald Lander (1932) Napoli (con pas de deux aggiunto al II atto) Hans Brenaa (1963) Napoli Elsa Marianne von Rosen e Allan Fridericia (1971) Napoli Kirsten Ralov (1975) Napoli Peter Schaufuss (1981) Napoli (versione in 2 atti) Dinna Bjørn (1992) Napoli D. Bjorn e F. Andersen (1998) |
NELLO STESSO ANNO...
Napoli (August Bournonville) Alma ou La Fille de feu (Jules Perrot) La Jolie Fille de Gand (Albert Ferdinand Decombe) La Fête des nymphes (André Jean-Jacques Deshayes) Castore e Polluce (Salvatore Taglioni) Satanella (Filippo Taglioni) Procida (Antonio Cortesi) Os doidos por projecto (Antonio Cortesi) Le nozze senza la sposa (Giacomo Serafini) Elena di Lepanto (Emanuele Viotti) Raoul di Crequi (Giacomo Serafini) Orestes (Antonio Cortesi) O lago das fadas (Francesco Jorch) Adina ou A promessa de matrimónio (Antonio Cortesi) Herta ossia Il lago delle fate (Filippo Taglioni) Os cuscos e os quitos (Francesco Jorch) A flauta mágica (Antonio Cortesi) Luisa Strozzi (Augusto Huss) Gli Inglesi nelle Indie ossia La scimia riconoscente (Salvatore Paradisi) Aly pascià di Giannina (Giovanni Galzerani) Il giuramento al Dio Manco (Emanuele Viotti) Issiple ovvero la vendetta delle donne di Lenno (Giovanni Galzerani) |