Marius Petipa e Lev Ivanov
La Fille mal gardée, ou La Précaution inutile
[Tshchetnaya predostorozhnost]
28-01-1885 [16-12-1885 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Mariinsky Theatre
Balletto comico in due atti e tre quadri
Coreografia: Marius Petipa e Lev Ivanov
Musica: Peter Ludwig Hertel e Ludwig Minkus
Libretto: Jean Dauberval
Scene:
Costumi:
Luci:
CAST
Lise: Virginia Zucchi
Colas: Pavel Gerdt
Marcellina (Simone): Gustav Legat
Michaud (Thomas):
Nicaise (Alain):
Notaio:
Balletto Imperiale di San Pietroburgo
Coreografia: Marius Petipa e Lev Ivanov
Musica: Peter Ludwig Hertel e Ludwig Minkus
Libretto: Jean Dauberval
Scene:
Costumi:
Luci:
CAST
Lise: Virginia Zucchi
Colas: Pavel Gerdt
Marcellina (Simone): Gustav Legat
Michaud (Thomas):
Nicaise (Alain):
Notaio:
Balletto Imperiale di San Pietroburgo
TRAMA
NOTA. La trama qui sotto segue il più possibile da vicino quella riportata in un libretto originale del 1818 utilizzato per le riprese in vari teatri parigini. Ci si diffonde, quindi, in molti dettagli, alcuni dei quali potrebbero apparire trattati diversamente in versioni più recenti. La trama del 1818 non menziona esplicitamente il passaggio pantomimo in cui Lise sogna ad occhi aperti di essere già sposata con Colas, ma qui è stato ugualmente aggiunto per la sua importanza storica e per segnalare il punto in cui è stato voluto da Petipa. La segnalazione in grassetto di passi, danze o episodi della vicenda è, invece, di chi scrive; si riferisce a momenti drammaturgici presenti nelle principali versioni del balletto e utilizza una terminologia non sempre originale, ma venuta in uso con le varie riprese del balletto o addirittura di chi scrive. Risulterà chiara leggendo il seguito, ove verrà citata per segnalare la musica usata nel corrispondente momento drammaturgico e passibile di variare a secondo delle varie versioni.
I Atto. Primo quadro. L’azione si svolge in un piccolo villaggio situato in qualche punto imprecisato vicino a Parigi; da un lato è situata la casa della Vedova Simone, facoltosa contadina (ruolo ballato tradizionalmente da un uomo en travesti). A sinistra, unito all’edificio principale, un capanno si apre sull’antistante cortile. Si vedono dei polli dietro una rozza griglia di legno. E’ tempo di raccolto e, allo spuntare del sole, passano gruppi di contadini per avviarsi al lavoro nei campi. Appena sono passati, dalla casa della Vedova Simone esce Lise, sua figlia, con la speranza di vedere Colas, un giovane agricoltore piuttosto povero che la corteggia e del quale è innamorata. Entra nel capanno e ne esce subito col mangime da dare ai polli. Mentre sbriga questa faccenda e porta fuori, nuovamente dal capanno, il secchio del latte, continua a guardare se Colas sopraggiunge, timorosa di non fare a tempo a vederlo prima che la burbera madre si svegli. Preso un nastro di seta rosa, gioca un po’ con esso, lo annoda e lo appende a un albero (Entrée de Lise): è un segnale per l’innamorato per fargli sapere che lei è già uscita di casa a cercarlo, ma ha dovuto rientrare nel timore che la madre si stesse per svegliare. Non vuole farsi scoprire dalla madre mentre attende Colas, perché sa che la Vedova Simone disapprova la sua relazione con un giovanotto onesto, ma spiantato: la tiene sotto stretta sorveglianza, sperando per la figlia un ben diverso partito. Appena Lise è rientrata in punta di piedi, arriva Colas accompagnato da un gruppo di compaesani diretti ai campi per il raccolto. Li congeda subito e li invita a proseguire assicurando che li raggiungerà quanto prima. Rimasto solo il giovane si avvicina alla casa, ma, non sentendo alcun rumore, sta quasi per andarsene quando nota il nastro, lo prende e lo bacia con trasporto per poi annodarlo al suo bastone. Lise sta per uscire nuovamente e, appena è sulla porta, Colas corre da lei e fa solo a tempo a baciarle le mani che la Vedova Simone, finalmente sveglia, si affaccia, sbadigliando, a una finestra. Vedendo i due giovani la Vedova si infuria e scaccia Colas lanciandogli contro un cesto e la sua cuffia. Il giovanotto se la dà a gambe, mentre la Vedova esce di casa furente per sgridare la figlia, che, nel frattempo, ha recuperato gli oggetti lanciati dalla finestra e può così ridare la cuffia alla madre. Arriva un gruppo di contadine che si offrono di mietere nei campi della Vedova e con lei contrattano il salario: contro gli otto soldi richiesti, Simone ne offre cinque, per poi accordarsi su sei dietro suggerimento di Lise. La ragazza, consegnate loro le falci necessarie e i panieri per la colazione, vorrebbe seguirle nei campi, ma Simone la trattiene per metterla al lavoro. Rimaste sole, Lise riceve una sonora ramanzina a causa del suo interesse per Colas e viene minacciata di essere battuta se il giovanotto si ripresenterà nuovamente. La fanciulla cerca di difendersi dicendo che il giovanotto le aveva baciato le mani all’improvviso e contro la sua volontà, ma la madre non è incline a crederle e le propina un paio di scapaccioni per la menzogna. Durante questa scena è ricomparso Colas in lontananza, non visto da Simone, ma notato da Lise, che gli fa cenno di nascondersi prima dietro l’edificio e, successivamente, nel capanno al lato della casa. In entrambi i casi Colas si regola in quel modo, favorito da una brevissima assenza delle due donne, che rientrano in casa per prendere una zangola. Quando Simone va verso il capanno per prendere il latte, Lise è terrorizzata che la madre scopra Colas lì nascosto. Ma Simone, mentre sta per aprire la porta del capanno, inciampa nel secchio del latte, lasciato lì dalla figlia, la redarguisce per quella negligenza e, poi, versa il latte nella zangola. Ordina a Lise di battere il latte nella zangola per montare il burro e rientra in casa col secchio vuoto, continuando a minacciare la povera Lise. Colas esce di soppiatto dal capanno, mentre Lise è intenta a montare il burro (Battre le Beurre). Le chiede di potersi avvicinare per parlarle, Lise fa la restia, ma cede subito dopo, mandando l’innamorato a controllare che nessuno li possa sorprendere. Colas si avvicina a lei e cominciano a flirtare ingaggiando una schermaglia: Lise vuol sottrarre a Colas il nastro che il giovanotto aveva legato al suo bastone, ma Colas rifiuta e sta per allontanarsi col bastone sulla spalla quando la ragazza afferra il nastro. I due si riconciliano e iniziano a giocare col nastro. Lise infila il nastro nelle asole della giacca di Colas, ma la mano di Lise rimane impigliata nel nastro e Colas, tirandone la cima, fa sì che la mano di lei si appoggi sul suo cuore (Pas de Ruban). Stanno per scambiarsi delle affettuosità, ma Lisa ricorda il compito affidatole dalla madre; riprende il lavoro ed è aiutata da Colas stesso, ma ben presto i due abbandonano nuovamente il lavoro per amoreggiare. Sentendo del rumore, si interrompono bruscamente e Colas si mette in salvo fuggendo nuovamente, mentre arriva un allegro gruppo di ragazze del villaggio. Le giovani sono intenzionate a portare Lise a fare una passeggiata nei campi, alla mietitura: la invitano e si avviano. Lise sta per unirsi alle amiche, quando irrompe Simone, trattiene la figlia e la redarguisce aspramente per non aver terminato il suo compito. Lise cerca di scusarsi dando la colpa alle ragazze che l’avevano trattenuta, ma Simone, diffidente, inizia a batterla. Sopraggiunge Thomas, un ricco proprietario di fertili vigneti, accompagnato dal figlio Alain, un giovane sciocco e insulso. E’ talmente ridicolo che certamente non desta alcun interesse in Lise, ma, secondo Simone, rappresenta un ottimo partito per la figlia in considerazione delle ricchezze del padre. Thomas, desideroso di combinare il matrimonio di Alain con Lise, fa ufficialmente la richiesta promettendo una buona dote; Simone non perde certo l’occasione attesa, dando subito il suo consenso, ma destando la contrarietà della figlia, che, nonostante l’invito della madre, rifiuta di dare il braccio al promesso sposo e preferisce porgerlo al padre. Si avviano tutti e quattro verso i campi per assistere alla mietitura.
Secondo quadro. Cambia la scena: nei campi i contadini interrompono il raccolto per la pausa di mezzogiorno. Iniziano a divertirsi dando il via a una festa campestre e a loro si unisce la brigata partita dalla casa di Simone. La Vedova fa sedere la figlia su una catasta di piccoli covoni e i giovani del villaggio d’entrambi i sessi iniziano a ballare animate danze contadine (Pas de Monsieur Albert). I contadini più anziani bevono, gli altri continuano a danzare in tondo, mentre Colas si avvicina al gruppo e non si trattiene dal proseguire furtivamente la sua corte a Lise. La vecchia, irata, lo allontana, ma l’episodio si ripete più volte in modi diversi. Un giovane anima i presenti col suono del suo flauto invitando le ragazze a ballare; una afferra lo strumento, il giovanotto la insegue per recuperarlo, si uniscono anche gli altri presenti e il divertimento diventa generale (Pas des Moissoneurs). Ma la festa gioiosa e le danze si interrompono bruscamente allo scoppio di un forte temporale estivo (Orage). Ciascuno cerca di porre al riparo ciò che può, Simone vuole afferrare la mano di Lise per portarla via, ma Colas le porge la sua. Simone non si accorge dell’inganno e se ne va rassicurata, pensando di portare la figlia al riparo, mentre Colas copre di baci la mano di Lise.
II Atto. Terzo quadro. La scena si apre su un locale all’interno della casa della Vedova. Lise e Simone raggiungono casa e vi entrano al riparo dalla pioggia. Simone è stanca e zuppa; la figlia le va a prendere un fazzoletto perché si cambi. Poi la Vedova mette subito la figlia al lavoro facendola filare con l’apposito strumento a ruota (La Fileuse); la sonnolenza sta per sopraffare la vedova e, non appena se ne rende conto, Simone corre a chiudere la porta di casa a doppia mandata per poi riporre le chiavi nella sua tasca, temendo che la figlia esca da sola. Lise non aspetta altro che la madre si addormenti per tentare di sottrarle le chiavi di casa. Ma Simone si sveglia del tutto e chiede alla figlia di ballare col tamburo basco per farsi passare il sonno. Lise danza e la madre suona il tamburo (Danse au Tambour de Basque), ma sempre più fievolmente perché la sonnolenza ha di nuovo il sopravvento e finalmente la donna si addormenta. In quel momento, Colas appare dietro le sbarre dell’apertura sopra la porta. Lise sale su un panchetto e tende le mani al suo innamorato, che le bacia con trasporto per un breve istante, finché Simone si sveglia nuovamente. Colas si toglie dalla vista della Vedova, che riprende a suonare; la figlia balla nuovamente e a lei si unisce la madre per cercare di non addormentarsi nuovamente. Bussano alla porta: sono i braccianti assoldati da Simone, di ritorno dalla mietitura, che portano alla Vedova i suoi fasci di grano; li accatastano a terra in un angolo e chiedono di essere pagati e, poi, di poter bere qualcosa. Simone li accontenta e li conduce a bere, ma vieta a Lise di accompagnarla: la lascia sola in casa, ma soltanto dopo aver chiuso accuratamente la porta per impedire che Lise ceda alla tentazione di uscire. La ragazza, rimasta sola, sogna ad occhi aperti di essere già sposata a Colas, di aspettare i suoi figli e poi di crescerli (Pantomime Quand je serai mariée non citata esplicitamente nel libretto del 1818). Ma le precauzioni di Simone sono state vane: Colas è riuscito ad introdursi in casa, nascosto tra i fasci di grano portati dai braccianti, e si mostra all’innamorata domandandole subito perdono per un gesto così azzardato. Lise arrossisce, non vuole che Colas le si avvicini, ma il ragazzo la rassicura che a lui basta solo guardarla. Lise, commossa per la delicatezza del giovane, lo incoraggia con uno sguardo, ma lo ferma subito dopo, non appena il giovane pensa di potersi avvicinare. Prosegue la schermaglia tra i due, combattuti tra amore e virtù. Lise riprende a filare, ma, per la commozione, le cade la spoletta, al che Colas teme che stia per sentirsi male e la soccorre. Si toglie il fazzoletto dal collo per asciugare le lacrime di commozione dell’amata, Lise scioglie il suo e gli amanti si scambiano i fazzoletti che avevano al collo. I due sospirano, si rendono conto della profondità del loro reciproco amore, ma sentono che Simone, di ritorno, sta mettendo la chiave nella serratura. Lise fa nascondere l’innamorato al piano superiore, nella sua camera di letto, e finge di stare filando. La madre di Lise è sorpresa di trovarla in quell’atteggiamento, nota che la figlia indossa un fazzoletto diverso e così, arrabbiandosi, preferisce allontanarla: le ordina di salire in camera da letto, proprio dove Colas s'era rifugiato. Lise, imbarazzata, la implora di non ordinarglielo, ma Simone è irremovibile e la ragazza viene rinchiusa proprio in camera sua. Alain arriva intanto col padre e col notaio del villaggio per firmare il contratto di matrimonio. Sono accompagnati da paesani e braccianti desiderosi di festeggiare le nozze imminenti. Il notaio si mette a un tavolo e mostra il contratto, Thomas deposita due borse di danaro e Simone consegna i gioielli e il corredo della figlia. Poiché tutti sono d’accordo, Simone manda Alain a chiamare la futura sposa nella sua camera; lo sciocco giovanotto si infila i guanti, sale le scale, ma, non appena mette mano alla serratura, tra la costernazione dei presenti, dalla camera da letto esce anche Colas. Alain ridiscende, si toglie i guanti con stizza e annuncia che ormai rifiuta di sposarsi. Lise e Colas implorano Simone di acconsentire al loro matrimonio. Simone è disperata, ma il notaio con tutti gli amici intervenuti persuadono Simone ad accettare un buon matrimonio d’amore piuttosto che uno di convenienza. Finalmente Simone acconsente, strappa il contratto e lo getta in faccia a Thomas, adirato tanto quanto il figlio. Entrambi se ne vanno minacciando vendetta, ma la gioia di tutti gli altri è alle stelle e i festeggiamenti dell’intero paese chiudono il balletto.
Marino Palleschi
Balletto.net
I Atto. Primo quadro. L’azione si svolge in un piccolo villaggio situato in qualche punto imprecisato vicino a Parigi; da un lato è situata la casa della Vedova Simone, facoltosa contadina (ruolo ballato tradizionalmente da un uomo en travesti). A sinistra, unito all’edificio principale, un capanno si apre sull’antistante cortile. Si vedono dei polli dietro una rozza griglia di legno. E’ tempo di raccolto e, allo spuntare del sole, passano gruppi di contadini per avviarsi al lavoro nei campi. Appena sono passati, dalla casa della Vedova Simone esce Lise, sua figlia, con la speranza di vedere Colas, un giovane agricoltore piuttosto povero che la corteggia e del quale è innamorata. Entra nel capanno e ne esce subito col mangime da dare ai polli. Mentre sbriga questa faccenda e porta fuori, nuovamente dal capanno, il secchio del latte, continua a guardare se Colas sopraggiunge, timorosa di non fare a tempo a vederlo prima che la burbera madre si svegli. Preso un nastro di seta rosa, gioca un po’ con esso, lo annoda e lo appende a un albero (Entrée de Lise): è un segnale per l’innamorato per fargli sapere che lei è già uscita di casa a cercarlo, ma ha dovuto rientrare nel timore che la madre si stesse per svegliare. Non vuole farsi scoprire dalla madre mentre attende Colas, perché sa che la Vedova Simone disapprova la sua relazione con un giovanotto onesto, ma spiantato: la tiene sotto stretta sorveglianza, sperando per la figlia un ben diverso partito. Appena Lise è rientrata in punta di piedi, arriva Colas accompagnato da un gruppo di compaesani diretti ai campi per il raccolto. Li congeda subito e li invita a proseguire assicurando che li raggiungerà quanto prima. Rimasto solo il giovane si avvicina alla casa, ma, non sentendo alcun rumore, sta quasi per andarsene quando nota il nastro, lo prende e lo bacia con trasporto per poi annodarlo al suo bastone. Lise sta per uscire nuovamente e, appena è sulla porta, Colas corre da lei e fa solo a tempo a baciarle le mani che la Vedova Simone, finalmente sveglia, si affaccia, sbadigliando, a una finestra. Vedendo i due giovani la Vedova si infuria e scaccia Colas lanciandogli contro un cesto e la sua cuffia. Il giovanotto se la dà a gambe, mentre la Vedova esce di casa furente per sgridare la figlia, che, nel frattempo, ha recuperato gli oggetti lanciati dalla finestra e può così ridare la cuffia alla madre. Arriva un gruppo di contadine che si offrono di mietere nei campi della Vedova e con lei contrattano il salario: contro gli otto soldi richiesti, Simone ne offre cinque, per poi accordarsi su sei dietro suggerimento di Lise. La ragazza, consegnate loro le falci necessarie e i panieri per la colazione, vorrebbe seguirle nei campi, ma Simone la trattiene per metterla al lavoro. Rimaste sole, Lise riceve una sonora ramanzina a causa del suo interesse per Colas e viene minacciata di essere battuta se il giovanotto si ripresenterà nuovamente. La fanciulla cerca di difendersi dicendo che il giovanotto le aveva baciato le mani all’improvviso e contro la sua volontà, ma la madre non è incline a crederle e le propina un paio di scapaccioni per la menzogna. Durante questa scena è ricomparso Colas in lontananza, non visto da Simone, ma notato da Lise, che gli fa cenno di nascondersi prima dietro l’edificio e, successivamente, nel capanno al lato della casa. In entrambi i casi Colas si regola in quel modo, favorito da una brevissima assenza delle due donne, che rientrano in casa per prendere una zangola. Quando Simone va verso il capanno per prendere il latte, Lise è terrorizzata che la madre scopra Colas lì nascosto. Ma Simone, mentre sta per aprire la porta del capanno, inciampa nel secchio del latte, lasciato lì dalla figlia, la redarguisce per quella negligenza e, poi, versa il latte nella zangola. Ordina a Lise di battere il latte nella zangola per montare il burro e rientra in casa col secchio vuoto, continuando a minacciare la povera Lise. Colas esce di soppiatto dal capanno, mentre Lise è intenta a montare il burro (Battre le Beurre). Le chiede di potersi avvicinare per parlarle, Lise fa la restia, ma cede subito dopo, mandando l’innamorato a controllare che nessuno li possa sorprendere. Colas si avvicina a lei e cominciano a flirtare ingaggiando una schermaglia: Lise vuol sottrarre a Colas il nastro che il giovanotto aveva legato al suo bastone, ma Colas rifiuta e sta per allontanarsi col bastone sulla spalla quando la ragazza afferra il nastro. I due si riconciliano e iniziano a giocare col nastro. Lise infila il nastro nelle asole della giacca di Colas, ma la mano di Lise rimane impigliata nel nastro e Colas, tirandone la cima, fa sì che la mano di lei si appoggi sul suo cuore (Pas de Ruban). Stanno per scambiarsi delle affettuosità, ma Lisa ricorda il compito affidatole dalla madre; riprende il lavoro ed è aiutata da Colas stesso, ma ben presto i due abbandonano nuovamente il lavoro per amoreggiare. Sentendo del rumore, si interrompono bruscamente e Colas si mette in salvo fuggendo nuovamente, mentre arriva un allegro gruppo di ragazze del villaggio. Le giovani sono intenzionate a portare Lise a fare una passeggiata nei campi, alla mietitura: la invitano e si avviano. Lise sta per unirsi alle amiche, quando irrompe Simone, trattiene la figlia e la redarguisce aspramente per non aver terminato il suo compito. Lise cerca di scusarsi dando la colpa alle ragazze che l’avevano trattenuta, ma Simone, diffidente, inizia a batterla. Sopraggiunge Thomas, un ricco proprietario di fertili vigneti, accompagnato dal figlio Alain, un giovane sciocco e insulso. E’ talmente ridicolo che certamente non desta alcun interesse in Lise, ma, secondo Simone, rappresenta un ottimo partito per la figlia in considerazione delle ricchezze del padre. Thomas, desideroso di combinare il matrimonio di Alain con Lise, fa ufficialmente la richiesta promettendo una buona dote; Simone non perde certo l’occasione attesa, dando subito il suo consenso, ma destando la contrarietà della figlia, che, nonostante l’invito della madre, rifiuta di dare il braccio al promesso sposo e preferisce porgerlo al padre. Si avviano tutti e quattro verso i campi per assistere alla mietitura.
Secondo quadro. Cambia la scena: nei campi i contadini interrompono il raccolto per la pausa di mezzogiorno. Iniziano a divertirsi dando il via a una festa campestre e a loro si unisce la brigata partita dalla casa di Simone. La Vedova fa sedere la figlia su una catasta di piccoli covoni e i giovani del villaggio d’entrambi i sessi iniziano a ballare animate danze contadine (Pas de Monsieur Albert). I contadini più anziani bevono, gli altri continuano a danzare in tondo, mentre Colas si avvicina al gruppo e non si trattiene dal proseguire furtivamente la sua corte a Lise. La vecchia, irata, lo allontana, ma l’episodio si ripete più volte in modi diversi. Un giovane anima i presenti col suono del suo flauto invitando le ragazze a ballare; una afferra lo strumento, il giovanotto la insegue per recuperarlo, si uniscono anche gli altri presenti e il divertimento diventa generale (Pas des Moissoneurs). Ma la festa gioiosa e le danze si interrompono bruscamente allo scoppio di un forte temporale estivo (Orage). Ciascuno cerca di porre al riparo ciò che può, Simone vuole afferrare la mano di Lise per portarla via, ma Colas le porge la sua. Simone non si accorge dell’inganno e se ne va rassicurata, pensando di portare la figlia al riparo, mentre Colas copre di baci la mano di Lise.
II Atto. Terzo quadro. La scena si apre su un locale all’interno della casa della Vedova. Lise e Simone raggiungono casa e vi entrano al riparo dalla pioggia. Simone è stanca e zuppa; la figlia le va a prendere un fazzoletto perché si cambi. Poi la Vedova mette subito la figlia al lavoro facendola filare con l’apposito strumento a ruota (La Fileuse); la sonnolenza sta per sopraffare la vedova e, non appena se ne rende conto, Simone corre a chiudere la porta di casa a doppia mandata per poi riporre le chiavi nella sua tasca, temendo che la figlia esca da sola. Lise non aspetta altro che la madre si addormenti per tentare di sottrarle le chiavi di casa. Ma Simone si sveglia del tutto e chiede alla figlia di ballare col tamburo basco per farsi passare il sonno. Lise danza e la madre suona il tamburo (Danse au Tambour de Basque), ma sempre più fievolmente perché la sonnolenza ha di nuovo il sopravvento e finalmente la donna si addormenta. In quel momento, Colas appare dietro le sbarre dell’apertura sopra la porta. Lise sale su un panchetto e tende le mani al suo innamorato, che le bacia con trasporto per un breve istante, finché Simone si sveglia nuovamente. Colas si toglie dalla vista della Vedova, che riprende a suonare; la figlia balla nuovamente e a lei si unisce la madre per cercare di non addormentarsi nuovamente. Bussano alla porta: sono i braccianti assoldati da Simone, di ritorno dalla mietitura, che portano alla Vedova i suoi fasci di grano; li accatastano a terra in un angolo e chiedono di essere pagati e, poi, di poter bere qualcosa. Simone li accontenta e li conduce a bere, ma vieta a Lise di accompagnarla: la lascia sola in casa, ma soltanto dopo aver chiuso accuratamente la porta per impedire che Lise ceda alla tentazione di uscire. La ragazza, rimasta sola, sogna ad occhi aperti di essere già sposata a Colas, di aspettare i suoi figli e poi di crescerli (Pantomime Quand je serai mariée non citata esplicitamente nel libretto del 1818). Ma le precauzioni di Simone sono state vane: Colas è riuscito ad introdursi in casa, nascosto tra i fasci di grano portati dai braccianti, e si mostra all’innamorata domandandole subito perdono per un gesto così azzardato. Lise arrossisce, non vuole che Colas le si avvicini, ma il ragazzo la rassicura che a lui basta solo guardarla. Lise, commossa per la delicatezza del giovane, lo incoraggia con uno sguardo, ma lo ferma subito dopo, non appena il giovane pensa di potersi avvicinare. Prosegue la schermaglia tra i due, combattuti tra amore e virtù. Lise riprende a filare, ma, per la commozione, le cade la spoletta, al che Colas teme che stia per sentirsi male e la soccorre. Si toglie il fazzoletto dal collo per asciugare le lacrime di commozione dell’amata, Lise scioglie il suo e gli amanti si scambiano i fazzoletti che avevano al collo. I due sospirano, si rendono conto della profondità del loro reciproco amore, ma sentono che Simone, di ritorno, sta mettendo la chiave nella serratura. Lise fa nascondere l’innamorato al piano superiore, nella sua camera di letto, e finge di stare filando. La madre di Lise è sorpresa di trovarla in quell’atteggiamento, nota che la figlia indossa un fazzoletto diverso e così, arrabbiandosi, preferisce allontanarla: le ordina di salire in camera da letto, proprio dove Colas s'era rifugiato. Lise, imbarazzata, la implora di non ordinarglielo, ma Simone è irremovibile e la ragazza viene rinchiusa proprio in camera sua. Alain arriva intanto col padre e col notaio del villaggio per firmare il contratto di matrimonio. Sono accompagnati da paesani e braccianti desiderosi di festeggiare le nozze imminenti. Il notaio si mette a un tavolo e mostra il contratto, Thomas deposita due borse di danaro e Simone consegna i gioielli e il corredo della figlia. Poiché tutti sono d’accordo, Simone manda Alain a chiamare la futura sposa nella sua camera; lo sciocco giovanotto si infila i guanti, sale le scale, ma, non appena mette mano alla serratura, tra la costernazione dei presenti, dalla camera da letto esce anche Colas. Alain ridiscende, si toglie i guanti con stizza e annuncia che ormai rifiuta di sposarsi. Lise e Colas implorano Simone di acconsentire al loro matrimonio. Simone è disperata, ma il notaio con tutti gli amici intervenuti persuadono Simone ad accettare un buon matrimonio d’amore piuttosto che uno di convenienza. Finalmente Simone acconsente, strappa il contratto e lo getta in faccia a Thomas, adirato tanto quanto il figlio. Entrambi se ne vanno minacciando vendetta, ma la gioia di tutti gli altri è alle stelle e i festeggiamenti dell’intero paese chiudono il balletto.
Marino Palleschi
Balletto.net
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APPROFONDIMENTO
La Précaution inutile di Petipa e Ivanov
Nel 1876, la grande Prima Ballerina italiana Virginia Zucchi fece il suo debutto ne La Fille mal gardée di Taglioni e Hertel a Berlino durante la sua tournée attraverso l'Europa. Nel 1885, la ballerina fu invitata su richiesta dello zar Alessandro III a danzare con il Balletto Imperiale di San Pietroburgo e per il suo debutto al Teatro Imperiale, Zucchi chiese di danzare nella versione Taglioni/Hertel de La Fille mal gardée. Questa richiesta ha comportato a Ivan Vsevolozhsky di pagare un prezzo oneroso per ottenere la partitura di Hertel da Berlino. Questa nuova messa in scena de La Fille mal gardée ha visto la prima collaborazione tra Petipa e Lev Ivanov per la messa in scena di una nuova produzione di lunga durata. Zucchi ha anche assistito alla messa in scena introducendo alcuni dei balli che aveva appreso dalla produzione di Taglioni. Tuttavia, il ruolo di debutto di Zucchi con l'Imperial Ballet verrà cambiato all'ultimo minuto nel ruolo della principessa Aspicia in La Fille du Pharaon dopo che la prima ballerina dell'Imperial Ballet Eugenia Sokolova si era ferita a una gamba. Il revival di La Fille mal gardée di Petipa e Ivanov fu presentato in anteprima il 28 dicembre [16 dicembre del calendario giuliano] 1885, con il tradizionale titolo russo La Précaution inutile (La vana precauzione), all'Imperial Mariinsky Theatre, recentemente diventato la nuova sede dell'Imperial Ballet. Il balletto ebbe un enorme successo, soprattutto grazie all'esibizione della Zucchi. Le interpretazioni di Virginia Zucchi nei panni di Lise hanno ricevuto enormi elogi, diventando leggendarie, ed è stata particolarmente celebrata per le sue interpretazioni del Pas de ruban del primo atto e della famosa scena di mimo “Quando sarò sposata” del terzo atto. In effetti, i resoconti contemporanei affermano che la sua interpretazione mimica di “Quando sarò sposata” è stata così commovente che ha fatto piangere il pubblico. Dopo la partenza della Zucchi dalla Russia nel 1887, Ivanov mise in scena una versione ridotta de La Fille mal gardée in due occasioni: al Teatro Imperiale di Krasnoe Selo nell'estate del 1888 e al Teatro Imperiale Mariinsky nello stesso anno. Nel 1894, fece rivivere il balletto in versione completa in occasione della visita della ballerina tedesca Hedwige Hantenberg, dopo di che il balletto trovò un posto permanente nel repertorio del balletto imperiale. Il ruolo di Lise divenne uno dei preferiti di molte delle grandi ballerine dell'Imperial Ballet, tra cui Anna Pavlova, Olga Preobrazhenskaya, Tamara Karsavina e Matilda Kschessinskaya. La Fille mal gardée di Petipa e Ivanov fu rappresentata per l'ultima volta dall'Imperial Ballet il 10 ottobre [27 settembre del calendario giuliano] 1917, un mese prima della Rivoluzione Russa. Il balletto è stato annotato con il metodo di notazione Stepanov tra il 1903 e il 1906 e fa parte della Collezione Sergeyev. The Marius Petipa Society https://petipasociety.com/la-fille-mal-gardee-ou-la-precaution-inutile/ Nel 1885 la Zucchi si esibì in tournée in parecchi teatri di San Pietroburgo, riscuotendo un tale consenso che lo Zar Alessandro III la invitò a ballare per i Teatri Imperiali. Per questo debutto Petipa e Ivanov pensarono di riprendere il grande successo della ballerina italiana, La Fille mal gardée di Taglioni, proponendola secondo una loro versione ancora su musica di Hertel, con alcune scene originali della versione Taglioni messe in scena dalla stessa Zucchi e nuove variazioni per la ballerina coreografate su musiche addizionali commissionate a Léon Minkus. Il balletto debuttò il 28 dicembre 1885 al Teatro Imperiale Bolshoi Kamenny di San Pietroburgo col titolo mutato ne La Précaution inutile e, da allora, l’interpretazione della Zucchi divenne leggendaria in Russia. Suo partner fu il grande Pavel Gerdt. A questa versione risale la scena di pantomima ove Lise sogna ad occhi aperti di essere già sposata a Colas; è verosimile che ve ne fosse traccia nella versione originale di Dauberval, ma fu strutturata in forma definitiva da Petipa. Pavel Gerdt l’avrebbe insegnata a Tamara Karsavina e la grande ballerina l’avrebbe passata ad Ashton. Questi l’avrebbe rimontata nella sua versione sulla musica di Hérold, precisamente sul “Bell’alme generose” presa in prestito da Rossini.
La versione Petipa-Ivanon sarà ripresa da Ivanov stesso anche in forma ridotta negli anni successivi, al Marijnsky e altrove, per poi entrare definitivamente nel Repertorio dei Balletti Imperiali. Una caratteristica della sua produzione fu l’uso di vere galline in scena. Tra le grandi interpreti di Lisa dei Teatri Imperiali vanno ricordate Olga Preobrajenskaya, Anna Pavlova, Tamara Karsavina, Mathilde Kschessinskaya e Vera Trefilova. Col tempo le riprese del Balletto Imperiale avevano apportato cambiamenti alla musica di Hértel, integrata con musiche di Cesare Pugni, Léon Minkus, Léo Delibes, Riccardo Drigo e Anton Rubinstein. Attorno al 1900 la versione Petipa-Ivanov fu annotata in notazione Stepanov dal regisseur della compagnia Nicholas Sergeev; egli portò con sé in occidente quella ed altre trascrizioni durante la sua fuga dalla Russia a seguito della Rivoluzione del 1917. Il materiale, che gli servì per montare in occidente per la prima volta molti classici russi in versione integrale, è ora conservato, assieme alla trascrizione della Fille mal gardée di Petipa-Ivanov, nella Biblioteca dell’Università di Harvard. Sono dell’inizio del XX secolo importanti revisioni de La Fille mal-gardée di Petipa e Ivanov, presentate al Teatro Bolshoi di Mosca: dovute ad Alexander Gorsky, esse contengono nuove coreografie da lui create su musiche di precedenti balletti. Le fonti più accreditate menzionano la versione del 7 dicembre 1903, ma sono segnalate anche revisioni del maestro del 1901 e del 1918. Tra altri rimaneggiamenti apportati da Gorsky alla versione Petipa-Ivanov va ricordato il cosiddetto La Fille mal-gardée pas de deux, rifacimento del passo a due dei protagonisti, collocato nel secondo atto al termine del balletto. Esso è ancor oggi presentato, estrapolato dal contesto, nei gala e ai concorsi. Gorsky ha ricreato le coreografie di alcune parti: la nuova variazione di Lisa è su musica di Drigo, tratta dal balletto del 1900 di Petipa Les Millions d'Arlequin; la nuova coda, invece, si avvale della musica composta da Johann Armsheimer per la danse générale che chiude il balletto del 1896, sempre di Petipa, Le Halte de Cavalerie. La versione Gorsky su musica di Hertel fu danzata all’Opéra di Parigi da Anna Balachova, un’artista del Bolshoi, che interpretò il ruolo di Lise il 23 febbraio 1922 in una serata per beneficenza. Nel 1930 Asaf Messerer e Igor Moiseyev presentarono al Bolshoi di Mosca una versione controversa del balletto, basata sull'allestimento di Petipa-Ivanov, ma con l’aggiunta di nuovo atto, Il matrimonio di Lise e Colas e di un divertissement sulla musica dell’Orfeo di Michail Glinka. Nel 1935 questa versione fu ripresa al Bolshoi con il titolo I rivali, ma uscì presto dal repertorio. Per Leningrado Leonid Lavrovsky allestì una produzione completamente nuova nel 1937, commissionando al compositore Pavel Feldt una nuova partitura basata sulla musica di Hertel, mantenendo le integrazioni acquisite successivamente. Dopo un moderato successo, anche questa versione uscì dal repertorio. La versione Taglioni, attraverso la versione Petipa-Ivanov, ebbe influenza anche in occidente. Nel 1912 la versione russa fu portata a Londra in forma ridotta da Anna Pavlova e dalla sua compagnia. La prima versione del balletto montata negli Stati Uniti fu quella coreografata da Mordkin nel 1938 per il Mordkin Ballet, dal quale sarebbe nato il Ballet Theatre. Alcuni passaggi della Versione Mordkin furono conservati da Bronislava Nijinska nella proposta da lei creata per il Ballet Theatre, l’odierno American Ballet Theatre. Sempre su musica di Hertel, questa ebbe scene e costumi di Sergei Soudekin ed andò in scena al Center Theater di New York 19 gennaio 1940. Questa produzione fu ripresa anche con titoli diversi dal consueto e con revisioni di Dimitri Romanoff. Su una sua revisione per l’ABT del 1972, interpretata da Natalia Makarova, e sulle versioni russe si basa un adattamento in un atto e tre quadri, con scene e costumi di Dimitri Romanoff, creato da Claude Bessy per la Scuola dell’Opéra di Parigi; la Bessy conservò alcune delle coreografie della produzione Petipa-Ivanov, tramandate dalla produzione di Gorsky, per la sua versione che si giova della musica di Hertel del 1864 orchestrata dal direttore dell'Opéra Jean-Michel Damase; fu mantenuta qualche aggiunta fatta nel corso degli anni, soprattutto di musiche di Minkus e Pugni. Il balletto entrò nel repertorio della Scuola nel 1985 e fu ripreso successivamente nel 1993 e nel 2002. La stessa Bessy interpretò Mère Simone, ruolo recentemente ripreso da Carole Arbo. Sarà la stessa Alexandra Balachova, che si è detto più sopra ballò la versione Gorski a Parigi nel 1922, a basarsi sulla versione Petipa-Ivanov-Gorsky per creare una versione breve e con poca pantomima de La Fille mal gardée per il Ballet Russe de Montecarlo; questa fu presentata il 28 dicembre 1946 al Théâtre de Monte Carlo con Renée Jeanmarie (Zizi Jeanmarie) come Lise, Youly Algaroff come Colas e la stessa Balachova come Simone. La versione restò in repertorio anche quando il Marquis de Quevas riprese la direzione della compagnia ribattezzandola Grand Ballet du Marquis de Cuevas. In seguito alcuni tra i maggiori artisti della compagnia del Ballet Russe proposero una loro versione del balletto e, avendo interpretato quella della Balachova, ad essa fecero riferimento per il loro lavoro. Tra costoro va ricordata Alicia Alonso, che nel 1952 ha creato per il Ballet Nacional de Cuba (BNC) una sintesi in un atto degli elementi più caratteristici dello stile dell’epoca, arricchiti da elementi tecnici posteriori: la versione è stata filmata con Marìa Elena Llorente (Lisette), José Carreno (Colin), Vladimir Alvarez (Alain), Pavel Zdechinev (Mamà Simone) e il BNC. Marino Palleschi Balletto.net CURIOSITA'
L'incidente del pollo del 1905
La Fille mal gardée era uno dei balletti preferiti di Matilda Kschessinskaya, tanto che per diversi anni si rifiutò di permettere ad altre ballerine di ballare il ruolo di Lise. Alla fine, tuttavia, il suo controllo sul ruolo iniziò a disgregarsi e, con suo grande sgomento, nel 1905 fu ceduto alla sua rivale, Olga Preobrazhenskaya. Una famosa leggenda del teatro dice che Kschessinskaya non avrebbe lasciato che la faccenda finisse così alla leggera e che avesse escogitato un piano per sabotare la serata di debutto della Preobrazhenskaya. Una caratteristica della messa in scena di Petipa/Ivanov de La Fille mal gardée era l'uso di polli veri in un pollaio come parte dell'allestimento della scena dell'aia nel primo atto. Secondo la storia, la notte del debutto della Preobrazhenskaya nel ruolo di Lise, la Kschessinskaya aveva corrotto un macchinista per far aprire le porte del pollaio appena prima della variazione del Pas de ruban della Preobrazhenskaya Non appena è iniziata la musica per la variazione, i polli sono volati ovunque sul palco, con alcuni che sono finiti nella buca dell'orchestra atterrando su alcuni musicisti. Ma se questa era una macchinazione, le si è ritorta contro, poiché Preobrazhenskaya ha ballato la sua variazione ininterrottamente dall'inizio alla fine come se nulla fosse accaduto, ricevendo una tempesta di applausi dal pubblico, con grande dispiacere della Kschessinskaya. The Marius Petipa Society https://petipasociety.com/la-fille-mal-gardee-ou-la-precaution-inutile/ BALLETTI CORRELATI
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