Yuri Grigorovich
La Leggenda dell'amore
[Legenda o Lyubvi]
23-03-1961 - Leningrado, Teatro dell'Opera e del Balletto Kirov
Balletto in tre atti
Coreografia: Yuri Grigorovich
Musica: Arif Melikov
Direttore d'Orchestra: Niyazi
Libretto: dal racconto "Ferkhad e Shyrin" di Nazim Hikmet
Scene e costumi: Simon Virsaladze
CAST
La regina Mekhmeneh Bahnu: Olga Moiseyeva
Shyrin, sua sorella: Irina Kolpakova
Ferkhad, pittore di corte: Alexander Gribov
Visir: Anatoly Gridin
Lo Straniero: Anatoly Sapogov
Kirov Ballet
Coreografia: Yuri Grigorovich
Musica: Arif Melikov
Direttore d'Orchestra: Niyazi
Libretto: dal racconto "Ferkhad e Shyrin" di Nazim Hikmet
Scene e costumi: Simon Virsaladze
CAST
La regina Mekhmeneh Bahnu: Olga Moiseyeva
Shyrin, sua sorella: Irina Kolpakova
Ferkhad, pittore di corte: Alexander Gribov
Visir: Anatoly Gridin
Lo Straniero: Anatoly Sapogov
Kirov Ballet
TRAMA
Atto I
Scena 1
Gli appartamenti reali della regina Mekhmeneh Bahnu sono immersi nel lutto: la sua giovane sorella, Shireen, sta morendo. Il Visir e i cortigiani sono pieni di ansia. La regina è disperata. Uno sconosciuto, che appare all'improvviso, dice che curerà la principessa ma, in cambio, Mekhmeneh Bahnu deve sacrificare la sua bellezza. Per salvare la vita della sorella che ama profondamente, la regina accetta le crudeli condizioni dello straniero. Shyrin viene riportata in vita.
Scena 2
Nel giardino del palazzo, il giovane pittore di corte, Ferkhad, incontra improvvisamente la regina Mekhmeneh Bahnu e la principessa Shyrin che stanno passeggiando, circondate dai cortigiani e dalla guardia del palazzo. Le due sorelle si scambiano sguardi con Ferkhad e nei loro cuori nasce l'amore per il giovane pittore. Il corteo parte. Ferkhad è estasiato dalla bellezza della giovane Shyrin. Nella speranza di vedere Ferkhad, Shyrin torna segretamente in giardino. I due giovani sono molto attratti l'uno dall'altro.
Atto II
Scena 3
Mekhmeneh Bahnu è sopraffatta dalla passione per Ferkhad. Niente può distrarre i suoi pensieri dal bel giovane. Si rende conto disperata che ora che ha perso la sua bellezza, non sarà in grado di conquistare il suo amore.
Scena 4
La giovane Shyrin sogna la felicità con il suo amato: il pensiero che possano presto incontrarsi le dà una grande gioia e la riempie anche di ansia. Ferkhad si fa strada nella camera di Shyrin e gli amanti fuggono dal palazzo. Lacerata dalla gelosia, Mekhmeneh Bahnu ordina che gli amanti vengano catturati. Le suppliche degli innamorati affinché venga concessa loro la felicità sono vane. Mekhmeneh Bahnu assegna a Ferkhad un compito impossibile: per ottenere Shyrin, deve prima scavare un buco attraverso la montagna di ferro che blocca la strada e trovare una fonte d'acqua. Per amore della sua amata, Ferkhad è disposto a tentare l'impossibile. Dice addio a Shyrin.
Atto III
Scena 5
Il popolo è tormentato dalla sete. Ogni giorno che passa c'è sempre meno acqua. E senza acqua non può esserci vita. Per ottenere l'acqua la montagna deve essere distrutta.
Scena 6
Ferkhad, che si trova sulla montagna, sogna di aver avuto accesso all'acqua e davanti a sé vede la sua amata Shyrin.
Scena 7
Mekhmeneh Bahnu è tormentata dalla sua passione e dal suo amore per Ferkhad. Sogna di essere di nuovo bella e che Ferkhad la ami. Shyrin irrompe nelle fantasticherie di Mekhmeneh Bahnu. Implora sua sorella di richiamare Ferkhad.
Scena 8
Una grande speranza ha portato il popolo sui monti. Se Ferkhad riuscirà a realizzare l'impossibile, le loro vite saranno salve. La regina Mekhmeneh Bahnu e Shyrin arrivano accompagnate dal loro seguito. Sopraffatti dalla felicità per il loro incontro, gli innamorati si gettano l'uno nelle braccia dell'altro. La regina è pronta a dare a Ferkhad la mano di Shyrin, ma il primo sente di non poter esimersi dal suo dovere. Mekhmeneh Bahnu e Shyrin sono piene di rispetto per il grande altruismo di Ferkhad che è pronto a sacrificare la sua felicità personale per il bene del suo popolo.
dal sito internet https://www.balletandopera.com/
Scena 1
Gli appartamenti reali della regina Mekhmeneh Bahnu sono immersi nel lutto: la sua giovane sorella, Shireen, sta morendo. Il Visir e i cortigiani sono pieni di ansia. La regina è disperata. Uno sconosciuto, che appare all'improvviso, dice che curerà la principessa ma, in cambio, Mekhmeneh Bahnu deve sacrificare la sua bellezza. Per salvare la vita della sorella che ama profondamente, la regina accetta le crudeli condizioni dello straniero. Shyrin viene riportata in vita.
Scena 2
Nel giardino del palazzo, il giovane pittore di corte, Ferkhad, incontra improvvisamente la regina Mekhmeneh Bahnu e la principessa Shyrin che stanno passeggiando, circondate dai cortigiani e dalla guardia del palazzo. Le due sorelle si scambiano sguardi con Ferkhad e nei loro cuori nasce l'amore per il giovane pittore. Il corteo parte. Ferkhad è estasiato dalla bellezza della giovane Shyrin. Nella speranza di vedere Ferkhad, Shyrin torna segretamente in giardino. I due giovani sono molto attratti l'uno dall'altro.
Atto II
Scena 3
Mekhmeneh Bahnu è sopraffatta dalla passione per Ferkhad. Niente può distrarre i suoi pensieri dal bel giovane. Si rende conto disperata che ora che ha perso la sua bellezza, non sarà in grado di conquistare il suo amore.
Scena 4
La giovane Shyrin sogna la felicità con il suo amato: il pensiero che possano presto incontrarsi le dà una grande gioia e la riempie anche di ansia. Ferkhad si fa strada nella camera di Shyrin e gli amanti fuggono dal palazzo. Lacerata dalla gelosia, Mekhmeneh Bahnu ordina che gli amanti vengano catturati. Le suppliche degli innamorati affinché venga concessa loro la felicità sono vane. Mekhmeneh Bahnu assegna a Ferkhad un compito impossibile: per ottenere Shyrin, deve prima scavare un buco attraverso la montagna di ferro che blocca la strada e trovare una fonte d'acqua. Per amore della sua amata, Ferkhad è disposto a tentare l'impossibile. Dice addio a Shyrin.
Atto III
Scena 5
Il popolo è tormentato dalla sete. Ogni giorno che passa c'è sempre meno acqua. E senza acqua non può esserci vita. Per ottenere l'acqua la montagna deve essere distrutta.
Scena 6
Ferkhad, che si trova sulla montagna, sogna di aver avuto accesso all'acqua e davanti a sé vede la sua amata Shyrin.
Scena 7
Mekhmeneh Bahnu è tormentata dalla sua passione e dal suo amore per Ferkhad. Sogna di essere di nuovo bella e che Ferkhad la ami. Shyrin irrompe nelle fantasticherie di Mekhmeneh Bahnu. Implora sua sorella di richiamare Ferkhad.
Scena 8
Una grande speranza ha portato il popolo sui monti. Se Ferkhad riuscirà a realizzare l'impossibile, le loro vite saranno salve. La regina Mekhmeneh Bahnu e Shyrin arrivano accompagnate dal loro seguito. Sopraffatti dalla felicità per il loro incontro, gli innamorati si gettano l'uno nelle braccia dell'altro. La regina è pronta a dare a Ferkhad la mano di Shyrin, ma il primo sente di non poter esimersi dal suo dovere. Mekhmeneh Bahnu e Shyrin sono piene di rispetto per il grande altruismo di Ferkhad che è pronto a sacrificare la sua felicità personale per il bene del suo popolo.
dal sito internet https://www.balletandopera.com/
GALLERY
APPROFONDIMENTO
La leggenda dell'amore è il secondo balletto del giovane coreografo di Leningrado Yuri Grigorovich messo in scena al Teatro Kirov – ora Mariinsky –, ed è un balletto che cambierà la sua vita e il destino del balletto sovietico. Come per Il fiore di pietra – la sua prima produzione al Teatro Kirov – Grigorovich ha creato La leggenda dell'amore insieme a Simon Virsaladze. Il designer ha realizzato le scenografie sotto forma di un vecchio libro, le cui pagine sono adornate con caratteri arabi. I personaggi di "La leggenda" come se arrivassero fino a noi dalle pagine di questo libro: l'orgogliosa, crudele e profondamente appassionata regina Mekhmeneh Bahnu, che paga il prezzo della sua impareggiabile bellezza per curare la sorella morente Shyrin e l'artista Ferkhad, che è affascinato dalla giovane e graziosa Shyrin e che rifiuta l'amore di Mekhmeneh Bahnu... Le scene di folla delle processioni e delle danze dei cortigiani sono mescolate con un duetto davvero tenero tra Ferkhad e Shyrin che a sua volta risuona come un provocatorio contrasto con il monologo coreografico pietosamente frenetico di Mekhmeneh Bahnu. La scena dell'inseguimento di Mekhmeneh Bahnu di Ferkhad e Shyrin che sono fuggiti dal palazzo per salvare il loro amore è ritmica e piena di dramma. Ma l'interiorità dei protagonisti e le tortuose prove dello spirito che il loro amore deve sopportare sono mostrate nei trii degli interi tre atti con Mekhmeneh Bahnu, Ferkhad e Shyrin: l'azione si arresta letteralmente e solo i protagonisti rimangono sotto i riflettori.
Il testo coreografico del balletto si basa su produzioni classiche. Ma i passi classici sono come visti attraverso il prisma di una trama orientale - le tipiche pose delle braccia, i motivi di danza portanti delle miniature persiane e la capricciosa scrittura ornamentale nei trafori simili a merletti dell'alfabeto arabo. Nel 1961 questo balletto restituì la danza sinfonica al Teatro Mariinsky, collegando Grigorovich con il grande maestro del secolo precedente - Marius Petipa, che creò simili grandiosi quadri di danza e sinfonici. dal sito internet https://www.balletandopera.com/ "La leggenda dell'amore" al Bolshoi
Circa tre stagioni fa, il balletto di Yuri Grigorovich La leggenda dell'amore è scomparso dal cartellone del Teatro Bolshoi - "un capolavoro insuperato del Maestro", secondo gli esperti di balletto russo. Fino a quel momento, lo spettacolo faceva onore al palcoscenico del Bolshoi da quasi tre decenni e mezzo. Vi si sono educate diverse generazioni di brillanti ballerini. Gli artisti hanno percepito la "Leggenda" come una sorta di scuola per la comprensione della maestria. Quando Gennady Rozhdestvensky fu nominato alla carica di direttore artistico del Teatro Bolshoi, a Yuri Grigorovich fu chiesto di ripristinare i suoi balletti, che, per diversi motivi, erano scomparsi dal repertorio. Il primo ad essere presentato al pubblico è stato "Il lago dei cigni", “risuscitato” nella premiere primaverile della scorsa stagione. In seguito è stato pianificato la "Leggenda dell'amore" Il cui progetto è stato completato in tempo, nonostante un altro rimpasto alla guida del teatro principale del paese. Yuri Grigorovich ha lavorato al restauro della "Leggenda dell'amore" per circa due mesi, insieme alla sua assistente abituale Natalia Bessmertnova - una grande ballerina, la prima interprete moscovita di Shyrin - uno dei due principali ruoli femminili. Va detto subito che nonostante tutto l’impegno usato, i talentuosi artisti dell'attuale generazione non potevano avvicinarsi al "calore delle passioni" che coinvolgeva e conquistava la sala negli anni sessanta. E le ragioni di ciò sono storiche, non professionali. Una volta, "La leggenda dell'amore" suonava come un inno ad una fratellanza multinazionale, sinonimo di una solidarietа di tutti gli uomini della terra: il balletto era ispirato alla commedia del comunista turco Nazim Hikmet, la musica era stata scritta dal giovane compositore azero Arif Melikov, la messa in scena era stata realizzata dal coreografo e da artisti russi. Oggi quel pathos si è storicamente offuscato. Ha perso, certamente, la sua attualità anche l’idea della lotta fra il sentimento personale e il dovere sociale: il personaggio principale, il glorioso artista Ferkhad, rinuncia alla sua felicità in nome della felicità del popolo, ripetendo l'impresa di Prometeo. Ferkhad procura per i concittadini, tormentati dalla sete, l’acqua, scavandola in una roccia. Questo tema ha acquisito un senso schematico, da cartellone. Anche Il tema del sacrificio è svanito nei nostri giorni difficili: la regina Mekhmene Banu rinuncia alla sua bellezza per salvare la vita della sorella minore. Tutte le innovazioni registiche e coreografiche di Yuri Grigorovich, introdotte dalla “Leggenda”, sono state perfezionate da lui stesso nelle sue successive esibizioni, come "Spartacus", "Ivan il Terribile", "Angara", "Romeo e Giulietta". Si tratta di sinfonismo di danza, di stilizzazione plastica, di elementi acrobatici e di una chiara regia. Troppo laconiche e modeste appaiono oggi le scenografie: un grande vecchio tomo, creato da Simon Virsaladze, artista eminente, coautore costante del coreografo. I solisti e il corpo di ballo che "sostiene" la loro danzano senza dubbio bene. I cortigiani, le guardie, i guerrieri, il popolo eseguono diligentemente e in modo pulito tutti i movimenti, arrestandosi in posizioni ricercate durante la danza dei solisti. Gli storici del balletto una volta chiamavano questa innovazione "primi piani" e "metafore liriche". Entrambi i cast di artisti, - i migliori ballerini del Bolshoi: Nikolai Tsiskaridze, Dmitry Belogolovtsev, Anna Antonicheva, Marianna Ryzhkina, Nadezhda Gracheva, Maria Allash, Mark Peretokin, Alexei Popovchenko, - “vivono” onestamente l’azione, cercando di coinvolgere il pubblico nelle passioni non ancora sperimentate da loro stessi, che non sono ancora diventate oggetto di generalizzazioni filosofiche, come succede nei balletti classici di programma. Il pathos innovatore e rivoluzionario è ormai scomparso e non è ancora arrivato il momento in cui questo balletto diventerà (cosa di cui non abbiamo dubbi) un’opera classica. Ma è comunque stupendo che il balletto sia tornato sulla scena, poiché ha senza dubbio il suo pubblico. Per chi non ci crede, consigliamo di andare a vedere la "Leggenda dell'amore" per avere un’idea sull’entusiasmo con cui il pubblico accoglie lo spettacolo. E il fatto che il pubblico sappia essere severo, lo ha dimostrato nella serata successiva dedicata alla presentazione del Premio Internazionale "Benois de la Danse", fischiando le interpretazioni che non hanno diritto di essere chiamate arte. Il pubblico, quindi, vota: a favore de "La leggenda dell'amore". E questo, come si sa, ha sempre ragione. Elena Troitskaya Espresso N. 8(53) 15 maggio - 1 giugno 2002 http://www.espressoweb.ru/ CURIOSITA'
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