Jean Babilée
(pseud. di Jean Guttmann). Ballerino, coreografo e attore (Parigi, 2-2-1923). Allievo di Ricaux alla scuola di danza dell’Opéra, quindi di Kniaseff, Volinine e Gsovsky, si è esibito dapprima a Cannes e Montecarlo, quindi all’Opéra di Parigi. Nel 1945 è diventato danseur étoile dei « Ballets des Champs-Elysées » e dal ‘47 dei « Ballets de Paris »; nel 1951-52 ha partecipato a una tournée in America con la compagnia dell’« American Ballet »; 1° ballerino all'Opéra di Parigi nel ’53, nel ’56 ha fondato « Les Ballets Jean Babilée », con cui ha compiuto numerose tournées; nel 1972-73 ha inoltre diretto il « Ballet du Rhin » di Strasburgo. Dotato di una tecnica eccezionale, spesso quasi acrobatica, e di una personale espressività, tra le sue più note interpretazioni figurano Le jeune homme et la Mort di Petit, Blue Bird di Petipa, Le spectre de la rose di Fokine, Jeu de cartes di Charrat, Le portrait de Don Quichotte e Mystères di Milloss. Tra le coreografie: Till Eulenspiegel (mus. R. Strauss), L’amour et son amour (C. Franck), Cameléopard (Sauguet), Hai-Kaî (Webern). È attivo anche come attore drammatico e cinematografico. La figlia Isabelle ha debuttato come ballerina nel 1971 in The Soldier's Tale (coreogr. di Jean Babilée)
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Giovanna Baccelli
Ballerina italiana (Venezia, ca. 1753 - Londra, 7-5-1801). Debuttò a Londra al King's Theatre nel 1774, quindi, dall’82, fece parte della compagnia dell’Opéra di Parigi, ove danzò a fianco di A. Vestris e di Le Picq nei Caprices de Galathée e in Médée et Jason di Noverre, e in balletti di Gardel. Ottenne grandi successi anche al Teatro San Benedetto di Venezia. Venne ritratta da Reynolds e Gainsborough.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Maria Baderna
(Anna Maria, Marietta). Danzatrice italiana (Castel San Giovanni, Piacenza, 5-7-1828 o 1829 - in Brasile, ?). Studiò danza con C. Blasis; il suo esordio avvenne a Piacenza nel 1842, in un divertissement composto apposta per lei da Blasis. Prima ballerina della Scala nel 1843, nell’autunno del 1845 venne scritturata quale prima ballerina assoluta di rango francese dal Teatro Comunale di Bologna; dopo alcuni spettacoli al Teatro Ducale di Parma e al Teatro Grande di Trieste, nel 1846 riapparve alla Scala. Nel 1847, sempre con Blasis, si recò in Inghilterra, ove si esibì quale prima ballerina dapprima al Drury Lane e infine al Covent Garden. Più tardi si recò in tournée in Sud America. Morì in Brasile dopo aver contratto una malattia infettiva.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Josephine Baker
Cantante e ballerina di music-hall americana naturalizzata francese (Saint Louis, Missouri, 3-6-1906 - Parigi, 12-4-1975). Trascorsa un’infanzia difficile in un sobborgo della città natale, iniziò molto presto a cantare dinanzi a pubblico di colore nei night clubs di Harlem. Conobbe il vero successo solo nel 1925, ad appena 19 anni, cantando e danzando nella « Revue Négre », approdata al Théatre des Champs-Elysées in Parigi. Questa rivista apparve originalissima, anche se rappresentava solo un momento, seppur molto ben realizzato, di una moda recente e già fortemente radicata nel gusto del pubblico: l’attrazione esercitata dall’arte negra intesa sia nell’aspetto più precisamente musicale, il jazz, sia nella sua fisionomia complessiva di arte passionale, « selvaggia », densa di richiami esotici. Josephine Baker conquistò immediatamente Parigi che non poté resistere al fascino di questa bellissima giovane (in seguito fu chiamata « la Venere nera »), che, cantando Yes, We Have No Bananas e vestendo solo un gonnellino fatto di banane, raccoglieva in sé sentimenti ed aspirazioni che fino a quel momento non avevano trovato fra di loro una coesione. Erotismo e arte si tramutatavano, grazie a Josephine Baker, in un’originale espressione stilistica, magnificata ed esaltata sul palcoscenico.
Dopo questo folgorante debutto, Josephine Baker continuò a danzare e cantare nei music-halls di tutta Europa, portando sulla scena una grande potenza espressiva tale da riscuotere sicuri consensi di pubblico e critica di tutto il mondo. Nel 1937 diventò cittadina francese e durante la guerra si esibì per le truppe in Africa e in Medio Oriente. Terminato il conflitto, acquistò « Les Milandes », una proprietà nella Francia sud-occidentale che diventerà all’inizio degli Anni Cinquanta la casa per 12 orfani di varie nazionalità da lei adottati. Per alcuni anni rimase lontana dalle scene, ma fu costretta a ritornarvi nel 1959 per necessità economiche: in pratica lavorò fino alla morte che la colse al « Bobino Music-hall » di Parigi durante la terza settimana di una rivista che festeggiava i 50 anni dal suo debutto parigino. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
George Balanchine
Georgij Melitonovic (conosciuto sotto lo pseudonimo di George Balanchine). Coreografo e ballerino, (Pietroburgo, 9/22-1-1904 - New York, 29-4-1983). Terminati gli studi alla Scuola imperiale di Teatro di Pietroburgo (1921), entrò al Conservatorio, ove seguì per 3 anni i corsi di pianoforte e composizione; dal ’21 al ’24 fece parte del corpo di ballo del T. d’Opera e balletto di Leningrado, e già nel ’22 dimostrò il suo precoce talento coreografico creando i primi balletti. Nel ’24, ottenuto un permesso dalle autorità sovietiche, si recò all’estero con una piccola compagnia; notato durante una tournée, fu scritturato da Diaghilev, con il quale rimase fino alla morte di lui (1929), operando più come coreografo che come ballerino. Dopo la scomparsa di Diaghilev e la di- spersione della compagnia si trasferì a Copenaghen in qualità di maestro di ballo del « Balletto Reale Danese », e poi a Londra. Fu chiamato nel ’32 a Montecarlo a dirigervi la nuova compagnia dei « Ballets russes », e poi a Parigi, ove mise in scena 10 spettacoli per i « Ballets 1933 ». L’anno successivo (1934) fu invitato a dirigere la School of American Ballet di New York e, divenuto coreografo della compagnia annessavi, l’« American Ballet », fondò nel 1946 la « Ballet Society », trasformata 2 anni dopo nel « New York City Ballet », che Balanchine — divenuto nel frattempo cittadino americano (1939) — diresse fino a pochi mesi prima della morte. Dal ’69 collaborò attivamente con il corpo di ballo dell'Opera Tedesca di Berlino, e nello stesso anno divenne consulente artistico del Balletto del Grand Théatre de Genève. Per lui è stato costituito il New York State Theatre al Lincoln Center, inaugurato nel 1964.
È stato fertile collaboratore di Stravinskij ed anche dei compositori del « Gruppo dei Sei », di Prokofiev, Hindemith, N. Nabokov e T. Majudzumi. La sua notorietà è dovuta soprattutto alle coreografie delle opere di Stravinskij. Sotto la sua direzione il « New York City Ballet » ha raggiunto fama mondiale. La maggior parte dei suoi balletti sono privi di un soggetto, e sono danzati da un corpo di ballo in semplici costumi da studio, con una scena totalmente spoglia come sfondo. Coreografie: Su musica di Stravinskij: Pulcinella (1924 e 1972, in collab. con Robbins); Le chant du rossignol (1925); Apollon Musagète (1928); Le baiser de la fée (1937); Jeu de cartes (1937); Balustrade, sul Concerto per violino (1941); Danses concertantes e Circus Polka (1944); La favola della volpe (1947); Orpheus (1948); The Rake's Progress (1953); Agon (1957); Jazz-Concert da Ragtime (1960); Ritmi per pianoforte e orchestra (1963); Sinfonia in 3 movimenti (1972); Duo Concertante (1972). Fra le altre: Il figliol prodigo (Prokofev, 1929); Orphée aux enfers (Offenbach, 1930); Aubade (Poulenc, 1934); Concerto barocco (Concerto in re min. per 2 vl. di J. S. Bach, 1940); The four temperaments (Hindemith, 1946); Night Shadow (Bellini, 1946); Bourrée fantasque (Chabrier, 1949); Trumpet Concerto (Haydn, 1950); Sylvie: pas de deux (Delibes, 1950); La valse (Valses nobles et sentimentales e La valse di Ravel, 1950); Metamorphoses (Hindemith, 1952); Western symphonie (Hersky Kay, 1954); Liebeslieder Walzer (Brahms, 1960); A Midsummer Night's Dream (Mendelssohn, 1962); Metastaseis & Pithoprakta (Xenakis, 1968); Coppélia (Delibes, 1974); Le tombeau de Couperin (Ravel, 1975). Inoltre creò le coreografie per le opere: L’Enfant et les Sortilèges (Ravel; Monte Carlo, 1925); Orphée et Euridice (Gluck; New York, 1930); Eugenio Onegin (Cajkovskij; Amburgo, 1962); Ruslan e Ludmila (Glinka; ivi, 1969). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Giovan Battista Balbi
(detto Il Tasquino). Ballerino, coreografo e scenografo italiano (? Venezia, 1° metà del sec. XVII - ?, dopo il 1654). Attivo a Venezia, nel 1636 compose i 3 balli per l’Andromeda di F. Mannelli, rappresentata per l'inaugurazione del San Cassiano, il primo teatro pubblico di Venezia (1637); nel ’44 collaborò con lo scenografo Giacomo Torelli all'invenzione delle macchine per le opere Ulisse errante e La finta pazza di Sacrati, per le quali aveva anche creato le coreografie. L’anno seguente venne invitato con Torelli da Anna d’Austria a Parigi, ove nel dicembre mise in scena La finta pazza alla Salle du Petit-Bourbon, alla presenza di Luigi XIV fanciullo: i suoi strabilianti costumi e le sue coreografie interpretate da fanciulli in veste di animali, con le scene e gli ingegnosi meccanismi di Torelli, suscitarono grande stupore ed entusiasmo, e il successo si ripeté con i balletti composti per l'Orfeo di L. Rossi (1647). Chiamato con altri artisti a Bruxelles dall’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria nel ’48, ottenne un trionfo personale con lo spettacolare Bale du monde (inserito nell’opera Ulisse all'isola di Circe di G. Zamponi) composto in occasione delle nozze di Filippo IV e Maria Anna d’Austria (1650). Tornato a Venezia nel ’51, inventò le macchine e i balli per l’Alessandro vincitor di se stesso di Cesti (1651) e per Veremonda l’amazzone d'Aragona di Cavalli (1652); fu poi a Napoli dal ’52 al ’53 con l’Accademia dei Febii Armonici, una composizione lirica da lui diretta, e nuovamente a Venezia, ove nel ’54 curò la messa in scena del Ciro di Cavalli al Teatro Ss. Giovanni e Paolo. Coreografo di grande importanza nella storia del teatro veneziano, durante la sua permanenza a Parigi influì notevolmente sulla tradizione teatrale francese avviata verso la fusione di opera e balletto.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
William Bales
Danzatore, coreografo e insegnante americano di danza (Carnegie, Pennsylvania, 27-6-1910). Ha studiato danza al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh e a New York con Ch. Weidman e D. Humphrey, della cui compagnia ha fatto parte dal 1936 al 1940. Dal 1942 al 1952 ha danzato con Sophie Maslow e Jane Dudley (il «Dudley-Maslow-Bales Trio»), compiendo numerose tournées. Membro e collaboratore del «New Dance Group», ha insegnato in varie scuole di danza, alla State University di New York, al Connecticut College e all’Università della California (Los Angeles). Dal 1967 al 1975 è stato inoltre preside del dipartimento danza della State University di New York. Ha creato numerose coreografie, tra le quali famosa è rimasta quella per il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi (Berkshire Music Festival, 1942).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Claude Ballon
(Balon). Danzatore e coreografo francese (Parigi, 20-2-1676 - ivi, 1739). Il nonno, Antoine (? Parigi, 1596 - ivi, 20-6-1654), era conosciuto a corte fra i maîtres à danser; il padre, François (Parigi, 1644 - ?), fece parte dell'Académie Royale de Danse e sino al 1693 ricoperse l’incarico di maître à danser dei paggi della petite écurie del re. Nel 1691 Jean Ballon entrò stabilmente all'Opéra di Parigi, richiesto inoltre a corte e a feste della nobiltà. Nel 1708 iniziò l’attività di coreografo e nel 1719, alla morte di Beauchamps, divenne compositeur des ballets de Sa Majesté. In questo periodo egli diresse, fra l’altro, gli intermezzi per L’inconnue di Th. Corneille (1720) e i divertissements per le riprese alla Comédie della Princesse d’Élide (1728) e del Bourgeois gentilhomme (1729). Fra le sue coreografie più celebri ricordiamo i balletti Les éléments e Les caractères de la danse. Fu famoso per la sua aerea leggerezza.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Domenico Ballon
Ballerino e coreografo italiano (?, II metà sec. XVIII). Attivo al San Benedetto di Venezia come 1° ballerino di mezzo-carattere nel 1778, danzò quasi sempre con Teresa Ballon. Nel 1785 era coreografo al Teatro Ducale di Parma, nell’86 alla Pergola di Firenze, e nell’87 e ’88 presentò un gran numero di proprie creazioni al S. Benedetto di Venezia. Con Teresa Ballon e P. Angiolini nel ’91 danzò al Regio di Torino, ove fu anche « compositore di balli », quindi nuovamente alla Pergola (1791-92) e a Padova (1792), ove presentò uno dei suoi balli più famosi, L'incendio di Cartagine. Fu quindi a Torino (Teatro Carignano, 1793), e ancora a Venezia (Teatro S. Cassiano, 1793); nel ’95 al San Benedetto vennero rappresentati alcuni suoi balli, in cui però egli non si esibì come interprete. Negli ultimi anni era al servizio di « S. A. Elettorale Palatina Duca di Baviera ». Mancano sue notizie dopo il 1795. Danzatrice fu pure la sorella (o più probabilmente moglie) Teresa, che lo seguì durante tutta la sua carriera.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
La Barbarina
(propr. Barbara Campanini). Ballerina italiana (Parma, 1721 - Barschau, Slesia, 7-6-1799). Studiò nella città natale con A. Rinaldi, ma il suo esordio avvenne a Parigi nelle Fétes d’Hébé di Rameau (1739). Il suo successo fu immediato sia presso il pubblico che fra i critici. Nel 40 venne chiamata a Londra, ove per tutto l'inverno si esibì al Covent Garden, ottenendo anche qui uno strepitoso successo; nel ’44 esordì a Berlino in uno spettacolo della « Comédie-Française », e sino al ’48 apparve in tutte le opere allestite alla Hofoper. Celebre per la tecnica e per l’abilità pantomimica, essa entrò nella storia della danza per lo stile alto (in contrapposizione allo stile terre-à-terre); fu la prima a battere gli entrechat-huit, che oscuravano così i modesti entrechat-quatre della Camargo. Fu assai nota anche per la sua vita sentimentale costellata di amanti (fra cui il principe di Carignano Vittorio Amedeo). Nel 1749, nonostante l'opposizione di Federico II di Prussia, si sposò con il barone de Cocceji, ma nel ’59 essi si separarono ed ella si ritirò a vivere nel suo castello di Barschau.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Tania Bari
Ballerina olandese (Rotterdam, 5-7-1930). Allieva di Kiss, V. Gsovskij e Messerer, debuttò nel 1955 con il «Ballet de l’Étoile» di M. Béjart a Parigi; a Bruxelles, nel 1960, fu una delle principali soliste del «Ballet du XX° siècle». Apparsa nella maggior parte delle creazioni di Béjart (Orphée, 1958; Nona Sinfonia, 1964; Bakhti, 1968), ha coreografato anche alcuni propri ruoli di protagonista, come nel Sacre du Printemps (1959). Ritiratasi nel 1973, è sposata con il ballerino Günther Kramer.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Irina Baronova
Ballerina e attrice russa (Leningrado, 1919). Dall’età di nove anni ha studiato a Parigi con O. Préobrajenska, debuttando nel 1932 nelle danze di Balanchine per l’Orphée aux Enfers di Offenbach; nello stesso anno è entrata nella compagnia dei «Ballets Russes de Monte-Carlo» come una delle tre baby-ballerinas (con la Toumanova e la Rjabucinska). Interprete di balletti di Massine (Les présages, Jeux d’enfants, Choreartium, ecc.), di Fokine (Le spectre de la rose, Les sylphides, Le coq d'or, L’oiseau de feu, ecc.), di B. Nijinska (Les cent baisers) e di Balanchine (Le bourgeois gentilhomme, ecc.), nel 1941 a Cuba ha lasciato la compagnia e si è unita al «Ballet Theatre» di New York, col quale è rimasta sino al 1943, compiendo numerose tournées. Attiva come attrice in film e musicals, nel 1945 ha fatto parte del «Ballet Russe Highlights» di Massine. È stata ancora col «Ballet Russe» di Basil a Cuba e a Rio de Janeiro nel 1946, quindi, con Massine, si è recata a Edimburgo e in Inghilterra. Ha ancora soggiornato alcune volte negli Stati Uniti, lavorando come attrice, quindi si è stabilita a Londra, ove si è ritirata dalle scene. E' membro della Royal Academy of Dancing.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Patrice Bart
Ballerino francese (Parigi, 30-7-1945). Ha studiato con Serge Peretti presso la Scuola dell’Opéra di Parigi, entrando a far parte del corpo di ballo nel ’59, divenendo 1° ballerino nel ’68 e danseur étoile nel 72. È apparso regolarmente al « London Festival Ballet », ed è stato ospitato da numerose comp.; ha vinto i premi « René Blum » (Parigi, 1963) e « Nijinskij » (1975), ottenendo inoltre la Medaglia d’oro, a Mosca, nel ’69. È particolarmente portato per i ruoli di tecnica, come l’Oiseau Bleu nella Bella addormentata, il buffone nel Lago dei cigni, Basilio in Don Chisciotte.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Mikhail Baryshnikov
Teresa Battaggi
Ballerina, coreografa e insegnante italiana di danza (Cuccaro Monferrato, Alessandria, 26-3-1890 - Roma, 10-7-1957). Allieva alla Scuola di ballo della Scala di Caterina Beretta e Raffaele Grassi, esordì nel 1912 come mima in Bacco e Gambrinus (mus. R. Marenco). In seguito compì numerose tournées al seguito della compagnia lirica di C. Campanini negli USA e nell'America Latina, essendo attiva come prima ballerina e coreografa. Scritturata dalla Scala nel 1921-22, nel 1924-25 diresse la Scuola di ballo dell’Opera di Stato di Bucarest. Nel 1926 ottenne la prima vera affermazione come coreografa, alla Scala, con il balletto Il carillon magico di R. Pick-Mangiagalli, di cui fu interprete la sorella Placida. Attiva come coreografa in Italia e all’estero, diresse dal 1937 la Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, formando numerosi allievi, tra i quali Ugo Dell’Ara, Mario Pistoni e Guido Lauri. Tra le sue coreografie, sia per il repertorio operistico, sia per quello puramente ballettistico, vanno ricordate quelle per Hänsel e Gretel di Humperdinck (1948), Racconto d'inverno (1947) e Canti del golfo di Napoli (1954) di Renzo Rossellini, Boulevard solitude (1954) di H. W. Henze. Lasciò un trattato di danza.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Pina Bausch
Ballerina e coreografa tedesca (Solingen, 1940). Si è formata al « Folkwang Ballett » di Essen, sotto la guida di Kurt Jooss. Già danzatrice e coreografa presso la compagnia di Essen, si è trasferita poi a New York, ove ha lavorato col « New American Ballet » e, in seguito, con le maggiori compagnie di danza e balletto moderno (Limon, Tudor, Taylor). Nel ’72, tornata in Germania, ha coreografato il Baccanale del Tannhäuser per l'Opera di Wuppertal. Il grande consenso ricevuto ha segnato l’inizio della sua collaborazione con l’Opernhaus di Wuppertal, ove è nata la sua compagnia, il « Tanztheater ». Caratteristica peculiare dei successivi lavori è la fusione dello stile della scuola espressionista con elementi di danza libera; mediante un linguaggio poetico di contrasti, Pina Bausch esprime momenti di esperienza vissuta, ricordi d’infanzia, trasfigurazioni oniriche. Per Wuppertal, con la collaborazione di Rolf Borzik, ha creato: Adagio, Cinque Lieder di Mahler ed un programma su tre opere di Stravinsky (1975). Tra le sue ultime creazioni: I sette peccati capitali, Barbablù, Progetto Macbeth, Café Müller, Kontakthof, 1980, Bandoneon, Walzer.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Pierre Beauchamp (Beauchamps)
Ballerino e coreografo francese (Versailles, 1636 - Parigi, 1705). Causa un errore di A.-M. Saint-Léon (1852), per lungo tempo si credette che il nome di battesimo di B. fosse Charles-Louis. Figlio di Louis e nipote di Pierre, violons du roy, fu per 22 anni maître de ballet di Luigi XIV; primo direttore dell'Académie Royale de Danse, fondata dal Re Sole nel 1661, nel ’71 venne nominato coreografo dell'Académie Royale de Musique. Collaborò con Lully all'allestimento di numerosi opéras e ballets-de-cour, per i quali creò eleganti entrées eseguite con grande abilità dal corpo di ballo, del quale faceva parte Beauchamp stesso, e contribuendo così in maniera determinante allo sviluppo del balletto francese. Pare si debba a Pierre Beauchamp l’invenzione di un sistema di notazione per la danza, poi elaborato da Raoul-Auger Feuillet; in effetti, nel 1704 Beauchamp tentò di far valere i propri diritti, presentando documenti che comprovavano la paternità dell'invenzione, e fu consigliato di rivolgersi direttamente al re per ottenere un privilegio; tuttavia, egli morì circa un anno più tardi, senza poter attuare i suoi propositi.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Léontine Beaugrand
Ballerina francese (Parigi, 26-4-1842 - ivi, 27-5-1925). Allieva, alla scuola di ballo dell’Opéra, di Mme Dominique e di M. Taglioni, dal 1857 fece parte della compagnia dell’Opéra, rimanendo a lungo relegata in parti secondarie a causa della scarsa bellezza e nonostante le non comuni capacità tecniche e interpretative. Protagonista di Diavolina di Saint-Léon nel 1864, ottenne un certo successo; ciononostante continuò a essere utilizzata solo in piccole parti, ammirata soltanto dal pubblico più raffinato. Nel 1871 fu Swanilda in Coppélia e nel 1877 prese parte, come interprete del ruolo principale, alla prima rappresentazione di Gretna Green di Mérante. Fu lodata entusiasticamente da Th. Gautier e da Sully-Prudhomme. Si ritirò nel 1880.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Tessa Beaumont
Ballerina francese (Parigi, 8-3-1938). Allieva della Kschesinska, della Kiss, di Peretti, V. Gsovsky e Franchetti, ha debuttato nel 1954 coi «Ballets de l’Etoile» di Béjart e ha quindi fatto parte di varie compagnie, tra cui i «Ballets Jeanine Charrat», i «Ballets de Paris» di Petit, il «Grand Ballet Classique de France», distinguendosi particolarmente nell’interpretazione dei ruoli di Rossana in Cyrano de Bergerac di Petit, di Rosina nel Barbiere di Siviglia di Massine, in Cenerentola di Orlikovskij. Dotata di uno stile brillante e spumeggiante, ma di severa formazione classica, dirige attualmente una scuola da lei aperta a Parigi. È stata insignita dell'Ordine al Merito nel 1975.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Hans Beck
Ballerino e coreografo danese (Haderslev, 31-5-1861 - Copenaghen, 10-6-1952). Allievo della Scuola del Balletto Reale Danese, esordì con quella compagnia nel 1879, diventando primo ballerino nel 1881 e maître de ballet dal 1894 al 1915. Responsabile del mantenimento della tradizione di Bournonville, sulla quale continuò ad essere consultato anche dopo il suo ritiro, rimase inoltre celebre come coreografo per la sua versione di Coppélia, tuttora in repertorio in Danimarca, e per il balletto Den lille havfrue («La piccola sirena», mus. F. Henriques). Pubblicò il volume di memorie Fra livet og dansen (Copenaghen, 1944).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Maurice Béjart
(nome d’arte di Maurice-Jean Berger). Ballerino e coreografo francese (Marsiglia, 1-1-1927). Dopo aver iniziato lo studio della danza a Marsiglia, si è perfezionato a Parigi con la Egorova e a Londra con la Volkova. Ha fatto parte di alcune compagnie di balletti come danzatore, prima di realizzare a Stoccolma la sua 1* coreografia con L’inconnu, su musiche popolari e sceneggiatura propria (1951-52). In collaborazione con lo scrittore J. Laurent, nel ’53 ha fondato il « Ballet des Étoiles », poi trasformatosi (1957) nel « Ballet-Théatre de Paris », di cui è stato solista, direttore artistico e coreografo, e con cui ha compiuto numerose tournées. Uscito dalle forme tradizionali con la creazione, nel ’55, di 3 balletti su musica concreta di P. Henry (Symphonie pour un homme seul, Voyage au coeur d'un enfant e Arcane I), ha acquistato fama internazionale, confermata nel ’59 quando, per una compagnia scelta appositamente, ha creato la coreografia del Sacre du printemps. Nel ’60 è stato nominato direttore artistico del Theatre de La Monnaie di Bruxelles (divenuto poi Opera Nazionale), e ha cambiato il nome del proprio gruppo in « Ballet du XX° siècle », che ha portato in tutto il mondo ottenendo trionfali successi. Attivo anche per altre compagnie, nel ’70 ha assunto la direzione del MUDRA, « Centre européen de perfectionnement et de recherche des interprètes du spectacle », cercando di trasmettere la propria concezione di spettacolo totale e insegnando, quindi, oltre alla danza accademica e moderna, canto, recitazione, mimica musica, ecc. È stato insignito di numerosi premi, tra cui il « Grand Prix du Théatre des Nations » di Parigi nel 1960 e nel 1962, del « Dance Magazine Award » nel 1974 e dell’« Erasmus Prize » nel 1974. Partito da solide basi accademiche, si è volto verso tendenze neo-espressionistiche, per giungere poi a un suo stile personalissimo cui non sono estranee influenze dell’Estremo Oriente. Appassionato wagneriano, ha preso anche parte al festival di Bayreuth.
Coreografie. (oltre a quelle già citate): De Cirkel (« Il cerchio », su mus. di J. S. Bach e P. Henry, 1956); Pulcinella (Stravinskij, 1957); La voix (1957); Orphée (P. Henry, 1958); Bolero (1960); L’Opéra-Ballet: Scarlatti-Dali (Scarlatti, Confalonieri, ecc., 1961); À la recherche de Don Juan (T. L. da Vittoria e antica mus. spagn., 1962); Les noces (Stravinskij, 1962); La damnation de Faust (Berlioz, 1964); IXe Symphonie (Beethoven, 1964); Roméo et Juliette (Prokofiev, 1966); Messe pour le temps présent (1967); Baudelaire (1968); Bakhti (1968); Nomos Alpha (Xenakis, 1969); Les vainqueurs (1969); L’oiseau de feu (1970); Nijinski ou le clown de Dieu (1971); Chant du compagnon errant (1972); La Traviata (1973); Golestan, ou Le jardin des roses (1973); Stimmung (Stockhausen, 1972); I Trionfi (Berio, 1974); Ce que l'amour me dit (Mahler, 1974); Pli selon pli (Boulez, 1975); Notre Faust (Bach, 1975); Héliogabale (1976); Casta Diva (1980, omaggio a M. Callas); Eros-Thanatos (1980). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Carlo Belluzzi
Ballerino, coreografo e compositore italiano (?, sec. XVIII). Fu a Venezia, a Copenaghen nel 1755 e, dal 1758, invitato da G. B. Locatelli, a Pietroburgo, ove si fece conoscere anche come coreografo. Intorno al 1760 fu nominato primo ballerino al Teatro di Oranienbaum. Lasciò la Russia nel 1762. Aveva sposato la ballerina Anna detta la Bastoncina, nota rivale della Sacco a Pietroburgo, quindi attiva al Teatro Comunale di Bologna.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Igor' Dmitrevic Bel’skij
Coreografo e ballerino sovietico (Leningrado, 28-3-1925). Allievo della Scuola di Coreografia di Leningrado, si è diplomato nel 1943, quindi è entrato a far parte della compagnia del Teatro Kirov, perfezionandosi in seguito con A. Lopuchov. Ha colto i primi grandi successi come ballerino nel ’51 in Suralje (musica di Jarullin), e ha dato il suo 1° saggio coreografico in una ripresa di Taras Bul’ba (1955). Il 1° balletto originale importante, che lo ha posto tra i migliori coreografi della giovane generazione di Leningrado, è stato La riva della speranza (musica di A. Petrov), rappresentato al Teatro Kirov di Leningrado nel ’59. Da diversi anni attivo quale insegnante di danza presso la scuola del Kirov, dal ’63 al ’72 è stato 1° coreografo del Teatro Malyj Opernyj di Leningrado, e dal 1972-73 è direttore artistico della compagnia di ballo del Teatro Kirov. Ha anche compiuto tournées negli USA, ove ha colto notevoli successi specialmente con la coreografia della Settima Sinfonia di Dmitrij Sostakovic.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Joan e Rudolf Benesh
Joan (nata Rothwell). Ballerina, coreografa e maestra di balletto inglese (Liverpool, 24-3-1920). Col marito Rudolph (Londra, 16-1-1916 - ivi, 3-5-1975) ha creato un metodo di notazione (la Benesh Dance Notation) basato su un sistema di 5 linee, in cui vengono indicati per ogni ballerino, mediante segni simbolici, l’orientamento, la direzione del percorso, la posizione sulla scena, oltre alle posizioni e ai movimenti del corpo, in rapporto allo sviluppo della linea musicale (cambiamenti di tempo, ecc.). I Benesh hanno insegnato tale sistema dal 1956 alla Royal Academy of Dancing a Londra, quindi alla Royal Ballet School e, dal 1962, all’Institute of Choreology da loro fondato. La Benesh Dance Notation è stata adottata, oltre che dal Royal Ballet, da gran parte dei più importanti compositori di balletti di tutto il mondo.
Scritti: (in collab. col marito): An Introduction to Benesh Dance Notation (Londra, 1956, rist. 1969). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Michael Bennett
(propr. Michael Bennett Di Figlia). Ballerino e coreografo americano (Buffalo, New York, 8-4-1943 - Tucson, Arizona, 2-7-1987). Lasciò la scuola a 16 anni per seguire, come membro del corpo di ballo, una compagnia che rappresentava West Side Story in una tournée europea; nel 1961 debuttò a Broadway in Subways Are for Sleeping. Dedicatosi alla coreografia, colse un primo successo nel 1966 con A Joyful Noise, cui seguirono Promises, Promises (1968), Coco (1969), Company (1970) e Follies (1971): quest’ultimo segnò anche il suo debutto in veste di regista (con Hal Prince); lo stesso anno diresse e co-produsse Twigs. È però ricordato soprattutto per A Chorus Line (1975), spettacolo che diede un'impronta indelebile al musical di Broadway contemporaneo e vinse nove premi «Tony», nonché il Premio Pulitzer per il teatro nel 1976. Altro considerevole successo fu in seguito Dreamgirls, ripreso a Broadway pochi giorni prima della morte di Bennett, colpito dall'AIDS. Fra i vari riconoscimenti conferiti a Bennett per la sua attività si segnala l’elezione al Theater Hall of Fame nel 1986.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Muriel Bentley
Ballerina americana (New York, 1922). Allieva di Fokine, Tudor, Dolin e altri, ha anche studiato danza spagnola e danza libera, debuttando a New York nel 1931. Nel 1936-37 si è esibita in coppia con José Greco, e nel 1938-39 ha fatto parte della compagnia del Metropolitan. Membro del «Ballet Theatre» dal 1939 al 1949, ha ottenuto un grande successo in Fancy Free, dove ha fatto emergere la verve comica che costituisce una delle sue maggiori doti. In seguito ha sovente danzato in musicals a Broadway.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Caterina Beretta
Ballerina e insegnante di ballo italiana, (Milano, 11-11-1839 - ivi, 1°-6-1911). Allieva dapprima del padre, un noto mimo, quindi della scuola della Scala sotto la guida di A. Huss, debuttò a Milano e nel 1855 fu scritturata dall’Opéra di Parigi, dove prese parte alla 1° rappresentazione delle Vépres siciliennes di Verdi impersonando l’autunno nel « divertissement » Le quattro stagioni (1855) e in Jovita ou les Boucaniers musicato da T. Labarre. Fu quindi alla Scala, al Regio di Torino (Prima ballerina nel 1857-58, 1863-65, 1870-71, sovente in coppia col marito, il ballerino e coreografo L. Viena). Nel 1858 fu inoltre Prima ballerina assoluta di rango francese alla Scala. Dopo essersi esibita anche a Bologna, alla Fenice, a Parma, a Firenze, allo Her Majesty’s Theatre di Londra (nota la sua interpretazione del ballo I bianchi e i neri di Rota, stagione 1863-64), al S. Carlo di Napoli e a Padova, divenne così una delle più famose ballerine del suo tempo, apprezzata per la sua tecnica ed i suoi virtuosismi più che per le doti espressive. Nel 1887 si trasferì a Pietroburgo, dove fu attiva al Teatro Mariinskij come insegnante di danza con Cecchetti, M. Petipa, Johanson e Ivanov. Tra le sue allieve figurarono A. Pavlova, V. Trefilova, O. Preobrajenska, Legnani e Karsavina. Tornata a Milano, dal 1902 al 1908 diresse la scuola di ballo della Scala.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Nicholas Beriosov
(Nikolaj Berézov). Ballerino, coreografo e maître de ballet lituano (Kaunas, 16-5-1906). Compiuti gli studi di danza a Praga, danzò col Balletto Nazionale lituano a Kaunas dal 1930 al 1935. In seguito fece parte delle compagnie di R. Blum di Montecarlo e dei «Ballets Russes de Monte-Carlo». Dal 1944 al 1947 danzò col «Ballet International du Marquis de Cuevas», poi fu attivo a Milano, Londra, Stoccarda (direttore di ballo dal 1957 al 1960), Helsinki (direttore del Balletto Nazionale finlandese dal 1962 al 1964) e per alcuni anni a Zurigo e a Napoli. Come coreografo si è dedicato sia ai balletti del repertorio classico, sia a quelli contemporanei (Ondine di Henze). È padre della ballerina Svetlana Beriosova.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Svetlana Beriosova
Ballerina inglese di origine lituana (Kaunas, Lituania, 24-9-1932). Figlia di Nicholas Beriozov (nato nel 1906), ha studiato con Schollar e Vilzak negli USA; nel 1947 ha debuttato con l’« Ottawa Classical Ballet », quindi è entrata nel « Grand Ballet de Montecarlo ». Recatasi a Londra nel ’48, è stata solista del « Metropolitan Ballet », quindi, dopo un soggiorno a New York, è entrata a far parte del « Sadler’s Wells Ballet » (1952), diventandone prima ballerina nel ’55. Con questa compagnia ha compiuto tournées negli USA. Interprete del repertorio sia classico sia moderno, ha creato numerosi ruoli in balletti di Balanchine, Taras, Cranko, Ashton, ecc. Particolarmente nota rimane la sua interpretazione di Coppélia. Si è ritirata dalle scene nel ’75.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Ernest Berk
(Ernst). Coreografo e danzatore tedesco (Colonia, 12-10-1909). Allievo di M. Wigman (danza libera), si dedicò anche alla danza accademica; il suo interesse però si volse soprattutto alle danze asiatiche. Membro dello Stadttheater di Düsseldorf dal 1930 al 1932, in quello stesso anno aprì una scuola di danza a Colonia. Nel 1935 con la moglie Lotte si stabilì in Inghilterra, ove, dopo aver fatto parte per breve tempo della compagnia del Covent Garden, fondò il «Modern Dance Group», il cui organico comprendeva anche ballerini orientali. Con questo ottenne grandi successi (da ricordare, tra le sue coreografie e interpretazioni, il balletto indiano Djroazanmo; il dramma polinesiano Tabu, di cui ha anche composto le musiche; Yang Kwei Fei, di ispirazione cinese; e soprattutto il balletto drammatico-satirico Symphony of Youth, su musiche di Gunther Finlay). Scioltasi la compagnia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946 B. fondò il «Dance Theatre», durato soltanto fino al 1947, quindi si dedicò all'insegnamento. Notissima è rimasta la sua Sakuntala su musiche indiane e interpretata, oltre che da lui e dalla moglie, da un ballerino indiano e da una giavanese (Embassy Theatre, 1946).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Natalia Bessmertnova
Natalija Igor’evna Bessmertnova. Danzatrice sovietica (Mosca, 19-7-1941). Diplomatasi nel 1961 presso la scuola del Bolshoi, è subito emersa in ruoli del repertorio classico, riscuotendo particolare successo come Giulietta, Odette, Frigia (in Spartacus); ha inoltre creato il ruolo di Anastasia in Ivan il Terribile, nella coreografia del marito Jurij Grigorovic. È oggi considerata una delle più grandi ballerine sovietiche, per le sue doti liriche, di morbidezza e di femminilità.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Claude Bessy
(nome d’arte di Claude Durand). Ballerina e coreografa francese (Parigi, 20-10-1932). Ha studiato alla scuola di danza dell’Opéra con ottimi maestri, fra cui C. Zambelli, S. Lifar e S. Peretti, ottenendo la qualifica di première danseuse nel 1952 e di danseuse étoile nel ’56. Da allora ha svolto attività di Prima ballerina all'Opéra di Parigi, e si è fatta applaudire in qualità di danzatrice ospite dell’« American Ballet » e in tournées all’estero. Dal ’72 direttrice dell’Ecole de Danse dell’Opéra, nel "75 si è ritirata dalle scene. Il suo repertorio comprendeva, oltre ai balletti tradizionali (Giselle, Coppélia, Il lago dei cigni, ecc.), Orphée (mus. di Gluck) e vari balletti moderni. Ha partecipato tra l’altro alle rappresentazioni di La belle Hélène (Offenbach; Parigi, 1955); Chemin de lumière (Auric; ivi, 1957); Daphnis et Chloé (Ravel; ivi, 1959); Pas des Dieux (Gershwin; ivi, 1960); Symphonie concertante (Martin; ivi, 1962) e Sarracenia (Bartok; ivi, 1964). Come coreografa ha creato Play Bach e Studio 60 (R. Bergmann); è anche stata la protagonista del film Invitation to the dance (1956), accanto al ballerino Gene Kelly, ed è apparsa in altri film e alla televisione. È stata insignita del « Prix A. Pavlova » nel ’61 e della « Légion d’honneur » nel ’73.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Vittorio Biagi
Ballerino, coreografo e maître de ballet italiano (Viareggio, 24-5-1941). Allievo di M. Porcile a Genova, quindi di M. Molina e U. dell'Ara, ha fatto parte dal 1958 al ’60 della compagnia di ballo della Scala e, dal ’61 al ’66, del « Ballet du XX siècle », interpretando soprattutto balletti di Béjart e iniziando l’attività di coreografo. Etoile all’Opéra-Comique di Parigi, dal 1969-70 è direttore di ballo all'Opéra di Lione. Noto per le sue creazioni su musica di Prokof'ev (Aleksandr Nevskij, Suite Scita, Romeo e Giulietta), è stato inoltre il coreografo dei balletti L’après-midi d’un faune, L’enfant et les sortilèges (in collaborazione con L. Erlo), Symphonie fantastique, Das Lied von der Erde, e altri.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Emilia Bigottini
Ballerina francese (Tolosa, 16-4-1784 - Parigi, 28-4-1858). Discendente da una famiglia di attori italiani (il padre era stato un famoso Arlecchino, e da lui la Bigottini aveva ereditato una grande naturalezza nella mimica), fu allieva del cognato Milon, e iniziò a danzare a Parigi al Théatre de l’Ambigu-Comique, quindi, nel 1801, entrò a far parte dell’Opéra rimanendovi fino al 1823. Il ruolo che la rese famosa fu quello di Nina nel balletto omonimo di Milon (1813): come Nina venne ammirata da Napoleone e conquistò Vienna. Nel 1827 prese parte, nel ruolo di una muta, a una rappresentazione dell’«opéra-comique» Deux mots di Dalayrac, ispirando a Auber La muette de Portici. Prese parte alle prime rappresentazioni di numerosi balletti di Gardel, Aumer, Albert e Milon.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Adolf Birkmeyer
Attivo nella 2° metà del sec. XIX, fece parte dell'Opera di Corte di Vienna dal 1852, divenendo poi ballerino solista dal 1870 al 1885.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Michael Birkmeyer
Figlio di Toni Birkmeyer (Vienna, 20-10-1943). Allievo del padre, di Gsovsky e di Hightower alla Scuola di Ballo dell'Opera di Vienna, ha fatto parte di quella compagnia dal 1960, diventandone primo ballerino nel 1972. Si è affermato nei principali ruoli del repertorio tradizionale, e ha danzato come ospite con altre compagnie.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Toni Birkmeyer
Figlio di Adolf Birkmeyer (Vienna, 25-4-1897 - ivi, 30-8-1973). Entrato nella compagnia dell'Opera di Vienna all’età di 7 anni, divenne ballerino solista nel 1921 e primo ballerino solista dal 1938 al 1954 (dopo essere stato maestro di ballo dal 1931 al 1934). Si affermò soprattutto in Josephslegende e Schlagobers di Kréoller, Sheherazade, Carnaval, Coppélia. Si esibì in concerti di danze da lui composte, ispirate spesso ai canoni della danza libera, in Germania, Francia, Svizzera, Ungheria, Romania e Jugoslavia. Dal 1948 al 1963 insegnò all'Akademie für Musik und darstellende Kunst di Vienna.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Patrick Bissell
Ballerino americano (Corpus Christi, Texas, 1-12-1957 - Hoboken, New Jersey, 29-12-1987). Nel 1977 entrò a far parte dell’«American Ballet Theater», del quale divenne solista l’anno successivo e primo ballerino nel 1979. Per le sue vibranti interpretazioni del repertorio classico e per la sua presenza scenica davvero fuori del comune, era considerato una stella di prima grandezza nel panorama del balletto americano, ma l’abuso di stupefacenti troncò assai presto la sua brillante carriera. Destarono particolare entusiasmo le sue interpretazioni dei personaggi di Don José nella Carmen di R. Petit, di Franz in Coppélia, di Romeo in Romeo e Giulietta, del principe Siegfried nel Lago dei cigni e del principe Désiré nella Bella addormentata di MacMillan.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Jovanka Bjegojevic
(Bregovitch). Ballerina jugoslava (Prnjavor, Bosnia, 1931). Allieva della Scuola Statale di Ballo di Belgrado e, a Parigi, della Rousanne e di Gsovsky, dal 1950 al 1955 ha fatto parte della compagnia del Teatro dell'Opera di Belgrado, ove è tornata come prima ballerina nel 1961, dopo aver fatto parte delle compagnie di Babilée e di Borovansky. Dotata di una tecnica eccellente e di una notevole versatilità interpretativa, ha ottenuto particolari riconoscimenti come Clorinda nel Combattimento di Parlic (mus. R. de Banfield) e della Sorella in Las Apasionadas, sempre di Parlic, tratto da F. Garcia Lorca (mus. M. Kelemen).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Aléxis-Scipion Blache
Ballerino, coreografo e compositore francese, figlio di Jean-Baptiste Blache (Marsiglia, 1792 - Bordeaux, 1852). Maître de ballet a Bordeaux, Marsiglia, Parigi e Pietroburgo, compose numerosi balli (alcuni però sono forse attribuibili al padre), tra i quali Malek Adel ou Les croîsés, Don Juan, Amadis de Gaule, La tarentule, Gustave Vasa.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Frédéric-Auguste Blache
Ballerino, coreografo e compositore francese, figlio di Jean-Baptiste Blache (Marsiglia, 1791-?). Fu dal 1816 al ’23 maître de ballet al Théatre de la Porte Saint-Martin di Parigi, dove, oltre ad allestire alcuni balli del padre, ne produsse di propri, tra i quali Jocko ou Le singe du Brésil (1825).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Jean-Baptiste Blache
Ballerino, coreografo e compositore francese (Berlino, 17-5-1765 - Tolosa, 24-1-1834). Iniziati gli studi di danza a Berlino, nel 1776 fu inviato dal padre a Parigi, dove divenne allievo di Deshayes padre all'Opéra. Entrato in quella compagnia nel 1781, vi rimase fino al 1786, quindi iniziò una brillante carriera di coreografo a Montpellier, Marsiglia, Lione e Bordeaux, dove sostituì Dauberval. Abile violoncellista e musicista, compose la musica per molti dei suoi balli, tra i quali ottennero particolare successo il Ballet des meuniers, Le retour d’Apollon, L’amour et la folie, La noce villageoise, Médée et Jason, La folle par amour, La féte indienne, La famille fugitive ou La laitière polonaise, ecc. Con Duport fu l’autore dei balli Le barbier de Séville e Mars et Vénus ou Les filets de Vulcain (mus. Schneitzhoeffer), entrambi portati all'Opéra dove il secondo venne replicato 150 volte. Celebre rimase anche Almaviva ou Rosine, altra versione del Barbier de Séville, composto per Lione. Nel 1830, tornato a Bordeaux, si ritirò dal teatro.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
David Blair
(orig. Butterfield). Ballerino inglese (Halifax, Yorkshire, 27-7-1932 - Londra, 1-4-1976). Allievo della Ibbetson (danza accademica e tap dancing), nel 1946 entrò nella scuola di ballo del Sadler’s Wells e dal 1947 fece parte del Sadler’s Wells Theatre Ballet (con cui compì una tournée in Canada nel 1951-52), diventandone solista nel 1953 e primo ballerino assoluto nel 1955. Partner di M. Fonteyn per un lungo periodo, compì tournées con la compagnia del Royal Ballet. Nel 1973 si ritirò dalle scene dedicandosi all’insegnamento privato. Poco prima della morte era stato nominato direttore artistico del Balletto Nazionale Norvegese. Creò numerosi ruoli in balletti di Cranko (Pastorale, Harlequin in April, Pineapple Poll [1951] che fu il suo maggior successo, ecc.), Ashton (La fille mal gardée), Dale (The Great Detective) e MacMillan (Romeo and Juliet, come Mercuzio).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Carlo de Blasis
Teorico, maestro di danza, ballerino e coreografo, (Napoli, 4-11-1795 - Cernobbio, Como, 15-1-1878). Ricevette un’educazione umanistica a Marsiglia, dove la famiglia, di origine aristocratica, si era trasferita alla fine del secolo. Studiò danza a Bordeaux con Dutarque e in questa città esordì come primo ballerino nella stagione 1816-17; nel 1817 debuttò all'Opéra di Parigi, dove fu prediletto da Dauberval e Gardel, e dove fu danseur noble. Nel 1818 si esibì alla Scala e l’anno seguente alla Fenice di Venezia in balletti di Viganò. L’insuccesso della sua prima coreografia, Il finto feudatario, nel 1819, alla Scala, lo indusse a ripiegare sull’attività di ballerino, che svolse intensamente per alcuni anni nei principali teatri italiani. Nel 1827 si trasferì a Londra dove, come primo ballerino al King's Theatre, colse grandi successi in The Slave of Bagdad, in La Vestale e Le siège de Cythère di Viganò, e compose alcuni divertissements e un balletto. Successivamente, svolse attività a Berlino e a Parigi. Nel 1832 sposò la ballerina Annunziata Ramaccini, con cui danzò con grande successo. La sua ultima prestazione come ballerino avvenne nel 1834; si dedicò poi all’insegnamento e alla coreografia. Nel 1835 allestì per Firenze L’equivoco comico, Una notte di carnevale, Gli amori di Adone e Venere e per Milano Elina. Dal 1837 insegnante con la moglie alla Scuola di Ballo dei Regi Teatri di Milano, compose innumerevoli danze per i suoi allievi, divertissements e balli, fra i quali ebbe particolare rilievo La ninfa Eco (1849). Occorre ricordare anche le coreografie di due balletti la cui musica era stata scritta dal padre: Spanish gallantries (Londra, 1847) e The pretty Sicilian (ivi, 1847). Dopo il 1850, fondata con la moglie una scuola privata di perfezionamento, riprese la sua attività di coreografo nei maggiori teatri italiani e dopo il 1856 a Parigi, Varsavia, Lisbona, Mosca, anche come insegnante. Nel 1866 si stabilì in una sua villa a Cernobbio, dedicandosi completamente all’attività di scrittore, già prima coltivata.
SCRITTI: Traité élémentaire théorique et pratique de l’art de la danse (Milano, 1820; trad. ital., Forlì, 1830); The Code of Terpsichore (Londra, 1828), di cui è una parziale riediz. il Code complet de la danse (Parigi, 1829); Studi sulle arti imitatrici (Milano, 1844); Notes upon Dancing, Historical and Practical (Londra, 1847); L’uomo fisico, intellettuale e morale (Milano, 1857); numerosi articoli sulla musica e sulla danza su giornali e riviste italiani e stranieri. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Félix Blaska
Ballerino, coreografo e maître de ballet russo naturalizzato francese (Gomel’, Russia Bianca, 8-5-1941). Ha studiato presso il Conservatorio di Parigi; nel 1960 si unì alla compagnia di Cuevas, poi a quella di R. Petit, per il quale produsse le sue prime coreografie (Octandre, su mus. di Varèse, e Le affinità elettive, su mus. di Mestral, 1966). Nel 1969 ha fondato una propria compagnia, che ha sede a Grenoble. Prolifico coreografo, ha creato balletti per l’Opéra di Marsiglia, per il Royal Danish Ballett, per l'’Hamburger Staatsoper, per l’Opéra di Parigi, per la Scala di Milano, fra cui si citano ElectroBach (rielaborazioni di W. Carlos, 1969), Deuxième Concerto (S. S. Prokofiev, 1970), Le Poème électronique e Arcana (E. Varèse, 1973), Spectacle Berio (L. Berio, 1980).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Michel Blondy
Ballerino francese (?, 1675 - Parigi, 13-8-1739). Figlio di Nicolas Blondy, ballerino e maître è danser all'Opéra, e nipote del celebre Beauchamps (del quale fu anche allievo), nel 1691 entrò all'Opéra. Iniziò l’attività di coreografo molto tardi, sostituendo Pécourt, ammalato, nel 1721 per le Fétes vénitiennes di A. Campra; nel 1729, alla morte di Pécourt, venne nominato «premier danseur et compositeur des Ballets de l’Opéra». Oltre che come ballerino e coreografo fu anche assai apprezzato come insegnante.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Giovanni Antonio Gastone Boccherini
Danzatore e librettista (Lucca, 4-11-1742 - ?, dopo il 1799). Iniziati gli studi musica col padre, fu fanciullo cantore a Lucca dal 1751; nel 1757 era ballerino al Teatro S. Salvatore di Venezia, e dalla fine del 1757 al ’59 al S. Pietro di Trieste col nome di G. G. Bocarini. Nel 1761 fu ballerino e violinista a Lucca, quindi, dal 1761 al 1774 almeno, a Vienna, dove fu attivo alla Hofoper come ballerino e, in qualità di « Poeta de’ Cesarei Teatri », come librettista. Non si hanno più sue notizie fino al 1797, anno in cui era poeta del Teatro de Los Canos del Peral a Madrid, dove svolgeva attività di librettista, scenografo, coreografo e anche di tenore comprimario. Dopo il 1799, anno in cui in Spagna venne proibito ai teatri di scritturare artisti stranieri, non si hanno più sue notizie. Fu membro dell’Arcadia come Argindo Bolimeo.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Giuseppe Bocci
Ballerino, mimo e coreografo italiano (Firenze, luglio 1782 - prob. Milano, tra il 1863 e il 1868). Dopo aver ballato prima come secondo, poi come primo ballerino in varie città italiane dall’età di 14 anni, in seguito a una distorsione a un piede si dedicò all’attività di mimo, allievo e protetto di G. Gioia. Dal 1814 al 1861 fu mimo (e pare anche ballerino) alla Scala, dove interpretò balli di Gioia, Viganò (Otello ossia il Moro di Venezia, prima rappr., 1818; La Vestale, 1818; I Titani, 1819), P. Angelini, G. Coralli, ecc. Nel 1828 si esibì anche al Teatro Regio di Torino, interpretando i balli Antonio Foscarini e L'orso ed il Pascià di A. Cortesi. Dal 1833 per più di 30 anni fu inoltre maestro di mimica alla Scuola di ballo della Scala; occasionalmente esercitò anche l’attività di coreografo (rimangono i libretti di tre suoi balli). Anche la moglie Maria, danzatrice e mima, fece parte del corpo di ballo della Scala dal 1814 al 1830.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Konstantin Bogdanov
Ballerino, insegnante di danza e regista (?, ca. 1809 - ?, 1877). Allievo della scuola del Teatro di Mosca e di Didelot a Pietroburgo, danzò al Bolshoi con le più grandi ballerine del tempo, affermandosi soprattutto ne La Sylphide. Dal 1839 fu regista di quel teatro e fino al 1842 insegnante nella scuola del Teatro di Mosca. Dal 1842 al 1949 insegnò danza in una scuola da lui aperta. Aveva sposato la ballerina Tatiana Karpakova.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Nadezda Konstantinovna Bogdanova
Figlia di Konstantin Bogdanov (Mosca, 2-9-1836 - ivi, 5-9-1897). Dopo aver danzato in una piccola compagnia costituita dal padre appositamente per lei, si perfezionò a Parigi, dove debuttò all'Opéra nel 1851 nella Vivandière di Saint-Léon. Durante il viaggio di ritorno in Russia nel 1855, si esibì a Berlino e a Varsavia, e, giunta a Pietroburgo, vi debuttò in Giselle (1856), che divenne il suo ruolo più famoso. Acclamata interprete di tutto il repertorio tradizionale, si esibì a Mosca, in Germania, Ungheria e Italia e infine a Varsavia, dove nel 1867 si esibì per l’ultima volta prima di ritirarsi.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Todd Bolender
Ballerino, coreografo e insegnante di danza americano (Canton, Ohio, 17-II-1914). Ha studiato con Balanchine, la Doubrovska, Vladimiroff e Muriel Stuart alla School of American Ballet, quindi con Chester Hale e Vilzak. È stato ballerino solista in varie compagnie, tra cui quelle dell’«American Ballet», del «Ballet Theater», del «Ballet Russe de Monte Carlo», della «Ballet Society» e (dal 1947) del «New York City Ballet». Maître de ballet a Colonia dal 1963 al 1966 e a Francoforte fino al 1969, ha inoltre insegnato nella scuola di Fokine e K. Dunham. Noto coreografo, ha lavorato in tale veste per il Metropolitan di New York e il Theater an der Wien di Vienna. Come ballerino ha creato alcuni ruoli in balletti di Balanchine. Tra le sue coreografie più note figura quella per Il mandarino meraviglioso di Bartok (1951); ha lavorato di preferenza su musiche di autori contemporanei (Barber, Stravinskij, Blacher, Copland, Zimmerman, L. Foss).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Adolph Bolm
Ballerino e coreografo russo naturalizzato amer. (Pietroburgo, 13/25-9-1884 - Hollywood, 16-4-1951). Studiò con Karsavin e Legat alla Scuola imperiale di Pietroburgo e, conseguito il diploma, divenne primo ballerino al Teatro Mariinskij. Nel 1908 organizzò una tournée con una compagnia di elementi del teatro imperiale, fra cui la Pavlova, e nel 1909 entrò a far parte dei «Ballets Russes» di Diaghilev (nel 1911 lasciò definitivamente il Mariinskij). La sua prima coreografia fu la Féte d’Hébé (1912, Rameau), rappresentata a Montecarlo. Nel 1916 si stabilì a New York e, fondato il «Ballet Intime», mise in scena molti balletti per il Metropolitan e la Chicago Civic Opera. Lavorò per il cinematografo con il balletto Krazy Kat (1930, Carpenter) e con il primo film di danza sincronizzata con musica per orchestra, la Danse Macabre di Saint-Saéns. Degne di menzione sono le sue creazioni del 1928: Apollon Musagète, Arlecchinata, Pavane pour une infante defunte, Alt Wien (Beethoven). Coreografo ospite a S. Francisco nel 1933, nel 1939 entrò a far parte del «Ballet Theatre», per il quale nel 1940 compose la sua ultima importante coreografia con Peter and the Wolf sulla musica di Prokofiev. Durante gli ultimi anni si dedicò all'insegnamento a Hollywood e alla redazione delle proprie memorie.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Marietta Bonfanti
(Maria, Marie). Ballerina e insegnante di danza italo-americana (Milano, 1847 - New York, 26-1-1921). Allieva di Blasis presso la sua Accademia di danza, fu prima ballerina alla Scala nel 1861, quindi si esibì al Covent Garden e a Madrid. Recatasi negli Stati Uniti, nel 1866 debuttò al Niblo’s Garden di New York in The Black Crook, seguito da The White Fawn, che ebbe 175 repliche. Divenuta popolarissima dopo essersi esibita in numerose città americane nel 1870 tornò a New York dove apparve in varie operette e extravaganzas, oltre che in Sylvia di Delibes. Prima ballerina nella tournée americana della «Milan Italian Grand Opera Company» nel 1884, quindi, nella stagione 1885-86, al Metropolitan, si esibì nel 1888 nel ruolo dell'America nel balletto delle Nazioni in The Twelve Temptations. Compiuta una lunga tournée in America e in Europa, nel 1894 aprì una scuola di danza a New York, insegnandovi fino al 1916.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Jean-Pierre Bonnefous
Ballerino francese (Bourg-en-Bresse, 25-4-1943). Allievo alla scuola dell’Opéra di Parigi di Lorcia, Franchetti e Mulys, dal 1959 ha fatto parte di quella compagnia (premier danseur nel 1964 e danseur étoile nel 1965), per passare nel 1970 al « New York City Ballet ». Premio Nijinskij (1965) e Medaglia d’argento della Città di Parigi (1966), ha preso parte alle prime esecuzioni di balletti di Béjart (Webern Opus V, ecc.), Petit (Notre-Dame de Paris), Skibine, Balanchine (Cortège Hongrois, ecc.), Robbins, ecc. Ha sposato la ballerina Patricia McBride.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Valborg Borchsenius
(n. Jorgersen). Ballerina e insegnante di danza danese (Copenaghen, 19-11-1872 - ivi, 5-1-1949). Allieva della Scuola del Balletto Reale Danese, fece parte di quella compagnia divenendo prima ballerina nel 1895. Fu l'interprete ideale dei balletti di Bournonville, e, ritiratasi nel 1918, fu preziosa collaboratrice di H. Lander nella revisione del repertorio del grande coreografo danese, dei cui balletti compilò un catalogo. Insegnò a lungo alla Scuola del Balletto Reale.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Ruthanna Boris
Ballerina e coreografa americana (Brooklyn, New York, 1918). Allieva della scuola di ballo del Metropolitan, è entrata nella compagnia di quel teatro a tredici anni, continuando a studiare alla scuola dell’«American Ballet» e danza spagnola con Helena Veola. Ha fatto quindi parte come solista dell’« American Ballet», del «Ballet Caravan», del balletto del Metropolitan (1939-43) e, dal 1943 al 1950, del «Ballet Russe de Monte-Carlo», col quale è stata protagonista in Coppélia e Giselle. Versatile interprete del repertorio classico e di ruoli di carattere, dopo il 1950 ha lavorato soprattutto come coreografa (Cirque de deux, mus. di Gounod, 1951; Cakewalk, mus. di Gottschalk-Kay, 1951, il suo maggior successo; Kaleidoskope, mus. di Kabalevskij, 1951; ecc.). Abbandonato il teatro, si è stabilita a Seattle (Washington), ove è stata attiva come insegnante.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Jean Börlin
Ballerino e coreografo svedese (Harnòsand, 13-3-1893 - New York, 6-12-1930). Studiò alla scuola del Kungliga Teatern di Stoccolma, entrando nel 1905 nel corpo di ballo, dove venne notato da Fokine, giunto in Svezia nel 1911. Nominato secondo ballerino nel 1913, nel '18 seguì Fokine a Copenaghen, dove conobbe il mecenate Rolf de Maré, col quale fondò la compagnia dei « Ballets Suédois » (di cui fu Primo ballerino e coreografo) con sede al Théatre des Champs-Elysées, dove debuttò nel 1920. La compagnia compì numerose tournées, ma, accolta ovunque con sfavore per l’audacia dei tentativi compiuti da Börlin per rinnovare la danza classica alla luce delle esperienze artistiche d'avanguardia, in particolare dell’espressionismo, fu sciolta nel 1925. Con Börlin collaborarono musicisti quali Honegger, Milhaud, Poulenc, Casella, Satie, pittori quali Léger, Picabia, De Chirico e letterati quali Cocteau e Pirandello. Tra le sue coreografie si possono ricordare Iberia (mus. di Albeniz), Les vierges folles (Atterberg), Jeux (Debussy), Les mariés de la Tour Eiffel (Tailleferre, Auric, Honegger, Milhaud, Poulenc), Relache (Satie), La boîte è joujoux (Debussy), Skating Ring (Honegger), La création du monde (Milhaud), La jarre (Casella). Prese parte al film Entr'acte di R. Clair (1924).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Édouard Borovansky
(Eduard). Ballerino e coreografo cèco (Prerov, 1902 - Sydney, 18-12-1959). Allievo di A. Berger alla scuola del Teatro Nazionale di Praga, divenne I ballerino di quella compagnia, quindi danzò con la Pavlova e coi «Ballets Russes» del Colonello de Basil, che seguì in una tournée in Australia, ove si stabilì. Nel 1940 aprì una scuola a Melbourne con l’annesso «Melbourne Ballet Club»; nel 1942 riuscì a organizzare una compagnia di ballo, che esordì nel 1944 e compì in seguito numerose tournées come «Borovansky Australian Ballet»; alla morte di Borovansky, la sua compagnia andò a far parte dell’allora nascente «Australian Ballet».
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Pasquale Borri
Ballerino e coreografo italiano (Milano, 1820 - Desio, 20-4-1884). Studiò con Blasis alla scuola della Scala, ove debuttò nel 1838: ne divenne primo ballerino nel 1840 e vi rimase sino al 1842. Dopo aver danzato a Venezia, dal 1844 al 1848 fu primo ballerino allo Hoftheater di Vienna, ove fu anche attivo come coreografo. Fu quindi in varie città italiane, e nel 1853-54 nuovamente alla Scala come primo ballerino. Danzò con celebri étoiles quali M. Taglioni, A. Boschetti, P. Ricci, F. Cerrito e C. Pochini, la quale ultima sposò nel 1860. Sempre più attivo come coreografo a Milano, Vienna, Londra e Parigi, superò nelle sue creazioni gli schemi romantici per approdare a uno stile naturalistico che venne giudicato rivoluzionario. Tra le sue coreografie ricordiamo Katty ossia La vivandiera (mus. P. Servadio e Boaeyr, 1851), Die Gauklerin (P. Giorza, 1856), Rodolfo (Id., 1858), Un'avventura di carnevale (Id., 1859), L’étoile de Messine (Opéra di Parigi, 1861), che lo affermò in campo internazionale, e Idea (Giorza, 1865).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Paolo Bortoluzzi
(propr. Efisio Paolo Bortoluzzi). Ballerino e coreografo italiano (Genova, 17-5-1938). Allievo di Dell’Ara a Genova e successivamente di Nora Kiss, ha debuttato nel 1957 al Festival di Nervi, e nel ’58 ha vinto il 1° premio per il pas de deux al concorso « G. B. Viotti » di Vercelli. Nel ’60, dopo aver fatto parte del « Balletto Europeo » di Massine, è stato scritturato da Béjart per il « Ballet du XXe siècle », rivelandosi subito come uno dei migliori solisti sotto la guida di Gsovsky e Messerer. Dopo essere apparso regolarmente alla Scala (spesso avendo come partner Carla Fracci), all'Opera del Reno di Dusseldorf, a Monaco, a Parigi, ecc., nel ’72 ha lasciato il « Ballet du XXe Siècle » per l’« American Ballet Theatre », di cui è solista principale. Nel ’73 ha aperto con la moglie, la ballerina Jaleh Kerendi, una scuola di danza a Torino, che ha lasciato nel ’79 per trasferirsi a Bruxelles. Considerato il più grande dei ballerini italiani contemporanei, ha preso parte a numerose « prime » di balletti di Béjart (Bolero; Uccello di fuoco; Romeo e Giulietta; Baudelaire; Nomos Alpha; Nijinskij, Clown de Dieu; Bhakti; Canti di un compagno errante), Milloss (Per aspera; Relazioni fragili), ecc. Dopo aver lasciato la compagnia di Béjart, si è dedicato principalmente al repertorio classico. È inoltre attivo anche come coreografo: tra le sue creazioni figurano Suite in si min. (Bach), Suite in re magg. (Id.), Introduzione e allegro per arpa e orch. (Ravel), Ricercare (Webern), Idillio di Sigfrido (Wagner), Momenti (Stravinskij, 1976), Cinderella (Prokofiev, 1977), Incontri (Rachmaninov, 1979).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Amina Boschetti
(Giacomina, Anisa). Ballerina italiana (Milano, 1836 - Portici, Napoli 2-2-1881). Dopo aver visto la Taglioni a Torino, ne imitò in sua presenza i passi e le figure suscitandone l'ammirazione, tanto che la Taglioni la volle come Cupido in un suo balletto, L’allieva d'Amore, presentato a Torino. Fu quindi a Parma con la Cerrito e nuovamente con la Taglioni a Trieste (1845). Allieva di Blasis alla scuola della Scala, debuttò al Teatro Re di Milano nel ’48; nel ’49 fu prima ballerina al Teatro Filarmonico di Verona, ove incontrò il ballerino, coreografo e impresario Domenico Ronzani, che le procurò una scrittura di sei mesi a Barcellona come prima ballerina. Fu quindi a Trieste (1851), Firenze (1852), Vienna (1852), Torino, nuovamente Firenze, alla Scala (1853), Palermo, ecc. Scritturata dall’impresario londinese Benjamin Lumley, debuttò a Londra nel ’56 allo Her Majesty’s Theatre, ove riapparve nel 1857-58. Nel frattempo continuò ad esibirsi in Italia (alla Scala nel 1861-62), e nel '63 si recò à Parigi per sostituire la Murav’eva nel balletto La maschera di G. Rota, ma il debutto parigino, avvenuto nel ’64, suscitò reazioni opposte tra il pubblico e la critica. Benché ammirata negli ambienti artistici e intellettuali (Baudelaire le dedicò una poesia), dopo pochi mesi la Boschetti abbandonò Parigi; acclamata a Bruxelles (1864-65), tornò quindi a Firenze, dove venne unanimemente riconosciuta come una delle più grandi ballerine dell’epoca. Fu ancora a Roma e a Trieste, quindi, nel ’69, si ritirò nella sua villa di Portici, dove aveva fatto allestire un teatro per ospitare spettacoli di vario genere. Ritornata sulle scene nel ’73, trionfò a Ferrara in Brahma di Monplaisir, fu quindi al « S. Carlo » di Napoli e al « C. Felice » di Genova (1875-76); Nel ’79 trionfò a Roma ne Il vello d’oro, sia come ballerina sia come coreografa. Dovette in seguito abbandonare le scene per ragioni di salute. Definita « la Ristori della danza », eccelse per il suo virtuosismo tecnico e anche per le straordinarie doti mimiche.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Vladimir Bourmeister
Vladimir Pavlovic Bourmeister, Ballerino e coreografo russo (Mosca, 15-7-1904 - ivi, 5-3-1971). Compiuti gli studi alla scuola di balletto dell’Istituto Teatrale Lunacarskij di Mosca, fu ballerino, maestro di ballo e capo-maestro di ballo del Teatro «Stanislavskij e Nemirovic-Dancenko» di Mosca, per il quale creò numerose coreografie, tra cui quelle per Straussiana (1941), Lola (mus. di Vasilenko, 1943), Scheherazade (N. Rimski}-Korsakov, 1944), Carnaval (Schumann, 1946), Lago dei cigni (Tchaikovsky, 1953) e Jeanne d’Arc (N. Pejko, 1958).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Antoine-Théodore Bournonville
(Lione, 19-5-1760 - Fredensborg, Danimarca, 11-2-1843). A Vienna, ove la sorella era ballerina, fu allievo dal 1769 al 1776 di Noverre che seguì a Parigi. Dopo aver esordito accanto a Vestris e Gardel, passò nel 1782 a Stoccolma e nel ’93 a Copenaghen come ballerino solista e dal 1816 « directeur de la danse » (alla morte di V. Galeotti). Nel 1820 si recò a Parigi a scopo di studio; nel 1823 si ritirò dalle scene coll’interpretazione di Romeo in Romeo og Julia di Ga- leotti. Visse poi nel castello di Fredensborg concessogli dal re Federico IV.
Coreografie.: Les meuniers provinciaux (1785); Fiskarena («I pescatori », mus. J. M. Kraus, 1789); Der galante gartner (« Il giardiniere galante »); Der spagefulde byrden (« Il pastore faceto »); Cloes luner (« I capricci di Cloe »); Kjerlicheds-Eden (« Il paradiso dell’amore »); Der bortflojene fugl (« L'uccello fuggito »). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
August Bournonville
Figlio di Antoine-Théodore (Copenaghen, 21-8-1805 - ivi, 30-11-1879). Studiò col padre alla scuola del Balletto Reale Danese esordendo nel balletto Lagertha. Perfezionatosi a Parigi con Vestris, tornò a Copenaghen dove rimase fino al ritiro del padre. Nuovamente a Parigi, venne assunto come primo ballerino all'Opéra dove fu partner abituale della Taglioni. Nel 1829 tornò a Copenaghen, e dal 1830 al 1848 fu coreografo e directeur de la danse presso il Teatro Reale (del 1831 è il suo primo balletto, Victors bryllup, « Le nozze di Victor »). Abbandonata l’attività di ballerino nel 1848 dopo essersi esibito nel balletto Valdemar, lasciò definitivamente il teatro nel 1877, dopo essere stato maître de ballet a Vienna (1855) e direttore del Teatro Reale di Stoccolma dal 1861 al 1864. È considerato il più grande esponente della danza danese. Portò il balletto danese a un altissimo livello artistico, conferendogli inoltre un carattere spiccatamente nazionale. Dotato di una vastissima cultura, collaborò per i suoi balletti con i più importanti musicisti danesi dell’epoca.
Coreografie.: Valdemar (mus. di Fròhlich, 1835); Sylphiden (Lavenskiold, 1836); Fester i Albano (« Festa ad Albano », Fròhlich, 1839); Toreadoren (Helsted, 1840); Napoli (Paulli, Helsted, Gade e Lumbye, 1842); Konservatoriet (Paulli, 1849); Kermessen i Brugge (« Kermesse a Bruges », Id., 1849); Zulma eller kristalpaladset (« Zulma o il palazzo di cristallo », 1852); Brudefaerd i Hardanger (« Il viaggio della sposa a Hardanger », Paulli, 1852); Et folksagn (« Un racconto popolare », Gade e Hartmann, 1854); La Ventana (Lumbye, 1856); Blorzsterfesten i Genzano (« La festa dei fiori a Genzano », Helsted e Paulli, 1858); Fjernt fra Danmark eller et costumebal ombord (« Lontano dalla Danimarca, ovvero un ballo in maschera a bordo », Glaeser jr. e altri, 1860); Valkyrien (Hartmann, 1861); Pontemolle (Holm, 1866); Fra Sibirien tie Moskou (« Dalla Siberia a Mosca », C. C. Mollet, 1877). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Giuseppina Bozzacchi
Danzatrice italiana (Milano, 20-11-1853 - Parigi, 23-11-1870). Allieva di Amina Boschetti a Milano, studiò poi all'Opéra di Parigi e sotto la guida di madame Dominique. A 16 anni interpretò il ruolo di Swanilda nella prima rappresentazione di Coppélia di Delibes (1870), ottenendo enorme successo. Morì qualche mese dopo, durante l’assedio di Parigi.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
June Brae
(propr. Jure Bear, sposata Breeden). Ballerina inglese (Ringwood, Hampshire, 1917). Allieva di G. Goncharov a Shanghai, di Legat e della Volkova a Londra e della Kschesinska e della Preobrajenska a Parigi, si è perfezionata a Londra con N. de Valois, debuttando in un suo balletto nel 1934. Prima ballerina nella compagnia del « Sadler’s Wells » dal 1936 al ’42, ha creato i principali ruoli in balletti della de Valois e di Ashton. Ritiratasi assai presto dalle scene, ha fatto ancora sporadiche comparse col « Sadler’s Wells Ballet », del quale è stata una delle più grandi protagoniste di quegli anni, alla pari della Fonteyn.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Oleg Briansky
Ballerino e insegnante di danza belga di origine russa (Bruxelles, 9-XI-1929). Compiuti gli studi a Bruxelles e con V. Gsovsky, Rousanne, la Preobrajenska e la Volkova, ha debuttato a Bruxelles nel 1945, quindi è entrato nel corpo di ballo dei « Ballets des Champs-Élysées », con cui ha compiuto delle tournées. Passato con Petit ai « Ballets de Paris » nel 1949, si è recato negli Stati Uniti con la compagnia, fermandosi a Broadway. Nel 1950-51 è stato primo ballerino con il « London Festival Ballet », quindi ha danzato con altre compagnie, tra cui quella del Marquis de Cuevas, e si è stabilito a New York al principio degli Anni 60, formando una sua piccola compagnia e dedicandosi anche all’insegnamento al « Saratoga Ballet Center ».
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Carlotta Brianza
Ballerina italiana (Milano, 1867 - Parigi, 1930). Allieva di Blasis alla scuola della Scala, divenne prima ballerina in quel teatro, quindi fu negli Stati Uniti nel 1883 e a Pietroburgo, dove debuttò nel 1887 con enorme successo in Excelsior di Manzotti. Scritturata dal Mariinskij, vi debuttò nel 1889 con Cecchetti in La tulipe de Harlem, quindi fu la prima interprete de La belle au bois dormant (1890) e in Kalkabrino (1891) di Petipa. Lasciata la Russia nel 1891, fu prima ballerina alla Scala e alla Fenice di Venezia. Nel 1921 comparve ancora a Londra in The Sleeping Princess, per la quale era stata scritturata da Diaghilev, nel ruolo di Carabosse. Trascorse gli ultimi anni dedicandosi all'insegnamento a Parigi, dove, a quanto si disse, si suicidò.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Amalia Brugnoli
Ballerina italiana (Milano, prima del 1810 - ?). Allieva di C. Blasis alla scuola di ballo della Scala, danzò in varie città italiane e fu partner per qualche tempo di A. Vestris. Fu la prima ballerina a danzare sulle punte: sensazionale rimase la sua interpretazione a Vienna (1823) del balletto di A. Vestris La Fée et le Chevalier, in quanto in tale occasione essa esibì questa nuova tecnica, la cui invenzione venne poi attribuita dalla leggenda alla Taglioni. Tornata in Italia, danzò a Roma, Livorno e Firenze con Blasis, quindi fu per molti anni al San Carlo di Napoli. Nel 1832 suscitò grande entusiasmo a Londra, dove danzò col marito, il ballerino e coreografo Paolo Samengo.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Erik Bruhn
(orig. Belton Evers). Ballerino e maître de ballet danese (Copenaghen, 3-10-1928). Allievo della scuola del Kongelige Teater di Copenaghen, è entrato nel corpo di ballo di quel Teatro nel 1947, diventando primo ballerino nel ’49. Ha inoltre danzato dal 1947 al ’49 con l'« English Metropolitan Ballet », quindi con l’« American Ballet Theatre » con cui è stato in tournée negli Stati Uniti, in Canada e Messico, col « National Ballet of Canada », il « New York City Ballet » e altre compagnie. Insegnante alla scuola di ballo del Kongelige Teater, è stato direttore del « Balletto Reale Svedese » dal 1967 al ’71; nel febbraio 1983 è stato nominato direttore artistico del « Ballet National du Canada ». Considerato non solo il maggior ballerino danese vivente, ma anche uno dei migliori danseurs nobles in campo mondiale, è dotato di una tecnica irreprensibile e di uno stile di eccezionale purezza. Tra le sue migliori interpretazioni si ricordano Don José in Carmen di Petit; Romeo in Romeo og Julie di Ashton, Daphnis and Chloe di Cranko, Casse-noisettes, Lac des Cygnes e soprattutto Études di Lander. Ha anche creato alcune coreografie.
Ha vinto il Premio « Nijinsky » nel 1963, e nello stesso anno è stato nominato Cavaliere di Dannebrog. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Rudy Bryans
(pseud. di Bernard Godet). Ballerino francese (Lione, 1945). Ha studiato con Karnetzki nella propria città natale; entrato a far parte del balletto di Lilla nel 1963, è divenuto in seguito solista. Dopo aver lavorato con Jeanine Charrat per diversi anni, nel 1973 si è unito al «Ballet de Marseille», comparendo come protagonista in numerose creazioni di R. Petit: La rose malade (1973, con M. Plisetskaja), L’arlésienne e Les intermittences du coeur (1974), Coppélia (1975) e altre.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |
Fernando Bujones
Ballerino e coreografo americano (Miami, Florida, 9-3-1955). Ha studiato presso la scuola dell’«American Ballet» e la Juilliard School of Music, e inoltre con Zelda Cecilia Méndez. All’età di 15 anni ha intrapreso la propria carriera artistica con la compagnia di André Eglevsky; a partire dal 1972 è attivo presso l’«American Ballet Theatre», ove è divenuto I ballerino nel 1974. Dotato di considerevole elevazione, tecnica e eleganza, ha presto acquisito fama internazionale anche in veste di coreografo.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1990 |