Albert (Ferdinand Decombe)
The Corsair
29-06-1837 Londra, King’s Theatre
30-09-1844 Londra, Theatre Royal, Drury Lane (ripresa)
30-09-1844 Londra, Theatre Royal, Drury Lane (ripresa)
29-06-1837 Londra, King’s Theatre
Balletto in due atti
Coreografia: Albert (Ferdinand Decombe)
Musica: Robert Bochsa
Libretto: Albert (Ferdinand Decombe) (liberamente adattato da "The Corsair" di George Gordon Byron)
Scene:
Macchinari:
Costumi:
CAST
Conrad: Albert (Ferdinand Decombe)
Medora: Herminie Elssler
Gulnare: Pauline Duvernay
Seyd Pascià: Dauty
Un isolana: Pauline Montessu
Ballet of the Opera House
Balletto in due atti
Coreografia: Albert (Ferdinand Decombe)
Musica: Robert Bochsa
Libretto: Albert (Ferdinand Decombe) (liberamente adattato da "The Corsair" di George Gordon Byron)
Scene:
Macchinari:
Costumi:
CAST
Conrad: Albert (Ferdinand Decombe)
Medora: Herminie Elssler
Gulnare: Pauline Duvernay
Seyd Pascià: Dauty
Un isolana: Pauline Montessu
Ballet of the Opera House
30-09-1844 Londra, Theatre Royal, Drury Lane (ripresa)
Grand Ballet in tre atti
Coreografia: Albert (Ferdinand Decombe)
Musica: Robert Bochsa
Libretto: Albert (Ferdinand Decombe) (liberamente adattato da "The Corsair" di George Gordon Byron)
Scene: William Grieve, Thomas Grieve
Decorazioni: Blamire
Macchinari: D. Sloman
Costumi: Palmer, Balls
CAST
Conrad, capo dei corsari: Albert (Ferdinand Decombe)
Medora: Clara Webster
Gulnare: Adèle Dumilatre
Julien, luogotenente di Conrad: Henry Desplaces
Sanguo: Laurent-François-Alexandre Montessu
Seide, Pasha di Coron: O 'Bryan
Una vivandiera: Auguste Delbés
Una compagna di Medora: Adelaide O'Bryan
Hazouf, capo degli eunuchi bianchi: William Henry Schofield Payne
Baba, capo degli eunuchi neri: Pigeon
Sahdi, ispettore delle prigioni: Howell
Altri pirati: Adrian Delferier, Arthur Webster, Payne, Howell, T. Mathews
Altri pirati di differenti nazioni: Johnson, Gardener, C. Knight, Melbourne, Roffey, Mott, Scriven
Schiave arabe di Medora: Wilks, Ryan, Dally, Gardners
Mogli dei corsari: Carson, Green, Bullen
Officiali: Irwin, Smith, Norris, Thompson, Earl
Ballet of the Opera House
Grand Ballet in tre atti
Coreografia: Albert (Ferdinand Decombe)
Musica: Robert Bochsa
Libretto: Albert (Ferdinand Decombe) (liberamente adattato da "The Corsair" di George Gordon Byron)
Scene: William Grieve, Thomas Grieve
Decorazioni: Blamire
Macchinari: D. Sloman
Costumi: Palmer, Balls
CAST
Conrad, capo dei corsari: Albert (Ferdinand Decombe)
Medora: Clara Webster
Gulnare: Adèle Dumilatre
Julien, luogotenente di Conrad: Henry Desplaces
Sanguo: Laurent-François-Alexandre Montessu
Seide, Pasha di Coron: O 'Bryan
Una vivandiera: Auguste Delbés
Una compagna di Medora: Adelaide O'Bryan
Hazouf, capo degli eunuchi bianchi: William Henry Schofield Payne
Baba, capo degli eunuchi neri: Pigeon
Sahdi, ispettore delle prigioni: Howell
Altri pirati: Adrian Delferier, Arthur Webster, Payne, Howell, T. Mathews
Altri pirati di differenti nazioni: Johnson, Gardener, C. Knight, Melbourne, Roffey, Mott, Scriven
Schiave arabe di Medora: Wilks, Ryan, Dally, Gardners
Mogli dei corsari: Carson, Green, Bullen
Officiali: Irwin, Smith, Norris, Thompson, Earl
Ballet of the Opera House
TRAMA
1837 (1a versione)
Atto I La scena del primo atto è ambientata sull'isola dei pirati, dove uomini e donne di tutte le nazioni ed etnie ballano nello stile di differenti nazioni. Alcuni abitanti del luogo eseguono una danza paesana con nacchere. Con l'assenso di Conrad, il capo dei pirati, Medora, la sua bella, danza una tarantella con il luogotenente del capo. Il divertimento allegro e danzante si conclude con un galop collettivo dei pirati e paesani del villaggio. I pirati con la loro nave poi lasciano l'isola con l'obiettivo di assaltare il palazzo di Seyd, il Pacha. Atto II Nel secondo atto veniamo introdotti nel palazzo in stile moresco del Pacha che mollemente adagiato fuma ed è attorniato dalle odalische del suo harem che danzano. Un funzionario alletta i desideri lascivi del Pacha presentandogli Gulnare, il gioiello dell'harem che aveva messo sotto chiave per soddisfare i piaceri al suo padrone. Gulnare suonando un liuto e con una sciarpa seduce il Pacha, ma nel momento culminante irrompe sulla scena Conrad che travestito da derviscio si era intrufolato indisturbato nel palazzo del Pacha. Arrivano gli altri pirati ed inizia un furente scontro con gli armigeri del palazzo, scontro che si conlude con la resa dei pirati e la cattura di Conrad. Gulnare vede Conrad e si innamora subitamente del pirata che ricambia le attenzioni. In prigione Conrad fa due sogni in cui vede prima il vecchio Pacha che muore assassinato dalla bella Gulnare e nel secondo vede se stesso e Gulnare nel futuro vivere felici nella loro cara e piccola isola. Un vigoroso attacco al palazzo da parte dei pirati permette alla coppia di innamorati di fuggire. I pirati irrompono dentro il palazzo e in una rumorosa conflagrazione, in mezzo al fuoco con grande pioggia di scintille, mura e torri del palazzo crollano in una grande nuvola di fumo concludendo così la vicenda. |
Atto I - Pas de divers genres - Danza paesana di quattro ballerini (Bal de castanettes) - Pas de deux di Medora - Galop generale Atto II - Danse d'Odaliques - Pas de Seduction |
1844 (ripresa)
Atto I La scena del primo atto è ambientata sull'isola dei pirati, dove uomini e donne di tutte le nazioni ed etnie ballano nello stile di differenti nazioni. Con l'assenso di Conrad, il capo dei pirati, Medora, la sua bella, danza una tarantella con il luogotenente del capo. Il divertimento allegro e danzante si conclude con una Polka collettiva di pirati e paesani dell'isola. Partenza, con grande dolore di sua moglie Medora, di Conrad e il suo equipaggio dall'isola per attaccare Seyd, il Pacha. Atto II Nel secondo atto veniamo introdotti nel palazzo in stile moresco del Pacha che mollemente adagiato fuma ed è attorniato dalle odalische del suo harem che danzano. Un funzionario alletta i desideri lascivi del Pacha presentandogli Gulnare, il gioiello dell'harem che aveva messo sotto chiave per soddisfare i piaceri al suo padrone. Gulnare suonando un liuto e con una sciarpa seduce il Pacha, ma nel momento culminante irrompe sulla scena Conrad che travestito da derviscio si era intrufolato indisturbato nel palazzo del Pacha. Arrivano gli altri pirati ed inizia un furente scontro con gli armigeri del palazzo, scontro che si conlude con la resa dei pirati e la cattura di Conrad. Atto III Gulnare vede Conrad e si innamora subitamente del pirata che ricambia le sue attenzioni. Gulnare sdraiata ai piedi del suo signore, con le sue abilità seduttive supplica Seyd di salvare Conrad. Conrad nella sua prigione sotterranea fa due sogni rivelatori del futuro in cui vede Seyd assassinato da Gulnare e Medora, distrutta dal dolore, che giace morta nella sua casa nell'isola dei pirati. Sul corpo di Medora, le amiche si inarcano spargendo fiori. Un vigoroso attacco al palazzo da parte dei pirati permette alla coppia di innamorati di fuggire. I pirati irrompono dentro il palazzo e in una rumorosa conflagrazione, in mezzo al fuoco con grande pioggia di scintille, mura e torri del palazzo crollano in una grande nuvola di fumo concludendo così la vicenda. |
Atto I - Pas de divers genres (con Adrian Delferier, Arthur Webster e Auguste Delbés) - Pas de Deux (con Laurent-François-Alexandre Montessu e Clara Webster) - Polka generale (con Adrian Delferier, Auguste Delbés, e l'intero Corpo di ballo) Atto II - Danse d'Odaliques (con Auguste Delbés, Adelaide O'Bryan, danzatrici in costume greco e l'intero Corpo di ballo) - Grand Pas de Deux (con Henry Desplaces and Adèle Dumilatre) Pas de Seduction (con Adèle Dumilatre) |
GALLERY
APPROFONDIMENTO
IL BALLETTO. Un nuovo e splendido balletto, basato sul Corsaro di Byron, era l'attrazione principale degli spettacoli, previsti giovedì allestiti da Laporte. La novità ebbe l'effetto di trattenere la maggior parte della gente fino a quasi le due del mattino, per assistere alla grande conflagrazione con la quale questo si conclude; anche se dubitiamo che tutti coloro che rimasero si sentissero ripagati per la fatica e stanchezza della lunga serata.
ALBERT, il produttore, era fiducioso nella scelta di abiti superbi, paesaggi meravigliosi e musica sonora, per i suoi effetti: certo, ma per l'informazione fornita dalla locandina, il pubblico avrebbe potuto rimanere in una felice ignoranza della storia. Il balletto si apre con una scena animata nell'Isola dei Pirati; dove un equipaggio numeroso e variopinto non meno di una qualsiasi mascherata, balla nello stile di differenti nazioni, sebbene non in una varietà come la stile dei loro costumi - ci mancava una ballata da marinaio, per esempio, nonostante ci fossero diversi caratteri molto inglesi tra i partecipanti della festa. MONTESSU, nel ruolo di una ragazza di paese, saltellò abilmente in una bella danza rustica con grande vivacità. Il Corsaro non si degnava a muovere un piede; ma, come altri grandi uomini, assolse il suo incarico delegando un vigoroso compagno della sua banda a ballare la Tarantella con Medora. Medora non mostrò un dolore così eccessivo quando venne lasciata: non si concesse nemmeno uno sconsolato pas seul. Era vestita a mezzo lutto; ma questo era un omaggio al "Re Marinaio". Nel secondo atto veniamo introdotti nel palazzo del Pacha, magnifico edificio moresco, abbondantemente dorato. Il Pacha non fece altro che fumare e guardare il suo stormo di ballerine, il cui incessante vortice lo stancò presto, e un vecchio e astuto Pantalone colse l'occasione propizia per solleticare l'appetito del suo padrone con un delicato pizzico di bellezza che aveva messo sotto chiave. Gulnare appare nella bella forma di DUVERNAY; e il Pacha è in estasi quanto può esserlo un personaggio così serio: le spire della sua sciarpa incatenano il suo cuore, e il fremito luccicante dei suoi piedi abbaglia il suo cervello: ma, proprio quando stava raggiungendo il massimo dell'eccitazione, appare il Pirata-Derviscio, che getta da parte il suo travestimento con la rapidità di Arlecchino che cambia pelle; il suo equipaggio arriva, seguito dalle guardie del Pacha ma la lotta finisce in un batter d'occhio con la cattura di Conrad. Gulnare, che si era innamorata del Pirata nonostante i suoi giorni danzanti passati, fa affidamento alla positiva impressione che ha fatto sul Pacha per implorare la grazia per Conrad, con non meno aggraziata eloquenza di sguardo e di membra. Ma la storia non permetterà alle lusinghe di avere successo; e di conseguenza fa portare una luce per indicare al Pirata stesso la porta della prigione. Qui trascorre abbastanza tempo piacevole nella prigione; essendo stato intrattenuto durante il suo breve riposino da due splendidi quadri, introdotti, come sono le visioni sceniche tra una parentesi di muri di pietra velati, a predire la morte del vecchio Pacha e la propria felicità futura con la sua nuova innamorata nella sua "dignitosa piccola e stretta isola." La coppia di innamorati fugge, sotto la copertura di un vigoroso assalto al palazzo; i pirati si precipitano dentro, le signore si precipitano fuori; viene recitata una versione moderna del ratto delle Sabine, dove il fuoco supplisce il rosso colorito di RUBENS; e il quadro si conclude con pioggia di scintille e una nuvola di fumo, in mezzo alla quale vengono inghiottiti i muri e le torri abbattute con magica rapidità, e una stupenda città "a la MARTIN" appare come un Pandemonio (*) attraverso il bagliore. Tutti questi avvenimenti sono accompagnati da un frastuono incessante di musica, così forte e veloce che non ci ricordiamo se fosse originale o meno. Possiamo solo dire che era di BOCHSA, tuttavia; poiché c'erano due o tre arpe nell'orchestra, con ogni sorta di strumenti all'opera, compresa la concertina, suonata da GIULIO REGONDI, e un rintocco di campane. Molte persone erano troppo stanche per restare fino alla fine; ed alcuni furono pure spaventati dall'indelicata esposizione dei due principali danzatori maschi, nel loro costume greco. The Spectator 1837-07-01: Vol 10 Pag. 615 (*) Il termine Pandemonio fu creato dal poeta inglese John Milton, che, parafrasando il Pantheon di origine greca, lo utilizzò nel primo libro del Paradiso perduto per identificare il palazzo edificato da Satana. La versione di Monsieur Albert. Il 29 giugno 1837 al King’s Theatre di Londra debutta il balletto Le Corsaire con coreografia e libretto di Ferdinand Decombe (conosciuto come Albert), su musica del compositore e noto arpista Robert Nicholas Bochsa. E’ Pauline Duvernay a creare il ruolo di Gulnara, Herminie Elssler quello di Medora, lo stesso Albert interpreta il ruolo di Conrad e Dauty quello di Seyd. Sarà ancora il ballerino-coreografo a riprendere con grande successo questa versione il 30 settembre 1844 al Teatro Drury Lane di Londra. Nell’occasione Gulnara sarà interpretata da Adèle Dumilatre, l’artista che nel ’41 ha creato il ruolo di Myrtha in Giselle. Nella ripresa il ruolo minore di Medora verrà affidato a Clara Webster e Albert interpreterà nuovamente Conrad.
E’ da una recensione del Times di questa ripresa (Times, 1 ottobre 1844) che apprendiamo le differenze col poema di Byron e col balletto di Galzerani (1). La prima parte non registra sostanziali diversità: lasciata Medora per attaccare Seyd, Conrad e i suoi irrompono nel palazzo del nemico, mentre il Pascià è in compagnia delle sue odalische, ma vengono catturati. Dopo che Gulnara ha supplicato Seyd di liberare il Corsaro, interviene la differenza più rilevante: anche questo balletto ci informa della morte di Medora e dell’assassinio di Seyd da parte di Gulnara, ma apprendiamo i due tragici eventi attraverso un sogno di Conrad durante la prigionia. Il balletto si conclude con uno spettacolare attacco dei corsari al Palazzo del turco e nel mezzo della poderosa conflagrazione appare Conrad, in bilico su una trave del tetto, mentre tiene Gulnara tra le braccia, cercando di sfuggire al fuoco nemico. Dalla recensione apprendiamo che i momenti non danzati sono irragionevolmente lunghi rispetto alla durata dei passi e che lo stile della Dumilatre come Gulnara ha incantato per l’eterea leggerezza. In particolare l’articolo menziona un sorprendente lift, durante un pas de deux della Dumilatre con Henry Desplaces, immortalato in una celebre litografia qui riprodotta. Si tratta -è osservato in (2)- di una di quelle prese acrobatiche, un tempo appannaggio dei danzatori grotteschi, che nel periodo cominciano ad essere introdotte nei pas de deux classici per compiacere un pubblico sempre più affascinato dai virtuosismi. Marino Palleschi Balletto.net NOTE (1) pag. 259 in Cyril W. Beaumont, Complete Book of Ballets, Putnam, London, 1937 (2) pag. 164 in M. Sowell, D. Sowell, F. Falcone, P. Veroli, Il Balletto Romantico, Tesori della collezione Sowell, L'Epos, 2007 (...) iniziò "Le Corsaire"; tutta la musica composta (emenderemo dicendo tutto il rumore messo insieme) da Monsieur Bochsa. Il soggetto è tratto da "Corsair" di Lord Byron e, nel complesso, disposto in modo efficace; la scena del primo atto è ambientata nel covo dei pirati, il secondo atto nel palazzo di Seyd, che si conclude con una grande "conflagrazione", che, considerando le limitate risorse sceniche del teatro, è mirabilmente gestita. Nel primo atto vi è un affascinante ballo delle nacchere di Montessu e altri tre e un galop di tutto il corpo di ballo, molto vivace e ben eseguito; questo, tuttavia, sarebbe stato due volte più efficace, se la mescolanza e il contrasto del colore fossero stati meglio curati nel vestire i figurantes. La nostra osservazione è confrontata con il galop in "La Fille du Danube" fresco nella nostra memoria. Nel secondo atto, Duvernay ha atteggiamenti aggraziati con un liuto e una sciarpa, e qualche eccellente pantomima, ma né lei né Herminie Elssler sono felici nei loro grands pas, e quest'ultima signora merita una nota di biasimo per il cattivo gusto del vestire se stessa à la Cachucha nel ruolo di Medora. La scenografia è piacevole, e l'effetto dei due sogni di Seyd è molto pittoresco, e reso con insolita verosimiglianza; gli abiti sono molto vetusti e l'intero balletto risulta troppo lungo.
The Athenaeum: Journal of Literature nr.505 London (july 1, 1837) CURIOSITA'
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