Istvan Rabovszky
(propr. J. Rab). Ballerino e insegnante di danza ungherese (Szeged, 1930). Allievo di Nadasi alla Scuola di danza dell'Opera di Stato di Budapest, ha fatto parte di quella compagnia dal 1948. Rifugiatosi nel 1953 a Berlino Ovest con la moglie, la ballerina Nora Kovacs, insieme con lei ha fatto parte del «London Festival Ballet»; in seguito hanno compiuto entrambi alcune tournées con una loro compagnia negli Stati Uniti, dove si sono poi stabiliti. Con la moglie ha inoltre aperto una scuola di danza a Beechhurst, New York.
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Attilia Radice
Ballerina e coreografa italiana (Taranto, 8-2-1914). Dal 1922 al 1928 allieva di Cecchetti nella Scuola di ballo della Scala di Milano, ha completato il corso di studi con la Fornaroli, diplomandosi nel 1932. Nominata lo stesso anno prima ballerina della Scala e nel 1935 prima ballerina assoluta dell'Opera di Roma, si è esibita con ottimo successo in Italia e all’estero, Austria, Germania, Jugoslavia, Sudamerica, in un vasto repertorio che va dai classici (Coppélia e Lago dei cigni, 1938; Lo schiaccianoci, 1953, ecc.), alle creazioni moderne (Carmina Burana di C. Orff, El amor brujo di Falla, Antiche arie e danze di Respighi, 1938-39; Sacre du printemps, 1940-41 e Mavra; Boléro, 1943-44; L’après midi d’un faune, 1944-45; Ungarica di Bartok, 1955-56, ecc.) e nel 1945 ha affrontato l’attività coreografica (Danza di Dassine, Renzo Rossellini; numerosi divertissements d’opera, e altro). Nel 1957 ha lasciato l’attività di ballerina e si è dedicata all'insegnamento quale direttrice della scuola di danza del Teatro dell'Opera di Roma, incarico che ha svolto fino al 1973.
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Børge Ralov
(Nome d’arte di B. Petersen). Ballerino e coreografo danese (Copenaghen, 26-7-1908). Tutta la sua attività si è svolta nell’ambito del «Kongelige Danske Ballet». Allievo della scuola annessa dal 1918, ha esordito nella compagnia nel 1927 e ha colto il primo trionfo nel 1932 in Spectre de la rose (su mus. di Weber). Nominato solista nel 1933 e primo danseur étoile dal 1942 al 1957, ha partecipato, fra l’altro, alla creazione di Psyché (Lully, 1936) e Sylvia (Delibes, 1948) e alle riprese dell’Après-midi d’un faune (1941), Symphony in C (Bizet, 1952), Mariage d’Aurore (Tchajkovsky) e Petrushka. Come coreografo ha esordito nel 1934 con Enken i spejlet («La vedova allo specchio», B. Christensen) e si è distinto in De fire temperamenter (C. Nielsen, 1938- 39), Tolv med posten («Dodici con la cottiera postale», K. Riisager, 1942), Kurtisanen (N. V. Bentzon, 1953) e altri. Iniziato l'insegnamento nel 1945 e lasciate le scene nel 1958, è stato attivo come coreografo alla TV danese. Ha sposato Kirsten Gnatt (Baden, Austria, 1922), ballerina solista del «Kongelige Danske Ballet», sorella del ballerino e insegnante di danza Paul Gnatt (Vienna, 1923).
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Marie Rambert
(nome d’arte di Cyvia Rambam, quindi Miriam Ramberg). Danzatrice e insegnante polacca di danza, naturalizzata inglese (Varsavia, 20-2-1888 - Londra, 12-6-1982). Studiò danza a Varsavia e, trasferitasi a Parigi nel 1906, si esibì in alcuni recitals di danza nello stile di I. Duncan. Frequentò dal 1910 il Centro di formazione euritmica di Jaques-Dalcroze a Ginevra e nel 1912, quando la scuola si trasferì a Dresda, vi divenne essa stessa insegnante. Richiesta da Diaghilev per aiutare Nijinskij a interpretare i difficili ritmi del Sacre du Printemps di Stravinskij, rimase in quella compagnia, ove fu allieva di Cecchetti. Studiò ancora con la Astafeva a Londra, dove nel 1920 aprì la «Rambert School» e dal 1930 con un un gruppo di allievi formò il «Ballet Club» (prima «Marie Rambert Dancers»), avendo come coreografi Ashton e la Salamon, e fra i membri del Balletto P. Argyle, A. Tudor e, dal 1931, A. Markova. La presenza di quest’ultima, così come quella di ballerini ospiti come la Karsavina, le permise la ripresa di balletti di Fokine, fra cui Les SyIphides (Chopin), Carnaval (Schumann), Le spectre de la rose (C. M. von Weber). Dopo il 1935 il «Ballet Club» prese il nome di «Ballet Rambert». La comp. scioltasi nel 1941 a causa della guerra, si ricostituì nel 1943. Grande personalità, la Rambert è considerata una pioniera del balletto moderno inglese. Ricevette la Légior d’Honneur nel 1957 e fu insignita del titolo di dame nel 1962, oltre che della laurea honoris causa dalla Sussex University nel 1964. Dal 1918 era cittadina inglese avendo sposato l’autore e critico drammatico Ashley Dukes. Pubblicò il vol. di memorie Quicksilver (Londra, 1972).
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Anna Razzi
Ballerina italiana (Roma, 31-3-1940). Proveniente da una famiglia di artisti, ha studiato alla scuola dell'Opera di Roma con Teresa Battaggi. Si è perfezionata all’estero e nel 1963 è entrata a far parte del corpo di ballo della Scala, divenendo solista due anni dopo. Prima ballerina nel 1972, è stata nominata étoile nel ’78. Danzatrice lirica ed espressiva, che affronta con disinvoltura i ruoli del repertorio classico (Giulietta, Giselle, Aurora), è ospite di molte compagnie in tutto il mondo ed è stata guest artist principale per due anni del «Ballet de Wallonie». Fra le sue interpretazioni sono da ricordare Miss Julie di B. Cullberg, Apollon Musagéte di Balanchine e Tango di Fascilla (mus. Piazzolla).
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Janet Reed
Ballerina americana (Tolo, Oregon, 15-9-1916). Allieva di W. Christensen, Balanchine e Tudor, dal 1937 al ’41 ha fatto parte del «San Francisco Ballet», fondato da Christensen, come prima ballerina, affermandosi nei ruoli del repertorio classico. Dal 1941 ha fatto parte della compagnia dei «Dance Players», quindi (1943-46) del «Ballet Theatre»: qui, come prima ballerina, ha creato alcuni balletti di Robbins e numerosi di Tudor. Dopo aver danzato a Broadway, dal 1949 al ’60 ha fatto parte del «New York City Ballet», di cui è stata maîtresse de ballet dal 1959 al ’64. In seguito si è dedicata all'insegnamento a New York e presso alcune università. Nata per i ruoli di carattere, si è distinta per il suo stile originale, caratterizzato da una scintillante vitalità. Ha creato ruoli in vari balletti di Balanchine (Bourrée fantasque, 1949 e Western Symphony, 1954), di Butler (The Unicorn, the Gorgon, and the Manticore, 1957) e di altri coreografi.
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Gert Reinholm
(propr. Gerhard Schmidt). Danzatore, insegnante e direttore di ballo tedesco (Chemnitz, 20-12-1926). Ha studiato danza a Berlino con Lula von Sachnowski, Barovskij e Leonsteva; ammesso alla Scuola di ballo dell'Opera di Stato di Berlino nel 1942, nel 1946 è entrato a far parte di quel corpo di ballo, divenendo in breve ballerino solista. A Berlino è stato inoltre allievo di Tatjana Gsovskij. Tra il 1951 e il 1953 ha danzato al Teatro «Colon» di Buenos Aires, ove si è perfezionato con Esmée Bulnes; tornato in Germania, è entrato come solista nel corpo di ballo dell'Opera di Stato di Berlino Ovest (divenuta nel 1961 Deutsche Oper); nel 1961 è stato nominato direttore di ballo di quella compagnia, incarico che ha mantenuto fino al 1966 (dal 1972 direttore artistico). Fondatore, con T. Gsovskij, del «Berliner Ballett» (1955), col quale ha compiuto numerose tournées in patria e all’estero, ha inoltre fondato, nel 1967, l'Accademia di danza di Berlino, dove ha insegnato. Tra i vari premi ricevuti figurano il «Prix des Nations» (Parigi, 1962) e il «Premio Diaghilev» (1963). Ha creato numerosi ruoli in balletti della Gsovskij, tra i quali Hamlet (mus. B. Blacher, 1953), Otello (Der Mohr von Venedig) (Id., 1956) e Joan von Zarissa (W. Egk, 1958).
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Michel Renault
Ballerino e insegnante di danza francese (Parigi, 1927). Allievo della scuola di danza dell’Opéra di Parigi, nel 1946 è stato nominato primo ballerino-étoile della compagnia di quel teatro, ove ha creato ruoli in balletti di Balanchine (Palais de cristal, 1947), Lifar (Mirage, 1947), Cranko (La belle Hélène, 1955). Lasciata l’Opéra nel 1959, ha compiuto tournées in tutto il mondo ed è stato attivo come coreogafo di spettacoli di rivista. Attualmente insegna nella scuola dell'Opéra
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Louise Régis Rey (Pitrot)
Ballerina, seconda moglie di Antoine Bonaventure Pitrot (Marsiglia, ca. 1737 - ?, dopo il 1779). Figlia di un ballerino dell’Opéra, danzò anch’essa in quel teatro (1751-57), affermandosi come interprete delle danze di opere di Rameau, Lully e altri. Allieva e, dal 1761, moglie di Pitrot, lo seguì nei suoi viaggi e alla Comédie-Italienne, e, dopo averlo lasciato nel 1765, dal 1766 al 1771 fu solista all'Opéra.
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Lawrence Rhodes
Ballerino americano (Mount Hope, 24-11-1939). Allievo di Violette Armand a Detroit, nel 1958 è entrato nella compagnia dei «Ballets Russes de Monte Carlo». Dal 1960 al ’64 ha danzato con il «Joffrey Ballet» e dal 1964 al ’70 è stato primo ballerino dell’«Harkness Ballet» di cui è divenuto direttore artistico nel 1968. Nel 1970-71 ha fatto parte del Balletto Nazionale Olandese. Apparso frequentemente come ospite in molte altre compagnie — specialmente con l’«Eliot Feld American Ballet» — ha danzato con la compagnia di C. Fracci in Romeo e Giulietta del 1975 nel ruolo di Mercuzio. È sposato con la ballerina Lone Isaken.
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John Rich
Impresario teatrale e ballerino inglese (prob. Londra, 1691 o 1692 - ivi, 26-9-1761). Figlio dell’impresario Christopher, la cui compagnia mise in scena gli ultimi lavori di Purcell e le prime opere italiane in Inghilterra, alla morte di questi (1714) ereditò il Teatro Lincoln’s Inn Fields. Attore assai grezzo, fu eccellente mimo e danzatore; con lo pseudomino di Lun sostenne per molti anni la parte di Arlecchino. Nel suo teatro godettero di molto favore le farse-pantomima che chiudevano le rappresentazioni, molte delle quali con musiche di J. E. Galliard (fra queste The Rape of Proserpine, del 1727, pervenutaci quasi integralmente). Nel 1728 allestì The Beggar's Opera, la celebre ballad opera di J. Gay e J. Pepusch. Costruì il primo Covent Garden, inaugurato nel 1732, nel quale continuò ad allestire ballad operas, pantomime e burlesques. Tra il 1734 e il ’41 affittò i suoi teatri a Handel; questi gli lasciò per testamento il grande organo di sua proprietà installato al Covent Garden. Dopo la sua morte l’impresa teatrale passò al genero, il tenore John Beard.
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Antonio Rinaldi
(detto Fossano, Fossan, Fusano). Ballerino, coreografo e maestro di danza italiano (Napoli, sec. XVIII). Quasi sconosciuto in Italia, ove fu attivo a Venezia (1733), Parma (1738) e Reggio E. (1739), fu assai noto e applaudito a Londra, Parigi e dal 1735 a Pietroburgo come primo ballerino e coreografo di corte. In Russia fu il primo ad allestire spettacoli con danzatori italiani da lui stesso scritturati, creando, fra l’altro, i balletti finali d’atto di La forza dell'amore e dell'odio di F. Araja (1736). Dopo una parentesi italiana durante la quale incontrò a Parma la Barbarina (Barbara Campanini), si esibì trionfalmente con lei a Parigi e Fontainebleau; fece poi ritorno a Pietroburgo (1739), ove coreografò le danze per Alessandro nelle Indie (1743), Scipione (1745) e Eudossia incoronata (1751) di Araja. Fu attivo probabilmente fino al 1757-59; morì forse poco tempo dopo in Italia.
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Elena Rjabinkina
Ballerina sovietica (Sverdlovsk, 21-8-1941). Allieva di V. Vasileva alla Scuola del Bolshoi a Mosca, dopo essersi diplomata nel 1959 è entrata a far parte di quella compagnia, ottenendo subito la nomina a solista e diventando allieva della Gerdt. Ottima interprete del repertorio classico, grazie alla sua versatilità espressiva e interpretativa ha acquistato una vasta notorietà anche nel repertorio moderno, soprattutto come creatrice di Vanina Vanini della Kasatkina e di Vasilév. Ha danzato in numerosi Paesi europei e in Cina.
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Jerome Robbins
Ballerino, coreografo e regista americano (New York, 11-10-1918). Dopo aver frequentato la facoltà di chimica, ha volto i propri interessi al teatro e ha studiato danza classica con A. Tudor, danza spagnola, danza orientale e danza moderna, violino, pianoforte e recitazione. Dopo aver preso parte a numerosi musicals a Broadway, nel 1940, divenuto membro del «Ballet Theatre» e nominato ballerino solista, si è distinto in Bluebeard, Romeo and Juliet, Petrushka, Billy the Kid, e così via. La sua prima coreografia, Fancy Free, del 1944 (Bernstein; riduzione in musical col titolo On the Town, 1944; e in film, 1949); hanno fatto seguito, fra molti altri: Facsimile (Bernstein, 1946), Pas de trois (Berlioz, 1947), The Age of Anxiety (Bernstein, 1950), The Cage (Stravinskij, 1951), Ballade (Debussy, 1952), Fanfare (Britten, 1953), Quartet (Prokofev, 1954), The Concert (Chopin, 1956). Nel 1957 Robbins ha creato West Side Story (Bernstein), un musical che ha avuto larga popolarità in tutto il mondo, e i cui temi ha successivamente espresso con la pura danza nel balletto New York Export: Opus Jazz (R. Prince, 1958), considerato il suo capolavoro. Pur rimanendo direttore artistico del «New York City Ballet», posto che ha occupato dal 1949 al 1959, ha organizzato su richiesta di G. C. Menotti i «Ballets USA» che hanno debuttato a Spoleto nel 1958 con Opus Jazz, e che hanno in seguito riportato lo stesso grande successo in molte nazioni d’Europa (più che in America) fino al 1962, anno in cui la compagnia si è sciolta. Nel 1969 è tornato al «New York City Ballet» come maestro di ballo, e alla morte di Balanchine ne ha preso la direzione assieme a P. Martius. Tra le coreografie più recenti figurano Piano Concerto in G, Introduction and Allegro, Ma Mère l’Oye, Chansons Madecasses, tutte su mus. di Ravel, e inoltre I'm old fashioned (M. Gould), Glass Pieces (Ph. Glass), Gershwin Concerto (Gershwin), In memory of... (A. Berg). Tra le personalità più notevoli non solo del balletto ma del mondo teatrale in genere, Robbins ha lavorato attivamente per la televisione e il cinema. È stato insignito di 2 premi Oscar per West Side Story (1962) e del tit. di Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres nel 1964.
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Alfred Rodrigues
Ballerino e coreografo sudafricano (Città del Capo, 18-8-1921). Ha studiato con Cecily Robinson al «Cape Town University Ballet Club», debuttando sia come ballerino, sia come coreografo. Dopo aver prestato servizio militare durante la guerra, nel 1946 è diventato allievo della Volkova a Londra; entrato nel 1947 nel «Sadler's Wells Ballet» (solista nel 1949 e maître de ballet nel 1953), vi ha ottenuto grande successo come coreografo con Ile des sirènes (creato orig. per M. Fonteyn e Helpmann), col balletto drammatico Blood wedding (da Garcîa Lorca, 1953), che l’ha rivelato come uno dei più originali coreografi britannici, e con The miraculous mandarin (Bartok, 1956). Ha lavorato in seguito come libero coreografo per varie compagnie tra cui quella del Teatro alla Scala (Cenerentola, Schiaccianoci), il «Kongelige Danske Ballet», l'Opera di Varsavia (Dapbnis et Chloè, Le Sacre du printemps, Orpheus). Attualmente si occupa essenzialmente di coreografie per musicals. Come ballerino si è fatto ammirare soprattutto nei ruoli mimici. Ha sposato la ballerina Julia Farron.
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Ginger Rogers
(propr. Virginia Katherine MacMath). Ballerina, cantante e attrice americana (Independence, Missouri, 16-7-1911). Dopo varie esperienze nel mondo dello spettacolo, nel 1930 è stata scritturata a Hollywood e, nel ’34, affiancata a F. Astaire nel film di Th. Freeland Down to Rio per lanciare il ballo Carioca (che ha dato poi il titolo italiano alla pellicola). Dopo il successo ha formato coppia fissa con Astaire fino al 1939 e tra i film di questo periodo si ricordano Roberta di W. A. Seiter (1935), Top Hat («Cappello a cilindro», 1935), Follow the Fleet («Seguendo la flotta», 1936), Shall We Dance? («Voglio danzar con te», 1937) e Caregree («Girandola», 1938) tutti di M. Sandrich. Interrotta la serie dei film con Astaire, tranne una sporadica apparizione nel 1949 in The Barkleys of Broadway («I Barkley di Broadway») di Ch. Walters, la Rogers ha proseguito la carriera sia come danzatrice (non più condizionata dall’«ombra» del suo grande partner), sia come attrice brillante e drammatica. Nel 1940 ha vinto il premio Oscar come protagonista del film Kitty Foyle di S. Wood («Kitty Foyle, ragazza innamorata»). Attiva dagli anni Cinquanta per lo più in televisione, nel ’63 è apparsa ancora sugli schermi in Harlow («Jean Harlow, la donna che non sapeva amare») di G. Segal.
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Ana Roje
Ballerina e insegnante di danza jugoslava (Spalato, 17-10-1909). Pur non avendo potuto studiare danza classica per divieto della famiglia, nel 1926 ha esordito come solista del corpo di ballo del Teatro di Spalato. Nel 1927, ha studiato a Zagabria con M. Froman ed è stata scritturata stabilmente per tre anni. Nel 1930 ha intrapreso una tournée in Jugoslavia col ballerino Oskar Harmos (Zagabria, 25-2-1911) che in seguito ha sposato. Nello stesso anno è divenuta allieva della Poljakova ed è stata scritturata a Belgrado. Dal 1933 al '37 ha studiato con N. Legat a Londra. Nel 1937, alla morte di Legat, ha insegnato nella scuola da lui fondata e, scritturata a Parigi con il «Ballet Russe», ha vinto 3 premi al Concours International de la Danse. Nel 1938 è divenuta ballerina e insegnante dei «Ballets Russes de Montecarlo» di Blum, con cui si è esibita, oltre che a Montecarlo, a Parigi e a Londra. Nel 1939 ha compiuto tournées in Australia, Nuova Zelanda, In- ghilterra, con la compagnia di De Basil. Tornata in patria, non ha più potuto recarsi all’estero a causa della guerra ed ha organizzato una propria compagnia a Spalato, esibendosi in Turchia, in Grecia e, dal 1941, a Zagabria. In seguito con tale compagnia ha compiuto tournées in Austria, Germania, Italia. Dedicatasi all'insegnamento, dal 1950 al ’53 ha insegnato per 6 mesi all’anno a Londra, nella scuola di Legat. Nel 1953 ha fondato a Spalato la Scuola Internazionale di Balletto e dal 1954 tiene frequentemente corsi e conferenze negli Stati Uniti. Fra le sue interpretazioni ricordiamo La fontana di Bakhcisaraj di B. Asafev e Romeo e Giulietta di Prokofiev.
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Boris Georgevic Romanov
Ballerino e coreografo naturalizzato americano (Pietroburgo, 22-3-1891 - New York, 30-1-1957). Allievo di N. Legat, M. Obukhov e A. Skiraev, si perfezionò con Fokine, diplomandosi nel 1909 alla Scuola Imperiale di Pietroburgo. Entrato a far parte della compagnia del Mariinskij, dopo aver interpretato soprattutto parti di carattere e aver partecipato ad alcuni balletti della stagione parigina di Diaghilev (1911-14), per cui coreografò La tragédie de Salomé di F. Schmitt e Le rossignol di Stravinskij, esordì come coreografo del Mariinskij nel 1914 con Tradimento di Ippolitov-Ivanov e Aleko di Rakhmaninov. Al Letnij Teatr Minjatur di Pietroburgo sperimentò i «balletti in miniatura» dei quali era prima ballerina la futura moglie E. Smirnova. Nominato direttore del Mariinskij nel 1918, lasciò la carica e la Russia nel 1921 e, dopo essere stato a Bucarest, si trasferì a Berlino, ove nel 1922 fondò con Elsa Krüger il «Russisches romantisches Ballett», con il quale si esibì per 5 anni in Europa, creando tra l’altro un’eccellente versione di Giselle (Parigi, 1924). Dal 1925 proseguì la carriera come maître de ballet con la compagnia della Pavlova, al Teatro «Colon» di Buenos Aires (1928-34), in Jugoslavia (1930-31), a Parigi, a Montecarlo (contribuendo con De Basil alla formazione del locale «Ballet Russe»), in Italia, dove fu attivo dal 1934 al ’38 alla Scala di Milano e all'Opera di Roma, e infine in America, scritturato dal 1938-42 e dal 1945-50 al Metropolitan di New York. Prese la cittadinanza americana nel 1948.
Coreografie: (solo le principali, oltre alle citate): Petrushka (Stravinskij, 1925); Pulcinella (Id., 1928); El amor brujo (Falla, 1929); Chout (Prokofev, 1930); Bacco in Toscana (M. Castelnuovo-Tedesco, 1931); Bolero (Ravel, 1932); Homenaje a Schubert (Schubert e Prokofiev, 1934); Shéhérazade (Rimskij-Korsakov, 1935); Schiaccianoci (Tchajkovsky, 1936); La Pisanella (Pizzetti, 1955); Harlequinade (R. Drigo, 1956). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Rosario
(propr. Florencia Pérez Padilla). Ballerina e coreografa spagnola (Siviglia, 11-11-1918). Allieva da bambina di Realito, ha debuttato a Liegi nel 1928 (e a Siviglia nel 1930) col cugino Antonio di cui è stata partner fino al 1952 e con cui ha costituito la più famosa coppia di ballerini spagnoli del tempo. Trasferitasi a Buenos Aires col cugino durante la Guerra civile, in seguito ha compiuto con lui tournées in tutto il mondo. Nel 1953-54 ha fatto compagnia con R. Iglesias; nel 1964 è stata nuovamente con Antonio a Londra e a New York. Ha formato varie compagnie, per le quali ha composto le coreografie di numerosi balletti, tra cui Capricho español (Rimskij-Korsakov), El diablo en la playa (Turina), Café del Burrero (mus. popolare andalusa). Ha ricevuto premi e riconoscimenti, tra cui la Croce di Isabella la Cattolica (1956).
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Carolina Rosati
Elsa Marianne von Rosen
Ballerina, coreografa e insegnante di danza svedese (Stoccolma, 21-4-1927). Bambina prodigio, ha incominciato a danzare a 4 anni, ma soltanto a 13 ha iniziato gli studi regolari con la direttrice della compagnia del Kungliga Theater, Valborg Franchi, con il suo primo ballerino O. Thorensen, con V. Alexandrova, A. Kozlovsky e J. Hasselqvist, perfezionandoli, fra il 1945 e il ’47, presso il «Kongelige Danske Ballet» di Copenaghen, sotto la guida di diversi maestri fra cui O. Préobrajenska, V. Volkova e A. Tudor. Dopo il debutto, avvenuto a 14 anni in Le spectre de la rose (Stoccolma, 1941), si è esibita in varie città della Scandinavia, Parigi e Londra, quindi (1951-59), nominata prima ballerina del Kungliga Theater di Stoccolma, ha compiuto tournées in Germania, Francia, Italia, e a Londra quale ospite del «Ballet Rambert». Ha fondato nel 1950 il Balletto Svedese col marito A. Fridericia, regista e critico danese, e nel 1960 lo «Skandinavisk Ballet», adoperandosi per creare con il marito un grande repertorio danese-scandinavo che include riesumazioni dei balletti di Bournonville. Come interprete eccelse in Fròken Julie (da Strindberg, mus. di T. Rangstròm, 1950) coreografato per lei dalla Cullberg insieme con Medea (B. Barték, Londra, 1951); come coreografa ha esordito nel 1960 con Irene Holm (H. C. Lumbye) cui hanno fatto seguito, fra altri, Teenagers (Bach, 1961), Tatiana (Tchajkovsky, 1961), Labyrintlek («Giochi nel labirinto», S. H. Roman, 1964), Friskt Mod («Coraggio ardito», Buxtehude, 1965), Helios (C. Nielsen, 1970), Romeo e Giulietta (S. Prokofiev, 1972), Utopia (J. Offenbach, 1974). Dal 1970 al '76 ha diretto il corpo di ballo dello Stora Theater di Gòteborg; dopo di allora è attiva come libera coreografa. Alla fine degli anni Sessanta ha aperto una scuola di danza a Copenaghen.
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Heinz Rosen
Coreografo, danzatore e direttore di ballo tedesco (Hannover, 3-7-1908 - Kreuzlingen, Svizzera, 25-12-1972). Allievo di F. Laban, K. Joos e V. Gsovskij, entrò a far parte nel 1933 della compagnia di Jooss; dopo la guerra fu nominato maestro di ballo del Teatro di Basilea, incarico che mantenne fino al 1951. Attivo come coreografo in diversi teatri in patria e all’estero, dal 1959 al ’69 diresse il corpo di ballo dell'Opera di Monaco. Divenne celebre soprattutto con la coreografia per la prima rappresentazione de La Dame è la licorne di Cocteau (mus. di J. Chailley, Monaco, 1953). Tra le altre sue creazioni meritano di essere ricordate: Josephslegende (R. Strauss, Monaco, 1958); Trionfi, Carmina Burana e Catulli Carmina (C. Orff, ivi, 1959); Der Mohr von Venedig (B. Blacher, ivi, 1962); Les noces e Renard (I. Stravinskij, ivi, 1962); Symphonie fantastique (H. Berlioz, ivi, 1967).
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Giuseppe Rota
Ballerino e coreografo italiano (Venezia, 1822 - Torino, 22-5-1865). Già prestigiatore, ballerino e mimo, esordì come coreografo a Torino, dove ebbe casa. I suoi balletti vennero per lo più rappresentati a Milano (alla Scala o alla Cannobiana), altri a Roma, Parma, Torino. La musica di gran parte dei suoi spettacoli fu scritta da P. Giorza. Colse il maggior successo con Cleopatra, che ebbe numerose repliche in tutta Italia.
Allestì circa 30 balletti, fra cui: I Bianchi e i Neri (1853); Il Conte di Montecristo (1856); Carlo il Guastatore ossia 1812 (1857); Edmondo Dantès (1858); Cleopatra (1858-59); Una silfide a Pekino (1859); Il Vampiro (1860-61); Velleda (1864); La maschera o Le notti di Venezia (1864). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Ida Rubinstein
Ida Lvovna Rubinstein (Rubinstejn). Danzatrice e coreografa russa (Pietroburgo [o Chark’ov], 1885 [o 1880] - Vence, Alpes Maritimes, 20-9-1960). Frequentò corsi di recitazione, sotto la guida di Lenskij, e mimica, esordendo in Antigone. Fu anche per qualche tempo allieva di Fokine. Per alcuni anni lavorò come attrice di prosa. Nel 1910 ottenne però una scrittura a Parigi nella compagnia dei «Ballets Russes» di Diaghilev, interpretando per la prima volta, insieme con Nijinski, Shéhérazade di Rimskij-Korsakov, con la coreografia di Fokine. L’anno seguente (1911) lasciò Diaghilev e costituì una propria compagnia di danza, con la quale ottenne un eccezionale successo nel Martyre de Saint-Sébastien, «mistero» di Gabriele d'Annunzio con musiche di Debussy e coreografia di Fokine. Nel 1913 fu anche prima interprete della Pisanella di Pizzetti, sempre in collaborazione con Fokine. Interruppe per qualche tempo l’attività di danzatrice ritornando alla recitazione, finché, nel 1928-29, creò una nuova compagnia di balletti, formata da ex collaboratori di Diaghilev: con questo gruppo diede vita alla prima rappresentazione di Perséphone di Stravinskij. Nel 1931 figurò per la prima volta al Covent Garden di Londra; nel 1938, a Basilea, fu protagonista di Jeanne d’Arc au bûcher di Honegger. Curò anche personalmente la coreografia del Boléro (che aveva commissionato a Ravel nel 1928) e interpretò alcune pellicole cinematografiche.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Jia Ruskaja
(nome d’arte di Evgenija Borisenko). Danzatrice, coreografa e insegnante di danza, russa naturalizzata italiana (Keré, Crimea, 6-1-1902 - Roma, 19-4-1970). Iniziato in Russia lo studio della danza in una scuola femminile della Crimea, seguì poi a Ginevra i corsi di medicina. Recatasi nel 1923 a Roma come turista, e conosciuto A. G. Bragaglia, debuttò come danzatrice nel suo Teatro degli Indipendenti. Trattenutasi in Italia, vi svolse attività di coreografa e danzatrice, soprattutto negli spettacoli classici di Siracusa, e, nominata direttrice della scuola di ballo della Scala (1932-34), cercò di introdurvi come materia di insegnamento l’orchestica, tecnica derivata dall’euritmica di Jaques-Dalcroze e dalla danza libera centro-europea. Introdusse poi questo insegnamento nella Regia Scuola di Danza annessa all'Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, scuola che fondò e diresse dal 1940 e continuò a dirigere anche dopo la sua trasformazione in Accademia Nazionale di Danza (1948). Unica scuola pareggiata dallo Stato, è stata autorizzata nel 1956 a rilasciare diplomi di abilitazione all'insegnamento della danza. Tra le coreografie realizzate dalla Ruskaja nei saggi pubblici della scuola, numerose su musica di Bach, Arabesques di Debussy, Chiaro di luna di Beethoven, Il ratto di Persefone di E. Porrino, Lo scugnizzo di Prokofiev, La morte di Àse di Grieg, Offerta del peplo di Respighi. Creò un nuovo sistema di scrittura della danza (orchesticografia), inclusa fra le materie di studio della sua scuola. Ricevette numerosi riconoscimenti, fra cui il Premio «Minerva d’Oro» nel 1962 e il Premio Internazionale «Isabella d’Este» nel 1965. Pubblicò il volume La danza come modo d'essere (Roma, 1928).
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Joseph Russillo
Ballerino e coreografo americano (New York, 1941). Ha studiato con Matt Mattox e ha debuttato negli Stati Uniti come ballerino e coreografo. Nel 1968 si è presentato al Festival di Spoleto, quindi ha lavorato a Torino e a Milano. Si è poi trasferito in Francia e a Parigi, nel 1971, ha fondato con A. Béranger una compagnia che l’anno successivo, sotto la direzione dello stesso Russillo e di Daniel Agésilas, primo ballerino, ha assunto la denominazione di «Ballet-Théatre Joseph Russillo». Ballerino di notevole forza espressiva, accentua nelle sue creazioni la plasticità tecnica e lo stile del tutto originali che fanno di lui un importante esponente della danza moderna. È stato coreografo principale per due anni al Teatro alla Scala (stagioni 1981-82 e 1982-83). Fra le sue coreografie: Momente (Stockhausen), Rêves (Ravel), Mémoires pour demain (Berlioz e Lejeune), Requiem - Malédictions et lumières (Fauré e Verdi, 1977), Orfeo (Gluck), La sagra della Primavera (1981), Mirò, l’uccello-luce (Bussotti, 1981), La leggenda di Giuseppe (Strauss, 1982), Court-Métrage (evocazione di film celebri su musica tratta dalle relative colonne sonore, 1984).
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