Roland Petit
Il Pipistrello
[La Chauve-Souris]
02-06-1979 - Monte-Carlo
Balletto in due atti e sette quadri
Coreografia: Roland Petit
Musica: Johann Strauss figlio (orchestrazione: Douglas Gamley)
Libretto:
Scene: Giulio Coltellaci
Costumi: Franca Squarciapino
Luci:
CAST
Bella: Zizi Jeanmaire
Johann: Denys Ganio
Ulrich: Luigi Bonino
La Soubrette: Arielle Thouvenot
Les Ballets de Marseille-Roland Petit
Coreografia: Roland Petit
Musica: Johann Strauss figlio (orchestrazione: Douglas Gamley)
Libretto:
Scene: Giulio Coltellaci
Costumi: Franca Squarciapino
Luci:
CAST
Bella: Zizi Jeanmaire
Johann: Denys Ganio
Ulrich: Luigi Bonino
La Soubrette: Arielle Thouvenot
Les Ballets de Marseille-Roland Petit
TRAMA
I Atto. Bella e Johann sono una coppia benestante che vive negli anni dell'Austro-Ungarico in una bella casa e con cinque figli. Tutto sembra essere perfetto se non l'amore che lega i due. Sì, perché Bella soffre le cause di una strana trasformazione: quella di Johann che, da pipistrello, tutte le notti si invola alla volta dei locali notturni e delle sale da ballo dove si dedica a tempo pieno a conquistar donne. Quanto mai demoralizzata si confida con Ulrich, caro amico di famiglia, che capito il problema, prospetta a Bella un cambiamento radicale... Le insegnerà a ridere, muoversi ed atteggiarsi in tutt'altra maniera, e la vestirà da donna quanto mai seducente, allo scopo di accompagnarla negli stessi luoghi frequentati dal marito, per riconquistarlo. E le lezioni-consigli di Ulrich danno ben presto il loro frutto: tutti sono conquistati da Bella, e primo fra tutti Johann che, ancora una volta pipistrello, vola sulle tracce di Bella.
II Atto. Ad un ballo mascherato Johann raggiunge Bella e cerca di sedurla. Ella in realtà fa di tutto per mettersi in mostra e non dargli troppa confidenza. Allora Johann, quanto mai ammaliato dalla moglie non riconosciuta cerca di tenerla a sé con la forza: i presenti intervengono per separarla da lui e nella lite che ne scaturisce qualcuno viene arrestato e condotto in carcere, Johann compreso. Sarà Bella che, sedotto anche l'ufficiale, riuscirà a farlo uscire di galera e a ricondurlo a casa, ma solamente dopo avergli tagliato le ali di pipistrello.
Andrea Boi
Balletto.net
II Atto. Ad un ballo mascherato Johann raggiunge Bella e cerca di sedurla. Ella in realtà fa di tutto per mettersi in mostra e non dargli troppa confidenza. Allora Johann, quanto mai ammaliato dalla moglie non riconosciuta cerca di tenerla a sé con la forza: i presenti intervengono per separarla da lui e nella lite che ne scaturisce qualcuno viene arrestato e condotto in carcere, Johann compreso. Sarà Bella che, sedotto anche l'ufficiale, riuscirà a farlo uscire di galera e a ricondurlo a casa, ma solamente dopo avergli tagliato le ali di pipistrello.
Andrea Boi
Balletto.net
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APPROFONDIMENTO
Un balletto brillante a tempo di Valzer
L'approdo a teatro di un soggetto ispirato alla figura del 'pipistrello' inteso in origine nell'accezione che rimanda a un tipo di mantello scuro in voga nell'Ottocento ebbe luogo a Vienna nel 1874 con una famosa operetta in tre atti, Die Fledermaus, composta da Johann Strauss figlio. Accolta con una certa freddezza alla prima, riscosse invece ampi consensi nella replica berlinese. Inclusa dal 1894 nel repertorio dei teatri tedeschi, è stata poi considerata il capolavoro del musicista austriaco. Il libretto, redatto da Richard Genée e Carl Haffner, prendeva le mosse da un vaudeville - una forma di spettacolo teatrale d'argomento comico in cui si alternano prosa e strofe cantate - intitolato La réveillon. Il carattere marcatamente francese di quest'ultimo spinse il direttore del teatro viennese ad adattarlo a operetta nella splendida cornice delle musiche composte da Strauss. Dall'operetta alla danza Nel 1978 Roland Petit, affascinato dalla travolgente partitura e dall'atmosfera effervescente che si accordava perfettamente alla propria concezione di spettacolo brillante, decise di tradurre l'operetta in un balletto. Un altro motivo animava le intenzioni del coreografo francese: offrire un nuovo ruolo alla moglie Zizi Jeanmaire, che rientrava allora in scena dopo un infortunio. La ballerina incarnava all'epoca il vero spirito di Parigi: regina incontrastata di Montmartre e degli Champs-Élysées, era diventata la vedette per antonomasia, anche grazie alle proprie gambe, per unanime giudizio le più belle del balletto. Petit - autore del nuovo libretto e della coreografia - espresse il suo entusiasmo per il soggetto con queste parole: "Valzer, can-can, turbine di gonne e volants, amore per un marito che di sera si trasforma in pipistrello [...] Questa storia non è molto morale, ma 'una volta si può peccare', e la musica di Strauss fa sognare e, soprattutto, danzare". Lo spirito del balletto sta proprio in questa tensione fra la realtà e il sogno, fra l'accettazione dell'ordinaria vita quotidiana e i desideri di evasione e trasgressione. La prima si tenne all'Opéra di Monte Carlo il 2 giugno 1979: fu un successo trionfale. Accanto a Zizi si esibirono un aitante Denis Ganio e un luciferino Luigi Bonino, oltre agli artisti dei Ballets de Marseille. Le musiche di Strauss erano state riorchestrate e adattate da Douglas Gamley. Le scene e i costumi furono creati rispettivamente da Giulio Coltellacci e Franca Squarciapino. Il pipistrello cominciò così una fortunata carriera, prima con la Compagnia di Marsiglia e poi presso altri Corpi di ballo. Nel 2002, con le nuove scene di Jean-Michel Wilmotte e i costumi di Luisa Spinatelli, è stato riallestito a Tokyo, per approdare nella stagione successiva al Teatro alla Scala di Milano. La parola al coreografo Per comprendere il valore del balletto non c'è niente di meglio che lasciarsi guidare dalla testimonianza di Petit: "Basta leggere il mio libretto, diviso in sette quadri (anziché nei tre atti dell'originale) per capire che l'ho veramente riscritto". Accogliendo il suggerimento del coreografo, abbiamo riportato il libretto de Il pipistrello. Atto primo Quadro primo. Può uno sposo comportarsi da amante? Bella, giovane signora della buona società, vive in un appartamento alto-borghese, in qualche luogo di Vienna, Budapest o altrove, poco importa, purché capitale dell'antica Austria-Ungheria. Johann, suo marito, l'ama? La questione è tutta qui. E Ulrich, l'amico di famiglia, che cosa vuole ottenere da lei? Eccolo. Arriva sempre al momento giusto, con regali per tutti. Ma perché dona delle forbici a Bella? Quadro secondo. Può un uomo prendere il volo? Nella camera da letto di Bella e Johann, una volta spenta la luce, la verità si manifesta agli occhi della giovane moglie sbalordita: suo marito, la notte, si trasforma in pipistrello e vola via.. Quadro terzo. Ciò che una sposa abbandonata può attendersi da un amico devoto. A chi confidarsi? Accorre Ulrich. Dichiara a Bella di possedere, nella grande valigia che ha con sé, i soli rimedi efficaci in situazioni del genere. E le dà questo consiglio: "Se vuole trattenere un marito frivolo, sia sempre la stessa e, nello stesso tempo, sempre diversa. Non lasci a suo marito il vantaggio della trasformazione". Segue una lezione sul fascino, sulle astuzie, sul modo di ridere... Quadro quarto. Un uomo è un uomo. In un locale notturno, pieno di donne vocianti, Johann, che ha smesso le sue ali, trascorre, come si dice, 'un buon momento'. Ma Bella, forte degli insegnamenti appresi dal suo maestro di fascino, lo spia a sua insaputa. La riconoscerà? Ella scompare, appare, riappare, ogni volta differente, ogni volta irriconoscibile. La lezione di Ulrich dà i suoi frutti; Johann, sbalordito a sua volta, indossa di nuovo le sue ali da pipistrello e si lancia all'inseguimento della sconosciuta. Atto secondo Quadro quinto. Dove si apprende che una donna può tenere in scacco quel pipistrello di suo marito. Al ballo mascherato, Bella fa un ingresso molto appariscente, sempre seguita dal marito che non l'ha riconosciuta e che, con insistenza crescente, cerca di sedurla. Ulrich s'intrufola tra gli invitati per non perdere nulla della riuscita del suo magnifico piano. Appena Bella appare in abito da zingara, Johann, da pipistrello, cedendo all'attrazione irresistibile che prova per questa 'sconosciuta', cerca di afferrarla e stringerla a sé. La donna resiste, alcuni dei presenti intervengono e si viene alle mani. L'arrivo del commissario di polizia e dei suoi agenti mette fine allo scandalo e il valzer riprende, ma senza Johann che è finito in prigione. Quadro sesto. Ah, la vita di un seduttore non è di tutto riposo! Ecco Johann in gabbia. Eccolo messo in quarantena. Non più valzer! L'amore è per gli altri. Niente più serenate per lui; sono le voci di altri che parlano d'amore alle donne sotto i balconi. Ma improvvisamente appare la sconosciuta che lo assilla. Ella chiede al commissario di liberare lo strano prigioniero. Infine, restati soli, tutto si risolve: i due consorti si comportano come due amanti, mentre Ulrich, l'artefice di tutta questa macchinazione, continua a sorvegliarli. Nel momento in cui il marito riconquistato soccombe alle seduzioni della sua sposa, Ulrich porge a Bella le preziose forbici. Senza esitare, ella taglia le ali del pipistrello, come Dalila la chioma di Sansone... Quadro settimo. Le pantofole considerate come pegno di fedeltà coniugale. Trascorsi i momenti dell'angoscia, dei dubbi, dello champagne e della follia, Bella torna a essere la placida borghese sulla quale si era levato il sipario. Il pipistrello, con le ali tarpate, si è mutato in un marito remissivo che accetta le pantofole dalla moglie. Ora che l'ordine è finalmente ristabilito, che cosa resta da fare? Siamo nel paese del valzer. Allora danzate Signore, ballate Signori, e che la musica vi travolga. Mario Pasi Testo del libretto di accompagnamento del dvd Il Pipistrello Collana Invito al balletto. DeAgostini, Novara (2009) CURIOSITA'
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