Filippo Taglioni
La Gitana
[Gitana, zingara spagnola]
23-11-1838 [05-12-1838 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Teatro Bolshoi
Balletto in un prologo, tre atti e cinque scene
Coreografia: Filippo Taglioni
Musica: Daniel-François-Esprit Auber e Johannes Schmidt con arricchimenti mozartiani (Sinfonia n. 40 in Sol Minore KV550)
Libretto: Filippo Taglioni
Scene:
Costumi:
CAST
Lauretta/La Gitana: Marie Taglioni
Ivano (a volte Frederick), il figlio del Governatore: Nikolaï Goltz
Il Duca di Medina-Celi: Lashuk
La Duchessa, sua moglie: Dur
Don Alonso, suo fratello: Spiridinov
Perez, il maggiordomo del Duca: Shelikhov
Parembo, il capo degli zingari: Frederic
Masetto, giovane contadino: Nikitin
Pachita, la sua fidanzata: Shiryaeva
Smourov, Il governatore: Fleury
Fritz: Artemiev
Valerio, paggio della Duchessa: Gredl
Lauretta, a 7 anni: Prihunova
Don Alonso, a 18 anni: Spiridinov
Valerio, paggio di Lauretta, a 10 anni: Ryukhina
Viarda, una vecchia: Reutova
Mina, amica della Gitana: Teleshova
Zingare: Bertrand, Ivanova, Samoylova, Apollonskaya
Zingari: Shelikhov, Didier, Smirnov, Nikitin
Corpo di ballo del Teatro Bolshoi di San Pietroburgo
Coreografia: Filippo Taglioni
Musica: Daniel-François-Esprit Auber e Johannes Schmidt con arricchimenti mozartiani (Sinfonia n. 40 in Sol Minore KV550)
Libretto: Filippo Taglioni
Scene:
Costumi:
CAST
Lauretta/La Gitana: Marie Taglioni
Ivano (a volte Frederick), il figlio del Governatore: Nikolaï Goltz
Il Duca di Medina-Celi: Lashuk
La Duchessa, sua moglie: Dur
Don Alonso, suo fratello: Spiridinov
Perez, il maggiordomo del Duca: Shelikhov
Parembo, il capo degli zingari: Frederic
Masetto, giovane contadino: Nikitin
Pachita, la sua fidanzata: Shiryaeva
Smourov, Il governatore: Fleury
Fritz: Artemiev
Valerio, paggio della Duchessa: Gredl
Lauretta, a 7 anni: Prihunova
Don Alonso, a 18 anni: Spiridinov
Valerio, paggio di Lauretta, a 10 anni: Ryukhina
Viarda, una vecchia: Reutova
Mina, amica della Gitana: Teleshova
Zingare: Bertrand, Ivanova, Samoylova, Apollonskaya
Zingari: Shelikhov, Didier, Smirnov, Nikitin
Corpo di ballo del Teatro Bolshoi di San Pietroburgo
TRAMA
Prologo. Il castello del Duca di Medina Celi, nei pressi di Madrid, nel 1750.
Preparativi della festa per la Duchessa. Ci sono Perez, Don Alonso e i servitori. Arriva Lauretta spaventata. Apparizione di Parembo con i suoi che propone di animare la festa. Lauretta fa allontanare gli zingari. Parembo si nasconde. Lauretta prova lo spettacolo, prima gli altri e poi lei stessa esegue la danza spagnola (cachuca). Perez la prende in giro. Lauretta fugge in giardino. Un paggio chiama Don Alonso che da le ultime istruzioni e si allontana.
Tutti escono. Lauretta rientra e da sola riprova la danza. Parembo la rapisce lasciando cadere nel giardino la collana e il diadema di Lauretta. Arrivo degli invitati (Duca, Duchessa, Don Alonso, Perez, Dame e Cavalieri). Omaggi alla Duchessa, preoccupata dell'assenza di Lauretta. Don Alonso si appresta a cercarla quando arrivano Masetto e Pachita che portano gli oggetti persi di Lauretta.
Atto I. Piazza disposta per la fiera di Nynu-Novgorod. Dieci anni dopo. Mercanti, ciarlatani, soldati, zingari, dame e cavalieri.
Il Governatore e suo figlio Ivano. Scena di piazza. Inizio delle danza. Arrivo di Don Alonso, ambasciatore spagnolo, con seguito. Parembo si presenta ai nobili proponendo un intrattenimento. Ivano e Don Alonso, interessati, danno il loro consenso. Parembo esce a cercare i suoi. Danza degli zingari al termine della quale si presenta la gitana che danza a sua volta ammirata da Ivano e Don Alonso. I due le lanciano dei fiori e lei raccoglie il mazzetto di Ivano che chiede alla Gitana la lettura della mano. Anche Don Alonso la invita e viene quasi deriso dalla Gitana. Egli tenta di abbracciarla. Reazione di Ivano e intromissione di Parembo che il Governatore ordina di arrestare. Parembo si allontana. Ordine di catturare la Gitana. Difesa di lei da parte di Ivano che ne favorisce la fuga. Ira di Don Alonso. Ivano fugge sulle tracce della Gitana. Il Governatore insegue Ivano. Confusione generale.
Atto II. Scena I Spagna. Luogo alpestre della Catalogna sei mesi dopo la fiera. Accampamento degli zingari.
Ai bordi della foresta Ivano, sulle tracce della Gitana, chiede informazioni a un contadino che gli indica la strada e lo mette in guardia, ma poi si decide dietro compenso al accompagnarlo.
Scena II Di notte. Foresta. Zingari e Parembo.
Danze degli Zingari. Parembo fa cessare le danze e ordina ai suoi che si preparino a partire. Tutti escono. La Gitana sola, persa in tristi pensieri, guardando il mazzetto di fiori che le aveva donato Ivano. Arrivo di Mina, sua amica, che suona il liuto che evoca ulteriori emozioni e ricordi nella Gitana. La musica da malinconica si fa più viva e allegra. La Gitana danza. Allarme di una vedetta e arrivo di Parembo con i suoi che si preparano a un'imboscata. Arrivo di Ivano e sua cattura. La Gitana accorre in sua difesa. Ivano rivela il suo amore alla Gitana e le propone di seguirlo, ma il rifiuto di lei, si dice disposto a diventare zingaro a sua volta. La Gitana mostra il mazzetto conservato ricambiando l'amore di Ivano. Parembo interviene e con gi altri zingari mostra a Ivano i travagli della vita zingaresca. Ivano non demorde e gettando il suo denaro ai nuovi compagni accetta di dividerne la sorte.
Atto III. Scena I Castello di Medina-Celi. Sei mesi dopo.
Il vecchio Perez dà ordini per i preparativi della festa mascherata con la quale i duchi si apprestano a ricevere Don Alonso di ritorno dal suo lungo viaggio. Arriva Masetto che dà l'annuncio dell'arrivo. Alcuni domestici sopraggiungono con Ivano, divenuto zingaro, che è stato catturato. Ivano viene condotto dal magistrato. Sopraggiunge la Gitana che cerca l'uomo e intuisce la familiarità del luogo. Arriva Parembo che tenta di portarla via.
La Gitana intercede per Ivano. Il Duca, commosso, ne ordina la liberazione. Nello stesso tempo Perez arriva con Ivano. La Gitana osserva Perez con strano presentimento. Sopraggiunge anche Don Alonso che riconosce la zingarella di Nynu-Novgorod. La Gitana a poco a poco riconosce particolari del luogo e delle persone. Le ritorna in mente un motivo musicale sul quale muove alcuni passi, indi è sopraffatta dall'emozione. Arriva la Duchessa fatta intervenire dal Duca. Masetto entra con lo scrigno che conserva il diadema e la collana trovati il giorno del rapimento di Lauretta. Don Alonso intona la frase musicale accennata dalla Gitana che corre ad abbracciare il Duca e la madre. Interviene anche Ivano sospendendo per un momento la gioia generale; ma Don Alonso lo riconosce e lo presenta a suo padre come figlio del Governatore di Nynu-Novgorod. Il Duca è dunque felice dell'amore nobile tra la ritrovata Lauretta e Ivano e unisce i due fidanzati.
Scena II Scala del castello
Danze generali e mascherate alla presenza dei duchi e dei loro figli. Nel bel mezzo delle danze, Lauretta si esibisce nella danza spagnola che avrebbe dovuto ballare undici anni prima.
Andrea Roselli
Balletto.net
Preparativi della festa per la Duchessa. Ci sono Perez, Don Alonso e i servitori. Arriva Lauretta spaventata. Apparizione di Parembo con i suoi che propone di animare la festa. Lauretta fa allontanare gli zingari. Parembo si nasconde. Lauretta prova lo spettacolo, prima gli altri e poi lei stessa esegue la danza spagnola (cachuca). Perez la prende in giro. Lauretta fugge in giardino. Un paggio chiama Don Alonso che da le ultime istruzioni e si allontana.
Tutti escono. Lauretta rientra e da sola riprova la danza. Parembo la rapisce lasciando cadere nel giardino la collana e il diadema di Lauretta. Arrivo degli invitati (Duca, Duchessa, Don Alonso, Perez, Dame e Cavalieri). Omaggi alla Duchessa, preoccupata dell'assenza di Lauretta. Don Alonso si appresta a cercarla quando arrivano Masetto e Pachita che portano gli oggetti persi di Lauretta.
Atto I. Piazza disposta per la fiera di Nynu-Novgorod. Dieci anni dopo. Mercanti, ciarlatani, soldati, zingari, dame e cavalieri.
Il Governatore e suo figlio Ivano. Scena di piazza. Inizio delle danza. Arrivo di Don Alonso, ambasciatore spagnolo, con seguito. Parembo si presenta ai nobili proponendo un intrattenimento. Ivano e Don Alonso, interessati, danno il loro consenso. Parembo esce a cercare i suoi. Danza degli zingari al termine della quale si presenta la gitana che danza a sua volta ammirata da Ivano e Don Alonso. I due le lanciano dei fiori e lei raccoglie il mazzetto di Ivano che chiede alla Gitana la lettura della mano. Anche Don Alonso la invita e viene quasi deriso dalla Gitana. Egli tenta di abbracciarla. Reazione di Ivano e intromissione di Parembo che il Governatore ordina di arrestare. Parembo si allontana. Ordine di catturare la Gitana. Difesa di lei da parte di Ivano che ne favorisce la fuga. Ira di Don Alonso. Ivano fugge sulle tracce della Gitana. Il Governatore insegue Ivano. Confusione generale.
Atto II. Scena I Spagna. Luogo alpestre della Catalogna sei mesi dopo la fiera. Accampamento degli zingari.
Ai bordi della foresta Ivano, sulle tracce della Gitana, chiede informazioni a un contadino che gli indica la strada e lo mette in guardia, ma poi si decide dietro compenso al accompagnarlo.
Scena II Di notte. Foresta. Zingari e Parembo.
Danze degli Zingari. Parembo fa cessare le danze e ordina ai suoi che si preparino a partire. Tutti escono. La Gitana sola, persa in tristi pensieri, guardando il mazzetto di fiori che le aveva donato Ivano. Arrivo di Mina, sua amica, che suona il liuto che evoca ulteriori emozioni e ricordi nella Gitana. La musica da malinconica si fa più viva e allegra. La Gitana danza. Allarme di una vedetta e arrivo di Parembo con i suoi che si preparano a un'imboscata. Arrivo di Ivano e sua cattura. La Gitana accorre in sua difesa. Ivano rivela il suo amore alla Gitana e le propone di seguirlo, ma il rifiuto di lei, si dice disposto a diventare zingaro a sua volta. La Gitana mostra il mazzetto conservato ricambiando l'amore di Ivano. Parembo interviene e con gi altri zingari mostra a Ivano i travagli della vita zingaresca. Ivano non demorde e gettando il suo denaro ai nuovi compagni accetta di dividerne la sorte.
Atto III. Scena I Castello di Medina-Celi. Sei mesi dopo.
Il vecchio Perez dà ordini per i preparativi della festa mascherata con la quale i duchi si apprestano a ricevere Don Alonso di ritorno dal suo lungo viaggio. Arriva Masetto che dà l'annuncio dell'arrivo. Alcuni domestici sopraggiungono con Ivano, divenuto zingaro, che è stato catturato. Ivano viene condotto dal magistrato. Sopraggiunge la Gitana che cerca l'uomo e intuisce la familiarità del luogo. Arriva Parembo che tenta di portarla via.
La Gitana intercede per Ivano. Il Duca, commosso, ne ordina la liberazione. Nello stesso tempo Perez arriva con Ivano. La Gitana osserva Perez con strano presentimento. Sopraggiunge anche Don Alonso che riconosce la zingarella di Nynu-Novgorod. La Gitana a poco a poco riconosce particolari del luogo e delle persone. Le ritorna in mente un motivo musicale sul quale muove alcuni passi, indi è sopraffatta dall'emozione. Arriva la Duchessa fatta intervenire dal Duca. Masetto entra con lo scrigno che conserva il diadema e la collana trovati il giorno del rapimento di Lauretta. Don Alonso intona la frase musicale accennata dalla Gitana che corre ad abbracciare il Duca e la madre. Interviene anche Ivano sospendendo per un momento la gioia generale; ma Don Alonso lo riconosce e lo presenta a suo padre come figlio del Governatore di Nynu-Novgorod. Il Duca è dunque felice dell'amore nobile tra la ritrovata Lauretta e Ivano e unisce i due fidanzati.
Scena II Scala del castello
Danze generali e mascherate alla presenza dei duchi e dei loro figli. Nel bel mezzo delle danze, Lauretta si esibisce nella danza spagnola che avrebbe dovuto ballare undici anni prima.
Andrea Roselli
Balletto.net
GALLERY
APPROFONDIMENTO
Il balletto La Gitana fu prodotto da filippo Taglioni durante la sua prima visita in Russia con la figlia Maria. La tournée è rimasta celebre: fin dal primo giorno centinaia di persone si appostarono per ore davanti all'entrata del teatro solo per vedere passare "la divina" e già dopo la prima recita la popolarità della Taglioni era diventata grandissima anche in russia. Non ci fu genere di articolo che non prendesse nome da lei, dalle fogge degli abiti alle acconciature, ai dolci, al caffè, ai piatti degli chefs... << Il fanatismo per la danzatrice raggiunge, nelle successive tournées nella capitale zarista, punte inaudite. Viene coperta di gioielli favolosi da principi e granduchi. Un circolo di ballettomani acquista un suo paio di scarpette da ballo e le mangia religiosamente in un sontuoso banchetto...>> (L. Rossi, Storia del balletto). La Gitana fu ripresa a Londra l'anno seguente ottenendo sempre grandissimo successo. Scrisse "The Times": << Uno dei più bei balletti mai prodotti. Come potremo a parole render giustizia all'arte impareggiabile della Taglioni? Qualsiasi aggettivo è inadeguato... >>. Un anno dopo la prima della Gitana, nel 1839, Mazilier (che debuttava così nel mondo della coreografia) le contrappose la sua Gipsy che creò per Fanny Elssler, la grande rivale della Taglioni. Eugène Desmarès, paladino della Taglioni, scrisse al direttore del giornale teatrale "Vert-Vert" che la Gipsy era una pallida copia de La Gitana e che la cracovienne ballata dalla Elssler che aveva fatto tanto scalpore era semplicemente un pas già ballato dalla Taglioni a Londra l'estate precedente. La rivalità tra le due ballerine (o meglio, tra i loro rispettivi ammiratori) divampò così più violenta che mai.
Carla Maria Casanova in: Il Balletto. Repertorio del teatro di danza dal 1581. a cura di Mario Pasi. Mondadori (1979) Rapita da bambina a Madrid dagli zingari, Lauretta viene cresciuta come una zingara. Mentre si accampano, in viaggio da Nizhny Novgorod, Lauretta è seguita da Ivan, che si è innamorato di lei. Tornata a Madrid, ritrova la sua vera identità e la sua famiglia che organizza per il suo fidanzamento con Ivan un grande ballo in maschera.
Prodotto durante la prima visita in Russia del padre e di sua figlia, Taglioni, il balletto sfrutta abilmente la vena pittoresca. Marie mostra il suo talento in particolare in due varianti di carattere: il “Pas bohémien” (una mazurka) e “la gitana” (una danza spagnola), che entusiasmano gli spettatori. Sfidando a distanza F. Elssler sul proprio terreno, fece di questa danza, il genere cachucha, uno dei suoi pezzi preferiti che poi eseguì in tutta Europa, alimentando la loro rivalità e ancor più quella dei rispettivi estimatori. Il balletto fu accolto con grande successo in Russia e nelle varie città dove fu ripreso integralmente (Vienna, aprile 1839; Londra, giugno 1839; Milano, maggio 1841). Nathalie Lecomte Dictionnaire de la danse Larousse (1999) La Gitana fu rappresentata a Londra, all'Her Majesty's Theatre, il 6 giugno 1839. Il Times lo acclama come “uno dei più bei balletti mai prodotti. Come rendere giustizia all'incomparabile danza della Taglioni? Ogni termine di ammirazione è esaurito, ed è vano tentare di descrivere la grazia, la leggerezza e nello stesso tempo la perfetta castità della sua danza".
N. P. Willis annota la grande impressione che ebbe della grande ballerina in questo balletto: “Nel nuovo balletto de La Gitana, la musica è basata sulla mazurka. E' la vecchia storia della figlia di un grande di Spagna, rapita dagli zingari, e ritrovata poi per caso in Russia. Il graduale impossessarsi su di essa della musica che aveva ascoltato nella sua infanzia è stato il miglior pezzo di recitazione pantomimica che abbia mai visto. Ma c'è una cosa, la Cachuca, introdotta alla fine del balletto, con cui Taglioni ha nuovamente incantato il mondo. Poteva farlo solo lei ; dato che v'era una successione di espressivi movimenti volanti di apprensione, nel mezzo dei quali lei si arresta e rimane in bilico sulla punta dei piedi, con uno sguardo sopra la sua spalla di tale fierezza e vivacità, possibili in nessun altro volto, credo, nel mondo. Era come un cervo in piedi con le narici dilatate e il collo sollevato nella sua massima altezza, al primo fiuto dei suoi inseguitori nella brezza. Era l'anima stessa della rapidità incarnata in uno sguardo! Come potrei descrivertelo?" Cyril N. Beaumont Complete Book Of Ballets (1938) CURIOSITA'
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