Frederick Ashton
A Month in the Country
12-02-1976 - Londra, Royal Opera House, Covent Garden
Balletto in un atto
Coreografia: Frederick Ashton
Musica: Frédéric Chopin arrangiamento di John Lanchbery (Variazioni su ‘La ci darem la mano’ dal Don Giovanni di Mozart, opus 2; Fantasia su arie polacche, opus 13; Andante spianato e Grande polonaise in mi bemolle maggiore, opus 22)
Libretto: Frederick Ashton (liberamente tratto dalla commedia Un mese in campagna di Ivan Turgenev)
Scene e costumi: Julia Trevelyan Oman
Luci: William Bundy
CAST
Natalia Petrovna: Lynn Seymour
Yslaev, suo marito: Alexander Grant
Kolia, il loro figlio: Wayne Sleep
Vera, la governante: Denise Nunn
Rakitin, ammiratore di Natalia: Derek Rencher
Katia, una cameriera: Marguerite Porter
Matvei, un cameriere: Anthony Conway
Beliaev, Tutore di Kolia: Anthony Dowell
Royal Ballet
Coreografia: Frederick Ashton
Musica: Frédéric Chopin arrangiamento di John Lanchbery (Variazioni su ‘La ci darem la mano’ dal Don Giovanni di Mozart, opus 2; Fantasia su arie polacche, opus 13; Andante spianato e Grande polonaise in mi bemolle maggiore, opus 22)
Libretto: Frederick Ashton (liberamente tratto dalla commedia Un mese in campagna di Ivan Turgenev)
Scene e costumi: Julia Trevelyan Oman
Luci: William Bundy
CAST
Natalia Petrovna: Lynn Seymour
Yslaev, suo marito: Alexander Grant
Kolia, il loro figlio: Wayne Sleep
Vera, la governante: Denise Nunn
Rakitin, ammiratore di Natalia: Derek Rencher
Katia, una cameriera: Marguerite Porter
Matvei, un cameriere: Anthony Conway
Beliaev, Tutore di Kolia: Anthony Dowell
Royal Ballet
TRAMA
La scena è la casa di campagna di Islayev. All'alzarsi del sipario Natalya è seduta su una chaise longue con il suo ammiratore Rakitin mentre suo marito legge e la sua pupilla Vera suona il piano (la partitura è la variazione di La ci darem) e suo figlio Kolya scrive a una scrivania. Ogni personaggio è presentato in un breve assolo: una variazione capricciosa per Natalya; un ingresso saltellante per Kolya e un'agitazione furiosa per Islayev mentre cerca alcune chiavi perse. Quindi sugli accordi drammatici della partitura entra Belyayev, il tutore. Percepiamo immediatamente l'interesse di Natalya per lui e anche l'adorazione fanciullesca di Vera. Natalya confessa a Rakitin i suoi sentimenti per il tutore ed esce in giardino con lui. Anche Vera esprime il suo amore per il tutore ma lui riesce, con grande dolcezza, a sottrarsi alle sue suppliche. Ma quando Natalya viene a sapere di questo, dapprima cerca di liquidare i sentimenti di Vera come mera infatuazione da ragazza; poi, scoppiata la gelosia, le schiaffeggia il viso ed è subito colpita da rimorsi di coscienza per la propria crudeltà. Lei va nella sua stanza. Belyayev intanto flirta con una cameriera, Katya, ma lasciato solo tradisce i suoi sentimenti per Natalya mentre tiene a se lo scialle che lei ha lasciato. Il suo ritorno - e l'uso di Ashton dell' Andante spianato e della Grande Polonaise - produce un appassionato duetto che suggerisce la profondità dell'amore di Belyayev e il dilemma di Natalya tra attrazione e paura per l'infatuazione per il giovane. Vera entra, li sorprende e sveglia la famiglia. Natalya cerca di ridere dell'incidente e per il momento ritorna nella sua camera da letto.
Rakitin convince Belyayev che entrambi devono partire e salutano Islayev e Kolya, Islayev porta via suo figlio e Natalya torna nella stanza vuota. Si perde nel dolore mentre dà le spalle alle porte che sono aperte sul giardino. Belyayev ritorna; entra silenziosamente nella stanza; inosservato, bacia i nastrini della vestaglia di Natalya e getta ai suoi piedi la rosa che lei gli ha regalato in precedenza prima di sfrecciare via silenziosamente.
Natalya si sveglia dalle sue fantasticherie e raccoglie la rosa.
Mary Clarke
The Ballet Goer's Guide
Ed. M. Joseph, London, 1981
Rakitin convince Belyayev che entrambi devono partire e salutano Islayev e Kolya, Islayev porta via suo figlio e Natalya torna nella stanza vuota. Si perde nel dolore mentre dà le spalle alle porte che sono aperte sul giardino. Belyayev ritorna; entra silenziosamente nella stanza; inosservato, bacia i nastrini della vestaglia di Natalya e getta ai suoi piedi la rosa che lei gli ha regalato in precedenza prima di sfrecciare via silenziosamente.
Natalya si sveglia dalle sue fantasticherie e raccoglie la rosa.
Mary Clarke
The Ballet Goer's Guide
Ed. M. Joseph, London, 1981
GALLERY
APPROFONDIMENTO
Il soggetto riprende l’omonimo dramma di Turgenev, ma Ashton ha colto dai cinque atti del complesso lavoro solo gli effetti devastanti della carica erotica di un giovane e di una conseguente passione sulla piccola comunità presente nella casa di campagna. Il balletto è ambientato nel 1850, quando fu scritto il dramma, oltre 20 anni prima che fosse rappresentato.
La famiglia di Natalia Petrovna è raggiunta in villa da Beliaev, il precettore del figlio di lei, in un momento di riposo per la famiglia. L’atmosfera è rilassata e informale: Natalia è comodamente distesa e chiacchiera con l’amico di famiglia, il marito legge il giornale in poltrona, mentre un cameriere gli serve da bere, il loro figlio è alla scrivania e Vera, la giovane governante, sta suonando Chopin al pianoforte. L’arrivo del giovanotto, che conquista definitivamente il suo pupillo, regalandogli un aquilone, mette tutti di buon umore: la simpatia dell’uomo trascina le due donne e il ragazzino in un’allegra danza. Ben presto, però, si fanno sentire gli effetti della sua presenza carica di un erotismo che coinvolge tutti: il pupillo lo adora, Vera è lusingata dalle attenzioni che le manifesta, Natalia si sente attratta e presto il forte interesse si trasforma in passione. Ma la comunità non può reggere il forte influsso del giovanotto e presto giunge la nemesi. Nonostante la passione di Natalia sia destinata a non essere consumata, finisce comunque col distruggere le persone che sfiora. La prima vittima è la stessa Natalia che, scoperta da Vera in un atteggiamento tenero col precettore, è destinata a far violenza su se stessa per soffocare la passione, cercando di salvare rispettabilità e matrimonio. Ma soffriranno sia lo stesso Beliaev, che dovrà allontanarsi da casa e lavoro, che il figlio di Natalia ormai affezionatissimo al giovanotto. E, naturalmente, ne usciranno sconvolti sia il marito di Natalia che la giovane Vera, sentitasi tradita da Beliaev, che l’aveva illusa flirtando anche con lei. Nel momento in cui si consumano tutti questi piccoli drammi appare chiaro che a causarli non è stata tanto un’apparente personalità forte e fascinosa, quanto un comportamento superficiale e irresponsabile del giovane. La scelta delle musiche è stata travagliata. Dopo molti dubbi sul compositore verso cui orientarsi, Ashton accolse il suggerimento di usare musica di Chopin, avanzato da Sir Isaiah Berlin, un’autorità sulla letteratura russa. Dopo una lunga, vana ricerca dei pezzi adatti, la decisione fu favorita da una coincidenza: Michael Somes prestò ad Ashton un disco di musica di Chopin, che, tuttavia, non impressionò il coreografo più di tanto. Quando Ashton volle acquistarne una copia per sé, scoprì che la versione prestatagli era fuori commercio e ripiegò su una registrazione, diretta da Claudio Arrau, che eseguiva i pezzi in ordine cronologico di composizione. Quella musica, così impaginata, apparve ad Ashton l’accompagnamento perfetto del suo balletto russo. Nonostante la scelta delle musiche sia stata tutto sommato fortuita, forse non è un caso che Ashton si sia lasciato attrarre da un collage che conteneva variazioni sul tema di “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni. Sembra che Ashton abbia voluto stabilire un parallelo tra la carica erotica devastante del seduttore mozartiano e quella di Beliaev, se si considera che l’allusione a Don Giovanni è ulteriormente sottolineata nella scena, dove, seguendo la moda di metà ‘800, le pareti del salone sono decorate da stampe che illustrano l’opera mozartiana. Le musiche scelte sono: - Variazioni per piano e orchestra su un tema dal Don Giovanni di Mozart (“Là ci darem la mano)”; - Grande fantasia sulle Arie Polacche per piano e orchestra, op.13; - Andante Spianato per piano; - Grande Polonese per piano e orchestra. Marino Palleschi Balletto.net CURIOSITA'
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