Kenneth MacMillan
Ballerino e coreografo scozzese (Dunfermline, 11-12-1929). Ha studiato presso la Sadler’'s Well School al cui gruppo è poi sempre rimasto legato: ha infatti debuttato nel « Sadler's Wells Theatre Ballet » nel 1946 e due anni dopo è passato al « Sadler's Wells Ballet » insediato al Covent Garden. Come coreografo ha esordito nel 1953 con Somnambulism (S. Kenton) cui hanno fatto seguito, fra altri, Laiderette (1954, F. Martin), Danses Concertantes (1955, Stravinsky), Valse excentrique (1956, J. Ibert), Noctambules (1956, H. Searle), Winter's Eve (1957, B. Britten), Journey (1957, B. Bartok); Lied von der Erde (Mahler, 1965); Romeo e Giulietta (Prokof'ev, 1965); Kain und Abel (Panufnik, 1968). È stato il primo coreografo a mettere in scena l’Agon di Stravinskij nel 1958, per il « Sadler’s Wells Ballet » trasformato nel « Royal Ballet ». Dal 1970 è direttore del « Royal Ballet ».
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Egon Madsen
Ballerino e direttore artistico danese (Ringe, 24-8-1942). Ha studiato con Thea Jolles, Bartholin, Frandsen. Ha esordito con la compagnia « Copenaghen Tivoli Theatre » e il « Rosen’s Scandinavian Ballet ». Nel 1961 si è associato al Balletto di Stoccarda divenendone presto primo ballerino. Interprete di ruoli principali in molti balletti di Cranko (Jeu de cartes, Onegin, Poème de l’extase, Brouillards) e di MacMillan (Song of the earth, The Sphinx), dopo aver diretto il Balletto di Francoforte ha assunto, dalla stagione ’84-’85, la direzione del Balletto Reale Svedese a Stoccolma.
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Nicholas Magallanes
Ballerino messicano (Camargo, 27-11-1922). Allievo di Balanchine, Vladimiroff e altri alla « School of American Ballet », ha fatto successivamente parte del « Ballet Caravan », del « Littlefield Ballet », del « Ballet Russe de Monte Carlo » (1943-1946) e, dal 1946 al 1973, del « New York City Ballet », dove si è affermato come uno dei principali solisti. Ha preso parte alla prima esecuzione di numerosi balletti di Balanchine (Bourrée fantasque, Jones Beach, Orpheus, La Valse, ecc.), Robbins (The Guests, The Cage, The Pied Piper), Ashton, Butler e altri.
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Natalija Makarova
Natalija Romanovna Makarova, Ballerina sovietica (Leningrado, 21-10-1940). Ha studiato presso la Scuola coreografica di Leningrado, diplomandosi nel ’59, ed è entrata a far parte del Balletto del Kirov, divenendone presto una delle ballerine principali. Durante una tournée della compagnia a Londra, nel 1970, ha deciso di restare in Occidente. Ospite di molte compagnie internazionali, danza prevalentemente con l’« American Ballet Theatre », il « Royal Ballet » ed è «artista associata » del « London Festival Ballet ». Dotata di straordinarie qualità tecniche ed espressive, eccelle sia nei ruoli lirici (è considerata una delle migliori Giselle degli anni Settanta) sia nei ruoli di carattere e temperamento. Protagonista a Broadway nel marzo 1983 di On Your Toes, un musical del ’36 di Rodgers e Hart con coreografie di Balanchine riprese da Martins e Saddler, ha rivelato anche le sue grandi doti di attrice.
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Ekaterina Maksimova
Ekaterina Sergeevna Maksimova, Ballerina sovietica (Mosca, 1-2-1939). Ha studiato nella scuola di danza del Teatro Bolshoi di Mosca, diplomandosi nel 1958 con E. Gerdt, della quale è stata allieva ancora per molti anni. Dopo aver interpretato il pas de deux in Giselle e il grand pas de deux nella Bella addormentata (1958) per il saggio di diploma, è stata subito chiamata a far parte della compagnia del Bolshoi, nella quale ha ottenuto grandi successi in patria e in America, dove ha compiuto una tournée avendo come partner il marito V. Vasiliev. Divenuta l’allieva prediletta di G. Ulanova, ha perfezionato la già ottima interpretazione di Giselle (1960) e di altre parti romantiche, distinguendosi tuttavia anche in parti brillanti come in Petrushka e Don Chisciotte (1965). Esibitasi anche a Londra nel 1963, ha preso parte alle prime esecuzioni di numerosi balletti di Grigorovic, tra cui Spartacus, Schiaccianoci, Bella addormentata. Col marito ha inoltre interpretato un film per la televisione sovietica. È stata insignita della Medaglia d’oro a Varna nel 1964.
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Hans van Manen
Ballerino e coreografo olandese (Nieuwer Amstel, 11-VII-1932). Allievo di S. Gaskell, Fr. Adret e N. Kiss, nel 1952 è entrato a far parte del « Ballet Recital-Gruppe », trasformatosi poi nel Balletto dell'Opera di Amsterdam. Dal 1960 membro del Nederlands Dans Theater, di cui è stato anche direttore artistico oltre che coreografo, nel 1973 è diventato coreografo e maestro di ballo presso il « Nationale Ballet » di Amsterdam. Ha inoltre svolto attività di coreografo anche per il « Royal Ballet », lo « Scapino Ballet », a Düsseldorf, a Colonia, a Monaco e negli Stati Uniti. Tra le sue coreografie, che risentono in maniera palese dell’influsso delle arti figurative di avanguardia, emergono quelle per i balletti su musiche di Stravinsky, Messiaen, Hindemith, Cage, Stockhausen e Berio.
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Colette Marchand
Ballerina e attrice cinematografica e di rivista francese (Parigi, 29-IV-1925). Dopo aver studiato con Jeanne Schwarz, nel 1936 entrò nella Scuola di ballo dell’Opéra e fu allieva di Babilée, Petit e Zizi Jeanmaire. Scoperta da Lifar, fu lanciata nel « pas de deux » Plein-Chant (sulla poesia di Jean Cocteau); si recò poi a Londra dove creò il gruppo « Les Étoiles de la Danse ». Nel 1948 fu scritturata dai « Ballets de Paris » di Roland Petit e, dopo essere apparsa come protagonista in Les Demoiselles de la nuit di Françaix-Petit, trionfò nel 1949 con la creazione di L’Oeuf à la coque di Thieret-Petit. La fama le giunse nel 1953 con il film Moulin Rouge di J. Houston, in cui interpretò i ruoli di Marie Charlet. Nel 1953 tornò a far parte dei « Ballets de Paris » e creò i balletti Deuil en 24 heures e Ciné-Bijou (Parigi) e The Lady in the Ice (Londra) di R. Petit. Apparve in Italia nella stagione 1955-56 con la rivista Oh quante belle figlie madama Doré di Walter e Terzoli ed entrò poi a far parte della compagnia di Miskovitch, con la quale nel 1957 si esibì al Colon di Buenos Aires, creando Les Griffes di Taras. Dal 1960 al-1966 è stata attiva a Marsiglia in coreografie di J. Lazzini, fra cui Le Mandarin merveilleux di B. Bartok.
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Alicia Markova
Bruce Marks
Ballerino e coreografo americano (New York, 31-1-1937). Compiuti gli studi alla High School of Performing Arts e alla Juilliard School, è stato inoltre allievo di Tudor e Craske. Dal 1956 membro del « Metropolitan Opera Ballet » (solista nel 1958), dal 1961 al 1971 è stato primo ballerino dell’« American Ballet Theatre », e dal 1971 del « Kongelike Danske Ballet ». Attivo anche come coreografo (Dichterliebe di Schumann, Asylum di C. Ruggles, ecc.)., ha sposato la ballerina Toni Lander.
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Menia Martinez
Ballerina e maître de ballet cubana (L'Avana, 27-9-1938). Ha studiato con F. Alonso e Parés. Nel ’52 è entrata a far parte dei Balletti di Alicia Alonso, fino al ’55 anno in cui si è trasferita in Russia per perfezionarsi a Mosca e a Leningrado. Qui ha danzato come ballerina ospite al Bolshoi e al Kirov riscuotendo un notevole successo. Ritornata in patria, dal ’60 al ’69 ha danzato con il Balletto Nazionale di Cuba. Nel ’69 si è unita al « Ballet du XXe siècle » di Béjart, dove ha conosciuto J. Lefèbre, che è diventato suo marito nello stesso anno. Assieme al marito ha lasciato la compagnia nel ’73 per raggiungere il « Ballet de Wallonie », di cui Lefèbre è direttore artistico. Personalità interessante, tra le sue interpretazioni ricordiamo Dame aux camélias (1980, coreografia di Lefèbre).
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Peter Martins
Ballerino, coreografo e direttore artistico danese (Copenhagen, 27-10-1946). Ha studiato presso la scuola del « Kongelike Danske Ballet » ed è entrato nella compagnia nel 1965, divenendone solista nel ’67. Nello stesso anno ha iniziato a danzare con il « New York City Ballet », di cui è divenuto membro stabile nel 1970. Interprete principale di molti balletti di Robbins e Balanchine, ha intrapreso nel ’77 l’attività di coreografo, arricchendo la compagnia di diverse creazioni fra cui Calcium light night (1977), Sonate per Scarlatti (1979), Concerto for two solo pianos (1982), Rossini quartets (1983), Poulenc Sonata (1985). Nel 1983 ha lasciato le scene, tranne per alcune sporadiche apparizioni, per dedicarsi alla direzione artistica del « New York City Ballet » insieme con Robbins.
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Léonide Massine
Léonide Fédorovic Massine, (Mosca, 8-8-1896 - Borken, Renania, 16-III-1979). Studiò alla Scuola di Ballo del Bolshoi (con Gorskij) e nel 1912 entrò a far parte della compagnia; nel 1914 fu scritturato dai « Ballets Russes » di Diaghilev, dove poté perfezionare la propria tecnica con Cecchetti. Nel 1917 esordì come coreografo a Roma in Les femmes de bonne humeur (Tommasini) cui fecero seguito Parade (1917, Satie), La boutique fantasque (1919, Rossini, arrang. Respighi) e Le Tricorne (1919, de Falla). Nel 1921 lasciò i « Ballets Russes » per recarsi nel Sudamerica con una compagnia propria, ma tornò con Diaghilev nel 1925 per rimanervi fino al 1928. Nel frattempo fu attivo anche per le « London Cochrane Revues », quindi fu solista e maître de ballet per il Roxy Theatre di New York dal 1927 al ’30. Nel 1929 e nel 1931 lavorò per la compagnia di Ida Rubinstein, coreografando David (mus. Sauguet) e Amphion (Honegger); inoltre, lavorò per vari teatri d'Europa e d'America, e nel 1932 entrò a far parte del « Ballet Russe de Monte Carlo » diventandone maître de ballet nel 1933. Per questa compagnia creò, tra l’altro, i primi grandi balletti sinfonici: Les présages (1933, sulla Quinta Sinfonia di Tchajkovskij), Choréartium (1933, sulla Quarta Sinfonia di Brahms) e la notevolissima Symphonie fantastique (1936, Berlioz). Nel 1938 fu nominato direttore artistico del « Ballet Russe de Monte Carlo » di Blum: tra le coreografie del periodo figurano Nobilissima Visione di Hindemith e la Settima Sinfonia di Beethoven. Trasferitosi con la compagnia negli Stati Uniti durante la guerra nel 1942-43 lavorò per il « Ballet Theatre », quindi per il « Ballet International ». Presa la cittadinanza americana nel 1944, dopo aver compiuto tournées con la sua compagnia « Ballet Russe Highlights » nel 1945-46, continuò l’attività di coreografo e ballerino soprattutto in Europa, in collaborazione con le più giovani compagnie, specialmente francesi (Le peintre et son modèle, mus. Auric), e nel 1960 istituì il « Balletto Europeo » per il festival di Nervi. Compiuto un viaggio in Unione Sovietica nel 1961, nel 1969 fu nominato insegnante di coreografia presso la Royal Ballet School. Si sposò tre volte: con le ballerine Vera Savina, Eugenia Delarova e Tatiana Orlova. Grandissimo interprete dei ruoli di carattere, ha avuto una parte di fondamentale importanza nel campo della coreografia come iniziatore del balletto sinfonico e come innovatore nel genere della commedia.
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Altre coreografie:
Pulcinella (Stravinskij, da Pergolesi, 1920); Le chant du rossignol (1920, Id., 1920); Salade (Milhaud, 1924); Le pas d’acier (Prokofiev, 1925); Les matelots (Aurie, 1925); Amphion (Honegger, 1931); Jeux d’enfants (Bizet, 1932); Gaîté parisienne (Offenbach, 1938); Rouge et Noir (Sostakovic, 1939); Bacchanale (R. Wagner, 1939); Saratoga (A. Smith, 1941); Mam’zelle Angot (Lecocq, 1943); La valse (Ravel, 1950); Laudes Evangeli (1952, arrangiamento di musiche antiche); Hymne à la beauté (Mignone, 1955); Mario e il mago (Mannino, 1956); Fantasmi al Grand-Hòtel (Chailly, 1960). Prese inoltre parte ad alcuni film, tra cui The Red Shoes (1946), Tales of Hoffmann (1951) e Carosello Napoletano (1954).
Pulcinella (Stravinskij, da Pergolesi, 1920); Le chant du rossignol (1920, Id., 1920); Salade (Milhaud, 1924); Le pas d’acier (Prokofiev, 1925); Les matelots (Aurie, 1925); Amphion (Honegger, 1931); Jeux d’enfants (Bizet, 1932); Gaîté parisienne (Offenbach, 1938); Rouge et Noir (Sostakovic, 1939); Bacchanale (R. Wagner, 1939); Saratoga (A. Smith, 1941); Mam’zelle Angot (Lecocq, 1943); La valse (Ravel, 1950); Laudes Evangeli (1952, arrangiamento di musiche antiche); Hymne à la beauté (Mignone, 1955); Mario e il mago (Mannino, 1956); Fantasmi al Grand-Hòtel (Chailly, 1960). Prese inoltre parte ad alcuni film, tra cui The Red Shoes (1946), Tales of Hoffmann (1951) e Carosello Napoletano (1954).
Lorca Massine
(orig. Léonide). Figlio di Léonide Massine (New York, 25-7-1944). Allievo del padre, di Brieux e di Gsovsky, dopo il debutto a Nervi nel 1960, ha preso parte alla « prima » di A Midsummer Night's Dream di Britten (1960), quindi, dopo essere stato attivo a Parigi anche come coreogreafo, ha costituito con la sorella Tatiana l’« European Ballet ». Dal 1968 al ’70 ha fatto parte del « Ballet du XX: Siècle » di Béjart passando poi al « New York City Ballet » (1971-73). Tra le sue coreografie meritano di essere ricordate quelle per la Decima Sinfonia di Mahler, Ode di Stravinskij, Ondine di Henze e Féte dansée di Theodorakis.
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Marisa Matteini
Ballerina italiana (Roma, 13-2-1932). Allieva alla Scuola dell'Opera di Roma di T. e P. Battaggi, si è perfezionata in seguito con Dolin, Kniaseff e Newman. Apprezzata interprete di numerosi balletti di Milloss, tra cui Bolero (mus. Ravel), La soglia del tempo (Bartok), Hungarica (Id.), La Giara (Casella), Danza sacra e profana (Debussy), si è venuta sempre più affermando nei ruoli di carattere, in balletti quali Checkmate di N. de Valois (A. Bliss) o Danses concertantes di MacMillan (Stravinsky).
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Rosita Mauri
Ballerina spagnola (Tarragona, 15-9-1849 - Parigi, 1923). Debuttò a Barcellona nel 1868, quindi si esibì a Vienna, Berlino, e alla Scala. Scritturata dall’Opéra di Parigi per interessamento di Gounod nel 1878, vi si affermò come una delle migliori interpreti dei balletti di Mérante, creando numerosi ruoli (La Korrigane, Les deux pigeons, ecc.). Ritiratasi nel 1907, insegnò presso la scuola dell'Opera fino al 1920.
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Augusta Maywood
(propr. A. Williams). Ballerina americana(New York, 1825 - Leopoli, 3-11-1876). Allieva degli Hazard a Filadelfia, debuttò nel 1837 in Le Dieu et la Bayadère di Auber, quindi, dopo aver danzato a New York, si esibì ne La Sylphide (1838). Recatasi a Parigi, fu allieva di Mazilier e Coralli a Filadelfia, e nel 1839 debuttò all'Opéra ne La tarentule. Per breve tempo moglie del ballerino Charles Mabille, fu con lui a Lisbona e Vienna, dove rimase al Kärntnertortheater per tre stagioni (Gisella, La Gipsy, ecc.). Dal 1848 fu alla Scala, allieva di Blasis e prima ballerina con la Essler. Si esibì in numerosi teatri italiani, tra cui il Regio di Torino (1855-56) e a Vienna (1864), dove raggiunse la sua massima affermazione in Rita Gauthier (dalla Traviata). Lasciate le scene, aprì una scuola di danza a Vienna, quindi si ritirò sul lago di Como. Paragonabile alla Essler e alla Taglioni per l’incisività del suo stile, fu la prima ballerina americana nota in campo internazionale.
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Joseph Mazilier
Ballerino e coreogr. francese (Marsiglia, 1797 - Parigi, 19-5-1868). Dopo alcune prestazioni di non grande rilievo, esordì nel 1830 come ballerino all'Opéra nella Fille mal gardé (mus. Hérold), partecipando in seguito alla creazione della Sylphide (Schneitzhoeffer, 1832), a fianco della Taglioni di cui divenne partner abituale in quasi tutte le creazioni parigine del padre, Filippo Taglioni (Nathalie ou La laitière suisse, 1832; Brézilia, 1835; La fille du Danube, 1835; ecc.). Fu anche partrer di F. Ellsler in La tarentule (1839) e partecipò alle «prime» di balletti coreografati da Coralli, Guerra, Henry. Dopo aver felicemente debuttato come coreografo nel 1839 con La Gypsy (Benoist, Thomas, Marliani), si dedicò con fortuna a quest'attività, creando famosi balletti fra cui Le diable à quatre (Adam, 1845); Paquita (Delvedez, 1846); Le Corsaire (Adam, 1856); Marco Spada (Auber, 1857). Dal 1853 al 1859 fu maître de ballet dell’Opéra, posto che occupò sostituendo Saint-Léon e che cedette gradualmente a Petipa.
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Ettorina Mazzucchelli
Ballerina italiana (Milano, 31-12-1893 - ivi, 26-1-1950). Dal 1901 studiò alla Scuola di Ballo della Scala con A. Coppini e R. Grassi e già nel 1911 fu notata da Fokine che le affidò una prima parte in due balletti da lui coreografati alla Scala. L’anno seguente declinò l’invito a seguire il coreografo in Russia, ma fu largamente compensata della rinuncia, poiché fu nominata prima ballerina assoluta della Scala, succedendo alla Preobrajenska. Nel 1913 riscosse grande successo in Salice d’oro (mus. Pick-Mangiagalli) e nel 1915, dopo una tournée in Argentina (1914), suscitò l’entusiasmo del pubblico di Napoli in Pietro Micca; impegnatasi col S. Carlo per altre 11 stagioni alternò le sue prestazioni fra Napoli, Londra, Montecarlo, Barcellona. Lasciò le scene nel 1933 danzando per l’ultima volta all'Opera di Roma in Casanova a Venezia (Pick-Mangiagalli) e si dedicò all’insegnamento nella Scuola di Ballo della Scala. Il suo vasto repertorio andava dai balletti classici ottocenteschi ai grandi balli del primo Novecento, tipo Excelsior di Manzotti, ai balletti russi di Fokine e Massine. Fra le allieve ebbe O. Amati e L. Novaro. Scrisse La mia vita (post., Milano, 1951).
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Patricia McBride
Ballerina americana (Teaneck, New Jersey, 23-8-1942). Allieva di Ruth A. Vernon, Sonia Dobrovinska e della School of American Ballet, nel 1958 ha fatto parte della compagnia di Eglevsky, quindi, dal 1959, del « New York City Ballet » (solista nel 1960 e prima ballerina nel 1961). Balanchine ha creato per lei Tarantella (1963), in cui ha ballato col suo partrer abituale Edward Villella dando prova di una esuberante vitalità sostenuta da una tecnica particolarmente sicura. In seguito ha preso parte a numerose prime esecuzioni di balletti di Balanchine (tra gli ultimi, Who Cares?, Coppélia e Pavane pour une Infante défunte) e di Robbins (Goldberg Variations, Dybbuk Variations, ecc.). Ha sposato il ballerino Jean-Pierre Bonnefous.
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Norman McDowell
Ballerino irlandese(Belfast, 26-9-1931). Allievo prima della scuola del Sadler’s Wells Ballet, poi di M. Lake, G. Goncharov e V. Volkova, ha esordito nel 1951 con l’« Original Ballet Russe » nell’ultimo anno della sua vita. Dopo aver danzato saltuariamente con il « Ballet Rambert » e con il « Festival Ballet », è stato attivo dal 1954 in Olanda come ballerino e costumista. Trasferitosi a Londra nel 1964, vi ha fondato il London Dance Theatre, che nel 1965 si è fuso con il « London’s Festival Ballet », di cui ha assunto la direzione artistica, rinnovandone e ampliandone il repertorio. Ha offerto le sue migliori interpretazioni in Witch Boy (Amsterdam, 1956) e in Agrionia (Londra, 1964). Ha disegnato i costumi per numerosi balletti per il « London Festival Ballet », il Teatro Colon di Buenos Aires, lo « Scottish ballet », il « Royal Ballet » e altri.
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Louis Merante
Ballerino e coreografo francese (Parigi, 23-7-1828 - Courbevoie, 17-7-1887). Figlio di ballerini italiani, debuttò al Teatro di Liegi all’età di 6 anni, per divenire nel 1846 primo ballerino a Marsiglia. Due anni più tardi, dopo un breve periodo alla Scala, entrò all'Opéra di Parigi dove studiò con Petipa. Considerato uno dei ballerini e dei mimi più brillanti del suo tempo, iniziò la sua attività di coreografo nel 1873 ottenendo però un certo successo solamente nel 1876 con Sylvia ou La nymphe de Diane, fra le sue migliori coreografie insieme a La Korrigane (1880) e Les deux pigeons (1886).
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Zina Merante
(Zina Richard, propr. Zinaida Josefovna Richard). Ballerina, moglie di Louis Merante (Mosca, 1832 - Courbevoie, 13-9-1890). Figlia d’arte (il padre Joseph Richard, francese, era maestro di ballo e la madre Daria Lipouchina, russa, era ballerina) studiò alla Scuola Imperiale di Ballo di Pietroburgo e successivamente in Francia. Debuttò nel 1857 all'Opéra dove danzò spesso con il marito; per un certo periodo (1864-68) si ritirò dalle scene. Nel 1871 divenne insegnante all'Opéra assumendo poi (1879-90) la classe di perfezionamento.
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Cléo de Mérode
(Diare-Cléopàtre de Mérode). Danzatrice francese di origine austriaca (Parigi, 27-9-1881 - ivi, 17-10-1966). Allieva della scuola di ballo di Parigi dal 1888, incominciò a esibirsi in balletti e divertimenti all’età di 13 anni, e si affermò a 16, al Casino di Royan, in Phryné (mus. L. Ganne), dopo aver vinto un concorso di bellezza. Reduce da una stagione trionfale in America (1898), si staccò dall’Opéra, accettando le scritture dei maggiori teatri di varietà del mondo, più ammirata per la bellezza e la grazia, che per le effettive doti di danzatrice. Si esibì nel 1900 in una danza cambogiana, nel 1901 in Lorenza (F. Alfano), nel 1906 in Endymion et Phoebé (F. Thomé), nel 1912 in La danseuse de Pompéi e in altri balletti, sempre accolta dal pubblico con entusiastica ammirazione. Si ritirò dalle scene nel 1925. Pubblicò Le ballet de ma vie (Parigi, 1955).
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Asaf Messerer
Asaf Michajlovic Messerer, Ballerino, coreografo e insegnante di danza (Vilna, 6-9-1903). Iniziato lo studio della danza a 15 anni, lo ha proseguito nella compagnia di balletto del Teatro della Gioventù Operaia e successivamente con il coreografo A. A. Gorskij, che lo ha aiutato a entrare nella scuola del Bolshoij. Conseguito il diploma nel 1921, ha dato un’interpretazione nuovissima del Lago dei cigni, assumendo subito un ruolo di primaria importanza nel mondo del balletto sovietico. Ha esordito come coreografo nel 1924 con Battaglia di giocattoli, nel 1930 ha collaborato con Moiseev alla ripresa della Fille mal gardée, ha curato nuove versioni del Lago dei cigni e della Bella addormentata, e ha creato le coreografie per Leçon de danse (1961) e per concerti di danze (Melody su mus. di Gluck e Acque primaverili su mus. di Rachmaninov), nelle quali si è esibito in Russia e in molti paesi esteri. Nel 1954 si è ritirato dalle scene. Già insegnante alla Scuola del Bolshoi dal 1923, è passato alla Scuola di perfezionamento nel ’42. Nel 1961-62 è stato maître de ballet del Ballet du XXe Siècle a Bruxelles. Artista Nazionale dell’Unione Sovietica, nel 1941 e nel ’47 ha conseguito il Premio «Stalin», e nel ’51 è stato insignito del titolo di Artista del Popolo. È zio di Maja Plisetskaja. Pubblicò Classi nella danza classica (Mosca, 1967).
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Irina Viktorovna Messerer
(n. Tichomirnova) Moglie di Asaf Messerer (Mosca, 18-7-1917). Ha studiato danza alla Scuola di Ballo del Bolshoi dal 1926, diplomandosi 10 anni dopo. Entrata a far parte della compagnia e già affermata in parti solistiche, ha sostituito Sulamith Messerer nel Pas de deux della Bella addormentata accanto al marito e ha poi partecipato come protagonista a La fontana di Bachcisaraj (1937), Il lago dei cigni (1938), Lo schiaccianoci (1941), Fiamme di Parigi (1947), e altro. Sempre con il marito ha compiuto numerose tournées all'estero, soprattutto nei paesi dell'Europa orientale e del Medio Oriente, ma anche a Londra e in Giappone. È stata nominata Artista Emerita dell’Unione Sovietica nel 1951.
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Sulamith Michajlovna Messerer
Sorella di Asaf Messerer (Mosca, 27-8-1908). Allieva della Scuola di Ballo del Bolshoi dal 1920, si è diplomata nel 1926. Entrata a far parte della compagnia del teatro, si è affermata nella riproduzione di Gorskij della Fille mal gardée accanto al fratello, ma ha rivelato le sue naturali doti di ballerina di demi-caractère in Don-Kichot, sviluppandole successivamente in I tre grassoni, La fontana di Bachcisaraj, Papavero rosso, dove ha dato alcune fra le sue migliori interpretazioni. Iniziato l'insegnamento nella Scuola del Bolshoi dal 1926, vi si è dedicata completamente dopo il 1950, anno in cui si è ritirata dalle scene. Nel febbraio 1980, durante una tournée a Tokio, ha chiesto asilo politico agli Stati Uniti. Anche il figlio Mikhajl (n. 1948) è ballerino.
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Aurél Milloss
(propr. Aurél Milloss de Miholy). Danzatore, coreografo e regista ungherese naturalizzato italiano (Ujozora, oggi Uzdin, Jugoslavia, 12-5-1906). Appassionato di tutte le arti, ha coltivato insieme alla filosofia, la danza, la musica e l’arte drammatica a Budapest, ma ha iniziato studi regolari di danza soltanto nel 1925, sotto la guida di Laban a Berlino. Si è perfezionato poi in danza accademica con O. Préobrajenska, con V. Gsovskij e in Italia con E. Cecchetti (1927-28). Ha debuttato nel 1928 in un recital a Berlino, dal ’32 si è dedicato soprattutto alla coreografia. Dopo le prime esperienze nei teatri municipali di Augusta e Düsseldorf, ha svolto attività a Budapest (dal 1933 al ’35 all'Opera e dal 1936 al ’38 al Teatro Nazionale ungherese) e in Italia, dove si è impegnato a risollevare le sorti della Scuola di danza del S. Carlo di Napoli (1937) e dell'Opera di Roma (1938-45), alla quale ha prestato la sua collaborazione occasionale anche in anni successivi, realizzando con il suo corpo di ballo varie tournées in grandi città italiane e europee. Chiamato alla Scala, vi è stato attivo come coreografo e direttore del ballo dal 1945 al ’48 e nel 1951-52, svolgendo le stesse funzioni anche nei festival di Firenze (1955-59), Venezia, Perugia e Palermo (1958-’59). Dal 1947 al ’63 ha realizzato una serie di nuovi balletti presso alcune delle maggiori istituzioni ballettistiche estere, a Parigi, Buenos Aires, Stoccolma, San Paolo, Rio de Janeiro, Vienna, e altre; dall'autunno 1963 all'estate ’69 è stato nuovamente direttore del ballo e coreografo principale all'Opera di Roma, ov’è poi tornato come coreografo ospite nel 1979 e nell’80. Ha inoltre svolto attività di regista d’opere liriche. È cittadino italiano dal 1960.
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Coreografie
Complessivamente, Milloss ha creato 176 balletti, tra i quali: Pétrouchka (mus. I. Stravinskij, 1933); Enea (A. Roussel, 1937); La giara (A. Casella, 1939); La camera dei disegni (Id., 1940); Le sacre du printemps (Stravinskij, 1941); Il mandarino meraviglioso (B. Bartok, 1942); Coro di morti (G. Petrassi, 1942); La rosa del sogno (Casella, 1943); Boléro (M. Ravel, 1943); Deliciae populi (sulla Scarlattiana di Casella, 1943); Capricci alla Stravinsky (1943); Don Giovanni (R. Strauss, 1944); La dama delle camelie (R. Vlad, 1945); Danze di Galanta (Z. Kodaly, 1945); La follia di Orlando (Petrassi, 1947); Ritratto di Don Chisciotte (Id., 1947); Marsia (L. Dallapiccola, 1948); Ballata senza musica (1950); Il principe di legno (Bartok, 1950); La soglia del tempo (sul Concerto per orch. di Id., 1951); Mystères (sulla Musica per archi, perc. e cel. di Id., 1959; nuova versione col titolo Memorie dall’ignoto, 1959); Coupe de feu (G. Auric, 1952); La legende de l'amour impossible (senza musica, 1954); La sonata dell'angoscia (sulla Sonata per 2 pianoforti e percussioni di Bartok, 1954); Ciaccona (J. S. Bach, strument. di Casella, 1956); Estro arguto (sul Terzo Concerto per pianoforte di S. Prokofiev, 1957); Rappresentazione di Adamo ed Eva (N. Rota, 1957); Mosè (D. Milhaud, 1957); Tredici sedie (sul Concerto per pianoforte e strumenti a fiato di Stravinskij, 1960); Wandlunen (sulle Variazioni op. 31 di A. Schoenberg, 1960); Il ritorno (Vlad, 1962; nuova versione col titolo Ricercare); Estro barbarico (sul Secondo Concerto per pianoforte di Bartok, 1963); Deserti (E. Varèse, 1965); Les jambes savantes (sul Concerto per violino di Stravinskij, 1965); Les noces (Stravinsky, 1966); Jeux (C. Debussy, 1967); Estri (Petrassi, 1968); Perséphone (Stravinskij, 1970); Raramente (S. Bussotti, 1971); Dedalo (G. Turchi, 1972); Per aspera (G. Ligeti, 1973); Visage (L. Berio, 1973); Relazioni fragili (F. Cerha, 1974); La rivolta di Sisifo (sull’8° Concerto per orchestra di Petrassi, 1977).
Tra le regie curate da Milloss si ricordano: Alceste di Gluck (anche coreografia; Roma, 1940); Wozzeck di Berg (ivi, 1942); Lady Macbeth nel distretto di Mzensk di Sostakovic (Venezia, 1947); Idomeneo di Mozart (anche coreografia; ivi, 1947); Armida di Lully (id.; Firenze, 1950); Orfeo di Monteverdi (id.; ivi, 1957); Oedipus rex di Stravinsky (Palermo, 1958); Job di Dallapiccola (Firenze, 1958); Orfeo ed Euridice di Gluck (anche coreografia; Roma, 1968).
Complessivamente, Milloss ha creato 176 balletti, tra i quali: Pétrouchka (mus. I. Stravinskij, 1933); Enea (A. Roussel, 1937); La giara (A. Casella, 1939); La camera dei disegni (Id., 1940); Le sacre du printemps (Stravinskij, 1941); Il mandarino meraviglioso (B. Bartok, 1942); Coro di morti (G. Petrassi, 1942); La rosa del sogno (Casella, 1943); Boléro (M. Ravel, 1943); Deliciae populi (sulla Scarlattiana di Casella, 1943); Capricci alla Stravinsky (1943); Don Giovanni (R. Strauss, 1944); La dama delle camelie (R. Vlad, 1945); Danze di Galanta (Z. Kodaly, 1945); La follia di Orlando (Petrassi, 1947); Ritratto di Don Chisciotte (Id., 1947); Marsia (L. Dallapiccola, 1948); Ballata senza musica (1950); Il principe di legno (Bartok, 1950); La soglia del tempo (sul Concerto per orch. di Id., 1951); Mystères (sulla Musica per archi, perc. e cel. di Id., 1959; nuova versione col titolo Memorie dall’ignoto, 1959); Coupe de feu (G. Auric, 1952); La legende de l'amour impossible (senza musica, 1954); La sonata dell'angoscia (sulla Sonata per 2 pianoforti e percussioni di Bartok, 1954); Ciaccona (J. S. Bach, strument. di Casella, 1956); Estro arguto (sul Terzo Concerto per pianoforte di S. Prokofiev, 1957); Rappresentazione di Adamo ed Eva (N. Rota, 1957); Mosè (D. Milhaud, 1957); Tredici sedie (sul Concerto per pianoforte e strumenti a fiato di Stravinskij, 1960); Wandlunen (sulle Variazioni op. 31 di A. Schoenberg, 1960); Il ritorno (Vlad, 1962; nuova versione col titolo Ricercare); Estro barbarico (sul Secondo Concerto per pianoforte di Bartok, 1963); Deserti (E. Varèse, 1965); Les jambes savantes (sul Concerto per violino di Stravinskij, 1965); Les noces (Stravinsky, 1966); Jeux (C. Debussy, 1967); Estri (Petrassi, 1968); Perséphone (Stravinskij, 1970); Raramente (S. Bussotti, 1971); Dedalo (G. Turchi, 1972); Per aspera (G. Ligeti, 1973); Visage (L. Berio, 1973); Relazioni fragili (F. Cerha, 1974); La rivolta di Sisifo (sull’8° Concerto per orchestra di Petrassi, 1977).
Tra le regie curate da Milloss si ricordano: Alceste di Gluck (anche coreografia; Roma, 1940); Wozzeck di Berg (ivi, 1942); Lady Macbeth nel distretto di Mzensk di Sostakovic (Venezia, 1947); Idomeneo di Mozart (anche coreografia; ivi, 1947); Armida di Lully (id.; Firenze, 1950); Orfeo di Monteverdi (id.; ivi, 1957); Oedipus rex di Stravinsky (Palermo, 1958); Job di Dallapiccola (Firenze, 1958); Orfeo ed Euridice di Gluck (anche coreografia; Roma, 1968).
Louis-Jacques Milon
Ballerino e coreografo francese (?, 1765 - Neuilly, 25-11-1845). Allievo della scuola di ballo dell’Opéra, entrò in quella compagnia nel 1787 (sujet nel 1790 e double nel 1793), affermandosi come interprete dei balli di M. e P. Gardel, di Aumer e Deshayes. Attivo come coreografo dal 1799, divenne 2° maître de ballet e assistente di P. Gardel. Fu tra i direttori della scuola di ballo dell’Opéra (1789-1802) e insegnante di danse pantomime (1815-1822). Specializzato, come ballerino, nei ruoli del demi-caractère, raggiunse grande notorietà con le coreografie ispirate a un sentimentalismo di tipo preromantico Nina ou La folle par amour (mus. Persuis da Dalayrac, 1813) e Clari ou La promesse de mariage (Kreutzer, 1820).
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François-Antoine Mion
(o Alexandre) Ballerino e coreografo (Lyon, 1700 - Torino, 31-12-1759). Non ci è possibile, ad oggi, precisare i legami di parentela (nel- l'ipotesi che ne esistano) tra Charles-Louis di Parigi e François-Antoine di Torino. Fu per la stagione 1727- 1728 al Teatro Regio che Mion apparve per la prima volta a Torino per un compenso di 100 mirlitons, più 10 per il viaggio. Con il figlio si stabilì a Torino dove fu sia ballerino che autore di numerosi balletti, sempre al Regio (1730, 1736, 1746-1749, 1755, 1756) con un salario di 1600 lire. Lo troviamo pure tra i professori di danza della scuola del Regio (1737, 1753); fra il 1733 e il 1759 insegnò danza alla corte del Re di Sardegna. Aveva sposato Paola Maria Giovanetti e ne ebbe almeno un figlio (Mion figlio) che fu attivo nei balletti del Regio dal 1747-1748 con una retribuzione di 975 lire.
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Milorad Miskovitch
Ballerino e coreografo jugoslavo (Voljevo, 26-3-1928). Ha studiato con Kirsanova e all’età di 17 anni era già primo ballerino all'Opera di Belgrado. Trasferitosi a Parigi, si è affermato sul piano internazionale danzando con diverse compagnie quali i «Ballets des Champs-Elysées», l'«Original Ballet Russe de Basil», il «Grand Ballet de Montecarlo» e i «Ballets de Paris» di Petit. Nel 1956 si è dedicato alla coreografia e ha fondato una propria compagnia, alternando così da questo momento l’attività di danzatore a quella di coreografo. Fra le sue creazioni: Le Cid di Massenet, Le creature di Prometeo di Beethoven, Lo Schiaccianoci e Giselle realizzati all'Arena di Verona, La figlia di Jorio su musica di Hazon.
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Arthur Mitchell
Ballerino e coreografo americano (New York, 27-3-1934). Allievo di Sh. Broughton, R. Joffrey, L. Moore e N. Neumann alla High School of Performing Arts, quindi della School of the American Ballet, si è esibito con diverse compagnie, tra le quali quella di J. Butler. Nel 1956 è entrato nel «New York City Ballet», acquistando ben presto una grandissima popolarità. Nominato solista nel 1958 e primo ballerino nel 1962, ha creato ruoli di protagonista in balletti di Balanchine (A Midsummer Night's Dream, Agon, Clarinade Metastaseis & Pithoprakta), di Butler (The Unicorn, the Gorgon and the Manticore), Taras, Cullberg (Medea). Col «New York City Ballet» è stato in numerosi paesi d'Europa, in Unione Sovietica, in Giappone, ecc. Attivo anche come coreografo, nel 1968, in collaborazione con K. Shook, ha costituito il Dance Theater of Harlem. È stato il primo ballerino di colore accolto in una delle più importanti compagnie di danza accademica americane. È stato anche attivo come insegnante (New York Academy of Ballet and Dance Arts e altri istituti), ed è stato insignito del «Capezio Award» nel 1971 e del «Dance Magazine Award» nel 1975.
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Igor Moiseev
Igor Aleksandrovic Moiseev, Coreografo e ballerino sovietico (Kiev, 21-1-1906). Dopo aver iniziato lo studio della danza in una scuola privata di Mosca, lo ha ultimato in quella del Bolshoi diplomandosi nel 1924. Dal 1924 al ’39 ha fatto parte della compagnia del Bolshoi. Dotato di grande versatilità, ha interpretato con pari efficacia parti classiche, grottesche e di demi-caractère. Come coreografo ha esordito con Il giocatore di foot-ball nel 1930 e si è affermato nel 1935 con I tre grassoni, entrambi balletti grotteschi su musica di Oranskij. Nominato direttore della sezione coreografica del Teatro dell'Arte Popolare (1936), nel 1937 ha fondato il Complesso Nazionale di Danza, che ha esordito nello stesso anno al Bolshoi con enorme successo, e che dal 1944, raggiunta la massima perfezione tecnica, ha incominciato a esibirsi nelle varie repubbliche dell'Unione Sovietica e, dopo il debutto parigino del 1955, in ogni parte del mondo. Il vasto repertorio del complesso che conta oltre 100 elementi, tutti diplomati in danza classica e di carattere, o alla Scuola del Bolshoi o al Dipartimento Nazionale di Danza diretto da Moiseev, comprende danze popolari russe, ucraine, cosacche, bielorusse, georgiane, armene e di altre popolazioni dell’Unione Sovietica ricreate con arte, illustrazioni di avvenimenti contemporanei e storici inquadrati in semplicissimi schemi narrativi, motivi ispirati a quadri di vita di altri paesi. Fra gli spettacoli più famosi Spartakus (Khafaturjan, 1958), Quadri del passato, I partigiani. Nel 1967 ha fondato una compagnia di danza accademica. Artista del Popolo, Premio «Lenin» 1967, è inoltre stato insignito del «Dance Magazine Award» nel 1960.
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Louis de Mollier (Moltère)
Compositore, virtuoso di liuto e di tiorba e ballerino francese (?, ca. 1615 - Parigi, 18-4-1688). Dal 1636 gentilhomme servant de Madame la contesse de Soissons, alla morte di quest’ultima (1644) passò a corte, attivo come liutista, ballerino e compositore. Nel 1646 ottenne la nomina a «joueur de luth de la chambre du roy» e nel 1650 la nomina a «maistre ordinaire pour le luth des enfans de la chambre» e «des enfans de la chapelle»; conservò tali cariche sino alla morte. Pare che il grande drammaturgo Jean-Baptiste Poquelin derivasse il proprio nome d’arte (Molière) da quello di Mollier. La figlia Marie-Blanche (1644-1733) fu valente ballerina e cantante di fama.
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Meredith Monk
Danzatrice, compositrice e coreografa americana (Lima, 20-11-1943). Proveniente da una famiglia di musicisti (il nonno materno, russo, era cantante presso la corte dello zar), è stata allieva della Slavenska, di M. Cunningham, della Graham, di R. Mata ed E. Hari; dopo aver debuttato nel 1963, si è andata affermando come una delle maggiori esponenti della danza americana d’avanguardia, esibendosi con la sua compagnia «The House» in teatro e soprattutto presso i principali musei d’arte contemporanea. Tra le sue danze figurano M (1963), Title:Title (1969), Needle Brain Lloyd and the System'’s Kid (1969); Juice: a theatre cantata (1969), Vessel (1971), Education of the Girl Child (1973), Quarry (1976); The Plateau Series (1979)
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Ippolito Giorgio Monplaisir
(nome d’arte di Hippolyte-George Sornet). Ballerino e coreografo francese (Bordeaux, 1821 - Besana in Brianza, Milano, 10-4-1877). Probabile allievo di Guillemin a Bruxelles (1839) e certamente di Blasis a Milano, nel 1844 fu scritturato con la moglie Adele alla Scala, dove la coppia si ripresentò nelle due stagioni successive accanto ai più grandi nomi del balletto dell’epoca, dalla Elssler alla Taglioni, a J. Perrot. Nel 1847 i coniugi debuttarono come primi ballerini della French Ballet Company a New York e successivamente negli Stati del Sud, a Boston, Filadelfia, in California, con grande successo, presentando fra altri balletti Esmeralda, La fille mal gardée, Le Diable à quatre. Nel 1856 Adèle abbandonò il marito, continuando la carriera come partner di Léon Espinosa, e poco tempo dopo Monplaisir, a causa di un incidente a un piede, fu obbligato ad abbandonare le scene e a dedicarsi esclusivamente alla coreografia. Attivo a Lisbona nel 1856-57 e nel 1859-60, deve la sua fama soprattutto ai balletti creati o ripresi successivamente alla Scala: L'isola degli amori (Pinto, 1861), Nostradamus (Giorza, 1862), Tra la veglia e il sonno (Dall’Argine, 1869), Loreley (Id., 1877) e altri. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Antonio Monticini
Ballerino e coreografo, figlio di Giovanni Antonio e Teresa Monticini (Milano, 17-5-1792 - Torino, 29-8-1854). Esordì giovanissimo al Teatro Regio nel 1801, quindi passò alla Scala, dove, dopo essere stato primo ballerino, dal 1832 si dedicò all’attività di coreografo, diventando degno successore di Viganò. Tra i numerosissimi balli di cui fu autore si possono ricordare Beatrice di Tenda, Giuditta regina di Francia, Lo sposalizio dopo la morte, I viaggiatori all'isola d'amore, La distruzione del regno delle fate, Sofia di Moscovia (mus. Brambilla e Donizetti), La negromanzia in contrasto. Per il Teatro Regio di Torino allestì i balli Kardimzuto (1843) e Il profeta del Korasan (1844).
Alla famiglia appartenne anche Marietta, attiva alla Scala come prima ballerina per le parti nelle stagioni successive al 1832. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Giovanni Antonio Monticini
Ballerino e coreografo (?, 2a metà sec. XVIII - ?, 1a metà sec. XIX). Coreografo e compositore di numerosissimi balli rappresentati alla Scala tra il 1793 e il 1807, tra i quali La scoperta della Florida, Mariquita d’Alvaros ossia l’assassina, La forza d’Amore, Admeto ed Alceste, Gengis-Kan, negli anni 1797-1798 fu attivo in Spagna. Nella stagione 1801-02 vennero rappresentati due suoi balli al Teatro Regio di Torino (Tomiris, reine des Scytes e Les pasteurs d’Arcadie).
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Teresa Monticini
Ballerina, moglie di Giovanni Antonio Monticini (?, 2a metà sec. XVIII - ?, 1a metà sec. XTX). Si esibì in Spagna col marito, a Parma nel 1798 e fu prima ballerina alla Scala dal 1800 al 1804 e nel 1806. Fu inoltre première danseuse negli Orazi e Curiazi di Cimarosa nel 1801 al Teatro Regio di Torino, dove, applauditissima, fu inoltre la protagonista della stagione 1802-03.
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Mikhail Mordkin
Mikhail Mikhailovic Mordkin, Ballerino, coreografo e insegnante di danza russo, naturalizzato americano (Mosca, 9/21-12-1880 - Millbrook, New Jersey, 15-7-1944). Allievo della Scuola Imperiale di Ballo di Mosca, sotto la guida di V. Tichomirov dal 1890, debuttò al Bolshoi nel 1894 nella Fille mal gardée (Hérold), ma si diplomò soltanto nel 1899. Divenuto primo ballerino e poi 2° maître de ballet e distintosi in varie prestazioni (Lago dei cigni, Giselle, Coppélia, Fille du Pharaon), fu scritturato da Diaghilev e partecipò alla serata inaugurale (1909) dei «Ballets Russes». Con la Pavlova danzò a Londra e poi negli Stati Uniti (Coppélia e Sylphides, 1910), dove iniziò anche l’attività coreografica, ottenendo grandi successi. Separatosi dalla Pavlova, si esibì con una compagnia propria in Europa e America prima di tornare in Russia dove fu nominato maître de ballet del Bolshoi (1912). Nel 1917-18 fu direttore della Danza dell'Opera Sovietica, ma nel 1918 si rifugiò in Lituania dove favorì lo sviluppo di un balletto locale. Nel 1924 si trasferì negli Stati Uniti, prendendo la cittadinanza americana, e l’anno seguente aprì a New York una scuola dove insegnò fino alla morte. Nel 1926 fondò una compagnia propria, il «M. Ballet», per la quale coreografò nuovi balletti fra cui Carnival (Liszt, Musorgskij, Glazunov, Glinka, Cerepnin), Souvenirs of Roses (Chopin) che presentò in Europa, e la riorganizzò (dopo averla disciolta per ragioni finanziarie) nel 1937, includendovi alcuni dei suoi migliori allievi, fra cui L. Chase e D. Romaninoff. Assunti nuovi elementi, il nucleo della compagnia, guidata dalla Chase e da R. Pleasant, costituì nel 1939 il Ballet Theatre, destinato a grande avvenire: Mordkin non vi partecipò, continuando a insegnare nella sua scuola. Tra i suoi allievi figurarono, oltre ai citati, K. Nijinskij, K. Hepburn, J.'Garland, Danielian.
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Ursula Moreton
Ballerina e insegnante inglese di danza (Southsea, 13-3-1903 - Londra, 24-6-1973). Allieva di Cecchetti e, in mimica, di Francesca Zanfretta, debuttò a fianco della Karsavina nello spettacolo The Truth About the Russian Dancers (Londra, 1920), quindi prese parte alla rappresentazione londinese del 1921 della Sleeping Princess di Diaghilev. Si esibì quindi con la compagnia di Massine e, dal ’26, insegnò nella scuola della de Valois. Si adoperò attivamente per lo sviluppo dell’«Academy of Choreographic Art», della «Camargo Society» e del «Vic-Wells Ballet» (poi «Royal Ballet»), nella cui scuola insegnò dal 1935. Fu direttrice assistente del «Sadler's Wells Theatre Ballet» (1946-52) e diresse la «Royal Ballet School» (1952-68).
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Elettra Morini
Ballerina ital. (Milano, 27-5-1937). Allieva di E. Martignoni, E. Mazzucchelli, E. Bulmes e L. Tchernicheva alla Scuola di Ballo della Scala, ha debuttato nel 1956 e nel 1958 è stata nominata solista (prima ballerina nel 1965). Si è esibita anche nei principali teatri italiani ed esteri con la compagnia dei «Solisti della Scala». Dotata soprattutto per i ruoli di carattere, si esprime nel modo più compiuto attraverso la tecnica della «modern dance», pur avendo una solida preparazione classica. Ha raccolto grandi successi come interprete di danze spagnole, ad es. in Espana su mus. di Chabrier, Rapsodia spagnola di Petit (Ravel) e Amore stregone di Novaro (Falla).
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Norman Morrice
Ballerino e coreografo ingl. (Agua Dulce, Vera Cruz, Messico, 10-9-1931). Allievo della Rambert School, ha fatto parte di quella compagnia, con alcune interruzioni, fino al 1974 (dal 1966 vice-direttore e dal 1970 direttore aggiunto). Nel frattempo è stato allievo della Graham negli Stati Uniti e ha lavorato in Israele per la compagnia Batsheva. Dedicatosi completamente alla coreografia, ha anche insegnato al Gulbenkian National Choreographic Summer Course nel 1976. Tra le sue coreografie, caratterizzate da uno stile intensamente drammatico e quasi sempre basate su musica moderna, si possono ricordare Two Brothers (mus. von Dohnanyi, 1959), Hazana (Surinach, 1959), The Wise Monkeys (Sostakovic, 1961), Conflicts (Bloch, 1962), The Travellers (Salzedo, 1963), Them and Us (Xenakis, 1968), That is the Show (Berio, 1971), Spindrift (J. Lewis, 1974). Nel 1974 è stato insignito del «Royal Academy of Dancing Coronation Award».
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Dorothy Sydney Moses
vedi Dorothy Alexander
Claire Motte
Ballerina francese (Belfort, Alsazia, 21- 12-1937 - Parigi, 16-7-1986). Allieva della scuola di ballo dell’Opéra di Parigi dal 1947, sotto la guida di C. Zambelli, Y. Brieux e S. Lifar, fu promossa prima ballerina nel 1956 e danseuse étoile nel 1960. Partecipò a varie importanti riprese di balletti di repertorio (Lac des cignes, Sylphides, ecc.) e creò le parti della protagonista in Symphonie fantastique (1957), La Valse (1958), Sarracenia (mus. di Bartok, 1964), Rerard (1965), Concerto pour piano (1970) e in altri. Compì tournées in vari Paesi d'Europa, in Unione Sovietica (1958, 1964), nel Nord e Sud America e in Giappone.
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Marfa Nikolaevna Muravieva
(Martha Muravieva). Ballerina russa (Mosca, 29-6-1838 - Pietroburgo, 15-4-1879). Allieva alla Scuola Imperiale di Ballo di Pietroburgo di Frédéric, Huguet e Petipa, si diplomò nel 1857 e, dopo un ulteriore corso di perfezionamento, divenne membro dei Teatri imperiali, affermandosi a tal punto che nel pubblico di Pietroburgo si formarono le due fazioni dei muravievisti e dei petipisti (gli ammiratori di Marie S. Petipa). Nel 1860 ottenne un gran successo a Mosca, e nel 1863 Saint-Léon, di cui era l'interprete preferita, le procurò una scrittura all’Opéra di Parigi (1863-64), dove esordì in Giselle e creò Diavolina di Saint-Léon. Si ritirò dalle scene nel 1865. Abilissima nella tecnica delle punte e nell’élévation, riuscì soprattutto nei ruoli del repertorio romantico. Fu tra le prime ballerine russe che si esibirono all'Opéra di Parigi.
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