Fanny Elssler
(Gumpendorf 1810 - Vienna 1884)
Una delle grandi “reines de la danse” dell’epoca romantica. Rivale della Taglioni, da essa si differenziò per uno stile più vivace ed energico e anche più intensamente drammatico. Proprio per contrapporla alla divina Maria, “danzatrice cristiana”, Gautier la definì “danzatrice pagana”. Anche se tributaria della stessa scuola e della stessa grammatica accademica, quella della Elssler fu infatti una danza “terre à terre”, decisa, sfavillante, in tutto all’opposto di quella d’"elevation” ed elegiaca della rivale. Sorella di Therese Elssler, anche lei ballerina ma meno brillante, Fanny Elssler, il cui fratello maggiore a vent’anni si fece frate francescano, era figlia di Therese Pristner soprannominata per la sua avvenenza “die schöne Pristner” e di Giovanni Elssler copista del celebre compositore Haydn. Formatasi nella città natale, ebbe come la sorella i primi successi al Teatro di Porta Corinzia. Fu qui che dopo averla scoperta l’impresario italiano Domenico Barbaja la convinse a trasferirsi al San Carlo di Napoli. Nel fervido e meno intransigente clima partenopeo, la Elssler incominciò a indirizzare il suo gusto di austriaca temperato dalla tecnica francese verso un classicismo libero dagli schematismi, verso un genere di danza più passionale e ardente. A Napoli, dove fu giovanissima, la Elssler ebbe anche la prima delle sue molte avventure sentimentali, nel caso proprio con il principe ereditario del Regno delle Due Sicilie. In passato, la leggenda le accreditò anche un amore con il re di Roma, l’infelice Aiglon, figlio di Napoleone e di Maria Luigia di Parma. Tornata a Vienna danzò in balletti di Armando Vestris e di Filippo Taglioni. Fu poi a Berlino e quindi ebbe una fortunata stagione a Londra. Fu qui che durante un suo viaggio nella capitale inglese lo scaltro dottor Véron, direttore del parigino Opéra, decise di scritturarla per il suo teatro e metterla in concorrenza con la Taglioni nel momento di maggior gloria ma anche di pretese di questa. Dopo una ben orchestrata compagnia pubblicitaria di cui Véron era maestro, la Elssler, accanto alla sorella, debuttò all’Opéra il 15 settembre 1834 in un “ballet-féerie” dall’allestimento fastoso di Coralli: La Tempête ou L’île des génies (mus. Schneitzhoeffer, libretto, ma anonimo sul programma, di Nourrit). Seguirono per lei una serie di lavori piuttosto mediocri. Il suo primo vero e vistoso successo dovette riportarlo quasi due anni più tardi quando, nel giugno del 1836 fu protagonista di Le diable boiteux sempre di Coralli in cui poté dispiegare in pieno il suo temperamento e la sua arte. Fu in quel balletto, che fruttò all’Opéra, adesso diretta da Duponchel, incassi record, che ella introdusse la celebre “cachucha” che sedusse il pubblico per il suo enorme brio e nel medesimo tempo scandalizzò più d’uno per le eccessive libertà che la Elssler sembrava permettersi. In realtà, non si trattava altro di più che di una danza spagnola stilizzata. La Spagna danzante, è da ricordare, era allora a Parigi di gran moda anche in seguito ai successi riportati da Dolores Serral, una ballerina arrivata qualche stagione prima con due eccellenti partners del Teatro Reale di Madrid e che già aveva trovato imitazione da parte delle sorelle Noblet. Il successo prodotto dalla “cachucha” dovette ripetersi allorché l’anno successivo la Elssler, in alamari, stivali e speroni, si esibì nell’altrettanto celebre “pas de la cracovienne” ne La Gipsy di Mazilier, presto diventato altro suo cavallo di battaglia. In realtà, ciò che piaceva al pubblico era la sua danza cosiddetta “tacqueté”, fatta di passi veloci, corretti, pronti “a mordere” il palcoscenico e sempre assai vigorosi, in cui le punte giocavano un grande ruolo, del tutto opposto allo stile “ballonné” della Taglioni. Il successo non ebbe però a ripetersi quando la Elssler, rimasta sola in campo, dopo che la Taglioni per troppa concorrenza aveva deciso trasferirsi a Pietroburgo, volle affrontare La Sylphide, capolavoro della sua grande antagonista. La sua interpretazione non piacque e suscitò all’Opéra una vera bagarre. In realtà, anche due altri balletti non avevano dato esito clamoroso per lei. Ed erano stati La Volière, su coreografia della stessa sorella Therese, e La chatte metamorphosé en femme (1837). Lo scacco della Sylphide la convinse allora a partire per l’America dove ebbe accoglienze trionfali come mai era successo per nessuna diva europea. Furono tre anni di gloria e di lautissimi guadagni. Le venne attribuita anche una laurea “honoris causa”. Quando dopo gli Stati Uniti si produsse anche all’Avana furono altrettanti deliri e fanatismi uniti a regali favolosi. L’America però le andava stretta. La Elssler volle allora giocarsi la carta milanese del Teatro alla Scala dove peraltro era già stata quando nel 1838 si era prodotta ne Il cambio del coscritto di Galzerani. Balletto con cui tornava anche ora, pronta a sfidare un pubblico che non solo da alcune stagioni portava sugli scudi la Cerrito ma la vedeva, in anni risorgimentali, come l’”austriaca” nemica. Accanto a una serie di balletti piuttosto mediocri, si esibì nei suoi cavalli di battaglia fra i quali anche Catarina o La Figlia del bandito di Perrot ed ebbe partita vinta. Dal dicembre 1843 alla primavera del 1848 passò di successo in successo. A toglierle il favore e a costringerla a rientrare quasi in fuga nella natia Vienna fu uno “sgarro” fatto al pubblico. Durante una replica del Faust di Perrot per aver preteso che le componenti del corpo di ballo si togliessero le coccarde con Pio IX benedicente, venne fatta segno di una violenta manifestazione antiaustriaca. Anche Carducci la bollò nell’ode Agli italiani (“Onde vergogna peserà ai nepoti/d’Elssler il vanto…”). Da Vienna si portò subito a Pietroburgo da poco lasciata dalla Taglioni. In Russia visse l’ultima sua stagione d’oro. A Pietroburgo e a Mosca con il suo repertorio di sempre riebbe i deliri francesi e americani. Quando nel 1851 lascerà la Corte degli Zar, assieme al rimpianto si porterà dietro nuovi doni favolosi. Fanny Elssler rientrerà a Vienna con la sua gloria riconquistata. L’ultimo suo trionfo avverrà nella capitale austriaca la sera del 21 giugno di quello stesso anno. Per l’ultima volta era Margherita nello stesso Faust che le aveva portato sfortuna a Milano. Moglie di un aristocratico, ricchissima, pronta a tener salotto nel suo sfarzoso palazzo, Hebbel dirà che in lei riviveva “qualcosa di Ninon de Lanclos”. Vivrà senza più traumi, nonna felice, fino al novembre del 1884. Pochi mesi prima, a Marsiglia, s’era spenta la sua grande rivale Maria Taglioni dopo una vita non altrettanto felice come la sua.
Domenico Rigotti
Danza e balletto
A cura di: Mario Pasi e Domenico Rigotti, Ann Veronica Turnbull
Jaca Book (1998)
Una delle grandi “reines de la danse” dell’epoca romantica. Rivale della Taglioni, da essa si differenziò per uno stile più vivace ed energico e anche più intensamente drammatico. Proprio per contrapporla alla divina Maria, “danzatrice cristiana”, Gautier la definì “danzatrice pagana”. Anche se tributaria della stessa scuola e della stessa grammatica accademica, quella della Elssler fu infatti una danza “terre à terre”, decisa, sfavillante, in tutto all’opposto di quella d’"elevation” ed elegiaca della rivale. Sorella di Therese Elssler, anche lei ballerina ma meno brillante, Fanny Elssler, il cui fratello maggiore a vent’anni si fece frate francescano, era figlia di Therese Pristner soprannominata per la sua avvenenza “die schöne Pristner” e di Giovanni Elssler copista del celebre compositore Haydn. Formatasi nella città natale, ebbe come la sorella i primi successi al Teatro di Porta Corinzia. Fu qui che dopo averla scoperta l’impresario italiano Domenico Barbaja la convinse a trasferirsi al San Carlo di Napoli. Nel fervido e meno intransigente clima partenopeo, la Elssler incominciò a indirizzare il suo gusto di austriaca temperato dalla tecnica francese verso un classicismo libero dagli schematismi, verso un genere di danza più passionale e ardente. A Napoli, dove fu giovanissima, la Elssler ebbe anche la prima delle sue molte avventure sentimentali, nel caso proprio con il principe ereditario del Regno delle Due Sicilie. In passato, la leggenda le accreditò anche un amore con il re di Roma, l’infelice Aiglon, figlio di Napoleone e di Maria Luigia di Parma. Tornata a Vienna danzò in balletti di Armando Vestris e di Filippo Taglioni. Fu poi a Berlino e quindi ebbe una fortunata stagione a Londra. Fu qui che durante un suo viaggio nella capitale inglese lo scaltro dottor Véron, direttore del parigino Opéra, decise di scritturarla per il suo teatro e metterla in concorrenza con la Taglioni nel momento di maggior gloria ma anche di pretese di questa. Dopo una ben orchestrata compagnia pubblicitaria di cui Véron era maestro, la Elssler, accanto alla sorella, debuttò all’Opéra il 15 settembre 1834 in un “ballet-féerie” dall’allestimento fastoso di Coralli: La Tempête ou L’île des génies (mus. Schneitzhoeffer, libretto, ma anonimo sul programma, di Nourrit). Seguirono per lei una serie di lavori piuttosto mediocri. Il suo primo vero e vistoso successo dovette riportarlo quasi due anni più tardi quando, nel giugno del 1836 fu protagonista di Le diable boiteux sempre di Coralli in cui poté dispiegare in pieno il suo temperamento e la sua arte. Fu in quel balletto, che fruttò all’Opéra, adesso diretta da Duponchel, incassi record, che ella introdusse la celebre “cachucha” che sedusse il pubblico per il suo enorme brio e nel medesimo tempo scandalizzò più d’uno per le eccessive libertà che la Elssler sembrava permettersi. In realtà, non si trattava altro di più che di una danza spagnola stilizzata. La Spagna danzante, è da ricordare, era allora a Parigi di gran moda anche in seguito ai successi riportati da Dolores Serral, una ballerina arrivata qualche stagione prima con due eccellenti partners del Teatro Reale di Madrid e che già aveva trovato imitazione da parte delle sorelle Noblet. Il successo prodotto dalla “cachucha” dovette ripetersi allorché l’anno successivo la Elssler, in alamari, stivali e speroni, si esibì nell’altrettanto celebre “pas de la cracovienne” ne La Gipsy di Mazilier, presto diventato altro suo cavallo di battaglia. In realtà, ciò che piaceva al pubblico era la sua danza cosiddetta “tacqueté”, fatta di passi veloci, corretti, pronti “a mordere” il palcoscenico e sempre assai vigorosi, in cui le punte giocavano un grande ruolo, del tutto opposto allo stile “ballonné” della Taglioni. Il successo non ebbe però a ripetersi quando la Elssler, rimasta sola in campo, dopo che la Taglioni per troppa concorrenza aveva deciso trasferirsi a Pietroburgo, volle affrontare La Sylphide, capolavoro della sua grande antagonista. La sua interpretazione non piacque e suscitò all’Opéra una vera bagarre. In realtà, anche due altri balletti non avevano dato esito clamoroso per lei. Ed erano stati La Volière, su coreografia della stessa sorella Therese, e La chatte metamorphosé en femme (1837). Lo scacco della Sylphide la convinse allora a partire per l’America dove ebbe accoglienze trionfali come mai era successo per nessuna diva europea. Furono tre anni di gloria e di lautissimi guadagni. Le venne attribuita anche una laurea “honoris causa”. Quando dopo gli Stati Uniti si produsse anche all’Avana furono altrettanti deliri e fanatismi uniti a regali favolosi. L’America però le andava stretta. La Elssler volle allora giocarsi la carta milanese del Teatro alla Scala dove peraltro era già stata quando nel 1838 si era prodotta ne Il cambio del coscritto di Galzerani. Balletto con cui tornava anche ora, pronta a sfidare un pubblico che non solo da alcune stagioni portava sugli scudi la Cerrito ma la vedeva, in anni risorgimentali, come l’”austriaca” nemica. Accanto a una serie di balletti piuttosto mediocri, si esibì nei suoi cavalli di battaglia fra i quali anche Catarina o La Figlia del bandito di Perrot ed ebbe partita vinta. Dal dicembre 1843 alla primavera del 1848 passò di successo in successo. A toglierle il favore e a costringerla a rientrare quasi in fuga nella natia Vienna fu uno “sgarro” fatto al pubblico. Durante una replica del Faust di Perrot per aver preteso che le componenti del corpo di ballo si togliessero le coccarde con Pio IX benedicente, venne fatta segno di una violenta manifestazione antiaustriaca. Anche Carducci la bollò nell’ode Agli italiani (“Onde vergogna peserà ai nepoti/d’Elssler il vanto…”). Da Vienna si portò subito a Pietroburgo da poco lasciata dalla Taglioni. In Russia visse l’ultima sua stagione d’oro. A Pietroburgo e a Mosca con il suo repertorio di sempre riebbe i deliri francesi e americani. Quando nel 1851 lascerà la Corte degli Zar, assieme al rimpianto si porterà dietro nuovi doni favolosi. Fanny Elssler rientrerà a Vienna con la sua gloria riconquistata. L’ultimo suo trionfo avverrà nella capitale austriaca la sera del 21 giugno di quello stesso anno. Per l’ultima volta era Margherita nello stesso Faust che le aveva portato sfortuna a Milano. Moglie di un aristocratico, ricchissima, pronta a tener salotto nel suo sfarzoso palazzo, Hebbel dirà che in lei riviveva “qualcosa di Ninon de Lanclos”. Vivrà senza più traumi, nonna felice, fino al novembre del 1884. Pochi mesi prima, a Marsiglia, s’era spenta la sua grande rivale Maria Taglioni dopo una vita non altrettanto felice come la sua.
Domenico Rigotti
Danza e balletto
A cura di: Mario Pasi e Domenico Rigotti, Ann Veronica Turnbull
Jaca Book (1998)
Interpretazioni
1824
Iseult in The Fairy and the Knight (Armando Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Louise in Eleanore (Armando Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Beda in Barbablù (Armando Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Un paggio in Les Pages du duc de Vendôme (Aumer), Theater am Kärntnertor, Vienna
1825
Ballerina in Cesare in Egitto (Gioja), Teatro San Carlo, Napoli
Rosalia in Fedeltà e Trionfo (Gioja), Teatro San Carlo, Napoli
1826
Ballerina in Acbar, Gran Mogol (S. Taglioni, Costa), Teatro San Carlo, Napoli
Ballerina in Sofronimo e Caritea; ossia, II Potere della bellezza (Hus), Teatro San Carlo, Napoli
Ballerina in Alcibiade (S. Taglioni), Teatro San Carlo, Napoli
Briseide in L’Ira d’Achille (S. Taglioni), Teatro San Carlo, Napoli
Pas de huit in Didone (da Vigano), Teatro San Carlo, Napoli
Pas de huit in Giovanna d’Arco (da Vigano), Teatro San Carlo, Napoli
Ballerina in Selico; ossia, iI Buon Figlio (Henry), Teatro San Carlo, Napoli
1827
Ballerina in Pernile (Samengo), Teatro San Carlo, Napoli
Giulietta in Ottavio Pinelli (Samengo), Theater am Kärntnertor, Vienna
1829
Ruolo principale in Matilde, Herzogin von Spoleto (Astolfi), Theater am Kärntnertor, Vienna
Cleopatra in Cäsar in Egypten (Astolfi), Theater am Kärntnertor, Vienna
Amalie in Ottavio Pinelli, Theater am Kärntnertor, Vienna
Ambrosia in St. Clair (Astolfi), Theater am Kärntnertor, Vienna
Viviane in The Fairy and the Knight (Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Emma in Der Berggeist (revival; Horschelt), Theater am Kärntnertor, Vienna
1830
Pas de deux in La Muette de Portici (opera; Auber), Theater am Kärntnertor, Vienna
Adeline in Der Zauberring (Albert), Theater am Kärntnertor, Vienna
Ruolo principale in La Somnambule (A. Titus da Aumer), Berlino
Ruolo principale in La Laitière suisse (Titus da F. Taglioni), Berlino
Arsene in Die Neue Amazone, Berlino
Rosette in Deux Mots (opera; mus. Dalayrac), Berlino
1831
Armida in Das befreyte Jerusalem (Samengo), Theater am Kärntnertor, Vienna
Ruolo principale in Theodosia (Samengo), Theater am Kärntnertor, Vienna
Ruolo principale in Orpheus und Euridice (Henry), Theater am Kärntnertor, Vienna
Fenella in La Muette de Portici (opera; mus. Auber), Berlino
1832
Zoloe in Le Dieu et la Bayadere (opera ; mus. Auber), Berlino
Lise in La Fille mal gardée (da Dauberval), Berlino
1833
Pas de deux in Faust (Deshayes), King’s Theatre, Londra
Pas in Flore et Zéphire (Didelot), King’s Theatre, Londra
Divertissement in Ines de Castro (Cortesi), King’s Theatre, Londra
Viviane in La Fee et le chevalier (T. Elssler), King’s Theatre, Londra
1834
Pas de deux in Armide (T. Elssler), King’s Theatre, Londra
Alcine in La Tempête ; ou, L’lle des genies (Coralli), Opéra, Parigi
Pas de deux (chor. T. Elssler) in Gustave (opera; mus. Auber), Opéra, Parigi
1835
Mathilde in L’lle des pirates (Henry), Opéra, Parigi
1836
Florinda, inclusa La Cachucha (solo; anche coreografia) in Le Diable boiteux (Coralli), Opéra, Parigi
Prima Ballerina in Natalie; ou, La Laitière suisse (F. Taglioni), Grand Theatre, Bordeaux
Prima Ballerina in Le Carnaval de Venise (Milon), Grand Théâtre de Bordeaux
Ruolo principale in La Somnambule (Aumer), Grand Théâtre de Bordeaux
Ruolo principale in Cendrillon (Albert), Grand Theatre, Bordeaux
Prima Ballerina in Jean de Paris Grand Théâtre de Bordeaux
Ruolo principale in La Sylphide (Taglioni), Grand Théâtre de Bordeaux
Prima Ballerina in Robert le diable (opera; mus. Meyerbeer), Grand Théâtre de Bordeaux
1837
Ruolo principale in Nina; ou La Folle par amour (Milon), Theater am Kärntnertor, Vienna
Kié-li in La Chatte metamorphosée en femme (Coralli), Opéra, Parigi
1838
Zoe in La Voliere; ou, Les Oiseaux de Boccace (T. Elssler), Opéra, Parigi
Zerlina in Le Brigand de Terracina (Deshayes), King’s Theatre, Londra
Ruolo principale in La Sylphide (F. Taglioni), Opéra, Parigi
Ruolo principale in La Fille du Danube (F. Taglioni), Opéra, Parigi
1839
Sarah, inclusa La Cracovienne (solo, mazurka) in La Gipsy (Mazilier), Opéra, Parigi
Lauretta in La Tarentule (Coralli), Opéra, Parigi
1840
Prima Ballerina in La Smolenska (pas de caractère), spettacolo di beneficenza. Opéra, Parigi
Prima Ballerina in L’ Amour; ou, La Rose animée (divertissement; Sylvain), Park Theatre, New York
1843
Ruolo principale in Giselle (Coralli, Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Minuetto e Gavotta in Un Bal sous Louis XIV (divertissement; Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Prima Ballerina (con Cerrito) in Pas de deux (Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Blanche d’Oviedo in Le Délire d’un peintre (divertissement; Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
1844
Prima Ballerina in Armida (B. Vestris), Teatro alla Scala, Milano
Prima Ballerina in Venere ad Adone (B. Vestris), Teatro alla Scala, Milano
Prima Ballerina in La Paysanne Grande Dame (divertissement; Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Ruolo principale in La Esmeralda (Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
1845
Beatrix in La Jolie Fille de Gand (Cortesi da Albert), Teatro alla Scala, Milano
Ruolo principale in in Yelva; ou, L’Orpheline russe (melodramma; Scribe), Josefstadt Theater, Vienna
Ruolo principale in La Zingara (Ronzani, dallo scenario de La Esmeralda), Teatro della Comune, Bologna
1847
Ruolo principale in Catarina; ou, La Fille du bandit (versione estesa; Perrot), Teatro alla Scala, Milano
Odetta in Odetta; o, La Demenza di Carlo VI, re di Francia (Perrot), Teatro alla Scala, Milano
Prima ballerina in La Bouquetière de Venise (divertissement; Albert), Royal Italian Opera, Covent Garden, Londra
Ragazza in La Salamandrine (Blasis), Royal Italian Opera, Covent Garden, Londra
Ruolo principale in Manon Lescaut (Casati after Aumer), Royal Italian Opera, Covent Garden, Londra
1848
Marguerite in Faust (Perrot), Teatro alla Scala, Milano
1849
Ysaure in La Filleule des fées (Perrot), Teatro Bolshoi, San Pietroburgo
Pas de trois (creazione di Perrot) aggiunto a Lida (Petipa, da La Laitière suisse, Taglioni), Teatro Bolshoi, San Pietroburgo
1850
Prima ballerina in The Butterfly and the Flowers (divertissement; anche coreog.), Teatro Bolshoi, Mosca
Prima ballerina in La Paysanne lunatique (Frederic after Guerinot), Teatro Bolshoi, Mosca
1824
Iseult in The Fairy and the Knight (Armando Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Louise in Eleanore (Armando Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Beda in Barbablù (Armando Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Un paggio in Les Pages du duc de Vendôme (Aumer), Theater am Kärntnertor, Vienna
1825
Ballerina in Cesare in Egitto (Gioja), Teatro San Carlo, Napoli
Rosalia in Fedeltà e Trionfo (Gioja), Teatro San Carlo, Napoli
1826
Ballerina in Acbar, Gran Mogol (S. Taglioni, Costa), Teatro San Carlo, Napoli
Ballerina in Sofronimo e Caritea; ossia, II Potere della bellezza (Hus), Teatro San Carlo, Napoli
Ballerina in Alcibiade (S. Taglioni), Teatro San Carlo, Napoli
Briseide in L’Ira d’Achille (S. Taglioni), Teatro San Carlo, Napoli
Pas de huit in Didone (da Vigano), Teatro San Carlo, Napoli
Pas de huit in Giovanna d’Arco (da Vigano), Teatro San Carlo, Napoli
Ballerina in Selico; ossia, iI Buon Figlio (Henry), Teatro San Carlo, Napoli
1827
Ballerina in Pernile (Samengo), Teatro San Carlo, Napoli
Giulietta in Ottavio Pinelli (Samengo), Theater am Kärntnertor, Vienna
1829
Ruolo principale in Matilde, Herzogin von Spoleto (Astolfi), Theater am Kärntnertor, Vienna
Cleopatra in Cäsar in Egypten (Astolfi), Theater am Kärntnertor, Vienna
Amalie in Ottavio Pinelli, Theater am Kärntnertor, Vienna
Ambrosia in St. Clair (Astolfi), Theater am Kärntnertor, Vienna
Viviane in The Fairy and the Knight (Vestris), Theater am Kärntnertor, Vienna
Emma in Der Berggeist (revival; Horschelt), Theater am Kärntnertor, Vienna
1830
Pas de deux in La Muette de Portici (opera; Auber), Theater am Kärntnertor, Vienna
Adeline in Der Zauberring (Albert), Theater am Kärntnertor, Vienna
Ruolo principale in La Somnambule (A. Titus da Aumer), Berlino
Ruolo principale in La Laitière suisse (Titus da F. Taglioni), Berlino
Arsene in Die Neue Amazone, Berlino
Rosette in Deux Mots (opera; mus. Dalayrac), Berlino
1831
Armida in Das befreyte Jerusalem (Samengo), Theater am Kärntnertor, Vienna
Ruolo principale in Theodosia (Samengo), Theater am Kärntnertor, Vienna
Ruolo principale in Orpheus und Euridice (Henry), Theater am Kärntnertor, Vienna
Fenella in La Muette de Portici (opera; mus. Auber), Berlino
1832
Zoloe in Le Dieu et la Bayadere (opera ; mus. Auber), Berlino
Lise in La Fille mal gardée (da Dauberval), Berlino
1833
Pas de deux in Faust (Deshayes), King’s Theatre, Londra
Pas in Flore et Zéphire (Didelot), King’s Theatre, Londra
Divertissement in Ines de Castro (Cortesi), King’s Theatre, Londra
Viviane in La Fee et le chevalier (T. Elssler), King’s Theatre, Londra
1834
Pas de deux in Armide (T. Elssler), King’s Theatre, Londra
Alcine in La Tempête ; ou, L’lle des genies (Coralli), Opéra, Parigi
Pas de deux (chor. T. Elssler) in Gustave (opera; mus. Auber), Opéra, Parigi
1835
Mathilde in L’lle des pirates (Henry), Opéra, Parigi
1836
Florinda, inclusa La Cachucha (solo; anche coreografia) in Le Diable boiteux (Coralli), Opéra, Parigi
Prima Ballerina in Natalie; ou, La Laitière suisse (F. Taglioni), Grand Theatre, Bordeaux
Prima Ballerina in Le Carnaval de Venise (Milon), Grand Théâtre de Bordeaux
Ruolo principale in La Somnambule (Aumer), Grand Théâtre de Bordeaux
Ruolo principale in Cendrillon (Albert), Grand Theatre, Bordeaux
Prima Ballerina in Jean de Paris Grand Théâtre de Bordeaux
Ruolo principale in La Sylphide (Taglioni), Grand Théâtre de Bordeaux
Prima Ballerina in Robert le diable (opera; mus. Meyerbeer), Grand Théâtre de Bordeaux
1837
Ruolo principale in Nina; ou La Folle par amour (Milon), Theater am Kärntnertor, Vienna
Kié-li in La Chatte metamorphosée en femme (Coralli), Opéra, Parigi
1838
Zoe in La Voliere; ou, Les Oiseaux de Boccace (T. Elssler), Opéra, Parigi
Zerlina in Le Brigand de Terracina (Deshayes), King’s Theatre, Londra
Ruolo principale in La Sylphide (F. Taglioni), Opéra, Parigi
Ruolo principale in La Fille du Danube (F. Taglioni), Opéra, Parigi
1839
Sarah, inclusa La Cracovienne (solo, mazurka) in La Gipsy (Mazilier), Opéra, Parigi
Lauretta in La Tarentule (Coralli), Opéra, Parigi
1840
Prima Ballerina in La Smolenska (pas de caractère), spettacolo di beneficenza. Opéra, Parigi
Prima Ballerina in L’ Amour; ou, La Rose animée (divertissement; Sylvain), Park Theatre, New York
1843
Ruolo principale in Giselle (Coralli, Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Minuetto e Gavotta in Un Bal sous Louis XIV (divertissement; Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Prima Ballerina (con Cerrito) in Pas de deux (Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Blanche d’Oviedo in Le Délire d’un peintre (divertissement; Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
1844
Prima Ballerina in Armida (B. Vestris), Teatro alla Scala, Milano
Prima Ballerina in Venere ad Adone (B. Vestris), Teatro alla Scala, Milano
Prima Ballerina in La Paysanne Grande Dame (divertissement; Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
Ruolo principale in La Esmeralda (Perrot), Her Majesty’s Theatre, Londra
1845
Beatrix in La Jolie Fille de Gand (Cortesi da Albert), Teatro alla Scala, Milano
Ruolo principale in in Yelva; ou, L’Orpheline russe (melodramma; Scribe), Josefstadt Theater, Vienna
Ruolo principale in La Zingara (Ronzani, dallo scenario de La Esmeralda), Teatro della Comune, Bologna
1847
Ruolo principale in Catarina; ou, La Fille du bandit (versione estesa; Perrot), Teatro alla Scala, Milano
Odetta in Odetta; o, La Demenza di Carlo VI, re di Francia (Perrot), Teatro alla Scala, Milano
Prima ballerina in La Bouquetière de Venise (divertissement; Albert), Royal Italian Opera, Covent Garden, Londra
Ragazza in La Salamandrine (Blasis), Royal Italian Opera, Covent Garden, Londra
Ruolo principale in Manon Lescaut (Casati after Aumer), Royal Italian Opera, Covent Garden, Londra
1848
Marguerite in Faust (Perrot), Teatro alla Scala, Milano
1849
Ysaure in La Filleule des fées (Perrot), Teatro Bolshoi, San Pietroburgo
Pas de trois (creazione di Perrot) aggiunto a Lida (Petipa, da La Laitière suisse, Taglioni), Teatro Bolshoi, San Pietroburgo
1850
Prima ballerina in The Butterfly and the Flowers (divertissement; anche coreog.), Teatro Bolshoi, Mosca
Prima ballerina in La Paysanne lunatique (Frederic after Guerinot), Teatro Bolshoi, Mosca
Coreografie
1834
Die Maskerade (con la sorella Therese), Berlino
1836
La Cachucha (solo) in Le Diable boiteux (Coralli), Opéra, Parigi
1844
Le Délire d’un peintre (da Perrot; mus. Pugni), Teatro alla Scala, Milano
1845
La Tarantola (da Coralli ; mus. Gide), Teatro alla Scala, Milano
1850
The Butterfly and the Flowers (divertissement), Teatro Bolshoi, Mosca
1834
Die Maskerade (con la sorella Therese), Berlino
1836
La Cachucha (solo) in Le Diable boiteux (Coralli), Opéra, Parigi
1844
Le Délire d’un peintre (da Perrot; mus. Pugni), Teatro alla Scala, Milano
1845
La Tarantola (da Coralli ; mus. Gide), Teatro alla Scala, Milano
1850
The Butterfly and the Flowers (divertissement), Teatro Bolshoi, Mosca
GALLERY
|
|
|
|
|
|