Carlo Taglioni
(sec. XVIII). Nacque a Torino; si esibì nella seconda metà del secolo in varie città italiane (Venezia, Roma, Siena, Firenze, Lucca, Udine); nel 1775 si trovava a Torino, dove prese parte ai balli di V. A. Canavas, Il mercato danese e Telemaco all'Isola di Itaca. Le figlie Luisa e Giuseppa (detta Taglioni la bella), ballerine, lasciarono presto le scene per sposare la prima il conte Aimé Dubourg, di antica famiglia lionese, la seconda il conte veneziano A. Contarini.
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Filippo Taglioni
Figlio di Carlo Taglioni (Milano, 5-11-1777 - Como, 11-2-1871). Esordì a Pisa nel 1794 in parti femminili e danzò in seguito quale primo ballerino a Livorno, Firenze, Venezia, Torino e Milano. Nel 1799 si perfezionò con G. B. Coulon a Parigi e debuttò all’Opéra; si esibì quindi a Stoccolma (1802) e creò balletti per Kassel, Milano, Torino, Vienna, Stoccarda, Berlino, Londra e Parigi, avendo debuttato come coreografo nel 1805 a Vienna in Atalante und Hippomenes. Dopo il 1821 si dedicò interamente al successo della figlia Maria, per la quale coreografò il famoso «ballet blanc», La Sylphide (Schneitzhoeffer, 1832). Altre sue importanti creazioni furono le coreografie per Le Dieu et la Bayadère (Auber, 1830), Gustave III (id., 1833), Robert le Diable (Meyerbeer, 1831), Les Huguenots (Id., 1836), La Juive (Halévy, 1835), La fille du Danube (Adam, 1836), La Gitane (Schmidt, 1838), L'ombra (Viviani, 1839), Satanella (1842) e La Péri (1843) di G. Panizza. Dal 1837 al '42 fu con la figlia al Teatro Imperiale di Pietroburgo, e continuò a lavorare fin quasi a 80 anni, anche dopo il ritiro della figlia dalle scene, in Polonia, Svezia, Austria e Germania. Trascorse gli ultimi anni in una villa sul lago di Como, quasi cieco in seguito a un colpo ricevuto in testa dalla caduta di una scena. Aveva sposato nel 1803 la figlia del cantante-attore Cristoff Karsten.
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Maria Taglioni (I)
Figlia di Filippo Taglioni (Stoccolma, 23-4-1804 - Marsiglia, 22-4-1884). Già allieva di Coulon a Parigi, dal 1821 si perfezionò con il padre, maestro esigente e severo. Esordì nel 1822 in un balletto coreografato da lui (La réception d'une jeune Nymphe à la cour de Terpsichore, mus. di Rossini) a Vienna, dove si trattenne due anni, continuando a sviluppare la nuova tecnica della élevation sulle punte, che la Brugnoli-Samengo aveva incominciato a praticare. Dopo essere stati attivi a Monaco e Stoccarda (1824-27), padre e figlia fecero ritorno a Parigi nel 1827 e Maria interpretò, nel nuovo stile della danza librata, sia vecchi balletti quali Les Bayadéres (1828) e Psyché (1829), sia le scene scritte per lei dai compositori dell’opéra-ballet, quali le danze di Le Dieu et la Bayadère di Auber (1830), l'atto delle suore in Robert le Diable di Meyerbeer (1831) e soprattutto il nuovo «ballet blanc», La Sylphide (1832), per cui indossò l’abito di mussola bianca, divenuto poi la «divisa» del balletto romantico. Il successo fu enorme e condusse la Taglioni sulle scene dei maggiori teatri d'Europa, dalla Russia dove presentò La Gitane (1838) e L’ombre (1839), novità del padre, a Torino dove trionfò in L’élève de l'Amour (1845), a Londra che l’applaudì nel famoso Pas de quatre (1845) e a Parigi dove nel 1847 diede l’addio alle scene con una ripresa del Pas des Déesses. Trascorse qualche anno in Italia, a Blevio sul lago di Como e a Venezia, ma verso il 1860 fece ritorno a Parigi e, rovinata finanziariamente, fino al 1870 vi rimase quale ispettrice delle classi di danza dell’Opéra: vi ebbe allieve la Salvioni, la Boschetti, la Laurati e la Livry. Perse nuovamente le sue fortune in seguito alla guerra del 1870-71, passò a Londra quale direttrice di una scuola di ballo e di buone maniere fino al 1880 e trascorse gli ultimi quattro anni della sua vita in una proprietà del figlio a Marsiglia. Si era sposata nel 1832 con il conte Gilbert de Voisins da cui aveva avuto una figlia (1836) e un figlio (1843), ma aveva divorziato nel 1844. Fu una delle più grandi ballerine romantiche della storia del balletto. Sua unica coreografia fu Papillon (Offenbach, 1860), creata per E. Livry.
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Maria Taglioni (II)
Ballerina tedesca di origine italiana nata a Berlino, Germania il 27 ottobre 1833, morta a Neu-Aigen, Austria il 27 agosto 1891. Figlia di Paolo Taglioni e nipote della grande Maria Taglioni. Allieva del padre, questi la fece debuttare appena quattordicenne a Londra nel suo Théa ou La Fée aux fleurs all’Her Majesty’s Theatre. Sempre nel medesimo teatro, l’impresario Lumely la chiamò a sostituire la grande zia nell’ultimo dei grandi divertissement di Perrot Le quatres saisons (giugno 1848). La Taglioni, che danzava nel ruolo dell’Inverno, aveva accanto Carlotta Grisi (Estate), la Rosati (Autunno) e la Cerrito (Primavera). Fu poi “prima ballerina” all’Opera di Vienna dal 1853 al 1857 e successivamente accanto al padre all’Hofoper di Berlino. Dotata di una tecnica meno brillante di quella dell’illustre congiunta e omonima, fu tuttavia una ballerina di bel temperamento destinata a continuare la tradizione di famiglia. Nel 1866, in seguito ad un nobile matrimonio si ritirò dalle scene.
Danza e balletto A cura di: Mario Pasi e Domenico Rigotti, Ann Veronica Turnbull Jaca Book (1998) |
Paolo Taglioni
Salvatore Taglioni
Fratello di Filippo Taglioni (Palermo, 1789 - Napoli, 1868). Si perfezionò alla scuola di danza di Coulon ed esordì all'Opéra nel 1806 con la sorella Luisa. Dopo essersi esibito a Lione, dove sposò la ballerina Adélaide Perrault, a Bordeaux e altrove, si trasferì a Napoli, dove esordì come coreografo nel balletto Il barbiere di Siviglia. Nel 1812 fondò con L. Henry la scuola di ballo del S. Carlo, dove fu nominato maestro di perfezionamento. Durante i moti del 1848 fu arrestato e fucilato per errore: ferito, riuscì a sopravvivere, ma sei mesi dopo, fratturatosi una clavicola per caduta, dovette lasciare la scuola e morì poi in miseria. Attivissimo come coreografo, creò circa 250 balli, parte dei quali interpretati da lui stesso e dalla moglie a Napoli, Milano e Torino. Fra di essi ricordiamo: Atalanta ed Ippomene (1817), La conquista di Malacca ossia I Portoghesi nelle Indie su musica di W. R. Gallenberg e S. Mercadante (1819); Il flauto incantato (1828) e La festa di ballo in maschera (Mercadante, 1832); L’ira di Achille (1826) e La notte di un proscritto (1838) di Gallenberg; Pelia e Mileto (1827) e Eutichio della Castagna (1827) di C. Pugni; Amore alla prova (1839), L'assedio di Sciraz (1840), La Zingara (1842), Bradamante e Ruggero (1849) di N. Gabrielli; Bassora ossia Il fantasma d’Arafat (1852), Isaura (1856) e Lady Enrichetta (1856) di G. Giaquinto. Dei suoi due figli, Luisa (1823-1893) fu ballerina all'Opéra.
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Maria Tallchief
(Fairfax, Oklahoma, 24-1-1925). Allieva di B. Nijinska, di Lichine e della School of American Ballet, ha iniziato la carriera con il Ballet Russe di Montecarlo nel 1942. Qui è stata attiva fino al 1947, distinguendosi in parti solistiche in creazioni di Fokine, Massine, e Balanchine. Ha sposato quest’ultimo nel 1946 (hanno successivamente divorziato). Nel 1947 ha debuttato all'Opéra di Parigi, interprete applaudita dei balletti del marito: Apollon Musagète (Stravinskij), Sérénade (Tchajkovsky), Le baiser de la fée (Stravinskij). Tornata negli Stati Uniti nello stesso anno, è entrata a far parte della Ballet Society, in seguito New York City Ballet, danzando in creazioni di Balanchine (Symphonie concertante, 1947, Mozart; Orpheus e The Firebird, 1948, Stravinskij; ecc.) e in versioni di opere classiche quali Lac des cygnes (1951) e Casse-noisette (1954) di Tchajkovsky. Nel 1949 è stata ospite del Ballet Theatre del Metropolitan e nel 1954 ha fatto parte del Ballet russe di Montecarlo durante la tournée di questo complesso negli Stati Uniti. Nel 1965-66, lasciato il New York City Ballet, è stata scritturata dall’Opera di Amburgo, quindi si è stabilita a Chicago. È stata insignita del «Dance Magazine Award» (1960) e del «Capezio Dance Award» (1965).
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Marjorie Tallchief
Sorella di Maria Tallchief (Fairfax, Oklahoma, 19-10-1927). Allieva anch’essa della Nijinska e di Lichine, dopo esser stata attiva dal 1944 al ’46 nel Ballet Theatre, facendosi notare fra l’altro in Graduation Ball di Lichine, quindi nell’Original Ballet russe (1946-47), ha sposato nel 1947 il ballerino e coreografo George Skibine, entrando a far parte con lui del Grand Ballet du Marquis de Cuevas e facendosi applaudire nelle sue creazioni, in particolare Annabel Lee (1951) e Idylle (1954). Nel 1957 si è trasferita in Europa col marito, ed è stata scritturata dall’Opéra di Parigi, di cui ha fatto parte fino al 1962, per la quale fra l’altro ha interpretato l’Oiseau de feu da lui creato. Ha danzato in seguito con lo Harkness Ballet, con il Louisville Civic Ballet e con il Dallas Civic Ballet. Insegna alla Dallas Civic Ballet Academy.
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Helen Tamiris
(propr. H. Becker). Danzatrice, coreografa e insegnante di danza amer. (New York, 24-4-1905 - ivi, 4-8-1966). Allieva di Irene Lewisohn, Fokine e, alla scuola del Metropolitan, di Galli, danzò con la compagnia del Metropolitan per tre stagioni, e dal 1927 si consacrò alla danza libera, debuttando a New York in uno spettacolo di danze solistiche su musiche di Poulenc, Satie, Gershwin, e altri. Fu quindi a Salisburgo, Parigi e Berlino. Fondatrice, nel 1930, del Dance Repertory Theatre (di cui fecero parte Weidman, la Graham e la Humphrey), che ebbe due stagioni, si esibì con vari gruppi in Europa e in America in danze da lei composte. Dal 1936 al ’39 diresse la sezione danza del Federal Theatre Project di New York creando numerose coreografie; insegnò alla New York School of American Dance, da lei aperta, e in varie altre scuole. Attiva come coreografa per Broadway dal 1945, negli ultimi anni diresse col marito Daniel Nagrin la Tamiris-Nagrin Dance Company and Workshop. Tra le più significative esponenti della danza moderna americana, per la coreografia trasse ispirazione dalle sue profonde convinzioni politiche, sociali ed umane (Walt Whitman Suite; Cycle of Unrest; Salut au monde; How Long Brethren; Portehouse Lucy, the Black Market Steak; The People's Bandwagon).
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John Taras
Ballerino e coreografo americano di origine ucraina (New York, 18-4-1919). Dopo aver fatto parte da bambino di un complesso di danze ucraine, è stato allievo di Fokine, Vilzak, Schollar e della School of American Ballet. Nel 1940 è entrato nel Ballet Caravan, nel 1941 nel Littlefield Ballet, e, dal 1942 al ’46, ha fatto parte del Ballet Theatre, diventandone solista e maître de ballet e mettendosi in luce come coreografo con Graziana su musica di Mozart (1945). Dopo aver fatto parte come ballerino, ma soprattutto come coreografo, di varie compagnie (tra cui quella del Marquis de Cuevas di cui è stato maître de ballet nel 1949 e con cui è rimasto con qualche interruzione fino al 1959), nel 1957 ha organizzato a Montecarlo la compagnia dei Ballets de Pàques, durati solo una stagione. Dal 1959 è maestro di ballo del New York City Ballet; sporadicamente ha svolto tale incarico anche altrove (Opéra di Parigi, Opera di Berlino, ecc.). Erede di Balanchine, di cui ha riproposto i più famosi balletti, è fortemente attratto dalla tradizione accademica classica, che si esplica, più che nei balletti di genere narrativo, in quelli astratti. Tra le sue coreografie si possono ricordare Camille (mus. Schubert), Design with Strings (Tchajkovsky), La forét romantique (Glazunov), Le bal des jeunes filles (Mozart), Cordelia (Sauguet), Ebony Concerto (Stravinskij), Arcade (Id.), Danses concertantes (Id.), Le Sacre du printemps (Id.), Jeux (Debussy), Daphnis and Chloe (Ravel).
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Paul Taylor
Danzatore e coreografo americano (Alleghany County, Pennsylvania, 29-7-1930). Allievo per la danza di M. Graham, D. Humphrey, M. Craske e altri, dopo aver collaborato con M. Cunningham e P. Lang, dal 1955 al ’61 ha fatto parte della Compagnia Graham, divenendo solista nel 1958. Nel 1954 ha fondato una propria compagnia con la quale ha viaggiato all’estero, partecipando tra l’altro al Festival di Spoleto e a quello di Berlino. È stato insignito di numerosi premi.
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Tra i balletti da lui creati si ricordano: Junction (Bach, 1961); Insects and Heroes (Mc Dowell, 1961); Aureole (Handel, 1962); Party Miw (Haev, 1963); Scudorama (C. Jackson, 1963); Post meridiem (E. Lohoeffer, 1965); From the Sea to shining Sea (Mc Dowell, 1965); Orbs (Haydn, 1966); Lento (Id., 1967); Agathe's Tale (Surinach, 1967); Public Domain (Mc Dowell, 1968); Foreign Exchange (Subotnik, 1970); American Genesis (compositori vari, 1973); Sports and Follies (1974); Explanade (Bach, 1975).
Ludmila Tcherina
(propr. Monica Cemerzina). Ballerina e attrice cinematografica francese di origine russa (Parigi, 10-10-1924). Allieva della Préobrajenska, di Clustine e della d’Alessandri a Parigi, dopo aver esordito a 14 anni in questa città, si è esibita a Montecarlo in concerti di danza. L’incontro con S. Lifar le ha procurato il ruolo della protagonista in Roméo et Juliette, che ha eseguito a Parigi nel 1942. Perfezionatasi con B. Kniaseff, e conosciuto il ballerino Edmond Audran , che ha sposato in seguito, dopo aver fatto parte dei Nouveaux Ballets di Montecarlo ed essersi esibita in Forains di H. Sauguet e in La belle au bois dormant come ballerina ospite dei Ballets des Champs-Elysées, dal 1946 ha dedicato buona parte della sua attività al cinematografo. Ottenuto un buon successo, ha limitato le sue prestazioni ballettistiche a recital di danza con il marito e le ha interrotte alla morte di lui, avvenuta in un incidente automobilistico nel 1951. Ripresa la danza alla Scala (1954-55) con Giselle di Delibes e Mort du cygne di Saint-Saéns, ha colto successivamente i maggiori successi in Atlantide di H. Tomasi e in Martyre de Saint Sébastien di Debussy (1957). L’anno successivo ha formato una compagnia propria attiva fino al 1960, che non ha avuto successo di critica: fra le sue creazioni migliori Les amants de Téruel di Theodorakis. Fra i film cui ha partecipato: The red Shoes (1948), The Tales of Hoffmann (da Offenbach, 1951) e Oh Rosalinda! (da J. Strauss jr., 1955). Tra le sue ultime interpretazioni figurano Excelsior (1967) e La muette de Portici (1972).
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Lubov Tchernicheva
(propr. Ljubov CernySéva). Ballerina e insegnante di danza russa naturalizzata inglese (Pietroburgo, 17-9-1890 - Richmond, Surrey, 1-3-1976). Allieva di Fokine alla Scuola Imperiale di ballo di Pietroburgo, si diplomò nel 1908. Già membro della compagnia del Mariinskij, nel 1911 entrò a far parte col marito, il ballerino Serge Grigoriev dei Ballets Russes di Diaghilev, rimanendovi fino alla morte del fondatore (1929). In quegli anni partecipò alla «prima» di numerosi balletti, fra cui Les femmes de bonne humeur (Scarlatti, 1917), La boutique fantasque (Rossini-Respighi, 1917), Pulcinella (Pergolesi-Stravinsky, 1920), Les noces (Stravinsky, 1923), Les biches (Poulenc, 1924), Les Facheux (Auric, 1924), Le pas d’acier (Prokofiev, 1927), Apollo Musagète (Stravinsky, 1928) e alle riprese di altri famosi balletti moderni (Le spectre de la rose, C. M. von Weber; Pétrouchka; Narcisse di Cerepnin; Cléopàtre di Arenskij; Las Meninas di Fauré). Perfezionatasi con Cecchetti, che era maître de ballet della compagnia, dal 1926 sostituì N. Legat, succeduto a Cecchetti, quale maîtresse de ballet. Alla morte di Diaghilev si ritirò dalle scene riprendendo l’attività nel 1932 insieme al marito. Entrata come maestra di ballo nei Ballets Russes di Montecarlo, nel 1935 fece ritorno alle scene danzando al Covent Garden a Londra e successivamente seguì la compagnia nelle sue diverse formazioni. Si stabilì poi a Londra e con il marito collaborò alle riprese di L’Oiseau de feu (1954), Les Sylphides (1955), Pétrouchka (1957) per il Sadler’'s Wells Ballet (oggi Royal Ballet). Insegnò alla scuola del Sadler’s Wells e del London Festival Ballet.
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Elisabetta Terabust
(nome d’arte di Elisabetta Magli). Ballerina italiana (Varese, 4-8-1946). Allieva di Attilia Radice, è entrata a far parte della compagnia dell'Opera di Roma nel 1964; in seguito si è perfezionata con Zarko Prebil e con Erik Bruhn: con quest’ultimo ha danzato come protagonista nella «Scena del balcone» da Romeo e Giulietta di Prokof'ev e nella Festa dei fiori di Genzano nel 1966. Lo stesso anno è divenuta prima ballerina, sempre a Roma, ed étoile nel ’72; è stata ospite fissa del London Festival Ballet dal 1973, e ha inoltre danzato con numerose altre compagnie, quali il National Ballet of Canada e il Ballet de Marseille (con il quale ha interpretato, fra l’altro, Notre-Dame de Paris e la nuova versione dello Schiaccianoci di Roland Petit). Ha in repertorio anche molte coreografie moderne (di Balanchine, Tetley, Moreland, MacMillan), tra cui vari allestimenti dell’Aterballetto. Ha vinto il Premio Positano nel 1969.
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Alberto Testa
Danzatore, coreografo, critico di danza e insegnante italiano (Torino, 23-12-1922). Vincitore al Concorso dei Teatri Universitari con un atto unico (1942), si è laureato in lettere all’Università di Torino con una dissertazione sulla danza (1942), sempre a Torino ha quindi studiato danza con G. Cecchetti, perfezionandosi con S. Egri. In seguito si è esibito nei principali teatri italiani e esteri sotto la guida di eminenti coreografi fra cui L. Massine e A. M. Milloss, partecipando anche a vari festival (Maggio Musicale Fiorentino, Sagra Musicale Umbra, Festival di Salisburgo, ecc.). Attivo soprattutto come coreografo (Histoire du soldat, 1965; La Morte e la Fanciulla, 1978; Gli Uccelli, 1980; Dansatie, 1981; A due con ironia, 1982; Il tempo ritrovato, 1983; Stelle di carta, 1983; Le tre dee, 1985; La notte della musica, 1987), ha collaborato all’allestimento di spettacoli lirici (Giovanna d'Arco al rogo, 1960; La Dama di picche, 1963; Turandot, 1984; La Traviata, 1984; Tannhäuser, 1985, ecc.) e di prosa, ha curato le danze per film di Visconti (Il Gattopardo, 1962) e di Zeffirelli (Romeo e Giulietta, 1967; Gesù di Nazareth, 1976; La Traviata, 1982; Otello, 1986: Il giovane Toscanini, 1988). Collaboratore di varie riviste specializzate e di enciclopedie, insegna storia della Danza (dal 1963) presso l’ Accademia Nazionale di Danza a Roma, è direttore artistico del Premio Positano «L. Massine» per l'Arte della Danza (dal 1969), presidente del «Premio Porselli “Una vita per la danza” » (dal 1969), direttore del Centro per la Danza di Torino Documentazione e Ricerca, ideatore (dal 1977) della Maratona di Danza al Festival dei Due Mondi di Spoleto. È ideatore e curatore di mostre specialistiche, critico coreografico de «La Repubblica» e tiene conferenze in Italia e all'estero.
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Glen Tetley
Danzatore, coreografo e maestro di danza americano (Cleveland, Ohio, 3-2-1926). Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ha iniziato lo studio della «danza moderna» (1946) con H. Holm, mentre seguiva il corso di medicina all’Università di New York, dove si è laureato nel 1948. Ha debuttato nella compagnia della Holm nel 1946 in On the Town (mus. Bernstein) e ha collaborato con lei negli anni seguenti in coreografie del Fine Arts Center del Colorado, o di musicals fra cui Kiss me, Kate (C. Porter, 1948), insegnando contemporaneamente alla sua scuola. Nel 1950 ha iniziato anche lo studio del balletto classico con la Craske e A. Tudor presso la scuola del Metropolitan di New York, perfezionando nello stesso tempo la «danza moderna» con M. Graham. Dopo essersi esibito in varie compagnie di danza moderna e classica in America e all’estero, partecipando fra l’altro alle danze dell’opera Amahl and the Night Visitors di Menotti (1951), nel 1957 è tornato completamente alla modern dance nella compagnia di M. Graham; l’anno seguente si è presentato a Spoleto (dov’è tornato nel 1959) con la compagnia di J. Butler, e nel 1961 con la compagnia dei Ballets USA di Robbins, presso la quale aveva già interpretato nel 1960 Pillar of Fire (Schönberg), Jardin au Lilas (Chausson), Billy the Kid (Copland) e Bluebeard (Offenbach). Si è dedicato con serietà alla coreografia soltanto dal 1960, attivo all’Aia, anche come danzatore, presso il Nederlands Dans Theater, dal 1962 al ’65 e, dopo il 1965, presso la compagnia Batsheva di Tel Aviv. Dal 1967 ha lavorato più volte col Balletto inglese Rambert; direttore artistico del Nederlands Dans Theater nel 1969, anno in cui ha girato il mondo con una propria compagnia, dal 1974 al ’76 è succeduto a Cranko come direttore e capo coreografo del Balletto del Teatro di Stato del Württemberg a Stoccarda. Tra le sue coreografie si possono ancora ricordare Ziggurat e Fiel Figures (Stockhausen), Circles (Berio), Chronochromie (Messiaen), Laborintus (Berio); Voluntaries (Poulenc), Tristan (Henze), Revelation and Fall (P. M. Davies; 1986).
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Nina Timofeyeva
Nina Vladimirovna Timofeyeva, Ballerina sovietica (Leningrado, 11-7-1935). Allieva di M. Romanova e T. Veteslova alla Scuola di ballo di Leningrado, ha fatto parte della compagnia del Teatro Kirov, quindi, dal 1956, è stata solista al Bolshoi, dove si è perfezionata con la Seménova diventando una delle più note ballerine della compagnia a livello internazionale. Col Bolshoi ha compiuto tournées in Europa e in America. Tra le sue interpretazioni più note si possono ricordare Gajane di Vajnonen, Il fiore di pietra, Giselle, Schiaccianoci, Laurentia di Chabukiani. Già moglie del direttore d’orchestra Gennadi Rozdestvenskij, è stata insignita del titolo di Artista del Popolo.
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Tamara Toumanova
Ballerina russa (presso Shanghai, 1919, in treno durante la fuga dei genitori). Dal 1926 ha studiato a Parigi con la Préobrajenska e ha esordito bambina danzando prima a Parigi in vari teatri e poi a Montecarlo con i Ballets Russes, nel trio delle baby ballerinas, con la Baronova e la Riabouchinska. Si è distinta in questa compagnia, con la quale è rimasta fino al 1937 con l’interruzione di un breve periodo durante il quale ha fatto parte dei «Ballets 1933», in numerose creazioni di Balanchine e di Massine (Cotillon, musica di Chabrier; Le bourgeois gentilhomme di R. Strauss; Jeux d’enfants di Bizet; Union Pacific di Nabokov. ecc.) e in riprese di balletti moderni e classici. Si è esibita successivamente negli Stati Uniti, in Australia, e poi ancora negli Stati Uniti, a New York, dove ha lasciato la compagnia dell’Original Ballet Russe di de Basil per quella di S. Denham, sua rivale, partecipando alla creazione di Labyrinth (musica di Schubert). Trasferitasi a Hollywood nel 1943, l’anno seguente ha interpretato il film Days of Glory e ha in seguito danzato come ballerina ospite di numerose compagnie imponendosi in diverse creazioni (Le palais de Cristal, Bizet, 1947; L’inconnue, Jolivet, 1950; Phèdre, Auric, 1950) e riprese a Parigi, in Sud-America, Italia (Leggenda di Giuseppe, su musica di R. Strauss, 1951; Lac des cygnes, Giselle, Mort du cygne, Sylphides, 1952, ecc.), Inghilterra e Montecarlo, dove nel 1956 ha creato il balletto Fanfares pour le Prince (mus. del sec. XVII) per le nozze del principe Ranieri di Monaco. È apparsa in numerosi. film, tra i quali Invitation to the Dance di G. Kelly (1956), The Torn Curtain di Hitchcock (1966) e The Private Life of Sherlock Holmes (1970).
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Boris Trailine
Ballerino, insegnante e impresario (Lemnos, Grecia, 13-6-1921). Allievo della Sedova, di Clustine e Volinine, ha fatto parte di varie compagnie, tra le quali il Nouveau Ballet de Montecarlo, col quale ha partecipato alla prima rappresentazione di Chota Roustaveli e Dramma per musica di Lifar. In seguito si è esibito in coppia con la Chauviré e la Toumanova. Nel 1955, morto Volinine, ne ha rilevato la famosa scuola parigina, dove ha insegnato fino al 1970. È attualmente attivo come impresario.
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Hélène Trailine
Sorella di Boris Trailine (Bombas, Lorraine, 6-10-1928). Allieva della Sedova e della Egorova, ha fatto parte del Nouveau Ballet de Montecarlo e dei Ballets des Champs-Elysées, e dopo aver danzato con varie altre compagnie, è entrata a far parte di quella di Béjart, prendendo parte alla prima rappresentazione di alcuni balletti del grande coreografo francese. Attualmente direttrice del Ballet Théatre Français de Nancy, ha sposato il ballerino Juan Giuliano.
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Vera Trefilova
Vera Aleksandrovna Trefilova, Danzatrice russa (Pietroburgo, 1875 - Parigi, 11-8-1943). Studiò alla Scuola Imperiale di Ballo di Pietroburgo, diplomandosi nel 1898; entrata nello stesso anno al Teatro Mariinskij, ne divenne solista solo nel 1901 e prima ballerina nel 1906. In questi anni interpretò vari balletti di Petipa, di cui fu una delle più grandi interpreti; nel 1907 danzò a Mosca in una compagnia di Fokine, ma successivamente ritornò al Mariinskij. Si ritirò dalle scene una prima volta nel 1910 per debuttare quale attrice drammatica nel 1915. Durante la rivoluzione (1917) abbandonò la Russia e si trasferì a Parigi, dove aprì una scuola di danza; qui Diaghilev la convinse a rientrare sulle scene e nel 1921 danzò con i Ballets Russes nella Belle au bois dormant a Londra. Si ritirò definitivamente dalle scene nel 1926. Aveva sposato il critico di balletto Valerian Jakovlevié Svetlov.
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Dušan Trninić
Ballerino jugoslavo (Belgrado, 10-10-1929). Allievo della Kirsanova, quindi a Parigi della Préobrajenska e della Scuola del Sadler’s Wells, dal 1946 fa parte del balletto del Teatro Nazionale di Belgrado, di cui è diventato primo ballerino nel 1948. Si è esibito sovente all’estero, anche con altre compagnie. Particolarmente a suo agio nel repertorio romantico, come danseur noble e nel demi-caractère, è stato uno degli interpreti preferito dal coreografo Parlic (Giulietta e Romeo), al quale ha ispirato numerosi balletti.
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Antony Tudor
(propr. William Cook). Coreografo e ballerino inglese (Londra, 4-4-1908 - New York, 20-4-1987). Allievo della Rambert dal 1928 (oltre che di Argyle, Turner e Craske), nel 1930 entrò a far parte del Ballet Club della stessa e presentò il suo primo balletto l’anno seguente: Cross-Garter’d (Frescobaldi), cui fecero seguito The Planets (1934, Holst), The Descent of Hebe (1935, Bloch), Jardin aux lilas (1936, Chausson) e Dark Elegies (1937, dai Kindertotenlieder di Mahler). Nel 1937 fondò una comp. propria, il Dance Theatre, e contemporaneamente faceva parte come danzatore del Ballet Rambert e del Vic-Wells Ballet. Nel 1938 diede vita a una nuova compagnia, il London Ballet, per cui elaborò le coreografie di Judgement of Paris (1938, K. Weill), Soirée musicale (1938, Rossini-Britten), Gala Performance (1938, Prokofiev). Nel 1939, invitato a far parte del ballet Theatre da poco costituito, si trasferì negli Stati Uniti, dove creò fra l’altro Pillar of fire (1942, Schoenberg), considerato il suo capolavoro, Romeo and Juliet (1943, Delius) e Undertow (1945, W. Schuman). Insegnò alla Scuola di danza del Metropolitan e alla Juilliard School of Music di New York. Creò coreografie per il New York City Ballet e nel 1963-64 diresse il balletto dell'Opera di Stoccolma. Lavorò inoltre con il Royal Ballet, il Balletto Australiano e il Balletto Nazionale Canadese (Fandango di A. Soler, 1972). Dal 1974 fu Associated Director dell'American Ballet Theatre. Tra le sue ultime coreografie si possono ricordare Shadowplay di Koechlin, Fandango di Soler, The Leaves Are Fading di Dvorak. Ricevette il «Dance Magazine Award» nel 1974.
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Harold Turner
Ballerino e coreografo inglese (Manchester, 2-12-1909 - Londra, 2-7-1962). Dopo aver studiato danza a Manchester con A. Haines, nel 1927 si perfezionò a Londra con la Rambert, esibendosi nello stesso tempo in una compagnia diretta da A. Dolin. Nel 1930 fu partner della Karsavina in Le Spectre de la Rose (mus. C. M. von Weber), Les Sylphides (Chopin) e Carnaval (Schumann) e successivamente continuò a far parte del Ballet Club della Rambert, interpretando fra l’altro Les petits riens (Mozart, 1935) e Façade (W. Walton). Nello stesso tempo si esibì quale ballerino ospite del Vic-Wells Ballet e nel 1940 esordì come coreografo nell’Arts Theatre Ballet con May Collin (A. Bax) e Serenade (H. Wolf). Divenuto primo ballerino dell’International Ballet nel 1941, interruppe la sua attività per prestare servizio militare (1942-45); entrato in seguito nel Sadler’s Wells Ballet (1945), colse grande successo nelle riprese di La boutique fantasque (Rossini-Respighi) e Le tricorne (Falla) e nella creazione di The Clock Symphony (Haydn, 1945), e altri balletti classici e moderni. Lasciò le scene nel 1951 pet dedicarsi all'insegnamento quale maître de ballet della compagnia che danzava al Covent Garden i balletti delle opere. Come ballerino si distinse particolarmente in Rake's Progress (G. Gordon), Job (Vaughan Williams) e Les patineurs (Meyerbeer-Lambert). Fu sposato prima alla ballerina Mary Monet e poi a Gerd Larsen.
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