Rudolf Nureyev
Don Quixote
01-12-1966 - Vienna, Wiener Staatsoper
Balletto in tre atti con prologo
Coreografia: Rudolf Nureyev da Marius Petipa
Musica: Ludwig Minkus adattamento musicale di John Lanchbery
Direttore d'orchestra: John Lanchbery
Libretto: Marius Petipa rivisto da Rudolf Nureyev dal romanzo El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes
Scene e costumi: Barry Kay
Luci:
CAST
Kitri/Dulcinea: Ully Wührer
Basilio: Rudolf Nureyev
Gamache: Arnold Jandosch
Don Chisciotte: Michael Birkmeyer
Sancho Panza: Konstantin Zajetz
Lorenzo: Fred Meister
Le due amiche di Kitri: Irmtraud Haider, Susi Kirnbauer
La ballerina di strada: Christl Zimmerl
Espada: Franz Wilhelm
Un vecchio gitano: Konrad Hiess
Una vecchia gitana: Lucie Bräuer
Un gitano: Herbert Nitsch
Due gitane: Lilly Scheuermann, Christine Wolf
La regina delle Driadi: Lisl Maar
Amore: Dietlinde Klemisch
Tre Driadi: Judith Gerber, Renate Loucky, Lilly Scheuermann
Prima damigella d'onore: Judith Gerber
Gestori della taverna: Konrad Hiess, Inge Schenk
Danzatori del Fandango: Lydia Coronica, Franz Wilhelm
Wiener Staatsballett
Coreografia: Rudolf Nureyev da Marius Petipa
Musica: Ludwig Minkus adattamento musicale di John Lanchbery
Direttore d'orchestra: John Lanchbery
Libretto: Marius Petipa rivisto da Rudolf Nureyev dal romanzo El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes
Scene e costumi: Barry Kay
Luci:
CAST
Kitri/Dulcinea: Ully Wührer
Basilio: Rudolf Nureyev
Gamache: Arnold Jandosch
Don Chisciotte: Michael Birkmeyer
Sancho Panza: Konstantin Zajetz
Lorenzo: Fred Meister
Le due amiche di Kitri: Irmtraud Haider, Susi Kirnbauer
La ballerina di strada: Christl Zimmerl
Espada: Franz Wilhelm
Un vecchio gitano: Konrad Hiess
Una vecchia gitana: Lucie Bräuer
Un gitano: Herbert Nitsch
Due gitane: Lilly Scheuermann, Christine Wolf
La regina delle Driadi: Lisl Maar
Amore: Dietlinde Klemisch
Tre Driadi: Judith Gerber, Renate Loucky, Lilly Scheuermann
Prima damigella d'onore: Judith Gerber
Gestori della taverna: Konrad Hiess, Inge Schenk
Danzatori del Fandango: Lydia Coronica, Franz Wilhelm
Wiener Staatsballett
TRAMA
Primo atto, primo quadro: lo studio di Don Chisciotte
Lo hidalgo Don Chisciotte è intento a leggere un romanzo cavalleresco nel suo studio. Questa lettura gli ha talmente eccitato la fantasia che decide di diventare un cavaliere errante e di combattere per realizzare i due supremi ideali di ogni cavaliere: la difesa dei deboli e il culto della donna. Quindi nomina come scudiero il suo servitore Sancho Panza, gli ordina di portargli l’armatura, la spada e la lancia e parte con lui in cerca di avventure cavalleresche per onorare la nobile dama Dulcinea, donna dei suoi sogni e delle sue fantasie.
Primo atto, secondo quadro: la piazza del mercato di Barcellona
Nella piazza di Barcellona c’è un’atmosfera di gran festa. Kitri esce di casa per incontrare il barbiere Basilio, di cui è innamorata, e inizia con lui una danza composta da schermaglie amorose e affettuosità. I due giovani vengono sorpresi dall’oste Lorenzo, padre di Kitri, che non vede di buon occhio il loro amore e allontana bruscamente Basilio. Giunge il ricco Gamache accompagnato da due gendarmi, e chiede a Lorenzo di concedergli sua figlia in sposa. L’oste accetta di buon grado, ma Kitri non ne vuole sapere e si rifiuta in modo impertinente prendendo in giro Gamache.
Fioraie e mercanti improvvisano una seguidilla, poi la piazza si riempie di gente che torna dalla corrida e arrivano il torero Espada con i suoi picadores, accompagnati dalla Danzatrice di strada. Viene eseguito il grand pas des toreadores con la variazione solistica di Espada, cui segue quella della Danzatrice di strada tra i pugnali dei toreri conficcati sul pavimento. L’atmosfera è quella tipica della Spagna, con balli accompagnati da nacchere e ventagli. Nella piazza giungono Don Chisciotte e Sancho Panza e vengono subito coinvolti nei balli del popolo, che prima trascina Sancho nel gioco della “mosca cieca”, poi lo fa distendere su di un telo e lo lancia ripetutamente in aria. Don Chisciotte, correndo in soccorso del suo scudiero, si imbatte in Kitri, e credendo di riconoscere in lei la sua amata Dulcinea, la invita a danzare un minuetto. Poi la piazza si anima ancora con nuove danze, Lorenzo vorrebbe riprendere la figlia per consegnarla a Gamache, ma ella fugge tra le braccia di Basilio. Allora Gamache ordina ai gendarmi di arrestare il barbiere, ma i due innamorati, approfittando della confusione, salgono su di un carretto e fuggono via.
Secondo atto, primo quadro: l’accampamento dei gitani, circondato dai mulini a vento
Kitri e Basilio, in fuga dalla piazza di Barcellona, arrivano nella notte in un accampamento di gitani. I due danzano esprimendo tutto il loro amore, ma all’improvviso i gitani li assalgono per derubarli. Allora i due innamorati li mettono al corrente della loro situazione e offrendo loro un orecchino di Kitri chiedono ai gitani di aiutarli a fuggire ancora fornendogli dei travestimenti. Al campo dei gitani arrivano anche Don Chisciotte e Sancho Panza e poco dopo inaspettatamente giungono pure Gamache e Lorenzo, che erano partiti alla cerca dei due fuggitivi. Così scoppia una rissa, i gitani e Don Chisciotte intervengono per difendere Kitri e Basilio, ma i gendarmi di Gamache riescono a separare i due innamorati. Don Chisciotte li vuole difendere e parte all’assalto con la lancia, così tutti fuggono intimoriti. Poi, come nella versione Petipa-Gorskij, Don Chisciotte rende omaggio al capo dei gitani, questi si esibiscono nelle loro danze e la compagnia di girovaghi mette in scena uno spettacolo di marionette. Ora però Don Chisciotte attacca il teatrino perché le marionette mimano la vicenda dell’amore contrastato di Kitri e Basilio e lui si altera per la prevaricazione di Gamache. Poi il cavaliere parte all’inseguimento di Kitri (che crede sempre essere la sua Dulcinea) e trovandosi di fronte la distesa dei mulini a vento le scambia per misteriose figure di cavalieri nemici. Quindi si lancia all’attacco, rimane impigliato in una pala e cade a terra perdendo i sensi.
Secondo atto, secondo quadro: il sogno di Don Chisciotte
Don Chisciotte ora sogna di trovarsi nel giardino delle Driadi. La loro regina, accompagnata da Cupido, lo accoglie con una piacevole danza cerimoniale e lo premia per il suo valore conducendogli la sua amata Dulcinea, che ha le sembianze di Kitri ed esegue una variazione solistica in suo onore. Segue subito dopo una breve danza di Cupido, che simboleggia l’amore di Don Chisciotte per la bella dama dei suoi sogni. Il cavaliere si sveglia e il giardino incantato svanisce. Arriva il duca di Barcellona di ritorno dalla caccia con il suo seguito. Don Chisciotte si inchina ai suoi piedi e il duca lo invita al suo castello.
Terzo atto, primo quadro: l’interno di una taverna
Kitri e Basilio in fuga si rifugiano in una taverna, dove trovano alcuni loro amici. Tra i brindisi e gli scherzi della comitiva, la danzatrice Mercedes si esibisce in un fandango. Arrivano Lorenzo e Gamache, che erano corsi in cerca dei fuggitivi e l’oste impone alla figlia di unirsi in matrimonio col ricco signore. Don Chisciotte, sopraggiunto col fedele Sancho Panza, tenta di prendere le difese di Kitri, che egli continua a scambiare per la sua Dulcinea, ma non riesce nell’impresa. Allora Basilio afferra una spada e finge di ferirsi, cadendo subito a terra come in fin di vita. Kitri, disperata, supplica lo hidalgo di intervenire. Questo impone a Lorenzo di benedire l’unione dei due giovani poiché Basilio è in punto di morte e l’oste, colto di sorpresa, nella concitazione del momento finisce per acconsentire. A questo punto Basilio si rialza svelando l’inganno e i due giovani, consapevoli del fatto che ormai tutto è compiuto, si abbracciano felici mentre Lorenzo e Gamache si disperano.
Terzo atto, secondo quadro: la piazza di Barcellona Si celebra la festa di nozze di Kitri e Basilio con diverse danze, tra cui il grand pas de deux con la variazione di Kitri col ventaglio. Gamache sfida Don Chisciotte a duello e lo sconfigge. Alla fine lo hidalgo parte per nuove avventure.
Valeria Morselli
La danza e la sua storia – Volume II
Dino Audino editore 2018
Lo hidalgo Don Chisciotte è intento a leggere un romanzo cavalleresco nel suo studio. Questa lettura gli ha talmente eccitato la fantasia che decide di diventare un cavaliere errante e di combattere per realizzare i due supremi ideali di ogni cavaliere: la difesa dei deboli e il culto della donna. Quindi nomina come scudiero il suo servitore Sancho Panza, gli ordina di portargli l’armatura, la spada e la lancia e parte con lui in cerca di avventure cavalleresche per onorare la nobile dama Dulcinea, donna dei suoi sogni e delle sue fantasie.
Primo atto, secondo quadro: la piazza del mercato di Barcellona
Nella piazza di Barcellona c’è un’atmosfera di gran festa. Kitri esce di casa per incontrare il barbiere Basilio, di cui è innamorata, e inizia con lui una danza composta da schermaglie amorose e affettuosità. I due giovani vengono sorpresi dall’oste Lorenzo, padre di Kitri, che non vede di buon occhio il loro amore e allontana bruscamente Basilio. Giunge il ricco Gamache accompagnato da due gendarmi, e chiede a Lorenzo di concedergli sua figlia in sposa. L’oste accetta di buon grado, ma Kitri non ne vuole sapere e si rifiuta in modo impertinente prendendo in giro Gamache.
Fioraie e mercanti improvvisano una seguidilla, poi la piazza si riempie di gente che torna dalla corrida e arrivano il torero Espada con i suoi picadores, accompagnati dalla Danzatrice di strada. Viene eseguito il grand pas des toreadores con la variazione solistica di Espada, cui segue quella della Danzatrice di strada tra i pugnali dei toreri conficcati sul pavimento. L’atmosfera è quella tipica della Spagna, con balli accompagnati da nacchere e ventagli. Nella piazza giungono Don Chisciotte e Sancho Panza e vengono subito coinvolti nei balli del popolo, che prima trascina Sancho nel gioco della “mosca cieca”, poi lo fa distendere su di un telo e lo lancia ripetutamente in aria. Don Chisciotte, correndo in soccorso del suo scudiero, si imbatte in Kitri, e credendo di riconoscere in lei la sua amata Dulcinea, la invita a danzare un minuetto. Poi la piazza si anima ancora con nuove danze, Lorenzo vorrebbe riprendere la figlia per consegnarla a Gamache, ma ella fugge tra le braccia di Basilio. Allora Gamache ordina ai gendarmi di arrestare il barbiere, ma i due innamorati, approfittando della confusione, salgono su di un carretto e fuggono via.
Secondo atto, primo quadro: l’accampamento dei gitani, circondato dai mulini a vento
Kitri e Basilio, in fuga dalla piazza di Barcellona, arrivano nella notte in un accampamento di gitani. I due danzano esprimendo tutto il loro amore, ma all’improvviso i gitani li assalgono per derubarli. Allora i due innamorati li mettono al corrente della loro situazione e offrendo loro un orecchino di Kitri chiedono ai gitani di aiutarli a fuggire ancora fornendogli dei travestimenti. Al campo dei gitani arrivano anche Don Chisciotte e Sancho Panza e poco dopo inaspettatamente giungono pure Gamache e Lorenzo, che erano partiti alla cerca dei due fuggitivi. Così scoppia una rissa, i gitani e Don Chisciotte intervengono per difendere Kitri e Basilio, ma i gendarmi di Gamache riescono a separare i due innamorati. Don Chisciotte li vuole difendere e parte all’assalto con la lancia, così tutti fuggono intimoriti. Poi, come nella versione Petipa-Gorskij, Don Chisciotte rende omaggio al capo dei gitani, questi si esibiscono nelle loro danze e la compagnia di girovaghi mette in scena uno spettacolo di marionette. Ora però Don Chisciotte attacca il teatrino perché le marionette mimano la vicenda dell’amore contrastato di Kitri e Basilio e lui si altera per la prevaricazione di Gamache. Poi il cavaliere parte all’inseguimento di Kitri (che crede sempre essere la sua Dulcinea) e trovandosi di fronte la distesa dei mulini a vento le scambia per misteriose figure di cavalieri nemici. Quindi si lancia all’attacco, rimane impigliato in una pala e cade a terra perdendo i sensi.
Secondo atto, secondo quadro: il sogno di Don Chisciotte
Don Chisciotte ora sogna di trovarsi nel giardino delle Driadi. La loro regina, accompagnata da Cupido, lo accoglie con una piacevole danza cerimoniale e lo premia per il suo valore conducendogli la sua amata Dulcinea, che ha le sembianze di Kitri ed esegue una variazione solistica in suo onore. Segue subito dopo una breve danza di Cupido, che simboleggia l’amore di Don Chisciotte per la bella dama dei suoi sogni. Il cavaliere si sveglia e il giardino incantato svanisce. Arriva il duca di Barcellona di ritorno dalla caccia con il suo seguito. Don Chisciotte si inchina ai suoi piedi e il duca lo invita al suo castello.
Terzo atto, primo quadro: l’interno di una taverna
Kitri e Basilio in fuga si rifugiano in una taverna, dove trovano alcuni loro amici. Tra i brindisi e gli scherzi della comitiva, la danzatrice Mercedes si esibisce in un fandango. Arrivano Lorenzo e Gamache, che erano corsi in cerca dei fuggitivi e l’oste impone alla figlia di unirsi in matrimonio col ricco signore. Don Chisciotte, sopraggiunto col fedele Sancho Panza, tenta di prendere le difese di Kitri, che egli continua a scambiare per la sua Dulcinea, ma non riesce nell’impresa. Allora Basilio afferra una spada e finge di ferirsi, cadendo subito a terra come in fin di vita. Kitri, disperata, supplica lo hidalgo di intervenire. Questo impone a Lorenzo di benedire l’unione dei due giovani poiché Basilio è in punto di morte e l’oste, colto di sorpresa, nella concitazione del momento finisce per acconsentire. A questo punto Basilio si rialza svelando l’inganno e i due giovani, consapevoli del fatto che ormai tutto è compiuto, si abbracciano felici mentre Lorenzo e Gamache si disperano.
Terzo atto, secondo quadro: la piazza di Barcellona Si celebra la festa di nozze di Kitri e Basilio con diverse danze, tra cui il grand pas de deux con la variazione di Kitri col ventaglio. Gamache sfida Don Chisciotte a duello e lo sconfigge. Alla fine lo hidalgo parte per nuove avventure.
Valeria Morselli
La danza e la sua storia – Volume II
Dino Audino editore 2018
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APPROFONDIMENTO
Rudolf Nureyev e Don Chisciotte
Nel 1959, all'età di 21 anni, Rudolf Nureyev con Ninel Kourgapkina come sua partner diede una brillante interpretazione di Basilio con il Kirov Ballet di Leningrado. Dopo aver scelto di rimanere in Occidente nel 1961, questo è diventato uno dei suoi ruoli di punta, mettendo in evidenza un altro aspetto del ballerino/attore: il suo spirito malizioso e il suo dono per la commedia. Rudolf Nureyev ha danzato l'ultimo pas de deux con Sonia Arova già nel 1962 a New York. Ha poi messo in scena l'intero lavoro, ideando una nuova coreografia da Marius Petipa e Alexandre Gorski per l'Opera di Vienna nel 1966, e chiedendo a John Lanchbery di lavorare su diversi arrangiamenti della musica di Minkus in modo da dargli un carattere più vivace. Lo ravvivò nel 1970 con l'Australian Ballet (con Lucette Aldous), e l'anno successivo con il Balletto dell'Opera di Marsiglia, diretto in quel momento da Rosella Hightower (Maïna Gielgud interpretava il ruolo di Kitri). “Questa versione mostra ancora più chiaramente il modo in cui Nureyev ha gestito i grandi movimenti sul palco: i numeri spagnoli volteggiano attorno all'enorme piazza del villaggio e formano un'ingegnosa diversità di configurazione destinata a mostrare i passi caratteristici della Spagna. Sebbene la sequenza puramente classica della “visione” di Dulcinea e le Driadi sia stata eseguita nella sua interezza – esattamente come è stata tramandata dalla tradizione di Kirov – Nureyev l'ha preceduta con una scena che coinvolge un campo di zingari come pretesto per sviluppare un incontro amoroso tra Kitri e Basilio: pas de deux al chiaro di luna sotto le vele di un gigantesco mulino a vento. Rudolf Nureyev ha anche abbreviato il balletto in tre atti con prologo: gli zingari, i mulini a vento, il teatro delle marionette diventano un'unica scena, seguita dall'apparizione delle Driadi. Nureyev ha notevolmente ampliato l'aspetto della commedia. Nella sua versione, ha introdotto lo spirito della "Commedia dell'Arte", dove Don Chisciotte sarebbe Pantalone, Kitri Colombina e Basilio, Arlecchino, un brillante maestro di cerimonie, veloce, saltellante, che corre nel balletto da un capo all'altro”. (Alexander Bland) Questo Don Chisciotte interpretato dall'Australian Ballet, è stato girato nel 1972 dallo stesso Rudolf Nureyev; questa era la prima volta che si trovava dall'altra parte della telecamera. Rudolf Nureyev già ballava il Don Chisciotte con il balletto Kirov a Leningrado quando aveva vent'anni. Il libretto e la coreografia di Marius Petipa gli erano stati tradizionalmente tramandati, ma avevano anche subito modifiche dovute a successive revisioni, la più importante delle quali fu quella di Alexandre Gorski nel 1900. Basandosi su questa versione, Rudolf Nureyev ha voluto creare un'atmosfera allegra, un Don Chisciotte vivace, pieno di ritmo. Ha usato umorismo e slancio per una serie di colorite scene riguardanti la contrastata vita amorosa di Kitri, la figlia del locandiere, e Basilio, il barbiere, combinate con l'epico "Cavaliere dalla faccia triste". Questo Don Chisciotte messo in scena anche con l'Australian Ballet (e girato nel 1972 dallo stesso Nureyev) fece il suo ingresso nel repertorio dell'Opera di Parigi nel marzo 1981 su invito di Rosella Hightower, allora direttrice di danza. Da allora il balletto è stato ripreso nella stagione 1983-84, nel luglio 1985 nell' arena di Nîmes, nel luglio 1986 all'Opera, nel giugno 1989 al Grand Palais, nel 1990 così come nel maggio/giugno 1998 e nel dicembre 1998 /Gennaio 1999 al Palais Garnier. Una nuova produzione è stata messa in scena all' Opera Bastille nell'aprile/maggio 2002 e maggio/giugno 2004. LA COREOGRAFIA DI RUDOLF NUREYEV Nureyev fece rivivere la versione del Kirov (la produzione di Gorski dopo Petipa) e la danzò nel 1959 e nel 1960, apportando modifiche di sua invenzione così come con tutte le altre sue coreografie dopo Petipa. Nureyev ha ripristinato l'importanza del prologo: una prima visione del mondo fantastico di Don Chisciotte che crea un elmo da cavaliere dalla bacinella di un barbiere e crede di vedere la candida e luminosa Dulcinea, la donna dei suoi sogni, apparire improvvisamente nella sua umile, cupa dimora. Come sempre con Nureyev, la stanza, la casa, il palazzo, è un mondo privato; un luogo di tormento per l'anima, di sogni e incubi che aiutano l'eroe o l'eroina a superare le convenzioni del proprio subconscio. Al contrario, “la vita la fuori continua” (frase ripetuta spesso da Rudolf Nureyev con una malinconia a dir poco cechoviana): rumorosa e allegra, la piazza di Barcellona – sull'esempio di quella di Verona di Romeo e Giulietta – è il palcoscenico per una serie di azioni simultanee e coloriti eventi. Sancho Panza, non più un servo ma un monaco grassoccio, ladro ed osceno come erano i monaci una volta, qui è l'attrazione principale. Rappresenta il vecchio mondo perpetuato da Don Chisciotte; questo idealista di un'altra epoca, a disagio nella sua armatura, che invita Kitri a danzare un minuetto all'antica maniera nel primo atto. Un vecchio mondo che sarà spazzato via dalla giovinezza di Kitri e Basilio. Nel suo stile, Nureyev ha coreografato un passo a due per Kitri e Basil nel secondo atto, quando i due amanti sono fuggiti per scappare da Lorenzo che vuole sposare sua figlia con il ridicolo Gamache. L'amore per il teatro di Rudolf Nureyev non si limitava ai generi, di conseguenza, la coreografia conteneva effetti da music-hall come questi ombrelli che si aprono e si chiudono che, agli occhi di Don Chisciotte, sembravano nientemeno che mostri spaventosi, o come questa visione “fluttuante” di Kitri/Dulcinea dove la danzatrice viene sollevata nell'oscurità da un danzatore vestito tutto di nero, dando così l'illusione di un essere senza peso. Fondation Rudolf Noureev https://nureyev.org/ CURIOSITA'
Il linguaggio del ventaglio
La tradizionale danza flamenca spagnola fa un uso drammaturgico dei ventagli nella sua coreografia: i ventagli compaiono nel Don Chisciotte per aggiungere teatralità ed autenticità al movimento. I ventagli sono entrati in uso come accessorio di moda all'inizio del XIX secolo. Al tempo un produttore di ventagli inventò un "linguaggio del ventaglio", che poteva permettere ad una donna di flirtare con i suoi corteggiatori in una stanza affollata usando segnali in codice e il contatto visivo. Portando la mano destra davanti al viso: “Seguimi”. Portando la mano sinistra davanti al viso: “Desidero fare la tua conoscenza”. Posizionandolo sull'orecchio sinistro: "Vorrei sbarazzarmi di te". Disegnando sulla fronte: "Sei cambiato". Roteando con la mano sinistra: “Siamo osservati”. Portare con la mano destra: “Sei troppo disponibile”. Disegnare con la mano: "Ti odio". Roteando con la mano destra: "Io amo un altro". Disegnando sulla guancia: "Ti amo". Presentato chiuso: "Mi ami?" Minacciare con il ventaglio chiuso: “Non essere così imprudente”. Fissando pensieroso il ventaglio chiuso: "Perché mi fraintendi?" Premendo il ventaglio semiaperto sulle labbra: “Puoi baciarmi”. Adattato dalla Guida per insegnanti di classe del San Francisco Ballet. Dal libretto Don Quixote del Pittsburgh Ballet Theatre BALLETTI CORRELATI
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