La Fontaine
Mlle de La Fontaine. Ballerina francese (Parigi ?, ca. 1655 - ivi ?, 1738). Debuttò nel 1681 a Parigi all’Académie Royale ne Le Triomphe de l’Amour di Lully, in occasione della « prima » ufficiale all'Opéra di ballerine professioniste. In seguito, divenuta la più celebre fra le colleghe, prese parte alla « prima » dei balletti di Lully Persée (1682), Phaéton (1683), Amadis de Gaule (1684), Roland (1685), Le temple de la Paix (1685), Armide (1686), Acis et Galatée (1686), e dei balletti Achille et Polixène di Colasse (1687) e Didon di Desmarets (1693). In seguito si dedicò alla vita religiosa.
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Paul de La Pierre (I)
(detto Le Cortadin). Compositore, violinista e ballerino (Avignone, ca. 1612 - Torino, ca. 1689). Figlio del primo matrimonio di Jean de La Pierre, Paul era, insieme con il padre, nel 1641, suonatore di violino della città di Avignone. Stabilitosi a Montpellier dal ’43, a capo di una bande di violinisti, partecipò a balletti, concerti, funzioni sacre a Nîmes, Béziers, Narbona, Pèzenas. Nel 1654-55 a Montpellier collaborò con Molière per la rappresentazione del Ballet des Incompatibles durante la sessione degli Stati Generali. Le sue prime relazioni con la Corte di Savoia si possono situare intorno al 1660. E in quest'epoca (1659-60) che Carlo Emanuele II si fa insegnare un’aria nuova da « Mr. de La Pierre, capo della banda delli sonadori francesi ». Questa bande, formata da oboi e da violini, era venuta da Avignone per partecipare alle feste per il matrimonio della principessa Margherita nel 1660. Molto apprezzato dalla famiglia ducale, Paul ritornerà, con parecchi elementi della famiglia, ad installarsi definitivamente a Torino nel 1662. Benché violinista, è ai suoi talenti di danzatore che il duca fece appello, e fino al 1671, il titolo ufficiale di questo « Ballarino e sonadore » è: Maestro di danza di S.A.R. di Savoia (titolo che adotta negli atti ufficiali che lo concernono tra il 1662 e il ’71), maestro di danza di Madama Reale e del- le principesse, maestro di danza dei paggi di S.A.R. e delle damigelle d’onore di Madama Reale. Nel 1672, il duca Carlo Emanuele II organizza l’orchestra sul modello di quella di Versailles e i violini (23 più una tiorba) costituiti in « Banda » sono affidati alla direzione di Paul che, per tutta la vita, cumulò la carica di Capo della Banda e di maestro di danza. Fra i membri dell’orchestra che dirige si trovano Francesco Lorenzo Somis (padre di Giovanni Battista) e Paolo Canavasso (dal 1687), il primo della celebre famiglia di musicisti torinesi. Beneficiando di un notevole salario annuale (3000 lire quale maestro di danza) Paul gode della stima e dell’amicizia della famiglia ducale che è generosa nei suoi riguardi: riceve l’assicurazione che il figlio gli succederà nella carica di maestro di danza; quando qualche figlia si sposa, viene accordata una somma di denaro. Nonostante gli impegni torinesi, viaggia frequentemente. Nel 1663 è in Francia (è lui il ballerino de La Pierre che prese parte a vari balletti a Parigi e Saint-Germain fra il 1661 e il ’66. Ed è ancora lui il commediante francese che fuggì dall’Aia dopo un litigio nel 1663?). Ma sembra che viaggi soprattutto nel Mezzogiorno francese perché diversi mandati lo raggiungono in Provenza ed in Savoia. Nel 1671-72 fa un viaggio a Parigi, segue pure i duchi di Savoia nei loro spostamenti: Nizza, Rivoli, Venaria o Moncalieri. Come compositore ha il compito di scrivere la musica di tutte le arie di danza dei vari balletti ed opere rappresentate a Torino tra il 1662 e l’89. Citiamo, fra gli altri, una Pastorale en manière d’Opéra nel 1680, Arzore vendicato nel 1688 e Silvio Re degli Albani nel 1689. Dal matrimonio con Maddalena Lajarde ebbe almeno 11 figli.
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Paul de La Pierre (II)
Violinista e ballerino (Torino, ? - ?). Figlio di Paul de La Pierre (I) nacque dopo che il padre si fu trasferito in Piemonte e gli succederà nella carica di maestro di danza del duca di Savoia. Dal 1674, lo si incontra nell’orchestra di corte sotto il diminutivo di «Piccolo » La Pierre e, verso il 1680, incomincia la collaborazione con il padre nel campo dell’opera. Paul padre scrive la musica delle arie di danza e Paul figlio ne crea la coreografia. Questa collaborazione è specificata in particolare per le opere dell’Amore vendicato (opera postuma di Giovanni Carisio) nel 1688 e di Silvio Re degli Albani nel 1689. Forse si potrebbe identificare Paul de La Pierre figlio con il « Sieur La Pierre » che, il 15-9-1688, ottenne il privilegio di creare un’opera a Rouen. Benché i legami famigliari non siano ancora chiaramente stabiliti, si può avanzare l’ipotesi che la famiglia La Pierre (italianizzata in seguito in « La Pierra ») abbia dato nel 700 al Teatro Regio tutta una generazione di ballerini: Anna, Caterina, Elisabetta (che andò a studiare a Parigi nel 1763-64), Lucia, Maria, Teresa, ecc.
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Rudolf Laban
Attilio Labis
Ballerino e coreografo francese (Vincennes, 5-9-1936). Allievo della scuola di ballo dell’Opéra, nel 1959 è stato premier danseur e l’anno seguente danseur étoile, impegnandosi soprattutto nella danza classico-moderna (Pas de Dieux di Gershwin, But di J. Castérède, Icare di S. Lifar, Renard di Béjart). Invitato dai principali teatri del mondo, ha compiuto tournées anche in Australia, Unione Sovietica (1961), America Latina; al Covent Garden di Londra nella primavera del ’65 ha interpretato il pastore Aminta in Sylvia di Ashton avendo come partners, alternativamente, M. Fonteyn e N. Nerina. Il suo repertorio classico comprende, fra l’altro, Pièce cortographique di Weber, La dame aux camélias di H. Sauguet, Lac des cygnes e Giselle, che ha danzato con la Fracci nel 1962 a Parigi e con la Chauviré all’Op. di Roma nel ’64. La sua attività di coreografo si è esplicata con Espace (Parigi, 1963), Arcade su musica di Berlioz (1964), Romeo e Giulietta (1968). Da alcuni anni si dedica anche all'insegnamento presso la Scuola dell’Opéra di Parigi. Ha sposato la ballerina Christiane Vlassi.
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Hugh Laing
(propr. H. Skimrer). Ballerino ingl. (isole Barbados, 1911). Allievo di M. Craske e M. Rambert a Londra e della Préobrajenska a Parigi, dal 1932 ha danzato col « Ballet Rambert » diventando ben presto l’interprete preferito da Tudor per i suoi balletti. Nel 1938 è entrato come primo ballerino nel « London Ballet », fondato da Tudor, quindi, nel 1939, si è recato con Tudor negli Stati Uniti, dove dal 1940 al ’50 è stato una delle stelle del Ballet Theatre; in seguito è passato come primo ballerino al « New York City Ballet », con cui ha ottenuto un trionfale successo come interprete del Prodigal Son e di Tyl Ulenspiegel di Balanchine. Interprete dalle straordinarie doti espressive soprattutto nel genere del balletto drammatico, ha preso parte, sovente in coppia con Nora Kaye, alla creazione della maggior parte dei balletti di Tudor dal 1933 alla fine degli anni Cinquanta: Atalanta of the East, The Planets, The Descent of Hebe, Jardin aux lilas, Gallant Assembly, Dark Elegies, Judgment of Paris, Gala Performance, Soirée musicale, Pillar of Fire, Romeo and Juliet, Dim Lustre, Undertow, Shadow of the Wind, Nimbus, Lady of the Camellias, La Gloire, Offenbach in the Underworld. È stato anche grande interprete di balli di Ashton, Fokine e Massine. Marito della ballerina Diana Adams dal 1947 al 1953, dopo aver lasciato le scene si è dedicato all’attività di fotografo di moda a New York.
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Jean-Baptiste Landé
Maestro di ballo francese (? - Pietroburgo, 26-2-1748). Già noto come ballerino e direttore di compagnia, nel 1734 fu invitato in Russia dall’imperatrice Anna Ioannovna che nel 1738 accolse la sua richiesta di fondare una scuola di ballo. Nacque così la prima scuola di ballo russa, chiamata « Scuola di ballo di Sua Maestà » che divenne poi la scuola del Teatro Imperiale, con sede nel Palazzo d'Inverno. Dalla scuola, il cui « assistente » fu per molti anni Th. Lebrun, uscirono eccellenti solisti che assicurarono a Landé continuità dell’insegnamento.
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Harald Lander
Ballerino, coreografo e insegnante di danza (Copenaghen, 25-2-1905 - ivi, 14-9-1971). Allievo di Ch. Christiansen, H. Beck e G. Uhlendorff alla scuola di ballo del Kongelige Theatre, entrò a far parte di quel corpo di ballo nel 1923 debuttando nel 1925. Nel 1926-27 si recò nell'Unione Sovietica, dove studiò la danza popolare russa, quindi fu allievo di Fokine, Tarasoff e J. de Baucaire negli Stati Uniti. Dopo un soggiorno nel Messico, nel 1929 tornò a Copenaghen, dove nel 1932 venne nominato direttore della scuola del Balletto Reale Danese. Fino al 1951 fece parte di quella compagnia creando per essa una trentina di coreografie, quindi, recatosi a Parigi, dal 1956 al ’57 e dal 1959 al ’63 diresse la scuola di ballo dell’Opéra, compiendo nel frattempo numerosi viaggi in Europa e in America invitato dai principali teatri. A Parigi aprì una sua scuola, ma nel 1962 fece definitivamente ritorno a Copenaghen, dove fu insignito del titolo di Cavaliere di Dannebrog. Per le sue coreografie si ispirò allo stile di Bournonville, oltre che a temi folkloristici e al genere mimico. Tra le più note figurano quelle per Bolero (mus. Ravel), Etude (Riisager da Czerny), Quarrtsiluni (Riisager), Printemps à Vienne (Schubert), Salut for August Bournonville (Reesen), Concerto aux étoiles (Bartok), Les victoîres de l'amour (Lully).
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Margot Lander
(nata Florentz-Gerhardt). Ballerina, prima moglie di Harald Lander (Copenaghen, 2-8-1910 - ivi, 19-7-1961). Membro del Balletto Reale Danese dal 1925, prima ballerina nel 1942, si affermò soprattutto come Swanilda in Coppelia. Lasciò le scene nel 1950, anno in cui divorziò dal marito.
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Toni Lander
(nata Pihl Petersen). Ballerina, seconda moglie di Harald Lander (Copenaghen, 19-6-1931 - Salt Lake City, 19-5-1985). Membro del Balletto Reale Danese dal 1948, nel 1952 si recò col marito, che aveva sposato nel 1950, a Parigi, dove si perfezionò con la Egorova e la Préobrajenska. Fece quindi parte dell’Original Ballet Russe a Londra, del London Festival Ballet (1954-59) e dell’ American Ballet Theatre (1961-71). Dal 1971 fu ballerina solista e insegnante presso il Balletto Reale Danese. Cavaliere di Dannebrog, nel 1966 sposò in seconde nozze il ballerino e coreografo americano Bruce Marks.
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Katharina (Katti) Lanner
Ballerina, insegnante di danza e coreografa, (Vienna, 1831 - Londra, 15-11-1908). Allieva di ballo di P. Campanili, esordì nel 1845 al Kärntnertortheater di Vienna nel ballo Angelica di A. Guerra. Per 10 anni fu stabile in tale teatro; si recò poi a Berlino (Giselle), a Dresda, Monaco e Amburgo, ove fu prima ballerina e direttrice del balletto dal 1862 al ’66 (fra i balletti da lei creati: Rose of Seville, La réve d'un pécheur). Fu successivamente in Scandinavia, a Pietroburgo, a Bordeaux, al San Carlo di Lisbona, quindi in America, ove esordì al Grand Opera House di New York, in Giselle nel 1870. Di ritorno in Europa, fu scritturata al Drury Lane di Londra (ancora Giselle, 1871); nello stesso anno danzò a Baden, in Belgio (1871-72) e al Theatre des Italiens a Parigi (1872); di nuovo in America, si presentò al Niblo’s Garden di New York (Leo and Lotos e Azrael, 1872-73). Organizzò quivi un balletto di bambini e nel 1874 ballò in Robert le diable. Nel 1875 lasciò l'America e si stabilì a Londra ove si diede all'insegnamento ed alla coreografia. Diresse nel 1876 la Scuola Nazionale di danza e dal 1877 all’81 il balletto e la coreografia dell’Her Majesty's Theatre creando per questo teatro Les nymphes de la forét (1877), Une féte de pécheurs à Pausillipe (1877), Les papillons (1878). Fu la prima coreografia del balletto del Faust di Gounod per il Drury Lane e collaborò a creare pantomime natalizie in questo teatro e altrove. Dal 1877 alla morte diresse il balletto all’Empire Theatre di Londra di cui fu anche coreografa. Fu soprannominata la Taglioni del Nord, ed ebbe negli ultimi anni la collaborazione della ballerina danese Adeline.
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Jean-Barthélemy Lany
Ballerino, coreografo e maestro di ballo (Parigi, 24-3-1718 - ivi, 20-3-1786). Figlio di un maestro di ballo, Jean Lany, dal 1740 fu danseur seul all'Opéra, dove si esibì nei balli di opere di Rameau, Destouches, Boismortier. Chiamato nel 1743 da Federico II all'Opera di Berlino come ballerino e maître de ballet, vi fu attivo anche come coreografo: tra i suoi ballerini figurava Noverre. Tornato a Parigi nel 1747, dal 1748 al ’69 fu nuovamente all'Opéra come ballerino e maître de ballet, quindi ricoprì la stessa carica al Teatro Regio di Torino nel 1773 e all’Haymarket di Londra nel 1775. Negli ultimi anni fu attivo come insegnante a Parigi, avendo tra gli allievi M. Gardel e Dauberval. Famosissimo per le sue interpretazioni di ruoli comici, fu il coreografo di numerosi balli, tra cui quelli per le « prime » de Les fétes de l’Hymen et de l’Amour (1747), Zoroastre (1749), Naîs (1749), La guirlande ou Les fleurs enchantées (1751), Les surprises de l'amour (nuova vers., 1757) e Les Paladins (1760) di Rameau, cui prese parte anche come ballerino.
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Louise-Madeleine Lany
Sorella di Jean-Barthélemy Lany (Parigi, 1733 - ivi, 1777). Allieva del fratello, fu scritturata all'Opéra nel 1748 dopo il ritorno da Berlino (dove si era esibita col fratello), divenendo ben presto famosa per le interpretazioni, accanto al fratello, dei balli di opere di Rameau (Les fétes d’Hébé, Platée, Naîs, ecc.), di Mondonville, Campra, Boismortier, Dauvergne, ecc. Nel 1750 fu ospite del Teatro Regio di Torino. Celebre per la bellezza, la straordinaria tecnica e il virtuosismo (fu ammirata entusiasticamente da Noverre), si ritirò nel 1767. L'altra sorella, Charlotte Lany, fu a Berlino coi fratelli, ma non ne raggiunse l’altissimo livello.
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Carmen de Lavallade (De Lavallade)
Ballerina americana (Los Angeles, 6-3-1931). Allieva di Melissa Blake e C. Maracci, ha frequentato la scuola di Lester Horton a Los Angeles ed è entrata in quella compagnia, con la quale ha debuttato nel 1950 in Salome. Nel 1952 ha preso parte al suo primo film (Lydia Bailey), seguito poi da vari altri, tra cui il famoso Carmen Jones, e nel 1954 ha debuttato nel campo del musical con House of Flowers di T. Capote (mus. H. Arlen): in questa occasione ha conosciuto il ballerino e coreogr. G. Holder (Port-of-Spain, 1-8-1930), che ha sposato. Apparsa in seguito col marito al Radio City Music Hall, si è perfezionata con Martha Graham (danza moderna) e Margaret Craske (balletto classico). Prima ballerina al Metropolitan dal 1956 al ’58, ha nel frattempo iniziato a lavorare per il coreografo J. Butler, che, facendola danzare nelle sue varie compagnie, ha creato per lei numerose coreografie, tra cui Carmina Burana (1959), Portrait of Billie (1961), Letter to a Beloved (1961), Catulli Carmina (1964). È inoltre stata ballerina e co-direttrice artistica dell’ Alvin Ailey Dance Theatre, e ha fatto parte delle compagnie di Tetley, McKayle, della New York City Opera e dell'American Ballet Theatre. Esibitasi più volte in televisione, ha anche interpretato degli spettacoli religiosi e si è dedicata alla coreografia. È apparsa al festival dei Due Mondi di Spoleto in Testament (testo F. Villon, mus. Ezra Pound) e Chansons de Bilitis (testo P. Louys, mus. Debussy) di Butler (1965). Nel 1966 è stata insignita del Dance Magazine Award.
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Leonid Mikhailovic Lavrovsky
Ballerino, coreografo e didatta (Pietroburgo, 18-6-1905 - Parigi, 26-11-1967). Dopo aver studiato musica al Tecnicum musicale ed essersi diplomato (1922) presso il Technicum coreografico di Leningrado, entrò a far parte del corpo di ballo del Gatob (già Marijnskij, e in seguito Kirov), dove iniziò a insegnare nello stesso 1922. Nel 1936 abbandonò l’attività di ballerino e si dedicò a quella di coreografo, già iniziata nel 1930 con le Etudes Symphoniques (Schumann). Nominato maître de ballet al Technicum coreografico, dopo il primo balletto da lui interamente coreografato, Fadette (Delibes, 1934), si affermò con Katerina (A. Rubinstejn e A. Adam, 1935) e Il prigioniero del Caucaso (Asaf'ev, 1938); nel 1940, divenuto direttore artistico del balletto del Kirov, conseguì enorme successo con Romeo e Giulietta (Prokof'ev), interpretato da G. Ulanova. Durante la guerra diresse prima il balletto del teatro di Erevan (Armenia) e dal 1944 al ’56 fu successivamente direttore sostituto, maître de ballet e infine direttore artistico del balletto del Bolshoi di Mosca. Qui riprese fra l’altro i balletti romantici Giselle e Raimonda e creò Il fiore di pietra (Prokofev, 1952) e nuove versioni de Il papavero rosso (Glier). Dal 1953 diresse la facoltà di coreografia di Mosca, quale professore dell’Istituto del Teatro di Stato, dal 1956 insegnò balletto nel corso superiore dell’Istituto « Lunacarskij » di Mosca, dal 1960 al ’64 riprese l’attività di direttore artistico del balletto del Bolshoi, e in seguito svolse la stessa attività nella scuola dell’Accademia Coreografica annessa al teatro. Dal 1964 diresse inoltre la scuola di ballo del Bolshoi. Vinse il Premio Stalin nel 1946, 1947 e 1950, nel 1965 ottenne il titolo di Artista del Popolo dell’Unione Sovietica.
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Mikhail Leonidovic Lavrovsky
Ballerino, figlio di Leonid Mikhailovic Lavrovsky (Tbilisi, 1941). Già allievo della scuola di ballo del Bolshoi, è uno dei più importanti solisti di quella compagnia. Ha creato il ruolo del Principe di Schiaccianoci nell'edizione di Grigorovic (1966). Partner abituale di N. Bessmertnova, ha sposato la ballerina Ludmila Semenjanka. E' stato insignito della Medaglia d'oro a Varna (1965).
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Joseph Lazzini
Ballerino, coreografo e direttore di ballo francese (Marsiglia, 1927). Dopo aver danzato con l’Opéra Ballet di Nizza e con varie compagnie italiane, ha diretto i Balletti di Liegi, di Marsiglia, di Tolosa. Nel 1969 ha formato una propria compagnia. Ha creato coreografie per il Metropolitan, La Scala e l’Opéra, avvalendosi della collaborazione di artisti quali J. Babilée, A. Calder, R. Allio. Ha ricevuto un premio per l’attività di coreografo (Parigi, 1963) e un premio dell’Università della Danza (ivi, 1965).
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Charles Le Picq
(Le Pico, Lepic, Pick o Lepij) Ballerino e coreografo francese (Napoli, 1744 o, secondo Wilson, Strasburgo, 1749 - Pietroburgo, 1806). Iniziò a danzare al Teatro di Stoccarda, dove studiò con Noverre che lo prese subito dotto la sua protezione (1761-64). Insieme alla moglie Anna Binetti (Binet) nel 1764 si esibì a Venezia, quindi a Vienna e a Varsavia. In seguito fu primo ballerino e coreografo al Teatro San Benedetto di Venezia (1769-72), quindi a Milano e, dal 1773 al ’76, al S. Carlo di Napoli, dove riprese alcuni balli di Noverre e ne compose di propri. Nel 1776 si esibì all'Opéra di Parigi dove danzò più volte con la Guimard e Vestris entusiasmando il pubblico (soprattutto nei Caprices de Galathée di Noverre) e meritandosi il soprannome di « Apollon de la danse ». Lasciata l’Opéra per l’ostilità di Gardel e Vestris, fu a Napoli, quindi si recò con Noverre a Londra, dove fu primo ballerino (1782-85) e « maître de ballet » (dal 1783) al King's Theatre, conquistando il pubblico londinese in balli di Noverre, propri, e soprattutto nel Déserteur di Dauberval. Dal 1786 al ’98 fu direttore del balletto di corte di Pietroburgo, dove si era recato con la nuova moglie Gertrude Rossi (ballerina anch’essa) e dove mise in scena numerosi balletti di Noverre, Gardel, Dauberval e propri (tra questi ultimi Didone abbandonata, La Belle Arsène, Les deux savoyards, Les amours de Bayard, Tancrède, ecc.). Ballerino dallo stile originalissimo, vivace ed eclettico, fu prediletto da Noverre, al cui modello si rifece sempre nelle coreografie. Ne fece pubblicare le Lettres sur la danse a Napoli e a Pietroburgo.
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Jean-Marie Leclair (l’aîné)
Violinista e compositore (Lione, 10-5-1697 - Parigi, 22/23-10-1764). Nel 1716 fu, come il padre, passementier, ed anche violinista e danzatore; ma la musica ebbe la meglio sulla passamaneria e il violino sulla danza. Fu a Torino e grazie all'opera di G. B. Somis, che fu suo maestro, Leclair abbandonò definitivamente la danza che pure, in quel periodo, lo attirava più del violino anche per l’influenza di parecchi maestri lionesi che ritroviamo, nella stessa epoca, a Torino, quali Noél De Bargues o Frangois Antoine Mion e suo figlio. A Torino è rimasta infatti la documentazione di Leclair ballerino e coreografo e nulla, o quasi, delle relazioni con G. B. Somis. Nel 1722 era primo ballerino e coreografo per la Semiramide di Orlandini per cui compose i 3 balletti — di Tritoni, delle Stagioni, di Mori — di obbligo nelle opere del sec. XVIII. Nel 1727 tornò al Teatro Regio ed alla danza nella Didone di Sarri nella quale comparve sempre primo ballerino e coreografo (riprese e trasformò i balletti creati per Semiramide). Tra il 1726 e '28 si possono situare i rapporti con G. B. Somis e, nonostante Leclair fosse domiciliato a Parigi dal 1723, continuò gli studi a Torino. Fu appunto in questo periodo che conobbe il celebre flautista J.-J. Quantz che si trovava in questa città. Tornato ancora a Parigi nel 1728, nel 1730 (rimasto vedovo della prima moglie sposata nel 1716) si ammogliò con Louise Roussel che provvide ad incidere su rame le sue composizioni dall’op. 2; la loro unica figlia, Louise, eserciterà la stessa professione. Nel 1734 conobbe il violinista piemontese Guignon col quale entrò in divergenze nel 1736; fu attivo come concertista al « Concert Spirituel » e, avendo la sua fama ormai raggiunto l'Olanda, vi si recò nel ’37. Nel 1741 conobbe ad Amsterdam Locatelli (col quale avrebbe già suonato a Kassel, secondo A. Koole, nel 1728); quivi godette dei favori della principessa Anna d’Orange e si fermò due anni prestando la sua attività all’Aia presso l’avventuriero François du Liz. Tornò a Parigi nel 1743 e dal luglio di quell’anno a tutto il ’44 fu al servizio dell’infante Don Filippo di Spagna a Chambéry, dove scrisse la sua op. X (6 concerti) dedicata a S.A.R. il principe Don Filippo. Nel 1746 lo troviamo a Lione, poi a Parigi ove fece rappresentare la sua unica opera. Il duca di Gramont lo invitò nella sua villa di Puteaux presso Parigi e, nel 1748-49, lo incaricò di dirigere e di suonare come solista nel suo teatro privato. Nel 1748 lasciò la moglie e, sofferente di ipocondria, si ritirò a vivere in un quartiere periferico di Parigi. Venne assassinato in circostanze misteriose da uno sconosciuto.
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Nikolaj Gustavovic Legat
Ballerino, coreografo e insegnante di danza (Pietroburgo, 27-12-1869 - Londra, 24-1-1937). Allievo del padre Gustav e poi della Scuola Imperiale di Ballo di Pietroburgo, sotto la guida di P. Gerdt e di Ch. Johansson, debuttò nel 1887 al Mariinskij prima di diplomarsi, e continuò ad esibirsi per oltre vent'anni in una settantina di balletti tratti dal repertorio classico, da Giselle a Coppélia, da Le petit cheval bossu a Les quatre saisons. Nominato nel 1903 maître de ballet col fratello Sergej, come successore di Petipa, dopo il 1908 si dedicò principalmente all’attività didattica e successe a Johansson quale insegnante dei corsi di perfezionamento e direttore della Scuola Imperiale, avendo fra gli allievi, la Karsavina, la Trefilova, la Pavlova, la Nijinska, Fokine, Nijinskij ed altri divenuti famosi. Lasciò la Russia nel 1923 per divenire maître de ballet dei « Ballets Russes » di Diaghilev come successore di Cecchetti, ma nel ’26, abbandonato l’incarico, si trasferì a Londra dove fondò la scuola di danza « Legat School of Ballet », tuttora viva dopo essere stata diretta dalla moglie, la danzatrice Nadine Nicolaeva, quindi da Eunice Bartell. Qui fra gli allievi ebbe Lifar, la Fonteyn, la Danilova, la Shearer, la de Valois, Dolin, Ashton, la Markova.
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Sergej Gustavovic Legat
Ballerino, fratello di Nikolaj Gustavovic Legat (Pietroburgo, 1875 - ivi, 1905). Allievo di Johansson e Gerdt alla Scuola Imperiale di Ballo di Pietroburgo, quindi del fratello Nicolaj, dopo essersi diplomato nel 1894 entrò a far parte della comp. del Mariinskij, diventando ben presto solista. Marito della figlia di Petipa, Maria, fu attivo anche come insegnante (fu il maestro di Nijinskij) e valente coreografo. Morì suicida.
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Pierina Legnani
Ol’ga Vasil’evna Lepesinskaja
Ballerina e insegnante sovietica (Kiev, 28-9-1916). Allieva della scuola del Bolshoi, nel 1933 è entrata a far parte di quella compagnia, con la quale è rimasta fino al 1963. Nominata ben presto prima ballerina, è diventata una delle virtuose più popolari del balletto russo contemporaneo. Ha preso parte alle « prime » dei Tre grassoni di Mojseev, di Svetlana di Popko, Pospechin e Radunskij, e di altri balletti, e ha ottenuto grandi successi come interprete del Don Chisciotte di Gorskij, Mirandolina di Vajnonen, Cenerentola di Zacharov. « Premio Stalin » 1941, 1946, 1947 e 1950, Artista Emerita dell’Unione Sovietica nel ’42 e Artista del Popolo nel ’47, dopo il ritiro dalle scene si è dedicata all'insegnamento. Ha fatto parte del Soviet Supremo.
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Nenad Lhotka
Ballerino e coreografo, (Zagabria, 30-11-1922). Ha studiato danza a Zagabria e a Spalato. Dal 1941 al ’49 è stato primo ballerino a Zagabria e dal 1949 al ’53 ballerino solista della compagnia « J. Charrat » a Parigi. Ritornato a Zagabria, ha iniziato anche l’attività di coreografo.
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David Lichine
(nome d’arte di D. Alsanskij). Ballerino e coreografo russo-americano (Rostov, 12/25-10-1910 - Los Angeles, 26-6-1972). Studiò danza a Parigi dove si era trasferito ancora bambino con la famiglia, il padre David Lichtenstejn (che mutò poi il cognome in Alsanskij) era baritono; si perfezionò con L. Egorova e con Nijnska. Entrato nel 1928 nella compagnia di I. Rubinstein passò in seguito nella compagnia della Pavlova con cui rimase sino al 1930. Dal 1932 al ’36 fece parte dei « Ballets Russes de Monte Carlo » quale primo ballerino e al momento della divisione della compagnia seguì l’impresario Wladimir De Basil sino al 1941 quando se ne separò per rimanere negli Stati Uniti. In questo lungo periodo danzò alla Scala (1932) e fu il primo interprete in numerosi balletti fra cui: Cotillon e Le Bourgeois gentilhomme di Balanchine, e Jeux d’enfants, Le Beaux Danube, Présages, Beach, Choreartium e Union Pacific di Massine; inoltre iniziò la sua attività di coreografo (1933) raggiungendo la popolarità con i balletti Francesca da Rimini (1937), Prodigal Son (1938) e Gradual Ball (1940). Sposato dal 1943 con la ballerina Tatiana Riabouchinska, lavorò per un certo periodo nel genere della musicalcomedy a Broadway ritornando però ben presto al balletto. Nel 1947 si esibì al Covent Garden di Londra e, nello stesso anno, al Colon di Buenos Aires in compagnia della moglie. Nel 1948 per i « Ballets des Champs Elysées » creò quelle che sono le sue migliori coreografie: Création (senza mus.) e La rencontre ou OEdipe et la Sphinx. In seguito lavorò, fra l’altro, per il « Grand Ballet du Marquis de Cuevas » (1948-49) e per il « London's Festival Ballet » (1950-1957). A Los Angeles dove si era stabilito svolse anche attività di insegnante.
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Maris-Rudolf Eduardovic Liepa
Ballerino sovietico (Riga, 27-VII-1936). Si è iscritto nel 1945 alla scuola di ballo dell'Opera di Riga e nel 1953 ha partecipato all'ottavo e nono corso della scuola del Bolshoi di Mosca, interpretando, al termine degli studi, brani del Don Chisciotte, di Schiaccianoci e di Bayadère. Tornato in patria, nella stagione 1955-56 ha fatto parte del corpo di ballo dell'Opera e ha partecipato, con M. Plisetskaja, ad una tournée in Ungheria (Lago dei cigni, Fontana di Bachcisaraj, con la compagnia dell'Opera di Budapest). Primo ballerino della compagnia T. Stanislavskij-Nemirovic Dancenko di Mosca dalla fine del 1956 al ’60, è stato, quindi, scritturato dal Bolshoi dove ha interpretato, fra l’altro, Città notturna creato da Lavroskij sulla musica del Mandarino meraviglioso di Bartok, Histoire du soldat (1964), La leggenda dell'amore di Grigorovic, e i ruoli di Crassus in Spartacus e di Vronskij in Anna Karenina. Si dedica anche dal 1962 all'insegnamento presso la scuola del Bolshoi. Artista del Popolo nel 1969, Premio « Lenin » 1969, nel 1976 è stato inoltre nominato Artista Emerito dell’Unione Sovietica.
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Serge Lifar
Danzatore, coreografo e critico della danza (Kiev, 2-4-1905). Ha studiato per breve tempo a Kiev con Bronislava Nijinska, raggiungendola nel 1923 a Parigi, dove cinque ex allievi della danzatrice erano stati chiamati a far parte della compagnia dei « Ballets Russes » di Diaghilev. Ha esordito oscuramente a Montecarlo, ma, perfezionatosi con Cecchetti a Torino e con Legat e Vladimirov, ha fatto rapidi progressi, tanto che nel 1925 è stato nominato primo ballerino della compagnia, per la quale ha creato balletti coreografati da Massine e da Balanchine: Le pas d’acier (1926, Prokofiev), La Chatte (1927, Sauguet), Apollon musagète (1928, Stravinskij) e molti altri. Nel 1929 ha elaborato la sua prima coreografia con Renard (Stravinskij) e, dopo la morte di Diaghilev, ha avuto l’incarico di sostituire Balanchine, malato, nella direzione coreografica di Les Créatures de Prométhée (Beethoven) all'Opéra. Chiamato a Londra da B. Kochno, vi ha coreografato il suo terzo balletto, La nuit, prima di rientrare a Parigi come maestro di ballo e ballerino solista dell’Opéra. Tra le sue maggiori creazioni di questo periodo figura Icare (1935), balletto basato esclusivamente su ritmi predisposti dallo stesso Lifar. In questi anni inizia anche un'attività pubblicistica sulla storia e teoria del balletto, pubblicando in seguito volumi autobiografici e collaborando a giornali e riviste. A Parigi è stato attivissimo anche durante la guerra, ma ne è stato allontanato dopo la liberazione per ragioni politiche; si è trasferito allora a Montecarlo dove ha diretto la compagnia dei Nouveaux Ballets. Richiamato all’Opéra nel 1947, vi ha fatto la sua ultima apparizione sulle scene nel 1957 in Giselle (A. Adam); ha dato le dimissioni da maître de ballet nel 1958. Richiamato in carica nel 1962, si è dimesso l’anno seguente. Fondatore dell’Institut Choréographique di Parigi (1947) e dell’Université de la Danse (1957), dal 1968 è membro dell'Académie des Beaux- Arts. Nel 1974 è stato insignito della « Carina Ari Medal ».
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Coreografie:
Bacchus et Ariane (Roussel, 1931); Sur le Borysthène (Prokofiev, 1932); La vie de Polichinelle (Nabokov, 1934); Salade (Milhaud, 1935); Icare (1935); Le Roi nu (J. Françaix, 1936); Le chevalier et la demoiselle (Gaubert, 1941); Joan de Zarissa (Egk, 1942); Suite en Blanc (Lalo, 1943); Le chevalier errant (Ibert, 1950); L'oiseau de feu (Stravinskij, 1954); Le more de Venise (M. Thiriet, 1960); Parade (E. Satie, 1965); Le grand cirque (A. Khatchaturjan, 1969); Féte chez le Roi soleil (Rameau e Lully, 1969).
Bacchus et Ariane (Roussel, 1931); Sur le Borysthène (Prokofiev, 1932); La vie de Polichinelle (Nabokov, 1934); Salade (Milhaud, 1935); Icare (1935); Le Roi nu (J. Françaix, 1936); Le chevalier et la demoiselle (Gaubert, 1941); Joan de Zarissa (Egk, 1942); Suite en Blanc (Lalo, 1943); Le chevalier errant (Ibert, 1950); L'oiseau de feu (Stravinskij, 1954); Le more de Venise (M. Thiriet, 1960); Parade (E. Satie, 1965); Le grand cirque (A. Khatchaturjan, 1969); Féte chez le Roi soleil (Rameau e Lully, 1969).
Lilavati
(Devi Lilavati, Lilavati Häger) Danzatrice indiana (Calcutta, 08-03-1925). Dopo aver studiato con vari guru danza indiana, si è unita alla compagnia di Ram Gopal nel ’47. In seguito al matrimonio con l’organizzatore svedese Bengt Häger si è trasferita a Stoccolma. I suoi recitals solistici di danza indiana l'hanno portata comunque in giro per il mondo, facendo conoscere l’eleganza e il fascino del suo stile. Nel ’69 ha allestito con il Balletto di Malmo una versione coreografica indiana di Shéhérazade di Rimskij-Korsakov.
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José Limón
propr. José Arcadio Limón). Danzatore, coreografo e insegnante di danza messicana (Culiacan, 12-1-1908 - Flemington, New Jersey, 2-12-1972). Allievo di Doris Humphrey e Charles Weidmann a New York, debuttò nel 1928 al Guild Theatre di New York, e dal 1930 al '40 fece parte della compagnia « Humphrey-Weidmann » diventandone uno dei ballerini di maggior rilievo. Nel 1931 iniziò l’attività di coreografo creando dapprima danze solistiche o per pochi interpreti, quindi danze di più ampio respiro, tra cui War Lyrics (1940) in cui danzò con May O’Donnell, divenuta poi sua partner per lungo tempo. Dopo il 1945 studiò con Tudor e Nannette Charisse, e nel 1947 fondò la « José Limón American Dance Company », divenuta ben presto una delle più note compagnie di danza moderna, che, sotto la direzione artistica di Limón e di Doris Humphrey, si esibì nelle due Americhe, in Europa e nel Medio Oriente. Insegnò al Connecticut College di New London, al Dance Player’s Studio e alla Juilliard School of Music di New York. Nel 1942 aveva sposato la costumista Pauline Lawrence. Dopo la sua morte la compagnia continuò l’attività e attualmente è diretta da R. Currier. L’intensissima maschera espressiva, la plasticità del corpo, l’umanità delle interpretazioni, esenti da gratuiti intellettualismi, fanno di Limón una delle personalità più singolari della danza moderna internazionale. Temi folkloristici e sociali ricorrono spesso nelle sue coreografie di cui fu quasi sempre interprete.
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Coreografie:
The Moor's Pavane (mus. di Purcell); La Malinche (N. Lloyd); The Exiles (Schoenberg); There Is a Time (Dello Joio); Emperor Jones (Villa-Lobos); Missa Brevis in Tempore Belli (Kodàly).
The Moor's Pavane (mus. di Purcell); La Malinche (N. Lloyd); The Exiles (Schoenberg); There Is a Time (Dello Joio); Emperor Jones (Villa-Lobos); Missa Brevis in Tempore Belli (Kodàly).
Catherine Littlefield
Ballerina, coreografa e insegnante americana di danza (Filadelfia, 1905 - Chicago, 19-11-1951). Allieva della madre Caroline a Filadelfia, di Kobeleff e Albertieri a New York e di L. Staats e della Egorova a Parigi, debuttò nel 1920 a Broadway e nel 1925 divenne prima ballerina dell'Opera di Filadelfia. Attiva anche come coreografa, organizzò la « Catherine Littlefield Ballet Company », che, ingrandita, divenne nel 1936 il « Philadelphia Ballet », con cui compì tournées in Europa. La compagnia si sciolse nel 1942 dopo essere stata per qualche anno la compagnia dell'Opera di Chicago. Tra le coreografie create dalla Littlefield figurano H. P. (mus. Chavez), Barn Dance (da canti popolari), The Minstrel (Debussy), Bolero (Ravel), Romantic Variations (Saint-Saéns), ecc. Creò inoltre numerose danze per musical comedies e per le ice revues di Sonja Henje, e fu attiva come insegnante.
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Emma Livry
(nome d’arte di Emma-Marie Émarot). Ballerina francese (Parigi, 4-9-1842 - Neuilly, Parigi, 26-7-1863). Allieva di Mme Dominique, debuttò a 16 anni nella Sylphide, conseguendo tale successo che la Taglioni, dopo averla ammirata nel balletto creato dal padre, volle darle lezioni privatamente. L’anno dopo (1859) rinnovò il suo trionfo nelle parti coreografate per l’op. Herculanum di David, e nel 1860 confermò le sue altissime qualità di ballerina « étoile » in Le papillon (mus. Offenbach), creato per lei da M. Taglioni. Giunta all’apice della popolarità, contesa dagli impresari, ammirata da personaggi illustri del tempo, dovette interrompere la propria attività per qualche tempo (nel 1861) a causa di una caduta; ripreso il lavoro, durante una prova della Muette de Portici di Auber, nel novembre del 1862, il suo tutù, sfiorato da un lume a gas, prese fuoco e le causò gravissime ustioni, in seguito alle quali morì dopo 8 mesi di agonia.
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Pilar López
(propr. Pilar López Julves). Danzatrice e coreografa spagnola (San Sebastiano, 4-6-1912). Allieva di Julia Castelao a Madrid, dove ha studiato anche pianoforte e teoria al Conservatorio, è entrata giovanissima nella « Gran Compañía de bailes Españoles » della sorella, che ha seguito nelle numerose tournées e con cui ha iniziato anche l’attività di coreografa. Nel 1946, morta la sorella l’anno precedente, ha fondato il « Ballet Español », avendo come primi ballerini José Greco, M. Vargas e R. Ximénez che in seguito hanno formato gruppi propri. La compagnia si è esibita numerose volte a Londra, Parigi e in Sudamerica, presentando balli dell’Argentinita e soprattutto creazioni della López, che pur risentendo più di quelli della sorella di influssi della scuola tradizionale accademica, la pongono tra i più significativi rappresentanti della danza spagnola moderna: tra queste, L’espagnolade e El cojo enamorado di Halffter, Préludes et Images di Debussy, Concierto de Aranjuez di R. Rodrigo, Bolero di Ravel e nuove versioni di El sombrero de tres picos e El amor brujo di Falla.
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Andrej Vasilievich Lopukhov
Ballerino e insegnante di danza, fratello di Fedor e Lydija Lopukhov (Pietroburgo, 8-8-1898 - Leningrado, 23-5-1947). Allievo di Obuchov, Fokine e Gerdt alla Scuola Imperiale di ballo, fece parte della compagnia del Mariinskij-Kirov fino al 1945. Dal 1927 diresse la classe di danza di carattere e dal 1936 anche quella di danza folkloristica presso quel teatro. Come ballerino si specializzò nei ruoli di carattere.
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Fedor Vasilievich Lopukhov
Ballerino, coreografo e insegnante di danza (Pietroburgo, 19-10-1886 - Leningrado, 28-1-1973). Compiuti gli studi all'Accademia Imperiale di Ballo, divenne uno dei ballerini di carattere più in vista del Teatro Mariinskij. Allievo di Gorskij a Mosca nel 1909, nel ’10 fu in America con la Pavlova e la sorella Lydia, quindi tornò alla compagnia del Mariinskij (poi Kirov) con cui rimase fino al ’70, avendola diretta a più riprese (1922-30; 1944-47; 1955-58). Fu anche direttore coreografico al Teatro Malyi e direttore della facoltà di coreografia al Conservatorio di Leningrado (1962-67). Iniziata l’attività di coreografo nel 1916, fu ben presto all'avanguardia con le sue creazioni, in cui accolse elementi tratti dalle più audaci esperienze artistiche dell’epoca in contrapposizione all’accademismo imperante nel balletto russo. Col tempo però si riaccostò alla tradizione, mantenendo però uno stile personalissimo improntato al realismo.
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Coreografie
Uccello di fuoco (mus. di Stravinskij), La fanciulla di ghiaccio (Grieg), Il bullone (Sostakovic), Taras Bul'ba (Solov'év-Sedoj), Quadri da un'esposizione (Mussorgskij).
Uccello di fuoco (mus. di Stravinskij), La fanciulla di ghiaccio (Grieg), Il bullone (Sostakovic), Taras Bul'ba (Solov'év-Sedoj), Quadri da un'esposizione (Mussorgskij).
Lydija Vasil’evna Lopukhova
(nota come Lydia Lopokova). Ballerina e attrice, sorella di Fedor e Andrej Lopukhov (Pietroburgo, 21-10-1891 - Seaford, Sussex, 8-6-1981). Studiò alla Scuola Imperiale di ballo, diplomandosi nel 1909, e nel ’10 entrò a far parte della compagnia dei « Ballets Russes » di Dia- ghilev a Parigi, dove debuttò in Oiseau de feu di Fokine. Fu poi con Morkin per 5 anni negli Stati Uniti, dove prese parte a musicals e recitò in commedie. Dal 1916 al '24, con una pausa dal 1922 al ’23, fu nuovamente coi « Ballets Russes » a Roma, Parigi, Londra e New York, affermandosi come una delle più grandi ballerine della compagnia. Nel 1925 si stabilì in Inghilterra, dove alternò l’attività di attrice con quella di ballerina (ospite del Vic-Wells, fu una celebre Swanilda in Coppélia nel 1932). Prese parte alla fondazione della « Camargo So- ciety » (1930) e, col secondo marito, l'economista lord J. M. Keynes (che aveva sposato nel 1925), fondò l’Arts Theatre di Cambridge (1936). Dotata di un temperamento gaio e vivacissimo che la favorì nei ruoli mimici, fu una delle interpreti favorite di Massine, per cui creò ruoli in Les femmes de bonne humeur (1916), Parade (1916), Boutique fantasque (1919), Beau Danube (1924).
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Eugene Loring
(propr. Le Roy Kerpestein). Ballerino, coreografo, insegnante di danza e attore americano (Milwaukee, Wisconsin, 1914 - Kingston, New York, 30-8-1982). Dopo essere stato attore, dal 1933 fu allievo di Balanchine, Vilzak, Muriel Stuart e Ludmila Schollar alla School of American Ballet, debuttando con la compagnia di Fokine a New York nel 1934; fino al 1938 danzò con l’« American Ballet » al Metropolitan. Nel 1936 iniziò l’attività di coreografo per il « Ballet Caravan » (Yankee Clipper, su mus. di Bowles, e Billy the Kid, 1938, su mus. di Copland). Nel 1940 creò la coreografia per The Great American Goof, su mus. di H. Brant, per lo spettacolo inaugurale del « Ballet Theatre », con cui danzò anche l’anno seguente. Nel 1941 fondò i « Dance Players », attivi solo per un anno. In seguito coreografò musicals a Broadway (Carmen Jones, ecc.), quindi, verso la metà degli anni Quaranta, fondò l'American School of Dance a Los Angeles; contemporaneamente fu attivo in campo cinematografico come coreografo e attore. Dal 1965 al 1981 fu presidente della sezione danza all’Università della California a Irvine. Come coreografo è importante per aver iniziato, a partire da Billy the Kid, il filone ballettistico americano di stampo realista, basato sul folklore e su fatti di cronaca.
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Murray Louis
Ballerino, coreografo e insegnante americano (New York, 4-6-1926). Studia con Halprin e Nikolais e, dal 1949, diviene il più stretto collaboratore di quest’ultimo. Dal 1950 si dedica all’insegnamento e alla coreografia e dal 1972 porta in tournées per l'Europa la propria compagnia. Con uno stile satirico e pungente e uno sviluppato senso del comico, Louis ha sviluppato una tecnica personale basata su un eccezionale controllo muscolare. Fra i suoi balletti, Calligraph for Martyrs (1962), Charade (1966), Index to Necessary Neuroses (1973), Moment (1975).
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Leighton Lucas
Compositore e direttore d’orchestra inglese (Londra, 5-1-1903 - ivi, 1-11-1982). Autodidatta, ha iniziato la carriera come ballerino nella compagnia di Diaghilev, di cui ha fatto parte dal 1918 al ’21. Dal 1922 al ’23 ha svolto attività presso il Birmingham Repertory Theatre. Dal 1935 al ’37 ha diretto la « Markova Dolin Ballet Company » e nel 1940 ha ottenuto la nomina a direttore dell’Arts Theatre Ballet; 6 anni dopo ha fondato un’orchestra con cui ha effettuato tournées in patria ed all’estero.
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Luigi XIV
Re di Francia (Saint-Germain-en-Laye, 5-9-1638 - Versailles, 1-9-1715). Figlio di Luigi XIII e Anna d’Austria, salì al trono fanciullo (1643); assunse il potere effettivo alla morte del cardinale Mazzarino (1661). Nel 1653 il re giovinetto partecipava nel ruolo del Sole al Ballet de la Nuit, cui collaborava come musicista e ballerino il ventunenne Lully. Importanti rimasero i balletti nella vita di corte; il re prendeva parte di persona al Grand Ballet Royal; nel 1661 fu fondata l’Académie royale de danse. La Musique de la Chapelle e la Musique de la Chambre furono consone, per numero e qualità di esecutori, alla magnificenza del monarca. L’Académie royale de Musique, fondata nel 1669 da Cambert e Perrin, passò nel 1672 nelle mani di Lully, il quale assecondando le idee del re impostava l’attività dell'Opéra contrapponendo l’arte francese a quella italiana. Negli ultimi anni il re usava far tenere da virtuosi, in cerchio ristretto, dei concerti domenicali; a tal fine furono composti i Concerts Royaux di F. Couperin e le Symphonies pour les Soupers du Roi, composte da Dela- lande e M. A. Charpentier.
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Marcel Luipart
(propr. M. Ferchel). Ballerino, coreografo e insegnante di danza tedesco (Mühlhausen, 8-9-1912). Allievo di E. Eduardova, N. Legat e V. Gsovsky, ha debuttato nel 1933 a Düsseldorf; in seguito ha danzato ad Amburgo, Berlino e Monaco, e nel 1936 è entrato a far parte del « Ballet Russe de Monte-Carlo », esibendosi anche a Milano e Roma e, durante la guerra, con la compagnia di Derra de Moroda. Dal 1946 al ’48 è stato maestro di ballo all'Opera di Monaco, quindi, dopo aver danzato a Francoforte, Wiesbaden e Düsseldorf, è stato ancora maestro di ballo a Bonn, Essen e Colonia. Insegnante all’Akademie für Musik und darstellende Kunst a Vienna, nel 1973 è stato nominato direttore. Tra le sue coreografie, la più famosa delle quali è quella per Abraxas (mus. Egk), figurano quelle per i balletti su soggetto dello scrittore G. Grass (Die bosen Koche, Stoffreste e Die Vogelscheuchen, questi ultimi con mus. di A. Reimann) e per Das Wundertheater (mus. Henze).
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