Mona Vangsaae
Ballerina, coreografa e insegnante di danza, moglie di Frank Schaufuss (Copenaghen, 29-4-1920). Allieva della scuola del «Kongelige Danske Ballet», dopo aver studiato a Parigi ha fatto parte di quella compagnia dal 1938 al ’63 (solista dal 1942). Dotata di un’eccezionale tecnica virtuosistica, si è distinta specialmente nei ruoli classici. È stata insignita del titolo di cavaliere di Dannebrog.
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Manuela Vargas
Danzatrice spagnola di flamenco (Siviglia, ca. 1940). Di famiglia gitana, si è esibita nel flamenco fin da bambina, quindi ha studiato a Siviglia alla Scuola di Enrique el Cojo. Dotata di una straordinaria presenza scenica sorretta da una tecnica perfetta e raffinatissima, si è esibita in Europa e negli Stati Uniti sempre in compagnie proprie, producendosi spesso anche alla televisione. È considerata una delle più grandi interpreti del flamenco, cui riesce a conferire un’intensa potenza drammatica.
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Vladimir Vasilev
Vladimir Yudich Vasilev. Ballerino e coreografo sovietico (Mosca, 8-2-1931). Allievo della Scuola del Bolshoi, si è diplomato nel 1949, entrando a far parte di quella compagnia. Diplomatosi coreografo nel 1953, si è dedicato alla coreografia in collaborazione con la moglie, la ballerina Natalija Kasatkina, dando ottime prove in Vanina Vanini (mus. Karetnikov), Le sacre du printemps, La creazione del mondo (A. Petrov) e numerosi altri balletti.
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Vladimir Vasiliev
Vladimir Viktorovic Vasiliev. Ballerino e coreografo sovietico (Mosca, 18-4-1940). Entrato a 9 anni nella Scuola del Bolshoi, si è diplomato nel 1958 con M. Gabovic. Subito scritturato dal Bolshoi per la stagione 1958-59 e le seguenti, vi ha interpretato i personaggi di Pan in Walpurgis Nacht, il Poeta in Les Sylphides a fianco di G. Ulanova, Danila in Fiore di pietra di J. Grigorovic (1959), Ivanuska in Cavallino gobbo di R. Scedrin (1960), Andrej in Pagine di vita di A. Balancivadze, lo Schiavo in Spartacus di A. Kachaturian, Basilio in Don Chisciotte (1961), Principe in Schiaccianoci, Uccello azzurro in Bella addormentata (1963), Pétrouchka, Frondozo in Laurencia (1964), Narcissus su musiche di Debussy, Meznun in Leili e Meznun di S. Balasanjan (1965), ecc. Contemporaneamente si è perfezionato con A. Ermolaev (1960) e nel 1964 ha conseguito il 1° premio al Festival di Varna, il Premio «Nijinsky» di Parigi e il Premio «Lenin» 1970; è inoltre Artista Emerito dell’Unione Sovietica dal 1964. Una delle sue interpretazioni migliori è Spartacus, una terza versione del balletto di Kachaturian creata per lui da Grigorovic nel ’61. Nel 1963 ha compiuto una tournée negli Stati Uniti. Nel 1971 ha iniziato l’attività di coreografo con il balletto Ikar di S. Slonimskij, seguito da Macbeth, Frammenti di una biografia, Aniuta. Ha lavorato anche con coreografi occidentali fra cui Bejart, e inoltre per il cinema e la televisione. Ha sposato Ekaterina Maksimova.
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Ekaterina Vazem
Ekaterina Ottonova Vazem, Ballerina e insegnante russa di danza (Mosca, 13-1-1848 - Leningrado, 1937). Allieva di Ivanov, Petipa e Huguet all'Accademia Imperiale di ballo di Pietroburgo, entrò nella compagnia di ballo del Bolshoi, diventando la ballerina preferita da Petipa, che per lei creò le coreografie del difficilissimo pas des éventails nel Corsaro, dei balletti La farfalla, La Bayadère, La figlia delle nevi, Zoraja, Notte e giorno e il grand pas di Paquita. Fu per tre stagioni estive negli Stati Uniti (1873-76) e nel 1880 suscitò sensazione a Parigi, dove danzò alla scuola di ballo dell’Opéra. Ritiratasi dalle scene nel 1884, dal 1886 al 1896 insegnò alla scuola del Bolshoi, avendo come allieve la Pavlova e la Vaganova. Fu ammirata soprattutto per la straordinaria tecnica virtuosistica e per la sua abilità sulle punte e nelle doppie piroette.
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Tatjana Vecheslova
Tatjana Mikhailovna Vecheslova, Ballerina e insegnante di danza sovietica (Pietroburgo, 10-2-1910). Figlia della ballerina E. P. Snetkova, è stata allieva della Ulanova alla Scuola di Coreografia di Pietroburgo, dove ha studiato anche con la Vaganova. Ha debuttato nel 1929 al Teatro Kirov, ottenendo il primo grande riconoscimento nella parte della protagonista in Esmeralda di Perrot-Petipa (1931). Ha creato i ruoli di protagonista in numerosi balletti di coreografi sovietici, tra i quali La fontana di Bakhcisaraj e Illusioni perdute di Zakharov, Cuore delle montagne e Laurentsia di Cabukjani, Gajane della Anisimova. Con Chabukjani ha compiuto una tournée negli Stati Uniti nel 1933-34. Ritiratasi dalle scene, ha diretto la Scuola di Coreografia di Leningrado fino al 1954, quindi è stata nominata maestra di ballo al Kirov. Artista Emerita dell’Unione Sovietica (1939) e Premio «Stalin» 1946. Ha pubblicato il volume autobiografico Sono una ballerina (Leningrado, 1966).
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Violette Verdy
(propr. Nelly Guillerm). Ballerina e attrice cinematografica e drammatica francese (Pont l’Abbé, 1-12-1931). Allieva a Parigi della Zambelli, della Rousanne e di Gsovsky, nel 1945 è entrata nella compagnia degli Champs-Elysées, e dopo aver preso parte a film e recitato con J.-L. Barrault, è stata scritturata da Petit per i «Ballets de Paris» nel 1950 e nuovamente nel 1953-54. Ha inoltre danzato col London Festival Ballet (1954-55), con l'American Ballet Theatre (1957-58) e, dal 1958, col New York City Ballet. Ha conquistato il pubblico d'Europa e d'America con l’eleganza e la grazia del suo stile, basata sul solido studio della tecnica classica. Ha creato numerose parti in balletti di Gsovsky (La perle), Petit (Le loup), Balanchine (Episodes, Figure in the Carpet, Liebeslieder Walzer, Electronics, La source, Jewels, Sonatine), Robbins e Rodrigues. È inoltre affascinante interprete dei ruoli del balletto classico tradizionale. Dal 1977 al 1980 è stata direttrice della compagnia dell’Opéra di Parigi. Chevalier dans l’Ordre des Arts et Lettres (1973).
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Angiolo Maria Gasparo Vestris
Ballerino, attore e suonatore di flauto, fratello dei Giovanni Battista, Gaetano e Teresa Vestris (Firenze, 19-11-1730 - Parigi, 10-6-1809). Esordì come danzatore in Italia e a Parigi come suonatore di flauto nei Concerti della Regina; ma si perfezionò poi con Dupré e nel 1753 fu accettato quale ballerino solista all'Opéra. Esiliato come tutti i Vestris nel 1754, nel 1757 lasciò Parigi, lavorando come Noverre per sei anni a Stoccarda, dove fu costretto, pare, a uno strano matrimonio con la favorita del duca Carlo Eugenio di Wurttemberg, l’attrice francese Françoise-Rose Gourgaud. Nel 1767 fece ritorno a Parigi con la moglie e da allora esercitò l’attività di attore alla Comédie Italienne.
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Auguste Vestris
(Marie-Jean-Augustin detto Auguste). Ballerino, figlio non legittimato di Gaetano Vestris (Parigi, 27-3-1760 - ivi, 5-12-1842). Debuttò all'Opéra a soli 12 anni e a 13 colse il primo grande successo nel balletto Endymion a fianco del padre e della Guimard, cui fecero seguito altri nelle danze per le opere Sabinus e Philémon et Baucis (1775) di Gossec, e di Céphale et Procris di Grétry. A 16 anni era nominato solista, a 18 primo ballerino e a 20 premier sujet de la danse. Nel 1778 interpretò i Petits riens di Mozart e le danze dell’Alceste di Gluck e trionfò accanto al padre a Londra nel 1780-81. Fino al 1787 fu il maggiore interprete dei balletti coreografati per l’Opéra da Gardel e dopo la Rivoluzione, durante la quale i Vestris si erano rifugiati a Londra, danzando al King's Theatre, si trovò di fronte a un grande rivale, il Duport, ma seppe tenergli testa fino al 1816, anno in cui diede l’addio all'Opéra, danzando nell’Enfant prodigue di Gardel, l’ultima e forse la migliore delle sue interpretazioni. Dopo il 1819 ebbe l’incarico di una classe di danza all'Opéra; quest'attività e le seconde nozze (1823) con Jeanne-Marie Thuillier, rimisero un po’ in sesto la sua poco felice condizione finanziaria, che peggiorò nuovamente dopo che nel 1835 fu privato dell'insegnamento. Dalla sua scuola uscirono la Taglioni, Didelot, Perrot e Bournonville.
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Armand Vestris
Auguste-Armand Vestris, Ballerino e coreografo, figlio di Augusto Vestris (Parigi, 1786 - Vienna, 17-5-1825). Nato dalle prime nozze con la ballerina Anne-Catherine Augier, abbandonata subito dopo la nascita del figlio, fu istruito alla danza dal nonno Gaetano, a fianco del quale e del padre esordì nel 1800 nel minuetto della Ninette. Fu attivo in Italia, in Portogallo e soprattutto a Londra dal 1809 al 1816, dove sposò la cantante Lucia Elisabeth Bartolozzi. Dal 1813 al 1816 fu coreografo al King's Theatre. Fra i balletti da lui interpretati il più importante è Conzalve de Cordoue.
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Gaetano Vestris
Gaetano Apolline Baldassare. Ballerino e coreografo, fratello di Giovanni Battista e Teresa Vestris (Firenze, 18-4-1728 - Parigi, 23-9-1808). Consigliato dalla sorella Teresa, si perfezionò a Parigi con Dupré, e grazie a lei entrò nel mondo dell’Opéra, dove debuttò nel 1748, nel balletto Le carnaval et la folie e trionfò nel 1750, guadagnandosi la nomina a premier danseur nel 1751. Dopo un anno di «esilio dei Vestris» (dovuto a un duello con il maître de ballet Lany, amante della vivace sorella Teresa) trascorso a Torino e Berlino, colse un nuovo grande successo all'Opéra in Les emprises de l'amour (1757), opéra-ballet di Bernard, e da allora dominò incontrastato all'Opéra fino al 1782. Nominato assistente coreografo (con Dauberval) nel 1761 e successore di Lany nel 1770, allestì soltanto due balletti e nel 1776 lasciò il posto a Noverre, con il quale aveva stretto amicizia, dopo aver lavorato con lui a Stoccarda nel 1763. Quale maître de ballet all’Académie, mansione che svolse dal 1770 al 1775, diede il meglio di sé alla formazione del figlio Auguste, avuto da M.lle Marie Allard e non legittimato. Più tardi (1791) ebbe un altro figlio dalla ballerina tedesca Anne-Frédérique Heinel, che sposò nel 1792 dopo un lungo periodo di burrascosa relazione. Ammiratissimo e vanitoso, si compiacque del soprannome che gli fu dato (come al Dupré): dieu de la danse, titolo che trasmise al figlio Auguste. Fu il primo ad abbandonare l’uso della maschera sulla scena, subito imitato da Gardel.
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Giovanni Battista Vestris
Ballerino, primogenito di Tommaso Maria (Firenze, ca. 1725 - Parigi, 1801). Fu attivo prima in Italia e dal 1747 a Parigi, chiamatovi dalla sorella Teresa. Artista modesto, nel 1753 lasciò le scene, dedicando la sua vita alla carriera del fratello Gaetano e poi del nipote Auguste.
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Teresa Vestris
Maria Francesca Teresa Vestris, (detta Teresina o Thérèse). Ballerina, sorella del precedente (Firenze, 1-2-1726 o 1727 - Parigi, 18-1-1808). Dopo aver compiuto gli studi a Napoli e debuttato a Palermo, seguì la famiglia a Vienna (donde fu poi allontanata da Maria Teresa d’Austria a seguito della sua scandalosa relazione col conte Esterhazy) e a Dresda e nel 1746 si stabilì a Parigi, chiamandovi la madre e il fratello Gaetano. Accanto a lui e all’altro fratello Angiolo debuttò nel 1751 all’Opéra, dove fu attiva come solista fino al 1766, salvo l’anno 1754-55, durante il quale ne fu allontanata a causa delle sue liti e intemperanze. A Parigi era stata l'amante del duca di Modena, Francesco Maria d’Este.
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Giulio Viganò
Fratello di Salvatore Viganò Dal 1788 al 1794 si esibì a Venezia, quindi a Vienna, dove fu attivo anche come coreografo. Nel 1817 era ballerino alla Scala, dove collaborò con il fratello scrivendo le musiche per molti dei suoi balli. Dopo la morte di Salvatore, ne ripropose sovente i balli più importanti curandone la coreografia: tra questi Giovanna d’Arco e Il noce di Benevento (Torino, Teatro Regio, stagione 1824-25), Otello (Teatro alla Scala, 1826). Portò inoltre a termine il ballo Didone, lasciato incompiuto dal fratello (1821).
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Marianna Viganò
Moglie di Giulio Viganò (?, ca. 1784 - ?). Lodata più per la mimica che per le sue capacità di ballerina, nel 1824-25 venne scritturata dal T. Regio di Torino come «ballerina per le parti».
Alla famiglia appartennero inoltre Rosa Viganò-Dupen, attiva come terza ballerina al Teatro Regio di Torino nel 1778-79 e nel 1798 alla Scala tra i «primi grotteschi a vicenda»; Santina, attiva alla Scala tra il 1802 e il 1807 come prima ballerina di mezzo carattere; Celeste (Celestina), «prima ballerina per le parti giocose» alla Scala tra il 1811 e il 1828; Edoardo Ernesto, «Capo Corifeo» al Regio di Torino nel 1824-25 e primo ballerino di mezzo carattere alla Scala tra il 1826 e il 1834; Davide, primo ballerino di mezzo carattere alla Scala tra il 1828 e il 1842; Giulia, prima ballerina di mezzo carattere alla Scala tra il 1838 e il 1849. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Onorato Viganò
Ballerino e coreografo (Milano, 6-9-1739 - ? Venezia, 1811). Esordì a Roma all’età di 13 anni come ballerino di «carattere grottesco»; nel Carnevale 1755 interpretò ruoli femminili al Teatro delle Dame e in quello 1758-59 danzò al Teatro Argentina. In seguito passò al carattere serio e al mezzo carattere: dalla stagione 1759-60 fu attivo a Vienna, nella stagione 1766-67 danzò al Teatro Regio di Torino e dal 1767 al ’73, poi ancora nel 1775, fu al San Carlo di Napoli. Negli anni successivi si esibì inoltre al Teatro S. Samuele di Venezia, poi di nuovo a Roma e a Firenze al Teatro degli Intrepidi. Si dedicò con successo anche alla coreografia e dal 1783 ca. fu attivo come impresario. A partire dal 1788 lavorò nuovamente a Venezia, al S. Samuele, alla Fenice e al S. Benedetto; per alcune stagioni fu inoltre coreografo al Teatro Nuovo di Padova. Fu ricercato maître de ballet.
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Salvatore Viganò
Figlio di Onorato Viganò (Napoli, 25-3-1769 - Milano, 10-8-1821). Compì probabilmente gli studi musicali con lo zio, Luigi Boccherini, ed esordì a Roma come compositore nel 1786 con l’intermezzo La vedova scoperta, nel quale si esibì anche come ballerino in vesti femminili. Scritturato per le feste in onore di Carlo IV di Spagna, nel 1788 si recò a Madrid dove conobbe e sposò la ballerina Maria Medina (? - Parigi, 1833); la coppia, amica e ammiratrice del coreografo J. Dauberval, seguì questi in Inghilterra e poi a Parigi. Abbandonata la città allo scoppio della Rivoluzione e raggiunta l’Italia, nel 1790 lavorò a Venezia per il padre, allora impresario del Teatro San Samuele, e nel 1791 lo sostituì, perché infermo, esordendo come coreografo con il balletto Raoul signore di Crequi, di cui compose pure la musica. Nel 1793 si trasferì con la moglie a Vienna, dove suscitò entusiasmi e, dopo una lunga tournée nell’Europa centrale (1795-98), ritornò a Vienna dove presentò Lo sposo sciocco e deluso e I Serviani, sempre in coppia con M. Medina, da cui si separò subito dopo. Visse a Vienna dal 1798 al 1803 e in questo periodo allestì i suoi primi balletti fantastico-allegorico-mitologici, da alcuni definiti «pantomimodrammi», fra cui Die Geschòpfe des Prometheus (musica di Beethoven, 1801) e Il noce di Benevento, su argomento e musica propri. Ritornato in Italia nel 1804, fu attivo in varie città fino al 1811, quando, stabilitosi a Milano, abbandonò la danza per dedicarsi esclusivamente alla coreografia, presentando spettacoli che divennero una delle maggiori attrazioni della Scala e per i quali si valse della collaborazione dello scenografo Sanquirico, di musiche altrui, specialmente collettive, o proprie, e dei migliori ballerini italiani dell’epoca. Ebbe l'ammirazione di illustri artisti, fra i quali A. Appiani, U. Foscolo e soprattutto Stendhal.
Coreografò oltre 40 balli (15 pantomime, 17 coreodrammi e 8 balli comici e divertissements), fra i quali citiamo, oltre ai nominati: I giochi istmici (mus. propria; Vienna, 1801); M. C. Coriolano (J. Weigl, Milano, 1804); Gomes nell'isola Cristina (ivi, 1804); L'alunno della giumenta ossia Ippolito vendicato (Padova, 1806); Gli Strelizzi (Venezia, 1809); Prometeo (Beethoven, Haydn, Mozart e V.; Milano, 1813); Mirra ossia La vendetta di Venere (AA. VV.; ivi, 1817); Otello (AA. VV.; ivi, 1818); Dedalo (AA. VV.; ivi, 1818); La Vestale (AA. VV.; ivi, 1818); I Titani (Rossini e Ayblinger; ivi, 1819); Alessandro nelle Indie (P. Lichtenthal; ivi, 1820); Giovanna d'Arco (Id. e G. Brambilla; ivi, 1820). Compose, inoltre, il ballo La Donna incostante per l’opera Il Creso di P. Terzianis (Venezia, 1788) e La discesa d’Ercole nell’Averno (ivi, 1791). Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Edward Villella
Danzatore americano di origine italiana (Long Island, 10-1-1937). Di genitori italiani, ha iniziato privatamente lo studio della danza, quindi è passato con borsa di studio alla School of the American Ballet e insieme alla High School of Performing Arts sotto R. Joffrey. Diplomatosi nel 1953, si è iscritto per desiderio dei genitori al Maritime College di New York, ma nel 1957 è tornato alla danza entrando nel New York City Ballet, dove nel 1959 è diventato solista e alla fine dell’anno primo ballerino. Nel 1961 ha seguito a Copenaghen corsi di perfezionamento con S. Williams e V. Volkova presso il Kongelige Danske Ballet. Nei 1962 ha sposato Janet Greschler, anche ella danzatrice del New York City Ballet. Delle sue interpretazioni ricordiamo: Après-midi d'un faune (coreografo J. Robbins, 1957); Agon (G. Balanchine, 1958); Bourrée fantasque (Id., 1959); Western symphony (Id., 1959); Variaciones concertantes (Tender night) (J. Taras, 1960); Danzas sinfonicas (G. Balanchine, 1960); Night Shadow (Id., 1960); Il figliuol prodigo (Id., 1960); Electronics (Id., 1961); Donizetti Variations (J. Watts, 1961); Bugaku (G. Balanchine, 1963); Tarantella (Id., 1963); Harlequinade (Id., 1964); Brahms-Schoenberg Quartet (Id., 1966); Jewels (Id., 1967); Suite n. 3 (Id., 1970); Dances at a Gathering (Robbins, 1969); Watermill (Id., 1972). All’estero è apparso nel 1962 al Festival di Stravinsky ad Amburgo con Orpheus e Agon e nel 1963 a Copenaghen; con il New York City Ballet nell'Unione Sovietica nel 1962 e in Europa nel 1965 (anche al Festival di Spoleto). In patria ha partecipato annualmente dal 1960 al 1965 al Festival di J. Pillow, ha collaborato con la televisione e con il teatro di Broadway. È attivo anche come coreografo.
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Pierre Vladimirov
Ballerino e insegnante di danza russo naturalizzato americano (Pietroburgo, 1893 - New York, 25-11-1970). Allievo dell’Accademia Imperiale di ballo, nel 1911 entrò nella compagnia del Mariinskij dove sostituì Nijinsky nei ruoli classici. Fu con Diaghilev nel 1912 e 1914, poi nuovamente in Russia al Mariinskij fino al 1918 (primo ballerino nel 1915), e quindi ancora con Diaghilev a Londra nel 1921 (La Belle au bois dormant) come partner della Spessivtseva, della Trefilova, della Egorova e della Lopokova. Dopo aver danzato con la Karsavina in America, danzò con la compagnia di Mordkin, quindi con quella della Pavlova, di cui fu partner dal 1928 al 1931. Ritiratosi dalle scene, dal 1934 visse a New York, dove fu il più importante insegnante della School of the American Ballet fino alla morte: tra i suoi allievi figurano Bolender, Dollar, i Christensen, Maria Tallchief, ecc. Aveva sposato la ballerina Felija Dubrovska.
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Christiane Vlassi
Ballerina francese (Parigi, 5-6-1938). Allieva della scuola dell’Opéra, dove ha studiato con Zambelli, dal 1952 fa parte di quella compagnia (étoile dal 1963), con la quale ha partecipato alle prime esecuzioni di balletti del marito, Attilio Labis, di Petit e di Béjart. Si è inoltre esibita in produzioni per la Televisione francese.
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Alexandre Volinine
(propr. Aleksandr Emel’janovié Volinin). Ballerino e insegnante di danza russo naturalizzato francese (Mosca, 17-9-1882 - Parigi, 3-7-1955). Allievo della scuola del Bolshoi, fece parte di quella compagnia diventandone presto primo ballerino. Nel 1910 raggiunse la compagnia di Diaghilev, quindi si recò in America dove danzò al Metropolitan con Mordkin; fu partner della Genée, dal 1914 al 1925 e in seguito della Pavlova. Ritiratosi dalle scene, aprì una scuola di danza a Parigi che divenne ben presto famosissima: furono suoi allievi la Jeanmaire, Eglevsky, Lafon, Dolin, Lichine, la Chauviré, e numerosi altri.
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Vera Volkova
Ballerina e didatta russa (Pietroburgo, 1904 - Copenaghen, 5-5-1975). Studiò alla scuola del Teatro Kirov di Pietroburgo con N. Legat, quindi presso E. Romanova e A. Vaganova, infine a Parigi con O. Préobrajenska. Si edibì al GATOB, e nel 1928 compi una tournée in Giappone e nel 1929 a Shanghai, dove si stabilì e istitui con G. Goncharov una scuola di danza. Sposatasi con l’architetto inglese Hugh Williams, si trasferì a Hong-Kong continuandovi l’attività didattica. Dal 1936 visse a Londra, dove nel 1943 aperse una scuola di danza alla quale si è perfezionata M. Fonteyn, e lo stesso anno venne chiamata ad insegnare alla scuola del Sadler's Wells Ballet. Nel 1950 fu per qualche tempo maîtresse de ballet alla Scala di Milano, nel 1951 divenne consigliere artistico e insegnante al Kongelige Danske Ballet di Copenaghen. Nel 1959 insegnò all’American Ballet Center di R. Joffrey e nel 1960 venne nominata consulente artistica alla scuola di Jooss a Essen. Nel 1956 venne insignita del titolo di cavaliere di Dannebrog.
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Eric Vu An
Ballerino francese (Parigi, 1964). Figlio di un vietnamita e di una francese, all’età di dieci anni è stato ammesso ai corsi della scuola di danza dell’Opéra, e nel 1979 è entrato a far parte della compagnia del massimo teatro parigino, ove ha danzato in lavori di C. Carlson, A. Ailey, R. Petit e W. Forsythe. Nel 1985 Béjart ha creato per lui il balletto Rythme, Mouvement, Étude, che gli ha dato celebrità internazionale; in seguito ha partecipato ad altre produzioni béjartiane: Le baiser de la fée, Arépo, Kabuki con il Tokyo Ballet, Le martyre de Saint-Sébastien alla Scala e, in un ruolo ancora una volta pensato appositamente per lui, Chaqua (su mus. africane; Parigi 1989). Nel frattempo ha preso parte a nuove creazioni di R. Petit (Valentine Love Songs, Marsiglia, 1988; Java for Ever, Parigi, 1989), nell’ambito delle quali si è esibito anche in veste di cantante, e di M. Scaparro (Memorie di Adriano, dal romanzo di M. Yourcenar; Roma, 1989).
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Nina Vyroubova
Danzatrice sovietica naturalizzata franese (Gurzuf, Crimea, 4-6-1921). Trasferitasi ancora giovanissima con la famiglia a Parigi, ha iniziato lo studio della danza con la madre, perfezionandosi poi con la Trefilova, la Préobrajenska, la Egorova Kniaseff, V. Gsovsky e Lifar. Nel 1937 ha debuttato a Caen quale Swanilda in Coppélia di Delibes; l’anno dopo a Londra e subito dopo di nuovo a Parigi. Nel 1940 è entrata a far parte del «Ballet Russe de Paris» e dal 1944 al ’45 ha danzato nei « Vendredis de la Danse», sovente accanto a R. Petit di cui ha creato la parte della Bella Addormentata nei Forains. Dal 1945 al ’47 ha fatto parte dei «Ballets des Champs Elysées», nel 1949 è stata a Londra ospite dei «Ballets de Paris» e poi di nuovo a Parigi come étoile all'Opéra (1949-56). Interprete in numerosi balletti di S. Lifar di cui è stata più volte partner, nel 1956 ha danzato alla Scala nella parte di Tersicore nell’Apollon Musagète. Dal 1957 al ’62 ha fatto parte del «Grand Ballet du Marquis de Cuevas»; all'Opera di Roma ha danzato in Giselle, Don Quixote e nel Pas de quatre, facendosi ammirare per il suo stile purissimo e per le sue doti espressive, doti che le hanno permesso di interpretare sia ruoli di carattere che drammatici. Attualmente si dedica all'insegnamento a Parigi all'Opéra e nella sua scuola; ha tenuto corsi anche all’Accademia di Danza di Roma. È madre della ballerina Youra Kriazeff (n. 1951).
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