Ruth Page
Ballerina, coreografa e direttrice di ballo americana (Indianapolis, 22-3-1905). Allieva di Clustine e A. Bolm, ha lavorato inizialmente a Chicago (1918-19), Londra (1920), Berlino e New York (1923-24). Nel 1925 ha danzato per breve tempo in Europa con i «Ballets Russes» di Diaghilev, approfittando degli insegnamenti di Cecchetti; quindi ha fatto parte della compagnia del Metropolitan dal 1926 al ’28. Nel 1929-33 maître de ballet e prima ballerina nelle stagioni estive di Ravinia Park (Chicago), ha esordito nello stesso periodo anche come coreografa. Dopo essersi esibita con Kreutzberg in recitals negli Stati Uniti (1932), in Cina e in Giappone (1934), ha creato con Bentley Stone un gruppo di danza (1934-37), pur rimanendo attiva come prima ballerina nelle compagnie d’opera di Chicago e Cincinnati, per le quali ha creato An American in Paris (mus. Gershwin, 1936) e Frankie and Johnny (Moross, 1938). Il «Page-Stone Ballet», che adottò molte delle forme della danza libera moderna e la recitazione quale accompagnamento alla danza, debuttò a Parigi, al Théatre des Champs Elisées, nel 1950. Nel 1954-55, per il Chicago Lyric Theater, ha coreografato il Ballo delle Ingrate di Monteverdi. Dal 1954 al ’70 è stata direttrice del balletto della Chicago Lyric Opera e dal 1956 al ’70 ha diretto il «Page’s Chicago Opera Ballet» da lei fondato e che nel 1966 ha preso il nome di «Ruth Page’s International Ballet». Nel 1974 le è stata conferita la laurea honoris causa dal Columbia College di Chicago. Si è distinta, inoltre, nelle coreografie di: The Bells (poesia di Poe, mus. Milhaud, 1946); Music in my heart (Miller e Brown, su temi di Cajkovskij, 1947); Impromptu au bois (Ibert, 1951); Vilia (Léhar, arrang. di van Grove, 1953); Susannah and the Barber (Rossini, 1956); Mefistofele (Berlioz, Boito e Gounod, 1966); Carmina Burana (Orff, 1966); Alice in the Garden (I. van Grove, 1970).
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Antonia Pallerini
Ballerina e mima italiana (Pesaro, 25-6-1790 - Milano, 11-1-1870). Figlia del ballerino e maestro di ballo Filippo Pallerini (m. 1792), a 14 anni si esibì nei Teatri Leutasio e Carcano di Milano. Ammirata da G. Gioia e prediletta da S. Viganò, fu allieva di quest’ultimo, col quale iniziò a collaborare interpretando tutti i suoi coreodrammi dal 1813 (anno del Prometeo, con cui esordì alla Scala) al 1821. Dopo la morte di Viganò (1821), trionfò a Torino, Londra (1833) e in tutti i principali teatri italiani come «prima ballerina seria assoluta», mentre tutti i grandi coreografi dell’epoca (Gioia, Cortesi, F. Clerico, G. Aumer, S. Taglioni, L. Milon, ecc.) facevano a gara nel creare balli per lei. Tra i coreodrammi di Viganò da lei interpretati figurano Mirra, Psammi, Otello, Dedalo, La spada di Kenneth, La vestale, I titani, Giovanna d’Arco, Didone (incompiuto per la morte di Viganò).
Alla famiglia della Pallerini appartennero anche i ballerini e coreografi Maria e Filippo, attivi nella secona metà del sec. XVIII, Girolamo e Antonio. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Gret Palucca
Ballerina e insegnante di danza tedesca (Monaco, 8-1-1902). Dal 1919 al ’21 è stata allieva di H. Kréller a Monaco e Vienna, poi dal 1921 al ’24 ha studiato a Dresda con M. Wigman. Dopo le prime esperienze con la compagnia di danza Wigman, dal 1924 è apparsa come solista e si è esibita in Germania e all’estero con la compagnia da lei costituita nel ’25. Ha poi fondato una scuola di danza, che nel 1949 è divenuta statale. Dirige ogni anno i corsi estivi di Dresda ed è ospite di varie istituzioni tedesche e straniere. E membro della Deutsche Akademie der Künste di Berlino e dell’Akademie für darstellende Künste di Francoforte sul Meno. Premio nazionale nel 1960, le è stato conferito il titolo di professore nel ’62.
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Merle Park
Ballerina inglese (Salisbury, Rhodesia del Sud, 6-10-1937). Già iniziata allo studio della danza nella nativa Rhodesia, ha continuato a coltivare questa disciplina alla Elmhurst Ballet School e nel 1954 è entrata a far parte come prima ballerina dell’allora «Sadler’s Wells Ballet» (dal 1956 «Royal Ballet»), debuttando in Façade (mus. W. Walton) nella parte della Lattaia. Il suo senso dell’humour le ha permesso ottime caratterizzazioni in Coppélia (Delibes), Fille mal gardée (Hérold), Petrushka (Stravinskij), ecc., ma non le ha impedito di eccellere anche in parti più drammatiche, come in Romeo e Giulietta (Prokofiev) e La bella addormentata nel bosco (Tchaikovsky). Ha anche danzato con formazioni minori della stessa compagnia, in Rhodesia (1962) e Giamaica (1964); mentre in Italia si è esibita con la grande compagnia nel 1965. È spesso apparsa in televisione accanto a Nureiev.
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Anna Pavlova
Anna Pavlovna Pavlova (propr. Matvejeva). Ballerina russa (Pietroburgo, 31--2-1881 - L’Aia, 23-1-1931). Allieva dal 1891 della Scuola imperiale di ballo, vi studiò con Cecchetti, Legat, Gerdt e altri, diplomandosi nel 1899. Iniziò la carriera sulle scene del Teatro Mariinskij, e dopo successive promozioni conseguì nel 1906 il titolo di prima ballerina. Interpretò vari balletti del coreografo Fokine, fra i quali Il cigno (noto in seguito come La mort du cygne). Nel 1907 si recò in Scandinavia per una tournée che ebbe esito trionfale, l’anno seguente fu in Germania e in Austria, e nel 1909 in Francia, ove fece parte della compagnia dei «Ballets Russes» di Diaghilev, insieme con Nijinski e con la Karsavina, interpretando Les Sylphides e Cléopàtre di Fokine. Successivamente si esibì in una serie di récitals di danza in Europa e in America. Costituì una propria compagnia prevalentemente composta da inglesi, con la quale, dal 1911 in poi, compì tournées in tutto il mondo, avendo come partners successivamente Novikov, Volinine e Vladimiroff. Grande ballerina romantica, si dedicò anche alla coreografia — ricordiamo solo Autumn Leaves (1917) — senza rivelare però facoltà creative. La personalità magnetica, la grande sensibilità interpretativa unita alla grazia e alla leggerezza, fecero della Pavlova una leggenda, un mito della danza.
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Louis-Guillaume Pécourt
(Pécour). Ballerino e coreografo francese (?, 1651 - ?, 11-4-1729). Allievo di Beauchamps, dopo il debutto a St.Germain-en-Laye nel 1674 (nell'opera Cadmus et Hermione) divenne uno dei più noti interpreti delle danze delle opere di Lully (Alceste, Thésée, Bellérophon, Le thriomphe de l'amour, Le temple de la Paix, Armide, ecc.). Dal 1687 al 1703 fu maître de ballet dell’Opéra come successore di Beauchamps; interprete brillante e di grande eleganza, fu uno dei più popolari danseurs nobles del tempo. Attivissimo anche come coreografo, compose numerosi balli per opere di Colasse, Desmaret, Destouches, Bertin e Lully. Collaborò alla stesura del trattato La Choréographie di R. A. Feuillet (Parigi, 1699).
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Giuliana Penzi
Ballerina, coreografa e insegnante italiana (Ravenna, 1-10-1917). È entrata nella scuola della Scala a 10 anni, abbandonandola nel 1935 per seguire Jia Ruskaja e divenendo poi sua collaboratrice nell’insegnamento alla scuola di danza fondata a Roma nel 1940. Nel ’70, alla morte della Ruskaja, ha assunto la direzione dell’Accademia Nazionale di Danza, istituita nel '48. Qui svolge tuttora attività d’insegnante, coreografando anche spettacoli e saggi per i giovani della scuola. Ha danzato in importanti ruoli alla Scala e all’Opera di Roma ed è stata prima ballerina in Visioni di Milloss.
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Serge Peretti
Ballerino ed insegnante francese di origine italiana (Venezia, 28-1-1910). Ha studiato presso l’Opéra di Parigi, divenendo primo ballerino all’età di 20 anni. Nel 1941 è stato il primo danzatore a ricevere il titolo di danseur étoile. Interprete delle maggiori creazioni di Lifar, ha ottenuto il suo primo successo con Le creature di Prometeo (1929). Nel 1944 ha iniziato l’attività di maître de ballet e dal 1963 al ’70 ha curato le lezioni delle étoiles all'Opéra di Parigi. Ha coreografato anche alcuni balletti, fra cui L’appel de la montagne su musica di Honegger.
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Valentina Pereyaslavec
Ballerina e insegnante di danza russa naturalizzata americana (in Ucraina, 1907). Allieva della Scuola di Ballo del Bolshoi a Mosca, dopo essersi diplomata nel 1926 è stata scritturata da Messerer a Kharkov, e nel 1927 è stata nominata prima ballerina. Affermatasi in Coppélia, Schiaccianoci, Lago dei cigni, Le corsaire e in molti altri balletti del repertorio classico, dal 1935 ha fatto parte della compagnia di Sverdlovsk, dove ha danzato in coppia con V. Preobrajenskij. Perfezionatasi con la Vaganova a Leningrado, e divenuta sua assistente, nel 1940 si è recata a Lvov come prima ballerina. Deportata dai nazisti in un campo di lavoro a Lipsia, dopo la liberazione ha insegnato a Ingolstadt dal 1945, quindi, nel 1949, si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha insegnato dapprima nello studio di T. Semyonova a Filadelfia, quindi, dal 1951, a New York, alla Scuola dell’«American Ballet Theatre», avendo come allievi tutti i più importanti membri della compagnia. Ha inoltre insegnato come ospite presso il «Royal Ballet», la compagnia di ballo dell'Opera di Vienna, a Colonia, e in altri centri. Come ballerina è ricordata soprattutto per le sue straordinarie capacità virtuosistiche.
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Jules-Joseph Perrot
Ballerino e coreografo francese (Lione, 18-8-1810 - Paramé, St.-Malo, 24-8-1892). Dopo aver studiato nella classe di danza dei Teatri di Lione ed essersi esibito in teatri parigini come mimo e acrobata, si perfezionò nella danza classica con Vestris e debuttò nel 1830 a Londra nel Carnaval de Venise e nello stesso anno a Parigi all'Opéra. Il suo stile, ispirato a quello della Taglioni, lo fece definire più tardi «la Taglioni mâle». Nel 1834, durante una tournée a Napoli, s'innamorò della Grisi, allora quindicenne, e ne divenne il maestro e l’amante per sette anni. Esordì come coreografo a Vienna nel 1836 e si esibì in seguito con la Grisi in varie città d’Italia e d’Europa, suscitando ovunque vasti consensi. Scritturato nel 1842 dal Her Majesty's Theater di Londra, vi creò alcuni fra i suoi capolavori (Ondine, 1843; La Esmeralda, 1844; il celebre Pas de quatre, 1845; Catarina ou La fille du bandit, 1846; Le jugement de Paris, 1846, tutti su musica di Pugni) e vi riprese Giselle che aveva presentato nel 1841 a Parigi. La coreografia di questo balletto fu attribuita totalmente a Coralli, ma in realtà la collaborazione di Perrot fu importante, poiché comprendeva tutta la parte della protagonista. Chiamato nel 1848 a Pietroburgo su richiesta della Elssler, rimase come primo ballerino al Mariinskij fino al 1859, svolgendovi anche le mansioni di maître de ballet. Di questo periodo è la creazione della coreografia di molti balletti fra cui Lida ou La laitière suisse (con Petipa, 1850), La guerre des femmes (Pugni, 1852); La débutante (id., 1857); Korsar (Adam, 1858) e la ripresa di altri già famosi come Ondine, Esmeralda, Faust (Panizza), Eoline ou La dryade (Pugni). Lasciata la Russia nel 1859, si ritirò in Francia, per vivere in campagna con la moglie Capitoline Samovskaja, ballerina russa. Perrot, dopo una brillante carriera di ballerino, diede un importante apporto come coreografo al balletto romantico e fornì alle più grandi ballerine del suo tempo la possibilità di valorizzare a pieno le loro capacità.
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Giulio Perugini
Ballerino italiano (Roma, 21-V- 1927). Allievo della scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, ha esordito in La Tarantola (musica di G. Piccioli) nel 1942 e nel 1945 è stato nominato primo ballerino del corpo di ballo del Teatro dell'Opera. Dopo tre anni di buone esibizioni, è passato quale primo ballerino alla Scala, dove ha proseguito gli studi di perfezionamento con V. Volkova. Si è distinto soprattutto in opere classiche come Giselle, Il lago dei cigni, Don Chisciotte, Nozze d’Aurora in coppia con la Chauviré, la Toumanova, la Markova, la Tchérina, ma ha conseguito ottimi successi anche in Petrushka, Amore stregone, Pierino e il lupo, Le creature di Prometeo e altro. Come coreografo ha curato i balletti dell’opera Il revisore di W. Egk (Roma, 1960). Attualmente è maître de ballet alla Scala. È fratello di Giovanni Perugini, ballerino e coreografo, noto sotto lo pseudonimo di Gianni Notari.
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Jean-Antoine Petipa
(Parigi, 1796 - Pietroburgo, 1855). Attivo dapprima a Parigi, fu in seguito a Marsiglia, quindi maître de ballet a Bruxelles (1819-32, 1833-35, 1841-42, 1843), dove fondò il Conseil de la Danse. Dopo essere anche stato attivo come coreografo a Bordeaux e Madrid, dal 1848 visse a Pietroburgo come insegnante all'Accademia Imperiale di Ballo.
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Lucien Petipa
Marija Mariusovna Petipa
Ballerina, figlia di Marija Sergeevna e Marius Petipa (Pietroburgo, 17-12-1857 - Parigi, 1930). Allieva dei genitori e di C. Johansson, esordì nel 1875 a Pietroburgo nella Dalia Blu (Pugni). S'impose in vari balletti del padre, e creò la parte della Fata nella Belle au bois dormant e le «czardas» di Le lac des cygnes.
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Marija Sergeevna Petipa
(Marie Sergeevna Petipa; n. Surovscikova). Ballerina e attrice, prima moglie di Marius Petipa (Pietroburgo, 15-2-1836 - Novoéerkassk, 24-3-1882). Allieva della Scuola imperiale di ballo, debuttò al Mariinskij (1853) l’anno prima di diplomarsi. Nel 1854 sposò Petipa e, anche grazie ai suoi insegnamenti, ebbe successo in numerosi balletti fra cui La Camargo, La fille du Pharaon (1862), Le petit Corsaire, «en travesti», e soprattutto nella mazurca del Diable è quatre (1861 e 1864) e nel Faust (1862). Ritiratasi dalla danza, passò al teatro di prosa.
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Marius Ivanovic Petipa
Ballerino e coreografo, fratello di Lucien Petipa (Marsiglia, 11-3-1818 - Gurzuf, Crimea, 14-7-1910). Allievo del padre, debuttò nel 1831 a Bruxelles, quindi (dopo essere stato a Bordeaux) ebbe una breve scrittura da parte dell’Opéra di Nantes (1835), dove creò le sue prime coreografie; nel 1839 compì una sfortunata tournée in America. Ritornato in Francia, si perfezionò con A. Vestris e fece il suo debutto a Parigi accanto alla Grisi. Dopo essere stato primo ballerino a Bordeaux, dove lavorò anche come coreografo, fu attivo per quattro anni a Madrid, dove imparò anche la danza spagnola, quindi fu chiamato come primo ballerino a Parigi (1847) e poi al Teatro Imperiale di Pietroburgo dove si trattenne per circa 60 anni. Debuttò in Paquita (Deldevez) e danzò spesso, a fianco delle Elssler, in molti balletti di Perrot, al cui insegnamento ispirò le proprie creazioni coreografiche, fra cui La stella di Granata (1855) su musiche varie e La fille du Pharaon (Pugni, 1862), il cui successo gli valse la nomina a primo maître de ballet. Dal 1869 divenne l’arbitro del balletto russo per cui coreografò circa 50 nuovi balletti, che rimasero nel repertorio del Mariinskij fino all'epoca della Rivoluzione, circa 70 riprese di balletti già in repertorio, e circa 35 divertissements per opere. Nel 1890 iniziò la collaborazione con Tchaikovsky, creando La belle au bois dormant (1890) e Le lac des cygnes (1895). Collaborò anche alla stesura di Casse-noisette ma, a causa di una malattia, dovette lasciarne la coreografia all’assistente Ivanov (1892). Dopo la morte di Tchaikovsky collaborò con Glazunov per Raymonda (1897) e Les saisons (1900). Oltre ai balletti citati, ricordiamo Don Quichotte (Minkus, 1869), La Camargo (Id., 1872), La Bayadère (Id., 1877) e alcune riprese rielaborate di balletti classici, fra cui La Sylphide, Le Corsaire e Giselle. Dalla sua scuola uscirono schiere di coreografi quali Ivanov e Fokine, e di danzatori come la Pavlova, la Karsavina, Gerdt, Legat.
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Roland Petit
Ballerino e coreografo (Villemomble, Seine, 13-1-1924). Ha studiato alla scuola di ballo dell’Opéra di Parigi sotto la guida di S. Lifar. Nel 1940 ha esordito come ballerino in un recital di danze accanto a J. Charrat e nel 1944 come coreografo al Theatre des Champs-Elysées con Les forains (H. Sauguet). Alla fine del 1945 è stato nominato maître dei «Ballets des Champs-Elysées», per i quali ha creato tra l’altro Le jeune homme et la mort (J. S. Bach) su libretto di Cocteau e Le bal des blanchisseuses (1946, V. Duke). Nel 1948, per contrasti con il direttore artistico B. Kochno, ha lasciato la compagnia e ne ha fondata una pro- pria, i «Ballets de Paris», per la quale ha fatto appello ai più illustri nomi di letterati, musicisti, danzatori, pittori e costumisti. Con la ballerina Zizi Jeanmaire (poi divenuta sua moglie) ha creato la famosa Carmen (1949, Bizet) e La croqueuse de diamants (1950, J. M. Damase), insieme di canzoni, danze e mimica che si avvicina al genere della commedia musicale. Nel 1950 ha lavorato per il «Sadler’s Wells Ballet», e dal 1952 anche per Hollywood, creando le coreografie de Il favoloso Andersen e Papà Gambalunga. Direttore di ballo all'Opéra di Parigi nel 1971-72, nel 1972 è stato nominato direttore del «Ballet de Marseille». Dal 1970 al 1975 ha diretto, con la moglie, il Casino de Paris. E' Cavaliere della Legion d’Onore (1974). Fra le sue maggiori creazioni, che tendono a condensare la coreografia nelle parti del protagonista, sono da segnalare: Le louf (H. Dutilleux, 1953), sua grande interpretazione; Les demoiselles de la nuit (J. Frangaix, 1948) con M. Fonteyn; L’oeuf à la coque (M. Thiriet, 1949) con la Marchand; Cyrano de Bergerac (1950) con M. Shearer; Deuil en 24 heures (M. Thi- riet, 1953) con C. Charisse; Turangalila (O. Messiaen, 1968); L’estasi (Skrjabin, 1968); Pelléas et Mélisande (A. Schoenberg, 1969); Kraanerg (Xenakis, 1969); La rose malade (Mahler, 1973) con M. Plisetskaja; L’Arlésienne (Bizet, 1975); Symphonie fantastique (Berlioz, 1975) con Z. Jeanmaire; Coppélia, Septentrion, Nana (1976); Fascinating Rbythm (1977); La chauve-souris (J. Strauss jr., 1979) con Z. Jeanmaire; Le fantome de l’O- péra (1980); Les amours de Franz (1981).
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Nathalie Philippart
Moglie del ballerino Jean Babilée (Bordeaux, 1926). Allieva della D’Allessandri, della Egorova e di Gsovsky, ha preso parte alle « Soirées de Danse » della Lidova e ha danzato con i « Ballets des Champs-Elysées », i « Ballets de Paris » e coll’« American Ballet ». Tra le sue principali interpretazioni figurano Jeu de cartes, Les amours de Jupiter, Le spectre de la rose. Ha creato il ruolo della Morte in Le jeune homme et la Mort di Petit (1946).
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Mario Pistoni
Ballerino e coreografo italiano (Roma, 11-1-1932). Allievo della scuola di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, è entrato a far parte dell’annesso corpo di ballo nel 1948, divenendovi ballerino solista nel 1950. Dopo il debutto in La soglia del tempo (mus. Bartok, 1951), è stato chiamato come solista alla Scala, dov'è stato nominato primo ballerino due anni dopo. Qui ha interpretato i più importanti balletti del repertorio classico (Il lago dei cigni, 1954; Coppélia, 1954; Giselle, 1956; Lo schiaccianoci, 1957; ecc.) e moderno (Les noces, 1954; Spectre de la rose, 1955; Il figliol prodigo, 1957; Oiseau de feu, 1958; ecc.). Dopo le sue esibizioni a Enghien e a Londra, si è affermato come ballerino di fama internazionale. Ha iniziato verso il 1960 anche l’attività di coreografo: tra i balletti da lui coreografati si possono ricordare La strada (mus. N. Rota), I Macbeths (R. Strauss), Romeo e Giulietta (Prokofiev). Ha sposato la ballerina Fiorella Cova (Milano, 1936), solista alla Scala dal 1958.
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Antoine Bonaventure Pitrot
Ballerino e coreografo (Marsiglia, prob. dopo il 1720 - ?, dopo il 1792). Solista all’Opéra nel 1744, fu poi primo ballerino e maître de ballet alla corte di Sassonia e in Polonia; fu in seguito in Prussia, Germania e Austria. Attivo come coreografo alla Comédie-Italienne a Parigi nel 1759, dopo aver ancora viaggiato in Europa e in Russia con la seconda moglie, la ballerina Louise Rey, nel 1764 fu con questa scritturato dai «Comédiens Italiens», coi quali rimase come coreografo fino al 1766. In seguito fu attivo a Londra, al King's Theatre. Benché privo di vera originalità è tuttavia importante in quanto considerato uno dei precursori del ballet d’action. Come ballerino fu ammirato soprattutto per il vigore della pirouette. Tra le sue coreografie figurano Les amants introduits dans le sérail, Télémaque dans l’île de Calypso, Vénus et Adonis e Ulysse dans l’île de Circé.
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Carolina Pochini
Ballerina italiana (Milano, 1836 - Napoli, 6-8-1901). Allieva di C. Blasis alla scuola di ballo della Scala, esordì nel 1849 a Bergamo e si esibì poi a Milano (1850), Trieste (1850-51) dove interpretò Esmeralda (mus. di Pugni), a Vienna (1851) e altrove prima di debuttare alla Scala nel 1854. Scritturata per le successive sette stagioni, si presentò anche al pubblico di Londra nel 1857, ’58 e ’60, sostenendo con lusinghieri successi il pericoloso confronto con la Elssler e la Grisi. Alla Scala trionfò soprattutto nel 1859 in diversi balletti, fra cui La vivandiera e La giocoliera coreografati da P. Borri, che sposò nel 1860. Si ritirò dalle scene nel 1874, dopo aver danzato per quattro anni a Torino come prima ballerina.
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Rita Poelvoorde
Ballerina belga (Anversa, 23-II1951). Allieva e poi solista del «Ballet Flamand», dal 1969 al ’71 ha danzato con il «Netherlands Dance Theatre». È entrata quindi a far parte del «Ballet du XX siècle» di Béjart, partecipando alle creazioni di Le marteau sans maître (1973) e I Trionfi di Petrarca (1974). Fra le danzatrici più espressive della compagnia, è apparsa nel film Bolero di Lelouch e nel film per la televisione belga Je t'aime, tu danses accanto a Béjart.
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Nives Poli
Ballerina, coreografa e liutista italiana (Trieste, 1-11-1915). Allieva della Fornaroli e della Mazzucchelli ai corsi della scuola di ballo del Teatro alla Scala, si è diplomata nel 1933. Divenuta prima ballerina del corpo di ballo (1936) e direttrice (1939-42), si è presentata con successo a pubblici italiani e stranieri (Praga, Zurigo), danzando, fra l’altro, nei Racconti di Hoffmann di Offenbach e in Antonio e Cleopatra di Malipiero (1937-38). Più tardi si è dedicata alla regia di spettacoli lirici e alla coreografia delle danze incluse (Comte Ory di Rossini, 1951-52; Glauco di E. Morselli, 1951; Pantea di M. Lizzi, ecc.) e ha anche interpretato ruoli cinematografici (Regina della Scala, 1937, e Follie per L'Opera, 1948). Ha sposato Rolf Rapp, direttore di un complesso di strumenti antichi, di cui ella stessa fa parte come liutista.
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Noélla Pontois
Ballerina francese (Vendòme, 24-12-1943). Ha studiato presso la scuola dell’Opéra di Parigi ed è entrata nel 1960 a far parte della relativa compagnia di danza. Prima ballerina nel 1966 ed étoile nel ’68, è apparsa frequentemente all’estero con diversi partners. Dotata di solidissima tecnica, riveste con intensità espressiva sia ruoli lirici sia di carattere. Sposata con il ballerino Daini Kudo, è stata nominata Cavaliere della Legione d’Onore nel 1975.
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Peggy van Praagh
Ballerina e insegnante di danza inglese (Londra, 1-9-1910). Allieva di A. Phipps, Craske, della Sokolova, della Volkova, della Karsavina e di de Mille, dal 1933 al ’38 ha fatto parte come solista del «Ballet Rambert», diventando collaboratrice e interprete di Tudor (Jardin aux lilas, Dark Elegies, ecc.). Entrata nel «London Ballet» di Tudor, che ha sostituito nel comitato direttivo della compagnia, divenuta poi il «London-Rambert Ballet» (sciolto nel 1941), è stata col «Player’s Theatre», quindi, sempre nel ’41, è diventata ballerina e insegnante del «Sadler’s Wells Ballet». Maîtresse de ballet dell’appena costituito «Sadler’s Wells Theatre Ballet» (1946), ne ha partecipato alla direzione dal 1951 al ’55. Direttrice dell’«Edinburgh International Ballet» (1958), è stata quindi in Australia come direttrice artistica del «Borovanski Ballet» (1963) e dell’«Australian Ballet» (1963-74). Dottore in lettere » honoris causa dell’Università del New South Wales di Armidale (1974), ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi. Dotata di una raffinatissima tecnica di scuola cecchettiana e di una delicata sensibilità interpretativa (celebre la sua Swanilda), è stata l'ideale interprete dei balletti di Tudor (oltre ai citati, Gallant Assembly, Soirée musicale, Gala Performance, The Planets, ecc.).
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. UTET, Torino, 1985 |
Olga Préobrajenska
(propr. Olga Josifovna PreobraZenskaja). Ballerina e maestra russa di danza (Pietroburgo, 21-1-1870 - St.-Mandé, Parigi, 27-12-1962). Studiò danza alla Scuola Imperiale di Pietroburgo, diplomandosi nel 1889. Entrata nella compagnia del Mariinskij, fu nominata solista (1896) e, dopo alcune felici creazioni, prima ballerina (1900), debuttando in Barbe-Bleue (Schenk); da allora fu la principale interprete del repertorio del Teatro Mariinskij, riportando i maggiori successi nelle migliori creazioni di Petipa e di Fokine (Les nuits égyptiennes, 1906, A. Arenskij; Chopiniana, 1908, Chopin; Le pavillon d’Armide, 1907, N. N. Cerepnin; ecc.). Dopo aver compiuto trionfali tournées in Francia, Italia, Inghilterra, nel 1914 iniziò in Russia l’attività di insegnante che continuò, finita la guerra, nella ex-scuola del Mariinskij, il Tecnicum coreografico di Leningrado, fino al 1921; si trasferì poi a Londra, a Milano (dove diresse per alcuni mesi la scuola di ballo della Scala), a Buenos Aires, a Berlino e infine (dal 1923) a Parigi, dove aprì una famosa scuola (che diresse sino al 1961), dalla quale sono uscite grandi ballerine quali la Baronova, la Tumanova e la Riabucinska.
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Françoise Prévost
Ballerina francese (Parigi, 1680 - ivi, 1741). Debuttò all'Opéra di Parigi nel 1699 in Atys di Lully e nel 1705 divenne prima ballerina del teatro. Ebbe questo ruolo fino al 1728, mettendosi in luce per la musicalità, l'eleganza e la leggerezza. Fu una delle prime ballerine professioniste a danzare su musiche non create espressamente per il balletto, ideando e realizzando récitals in casa della duchessa di Maine. Fu insegnante della Camargo e della Sallé. Al tempo dei suoi successi sulla scena, fu insignita del titolo di «reine de la danse».
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Pearl Primus
Danzatrice, coreografa, didatta e antropologa negro-americana (Trinidad, 29-11-1919). Ha studiato medicina e antropologia a New York, dove nel 1941 è entrata nel «New Dance Group». Rivelatasi nel 1943 in un recital con Valerie Bettis, dal 1944 si è esibita con una propria compagnia, per la quale ha creato coreografie ispirate a temi africani (African Ceremonial), delle Indie Occidentali (Slave Market) e negroamericani (Hard Time Blues, Our Spring Will Come, ecc.). Ha trascorso periodi di studio in varie regioni dell’Africa equatoriale e nel 1959 si è recata a Monrovia per istituirvi un centro d’arti teatrali basato sulla tradizione africana. Direttrice dell'Art Centre of Black African Culture in Nigeria, insegna allo Hunter College di New York. Ha creato coreografie per numerose compagnie.
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Jean-Baptiste Prin
Suonatore inglese di tromba marina (Londra, ca. 1669 - Strasburgo, dopo il 1742). Figlio di un libraio francese, fu appassionato sostenitore della tromba marina di cui fu apprezzato esecutore. Fu attivo anche come Sauteur ordinaire des ballets alla Foire de St.-Germain e, nel 1688, attore e ballerino all'Opéra di Lione, ove ebbe molti allievi per la tromba marina, che Molière esaltò nel suo Bourgeois gentilbomme. Nel 1742 lasciò all’Académie des belles lettres et arts di Lione il suo strumento. Compose alcuni songs e scrisse Mémoire sur la trompette marine (1742, MS).
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André Prokovsky
Ballerino, coreografo ed insegnante francese (Parigi, 13-I-1939). Allievo di Egorova, Peretti, Zvereff, ha debuttato con la «Comédie Française» nel 1954, quindi ha danzato con le compagnia di J. Charrat (1955), di Petit (1956), con il «London Festival Ballet» (1957-60 e 1966-73), con il «Grand Ballet du Marquis de Cuevas» (1960-62), con il «New York City Ballet» (1963-66). Ha creato ruoli in balletti di Dolin, Carter, Hynd. Nel 1972 ha formato con la moglie Galina Samsova una compagnia che diverrà più tardi il «New London Ballet». Ospite con la moglie in molte compagnie, si è dedicato alla coreografia, creando balletti per la sua compagnia. Fra questi: Scarlatti and friends (Scarlatti, 1972), I Vespri (Verdi, 1973), Commedia I (Bennet, 1975).
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