Marius Petipa
Korsar (Le Corsaire)
05-02-1863 [24-01-1863 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Bolshoi Kamenny Theatre
06-02-1868 [25-01-1868 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Bolshoi Kamenny Theatre
12-12-1880 [30-11-1880 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Bolshoi Kamenny Theatre
25-01-1899 [13-01-1899 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Mariinsky Theatre
06-02-1868 [25-01-1868 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Bolshoi Kamenny Theatre
12-12-1880 [30-11-1880 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Bolshoi Kamenny Theatre
25-01-1899 [13-01-1899 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Mariinsky Theatre
Korsar
05-02-1863 (24-01-1863 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in quattro atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Adolphe Adam, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Andrei Roller, Heinrich Wagner
Costumi:
CAST
Medora: Maria Sourovchtchikova-Petipa
Conrad: Christian Johansson
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
05-02-1863 (24-01-1863 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in quattro atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Adolphe Adam, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Andrei Roller, Heinrich Wagner
Costumi:
CAST
Medora: Maria Sourovchtchikova-Petipa
Conrad: Christian Johansson
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
Korsar
06-02-1868 (25-01-1868 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in tre atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Adolphe Adam, Léo Delibes, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Andrei Roller, Heinrich Wagner
Costumi:
CAST
Medora: Adèle Grantzow
Conrad: Christian Johansson?
Gulnare: Lioubov Radina
Birbanto: Félix Kchesinski
Isaac Lanquedem: Picho
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
06-02-1868 (25-01-1868 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in tre atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Adolphe Adam, Léo Delibes, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Andrei Roller, Heinrich Wagner
Costumi:
CAST
Medora: Adèle Grantzow
Conrad: Christian Johansson?
Gulnare: Lioubov Radina
Birbanto: Félix Kchesinski
Isaac Lanquedem: Picho
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
Korsar
12-12-1880 (30-11-1880 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in tre atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Adolphe Adam, Léo Delibes, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg, Albert Zabel
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Andrei Roller, Heinrich Wagner, Matvei Chichkov, Mikhaïl Botcharov
Costumi:
CAST
Medora: Evguenia Sokolova
Conrad: Lev Ivanov
Gulnare: Maria Petipa
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
12-12-1880 (30-11-1880 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in tre atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Adolphe Adam, Léo Delibes, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg, Albert Zabel
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Andrei Roller, Heinrich Wagner, Matvei Chichkov, Mikhaïl Botcharov
Costumi:
CAST
Medora: Evguenia Sokolova
Conrad: Lev Ivanov
Gulnare: Maria Petipa
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
Korsar
25-01-1899 (13-01-1899 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in quattro atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa (da Joseph Mazilier e Jules Perrot)
Musica: Adolphe Adam, Léo Delibes, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg, Albert Zabel, Riccardo Drigo
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Oreste Allegri, Vardges Sureniants, Sergueï Vorobiev, Piotr Lambine
Costumi: Evgueni Ponomarev
CAST
Medora: Pierina Legnani
Conrad: Pavel Gerdt
Gulnare: Olga Preobrazhenskaya
Zulmea: Maria Sourovchtchikova-Petipa
Seyd Pasha: Alfred Bekefi
Birbanto: Iosif Kschessinsky
Isaac Lanquedem: Sergueï Loukianov
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
25-01-1899 (13-01-1899 cal. Giuliano) - San Pietroburgo, Teatro Imperiale Marijnsky
Balletto in quattro atti, cinque scene e un epilogo
Coreografia: Marius Petipa (da Joseph Mazilier e Jules Perrot)
Musica: Adolphe Adam, Léo Delibes, Cesare Pugni, Pyotr Georgievich d'Oldenburg, Albert Zabel, Riccardo Drigo
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier
Scene: Oreste Allegri, Vardges Sureniants, Sergueï Vorobiev, Piotr Lambine
Costumi: Evgueni Ponomarev
CAST
Medora: Pierina Legnani
Conrad: Pavel Gerdt
Gulnare: Olga Preobrazhenskaya
Zulmea: Maria Sourovchtchikova-Petipa
Seyd Pasha: Alfred Bekefi
Birbanto: Iosif Kschessinsky
Isaac Lanquedem: Sergueï Loukianov
Balletto del Teatro Imperiale di San Pietroburgo
TRAMA
I Atto - Scena 1: La piazza del mercato
Si alza il sipario, siamo in un mercato di schiavi pieno di venditori e compratori. Un gruppo di pirati con il loro capo Conrad si mischia nella folla. La giovane schiava Medora appare sul balcone di una delle case e lancia un mazzo di fiori a Conrad in gesto d’amore. Il commerciante di schiavi Lanquedem presenta la sua "merce" ai migliori offerenti. La visita del ricco Pasha Sayd mette in subbuglio l'intero mercato; subito sembra interessato alla bella Medora. Lanquedem, astuto, gli mostra invece un paio di schiavi, un maschio e una femmina che si esibiscono in un pas des deux. Ma non soddisfano i desideri del Pasha, che sembra interessato solo a Medora. Lanquedem presenta quindi Medora al Pasha che viene soggiogato dalla sua bellezza. Il mercante in un primo momento esita a venderla ma poi cede dietro le generose offerte di denaro del Pasha che la compra immediatamente e ordina di farla portare nel suo harem. Ma ad un tratto appare un gruppo di uomini più o meno camuffati. Il loro capo, Conrad, prima si fa riconoscere da Medora e assistito dai suoi, con la forza toglie rapidamente la fanciulla dalle mani del mercante. Nella confusione generale che ne deriva, anche gli altri schiavi vengono liberati e assieme a Lanquedem e le sue ricchezze, vengono rapiti e trasportati verso il loro covo. Quando i soldati turchi arrivano sulla piazza del mercato, i corsari sono già lontani, e il Pasha scarica la sua rabbia impotente sul capitano dei soldati. I Atto - Scena 2: La grotta dei Corsari Conrad e i corsari sono tornati nel loro rifugio. Si rallegrano che la loro audacia abbia permesso loro di aver strappato in un sol colpo, tutte le donne e gli averi dalle mani di Lanquedem. I festeggiamenti sono in pieno svolgimento, Conrad e Medora dichiarano il loro reciproco amore e si abbandonano ad effusioni amorose. Birbanto, uno dei fedeli pirati di Conrad, si riposa nell’accampamento facendo la guardia ai prigionieri. Alla richiesta di Conrad le donne catturate nel mercato sono portate davanti a lui. Non ha particolare interesse per nessuna ma ordina loro di ballare insieme, per il suo divertimento. Medora, triste per il destino delle sue amiche che le implorano aiuto, chiede a Conrad di liberarle, e lui benignamente acconsente. Ma Birbanto e parte dei corsari, che contavano su questo profitto, protestano con veemenza. Ne scaturisce una violenta rissa durante la quale Birbanto arriva a minacciare con il pugnale la vita di Conrad, che però riesce a neutralizzare la minaccia e piegare il ribelle ai suoi piedi. Conrad mantiene la sua parola di capo: le donne sono dichiarate libere dalla loro schiavitù. Per mitigare i malumori tra i pirati, entra in scena Medora travestita da piccolo corsaro con una divertente danza che rasserena gli animi. Lanquedem, legato da funi, ha assistito in silenzio a tutta la lite tra i corsari. Si avvicina discretamente a Birbanto e ai suoi sostenitori e furbescamente propone loro un patto segreto: se accettano di liberarlo, indicherà loro un modo sicuro per sopraffare Conrad. Questi accettano e li informa che tiene con sé una pozione narcotica molto potente, sufficiente per tramortire chiunque l'odori al primo respiro. Conrad e Medora tornano, nelle loro stanze, a condividere le loro effusioni amorose. In un momento di pausa, Lanquedem vede Medora, lei lo ascolta; le suggerisce che potrebbe offrire uno splendido mazzo di fiori a Conrad, in riconoscimento della grande gentilezza che ha mostrato verso le donne liberate. Credendo di compiacere Conrad, prende il bouquet e, in un gioco d'amore, glielo fa annusare; Conrad crolla immediatamente in un sonno profondo. Allora il gruppo di corsari in rivolta circonda Medora, terrorizzata, che in quel momento si rende conto di essere stata ingannata. Nel tentativo di difendersi, Medora pugnala Birbanto al braccio e, nel tentativo di fuggire, sviene e cade tra le braccia dei suoi rapitori. Birbanto ha intenzione di farla finita con Conrad ma quest'ultimo si risveglia e allora decide di fuggire via. Appresa la notizia che Medora è stata rapita, Conrad e i corsari rimastigli fedeli si mettono all'inseguimento. |
Atto 1, scena 1
Entrée di Medora (1 solista, musica: Adam) Pas des esclaves (2 solisti, musica: von Oldenburg, la variazione maschile: Drigo) Entrée Variazione maschile Variazione femminile coda Variazione di Medora "Finesse d'amour" (1 solista, musica: Pugni) Danse des corsairs (ballabile d'action) (musica: Adam e Pugni) I Atto - Scena 2 Danse des Forbans (pirati) (musica: Pugni) Grand Pas des Eventails - Pas de Six (musica: Pugni) Grand Pas de deux (musica: Drigo) Entrée Variazione maschile (Conrad) Variazione femminile (Medora) coda Danse de "Le petit Corsaire" (musica: Pugni ) Variazione di Medora (musica: Adam) |
II Atto: L'Harem di Pasha Seyd
Zulma, la moglie preferita di Seid Pasha, entra circondata dalle sue dame di compagnia. La giovane Gulnare è la sua rivale e gode del sostegno delle ragazze dell'harem più giovani. Le annoiate odalische iniziano a fare vari giochi e dispetti. Zulma chiede alle odalische di mostrare rispetto, ma Gulnare e le sue amiche continuano a prendere in giro l'altezzosa sultana. Gulnare si rifiuta di rispettare le regole del serraglio, e spesso non esita a sfidare lo stesso Pasha; tuttavia i suoi irriverenti capricci gli vengono sempre perdonati; nessun'altra donna nell'harem piace al Pasha quanto lei. Entra Seyd Pasha. Le odalische si inchinano davanti al loro padrone, ma l'indisciplinata Gulnare al contrario lo prende in giro. Seyd la minaccia senza troppa convinzione con il suo bastone, allora Gulnare inizia una danza molto civettuola con il bastone del Pasha solleticando il suo desiderio. Eccitato dalla sua giovinezza e bellezza, le lancia il suo fazzoletto come segno che passerà questa notte con lei. Segue un gioco di Gulnare e le odalische con il fazzoletto, che di mano in mano arriva nelle mani di una vecchia e poco attraente schiava negra che, ritenendolo un insperato privilegio per lei, si mette a inseguire Seyd Pasha, soffocandolo con le sue carezze. Il beffato Pasha fa fatica a contenere la sua rabbia. Zulma cerca di attirare l'attenzione del Pasha ma, in quel momento, a quest'ultimo viene raccontato dell'arrivo del mercante di schiavi Lanquedem. Con l'intento di compiacere il Pasha, il mercante fa esibire tre odalische, le cui danze incantano il Pasha e il suo harem. Poi Lanquedem presenta Medora. Il Pasha ne è di nuovo affascinato e la prega di danzare per lui. Gulnare prova subito simpatia per la nuova arrivata e Medora è contenta di trovare in quel luogo un amica fidata e accetterà di buon grado di partecipare alle danze li a poco. Tutte le odalische e favorite dell'Harem in costume bianco iniziano una suggestiva danza nello splendido giardino del palazzo. Mentre Lanquedem e il Pasha sono di nuovo sul punto di concludere il loro accordo per l'acquisto di Medora, viene improvvisamente annunciato l'arrivo di misteriosi pellegrini. Il Pasha fa gli onori del serraglio ai misteriosi pellegrini che non sono altri che Conrad, e i suoi corsari presentatosi sotto mentite spoglie. Divertito dall'imbarazzo dei pellegrini alla vista delle giovani e seducenti schiave, Seyd Pasha promette di far loro conoscere tutte le delizie che il suo harem ha da offrire. Gettando via il loro travestimento, i corsari escono allo scoperto minacciando il Pasha con i loro pugnali; Conrad e Medora si abbracciano. Mentre è in corso il saccheggio del palazzo, Medora riconosce Birbanto come il suo rapitore e informa Conrad della sua azione infida. Birbanto nega l'accusa ma Medora fa notare a Conrad la ferita che ha inferto a Birbanto pugnalandolo al braccio. Conrad sta per sparare al traditore, ma Medora e Gulnare lo trattengono e Birbanto fugge via. All'improvviso, le guardie di Seyd Pasha irrompono numerose nel palazzo e i corsari vengono sconfitti. Conrad viene disarmato e condannato a morte mentre i suoi uomini vengono fatti prigionieri. |
II Atto
Variazione di Gulnare (musica: Adam) Pas des trois des odalisques Entrée (musica: Adam) 1a Variazione: 1a odalisca (musica: Pugni) 2a Variazione: 2a odalisca (musica: Pugni) 3a Variazione: 3a odalisca (musica: Adam) Coda: (musica: Pugni) Le Jardin animé Valse 1 (musica: Delibes) Adagio delle ghirlande (musica: Delibes) Variazione di Gulnare (musica: Delibes) Variazione per due coryphées (musica: Delibes) Valse 2 (musica: Delibes) Adagio 2 (musica: Delibes) Variazione di Medora (musica: Delibes) Coda (musica: Delibes) |
III Atto - Scena 1: Le stanze private del palazzo di Seyd Pascià
Seyd Pasha dà l'ordine di avviare i preparativi per il suo matrimonio con Medora. Si propone a Medora che indignata lo rifiuta. Conrad in catene viene condotto alla sua esecuzione. Medora, vedendo la terribile situazione del suo amato, implora il Pasha di mostrargli pietà. Seyd promette allora di graziare Conrad a condizione che Medora, di sua spontanea volontà, accetti di essere sua sposa. Medora disperata, accetta i termini di Seyd Pasha acconsentendo al matrimonio. Conrad ora libero riesce a raggiungere e a parlare con Medora e viene a sapere a quale prezzo è costata la sua liberazione. Conrad rifiuta la nefasta prospettiva di perdere Medora e assieme alla ragazza decidono di morire insieme. Gulnare che di nascosto ha seguito la scena suggerisce ai due amanti un piano: Gulnare, dopo tanti anni di scherzi e dispetti, ha finito per amare il Pasha e non ha più intenzione di lasciare la vita del serraglio. Durante la cerimonia lei e Medora dovranno scambiarsi d'abito e sarà Gulnare a sposare Seyd Pasha al posto di Medora. Medora allora dice al Pasha che acconsentirà al matrimonio. I festeggiamenti iniziano. Dopo una danza con i ventagli, Il corteo nuziale si avvicina, con la sposa (Gulnara che ha preso il posto di Medora) che è coperta da un velo. Alla fine della cerimonia, Seyd Pasha dà il braccio alla sposa e le mette un anello al dito. Le danze delle odalische concludono il matrimonio. Medora viene lasciata sola con il Pasha e mentre esegue una danza seducente per lui, con astuzia lo priva delle sue armi. Seyd Pasha le cade ai piedi e, implorando il suo amore, le dà il suo fazzoletto. Come per scherzo, lei gli lega le mani e lui, divertito del gioco rimane legato. Allo scoccare della mezzanotte, appare Conrad. Seyd Pasha è inorridito quando vede Medora consegnare il suo pugnale a Conrad; vorrebbe chiedere aiuto ma Medora gli punta la pistola e dice che lo ucciderà se lui apre la bocca. Allora Conrad e Medora fuggono via rapidamente. Seyd Pasha cerca di liberarsi. Gulnare arriva di corsa e, fingendo grande sorpresa lo libera. Seid Pasha ordina alle guardie di inseguire i fuggitivi che gli hanno rapito la moglie. Allora Gulnare gli mostra il suo anello al dito e annuncia di essere sua legittima moglie. Seyd Pasha rimane completamente ammutolito. III Atto - Scena 2: La nave corsara La nave corsara salpa rapidamente in mare aperto. Sul ponte della nave i corsari festeggiano la loro liberazione. Solo lo sventurato Birbanto, in catene, non partecipa alla festa. Provando pietà per lui, Medora chiede a Conrad di perdonare Birbanto e quest'ultimo si unisce alle sue suppliche. Dopo qualche esitazione Conrad perdona Birbanto che si unisce ai festeggiamenti. Una festa a bordo celebra la riunione finale di Conrad il Corsaro e Medora. All'improvviso il tempo cambia, scoppia un temporale. La tempesta peggiora: ci sono tuoni, lampi e mare molto agitato. Si sente uno schiocco clamoroso e la nave si incaglia su uno scoglio. La nave con tutto l'equipaggio naufraga. Il vento pian piano si placa e il mare torna calmo. Esce la luna e nella sua luce argentea si illuminano due figure: si tratta di Medora e Conrad che, miracolosamente, si sono salvati. I due amanti raggiungono la roccia, si arrampicano su di essa e ringraziano Dio per la loro salvezza. Tino Bonanomi Balletto.net |
III Atto - Scena 1
Pas des eventails (*) (musica: Drigo) Entrée Adagio (Medora e un anonimo cavaliere) Variazione delle sei coryphées Variazione di Gulnara (musica: Zabel), Variazione del cavaliere Variazione di Medora Coda Scène dansante de caractère (musica: Adam) III Atto - Scena 2 Danse au bord de vaisseau (musica: Adam) (*) Questo "Pas des eventails" esisteva in produzioni precedenti ed era danzato nella Grotta dei pirati. Nella ricostruzione del Bolshoi del 2007, Burlaka e Ratmansky l'hanno trasferito al terzo atto e l'hanno ri-coreografato quasi completamente di nuovo, poiché la vecchia coreografia non è sopravvissuta. Qui è danzato da Medora, Gulnara, un cavaliere, sei coryphées (le due principali delle quali sono le stesse danzatrici del Jardin animé). |
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APPROFONDIMENTO
La lettura di Petipa de Le Corsaire di Mazilier (1a parte)
Nel 1856 all’Opéra di Parigi andò in scena Le Corsaire, su libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier, vagamente ispirato all’omonimo poema di George Byron, con coreografia di Joseph Mazilier, su musica di Adolph Adam, per Carolina Rosati, che interpretò il ruolo di Medora. Il ruolo di Gulnara fu creato da Claudina Cucchi e quello di Conrad dal celebre mimo italiano Domenico Segarelli. La chiave del successo risiedeva nella partitura di Adam, nella spettacolare ultima scena del naufragio della nave di Conrad e Medora, nell'entusiasmante interpretazione della Rosati, ma il balletto, un vero e proprio ballet d'action, si sviluppava basandosi su una gran quantità di passaggi mimici e, vista la sua lunghezza, il lavoro conteneva relativamente poca danza pura (Ivor Guest). Nella prima scena dell'atto I, al bazar di Adrianopoli, c'era un divertissement di danze di carattere, oggi completamente perduto, in cui, secondo il libretto, cinque soliste interpretavano altrettante schiave provenienti da Moldavia, Italia, Francia, Spagna, Inghilterra (in realtà la solista indossava un costume scozzese) ed erano ciascuna impegnata in una relativa danza nazionale. La seconda scena del I atto, nella grotta dei pirati, conteneva un Pas des éventails per Medora e 16 ballerine, tutte munite di un ventaglio. Nel II atto, nello harem di Seyd Pasha, al quale Medora era stata venduta come schiava, dopo un breve pas des odalisques per alcune odalische, Medora aveva un pas seul e danzava di nuovo nel III atto sul ponte della nave, prima del naufragio. E' naturale, dunque, che i coreografi che vi misero mano successivamente nelle sue numerosissime riprese si siano prodigati per arricchire e integrare le parti danzate, facendo subire al balletto, nelle sue riedizioni, una quantità enorme di rimaneggiamenti su musiche di parecchi compositori. Lo stesso Mazilier in una sua ripresa aggiungerà nel II atto un pas des fleurs su musica di Léo Delibes. Inoltre, al balletto mise mano Marius Petipa in almeno cinque importanti occasioni: nel 1858 fece da assistente a Jules Perrot nella produzione del lavoro per il Bolshoi di San Pietroburgo; nel 1863 riprese il balletto in prima persona, ancora al Bolshoi di San Pietroburgo, in qualità di secondo maître de ballet; nel 1868 intervenne anche sulle novità introdotte da Mazilier nella sua seconda versione: in ciascuna di queste tre occasioni effettuò importanti interpolazioni e trasformazioni, le quali sono elencate secondo l'anno di attuazione nella nota (1) a piè di pagina; successivamente il coreografo non aggiunse nulla di completamente nuovo, ma ritornò sulle sue stesse interpolazioni, mettendole a punto e a volte alterandole profondamente, nel 1885 per l’étoile russa Evghenia Sokolova, quando da tempo era diventato primo maître de ballet al Marijnsky; infine, nel 1899, sempre al Marijnsky, diede la sua lettura più importante e definitiva per la sua musa ispiratrice, Pierina Legnani, la prima ballerina assoluta dei Teatri Imperiali. Ed è a questa versione che hanno voluto rifarsi Alexeij Ratmanskij e Jurij Burlaka nel proporre nel 2007 un revival per il Bolshoi che restituisca per quanto possibile l’immagine data al capolavoro da Petipa a fine secolo, dopo una serie di interventi durata 50 anni. Verso la fine del 1800 il Balletto Imperiale iniziò a documentare il repertorio utilizzando la notazione Stepanov per annotarlo. Nel 1894 iniziò ad essere registrata la coreografia de Le Corsaire a partire da Le Jardin animé e il lavoro terminò nel 1906 includendo le più recenti revisioni. Dopo la rivoluzione del 1917 il regisseur del Balletto Imperiale Nicholas Sergeev lasciò la Russia portando con sé la documentazione del repertorio, che avrebbe utilizzato per proporre in occidente la ricostruzione dei grandi classici ottocenteschi. Ora la documentazione è raccolta nella Collezione Sergeev conservata ad Harvard e ad essa si sono riferiti –oltre che a molte altre fonti- Ratmanskij e Burlaka per il loro lavoro di recupero. Vanno anche ricordate la ricostruzione del 2004 della Scuola di Ballo del Pacific Northwest del Jardin animé e quella dell’intero balletto del Bavarian State Ballet del 2006, anch’esse basate sui documenti della collezione Sergeev. Questo articolo è dedicato alle letture di Petipa del balletto in questione, ma, in questa prima parte, si limita a passare in rassegna i principali interventi del maestro marsigliese nel solo I Atto de Le Corsaire. Nella versione Mazilier esso si apre nella piazza del bazar di Adrianopoli dove cinque schiave di nazionalità diverse si esibiscono, ciascuna, in una danza nazionale (divertissement). Qui convengono un gruppo di pirati, capeggiati da Conrad, e Seyd Pasha desideroso di arricchire il suo harem. Conrad è interessato alla bella fanciulla greca Medora, pupilla del padrone del bazar, il mercante di schiavi Lankedem. Seyd Pasha è affascinato da Medora e vorrebbe acquistarla, ma nella confusione creata da una danza dei corsari con le schiave, Conrad riesce a rapirla. Nel corso degli anni Petipa arricchirà la scena sulla piazza di Adrianopoli interpolando: il pas d'esclave per due schiavi anonimi, presentati per essere venduti, e un accompagnatore; la finesse d'amour, una variazione per Medora con interventi di Conrad e Seyd Pasha. Alla prima scena nel bazar di Adrianopoli segue una seconda scena nella grotta dei pirati, dove si rifugiano Medora, Conrad, Birbanto, uno dei comandanti dei corsari, e i loro compagni di scorribande; nella versione Mazilier Medora danzava in un Pas des éventails con 16 ballerine. Inoltre nelle versioni più vicine alle prime Gulnara, schiava di Seyd Pasha, apparirà solo dal II Atto in poi. Petipa arricchirà la scena nella grotta interpolando una danza di carattere, il pas des forbans, per pirati e piratesse (prima incluso nella I scena, successivamente spostato qui), una seconda danza di carattere per la sola Medora, Le Petit Corsaire, e trasformando il pas des éventails di Mazilier in un pas de six per Medora, Conrad e quattro soliste, includendolo successivamente in un più ampio passaggio, noto come Grand pas des éventails. Sui revival de Le Corsaire proposti nel tempo da Petipa, influirono alcuni suoi lavori effettuati a San Pietroburgo, dove si era stabilito sin dal 1847 per far fronte a un contratto di primo ballerino, limitato a quell’anno, il quale, tuttavia, si sarebbe rinnovato e avrebbe dato luogo ad altri incarichi sempre più importanti, trattenendo il maestro in Russia per il resto della carriera. Nei primi anni della sua permanenza a San Pietroburgo, oltre ad esibirsi al Teatro Imperiale Bolshoi Kamenny, a volte collaborava alla ripresa di un balletto in cartellone rimontandolo egli stesso, a volte assieme al padre, e sovente interpolando danze nuove e proponendo importanti cambiamenti. Tra le riprese nelle quali intervenne Petipa è qui opportuno ricordarne una dalla quale Le Corsaire avrebbe mutuato una variazione. Si tratta di Le Diable amoureux, di Mazilier, presentato da Petipa e dal padre nel 1848 col titolo rinnovato in Satanilla. Nel corso della carriera avrebbe ripreso il balletto integrandone e perfezionandone la sua lettura. In particolare per una ripresa Petipa aggiunse alla sua versione di Satanilla una variazione per Praskovia Lebedeva su musica di Cesare Pugni. Si tratta di una cosiddetta variation d’action, assai elaborata, divisa in due parti, che avrebbe avuto un importante destino nella lettura di Petipa di Le Corsaire. Anche altre esperienze coreografiche autonome, fatte da Petipa in quegli anni, avrebbero influito sulla versione che, col tempo, avrebbe dato del capolavoro di Mazilier. Nel 1857 Petipa creò La Rose, la Violette et le Papillon balletto in un atto su musica del Granduca Pietro II di Oldenburg, cugino dello Zar, prodotto nella residenza estiva di Tsarskoye Selo dello stesso Granduca. Qualche mese dopo il lavoro fu presentato al Bolshoi di San Pietroburgo, in quell’occasione accreditato a Perrot o per una svista o perché il maestro lo riprese di nuovo verosimilmente includendo una larga quantità di materiale coreutico di Petipa. Il balletto di Petipa comprendeva un passo a due per Lyubov Radina, anch’esso su musica del Granduca di Oldenburg, che, vedremo, avrà nuova vita ne Le Corsaire. IL PAS D'ESCLAVE. Nel 1858 Jules Perrot, maître de ballet al Bolshoi di San Pietroburgo, aveva voluto riprendere il Corsaro a meno di due anni dalla sua creazione, affidando la parte, essenzialmente mimica, di Conrad proprio a Petipa. Lo stesso Perrot interpretò il ruolo anch’esso esclusivamente mimico di Seyd Pasha, Lyubov Radina era Gulnara e Katrine Friedberg interpretò Medora. In questa occasione Marius Petipa fece da assistente alla ricostruzione iniziando a rivedere il Pas des éventails nella grotta dei corsari per Medora e sedici ballerine e iniziando a proporre le prime importanti interpolazioni coreutiche. Già in questa occasione aggiunse nel I Atto, nella scena sulla piazza di Adrianopoli, il cosiddetto Pas d’ésclave su musica del Granduca di Oldenburg, poi mantenuto nelle successive edizioni. L’entrée, l’adagio e la coda del Pas d’èsclave (non le variazioni) non sono altro che il passo a due sopra menzionato preso da La Rose, la Violette et le Papillon. In origine il passo a due non conteneva variazioni ed era più precisamente un pas de deux à trois, ossia un drammatico pas d’action per una schiava, e non per Gulnara, uno schiavo, e non Lankedem, all’epoca ruolo mimico, con l’aggiunta di un accompagnatore. La donna veniva presentata nel bazar per essere venduta come schiava. Soltanto nel 1931 Agrippina Vaganova nella sua proposta per il Kirov avrebbe sostituito la schiava anonima con Gulnara e soppresso l'accompagnatore. Lo schiavo fu sostituito con Lankedem, che passò da ruolo mimico a ruolo danzato, per un revival del 1936 al Kirov con Natalia Dudinskaya come Medora, Mikhail Mikhailov come Conrad e Vakhtang Chabukiani come Schiavo (Rab in russo), ruolo anonimo che si sarebbe evoluto in quello di Alì, come si vedrà personaggio inesistente ai tempi di Petipa. Lo stesso accadde nel revival del 1955 di Pyotr Gusev per il Maly di Leningrado ed il pas d’esclave è danzato da Gulnara e Lankedem anche nella versione dell’American Ballet Theatre. La versione di Alexeij Ratmansky e Jurij Burlaka del 2007 per il Bolshoi propone il passo per uno schiavo e una schiava anonimi, riportando il ruolo di Lankedem a ruolo mimico. Col tempo al pas d’ésclave saranno aggiunte anche le variazioni, danzate da due schiavi o da Gulnara e Lankedem, su musica non più del Granduca. La variazione femminile proviene da un altro balletto di Petipa, La Vestale, ma non dalla sua prima versione del 1888 su musica di Mikhail Ivanov, studente di Tchaikovsky, bensì da una riedizione. E’ una variazione che era stata interpolata per Maria Gorshenkova ne La Vestale su musica aggiunta di Riccardo Drigo. Attualmente è eseguita con coreografia di Pyotr Gusev. Secondo alcuni studiosi l'interpolazione delle variazioni sarebbe avvenuta dopo la morte di Petipa. Solo nel 1914 il ballerino Pierre Vladimirov avrebbe ballato una variazione maschile da lui introdotta su musica di Alexander Zibin. Dal 1931 è stata mantenuta la variazione maschile, ma con coreografia di Vakhtang Chabukiani. (...) LA FINESSE D'AMOUR. Nel 1860 Perrot dovette lasciare l’incarico di maître de ballet al Bolshoi di San Pietroburgo e in esso subentrò Arthur Saint-Léon. Nel 1862, a seguito del trionfo ottenuto con la sua Fille du Pharaon, Petipa fu nominato secondo maître de ballet e di conseguenza, quando un anno dopo, nel 1863, Saint-Léon decise di riprendere Le Corsaire, ne affidò la ricostruzione a Petipa. Questi presentò una versione completamente rinnovata con la partitura rivista da Pugni, con nuove musiche commissionate al compositore e una variazione per la prima moglie Maria Sergeyevna Surovshchikova, che interpretava il ruolo di Medora al fianco di Christian Johansson come Conrad. Si tratta proprio della variazione su musica di Pugni già interpolata in Satanilla ed ora inserita nella I scena del I Atto de Le Corsaire come una variazione per Medora con la partecipazione di Conrad e di Seyd Pasha, durante la quale la fanciulla greca si fa vezzosamente beffe di Seyd Pasha. Da quel momento il pezzo sarebbe stato noto col nome di Finesse d’amour. Negli anni a venire Petipa avrebbe messo mano altre volte al balletto, ricoreografando anche interi passaggi di grande portata fino a raggiungere una versione profondamente rinnovata. Per quanto riguarda il passo Finesse d’amour, Petipa lo rivide nel 1899 allo scopo di valorizzare le doti della sua grande musa Pierina Legnani, nella sua ultima e più importante revisione, ballata da Olga Preobrajenskaya come Gulnara, Pavel Gerdt come Conrad a fianco della Legnani come Medora. La scena è oggi presentata in qualche forma assai riassuntiva solo in poche versioni recenti: quella curata da Anna-Marie Holmes per il Boston Ballet e per l’American Ballet Theatre. Ma dal 2007 possiamo ammirare qualcosa di più completo e sicuramente assai aderente all’originale di Petipa nella versione di Ratmanskij-Burlaka. (...) DANSE DES FORBANS. Nel 1868 Petipa aggiunse una mazurka su nuova musica di Pugni, la Danse des forbans, per un gruppo di corsari condotti da Birbanto, uno dei comandanti dei pirati, che entrava munito di due moschetti, faceva fuoco con essi seguendo il ritmo musicale per poi lasciare il posto ai solisti. In questa occasione Petipa collocò il passaggio nella piazza di Adrianopoli, nella prima scena del I atto, ma nel 1899 lo spostò nella grotta dei corsari, nella seconda scena del I Atto. Esso è conservato in quasi tutte le produzioni più recenti, che lo collocano anch'esse nella grotta dei corsari. IL PAS DE SIX E IL GRAND PAS DES EVENTAILS. Già nel 1858, assistendo Perrot, Petipa aveva iniziato ad occuparsi del Pas des éventails. Nel 1868 intervenne in modo assai significativo sul Pas des éventails di Mazilier, su musica di Adam, collocato nella seconda scena del I Atto, nella grotta di Conrad. Cyril Beaumont riporta che, secondo la stampa dell'epoca relativa a una ripresa londinese, nel Pas des éventails di Mazilier le ballerine disponevano i loro ventagli di piume di pavone sulla schiena di Medora facendoli apparire come ali di una farfalla, poi si raggruppavano formando altre aggraziate e fantasiose combinazioni. Petipa rimpiazzò il passo con un articolato pas de six su musica completamente nuova di Cesare Pugni, concepito per Medora, nell’occasione interpretata da Adèle Grantzow, Conrad e quattro odalische. Esso comprendeva una variazione per Medora e una danza per le quattro soliste. Il pezzo unito ai successivi elaborati arricchimenti è anche noto come Grand pas des éventails. Esso scomparve dalle riprese pietroburghesi solo nel 1915, quando fu rimpiazzato da un pas d’action coreografato da Samuil Andrianov, che è oggi il celeberrimo passo a due del Corsaro per Medora e lo schiavo Alì, a volte interpretato come passo a tre con l’intervento di Conrad, reso celebre in occidente da Nureyev e Fonteyn. Rimandiamo ad altra occasione la storia di questo passo a due e delle diverse musiche delle sue parti, limitandoci a sottolineare che, contrariamente a una opinione abbastanza diffusa, né il passaggio coreutico, né il personaggio di Alì sono mai esistiti in alcuna versione curata da Mazilier o da Perrot o da Petipa. Il Grand pas des éventails è andato completamente perduto, ma, nella versione per il Bolshoi, Ratmanskij ha proposto una sua interpretazione; tuttavia, per la sua grande notorietà, ha mantenuto il celebre passo a due del Corsaro nella seconda scena del I Atto, al posto del Grand pas des éventails. Nella versione Ratmanskij il passo a due del Corsaro è ballato da Medora e da Conrad. Poiché questo occupa la posizione in cui Petipa aveva collocato il Grand pas des éventails, la ricostruzione di quest'ultimo è stata spostata da Ratmanskij nel III atto al matrimonio tra Medora e Seyd Pasha, ingannato poiché sarà Gulnara col volto coperto da un velo a presentarsi come sposa. La proposta in questa versione col perduto originale può avere in comune solo l'omogeneità stilistica alle restanti parti del balletto. (...) Per la sua coreografia Ratmanskij ha usato la musica di Riccardo Drigo per La forêt enchantée di Lev Ivanov del 1887, sulla quale ha regolato entrée, adagio, pas de six e coda. Nel pas des six Ratmanskij non ha ricreato gli effetti coi ventagli e lo ha affidato a sei ballerine, entrée, adagio e coda a Medora accompagnata da un anonimo cavaliere. Il grand pas include tre variazioni: una variazione per Gulnara su musica per arpa di Drigo; una variazione maschile per un solista su musica aggiuntiva di Riccardo Drigo per Le Miroir magique, l'ultimo balletto di Petipa del 1903, principalmente su musica di Arseny Koreshenko. Ratmanskij ha riproposto qui, per la variazione maschile, la coreografia originale di Petipa della variazione da lui interpolata per Sergei Legat nel ruolo de Principe de Le Miroir magique, una variazione originale per Medora su musica di Riccardo Drigo, che lo stesso Petipa aveva interpolato in una ripresa del suo Pygmalion, ou La Statue de Chypre (per il resto su musica del Principe Trubetskoy). Questa stessa variazione fu usata da Petipa nella sua revisione definitiva del 1899 de Le Corsaire, ma nel Jardin animé per la Medora di Pierina Legnani e in quest'ultima collocazione appare in recenti versioni, ad esempio in quella del Marijnsky. LE PETIT CORSAIRE. Ancora in occasione della sua ripresa del 1868 per la Grantzow, Petipa aggiunse nella seconda scena del I Atto, nella grotta dei corsari, una breve danza di carattere, Le Petit Corsaire, una polka su musica di Pugni, danzata da Medora en travesti, vestita da corsaro, mentre ne imita gli ordini imperiosi alla ciurma dati attraverso un megafono, nel quale, al termine della variazione, esclamava: “Au bord”. Anche questo piccolo gioiello è stato recuperato dalla versione Ratmanskij-Burlaka e, per non generare confusione nel pubblico russo, oggi termina con l'esclamazione "na abordage", l'equivalente russo di “À l’abordage”. Karsavina ne ha lasciato una vivida descrizione nelle sue memorie ricordando anche il gesto finale, dopo il grido nel megafono, in cui Medora si "liscia" e aggiusta con la mano un paio di baffi immaginari. Il pezzo è presente anche nella versione del Bavarian State Ballet, danzato da Medora per il solo Conrad per distoglierlo da un momento di malinconia, mentre nella versione moscovita Medora lo danza davanti all'intero stuolo dei corsari come un momento gioioso. Era pure presente in origine nella versione curata da Anna-Marie Holmes nel 1977 per il Boston Ballet, ma è stato omesso, pare per volontà degli artisti, quando l'American Ballet Theatre lo riprese nel 1999. Va aggiunto che per la ripresa del 1863 Petipa affidò a Pugni la revisione e l'integrazione della partitura di Adam. Tra numeri aggiunti va ricordato un importante ampliamento dell'ouverture del I atto. La lettura di Petipa de Le Corsaire di Mazilier (2a parte) Nella parte precedente sono stati presi in esame gli interventi e le interpolazioni del maestro marsigliese ne Le Corsaire di Joseph Mazilier per quanto attiene alle due scene del I atto. In questa seconda parte si prosegue l’analisi con riferimento alla sezione restante del balletto, essenzialmente il II atto, che si svolge nello harem di Seyd Pasha. Nel primo atto Medora, rapita dai pirati capeggiati dall’amato Conrad, trovava rifugio presso la grotta dei corsari. Qui il corsaro Birbanto, addormentato Conrad mediante un fiore drogato, faceva rapire nuovamente Medora per venderla a Seyd Pasha. Nella prima versione di Mazilier il II atto si apre nello harem di Seyd Pasha ove alcune odalische danzano per ingannare il tempo (pas des odalisques) e Gulnara, una delle concubine del Pasha, si prende gioco di lui (variazione di Gulnara o scena di seduzione). Subito dopo arriva Medora, prigioniera nelle mani di Lankedem, e fa subito amicizia con Gulnara. Sarà quest’ultima, con uno stratagemma, a ridare, nel III atto, la libertà all’amica Medora e a Conrad, nel frattempo caduto prigioniero di Seyd Pasha, e, in aggiunta, a diventare la moglie legittima del Pasha. Come è stato già ricordato nella I parte di questo articolo, al balletto Marius Petipa mise mano in almeno cinque importanti occasioni: nel 1858 assistendo Perrot nella produzione del lavoro per il Bolshoi di San Pietroburgo; nel 1863 ancora al Bolshoi di San Pietroburgo in qualità di secondo maître de ballet; nel 1868 dopo la seconda versione di Mazilier; nel 1885 per l’étoile russa Evghenia Sokolova, quando da tempo era diventato primo maître de ballet al Marijnsky; infine, nel 1899, sempre al Marijnsky, per Pierina Legnani. Come è stato osservato nella I parte dell’articolo, sulle riletture de Le Corsaire proposte nel tempo da Petipa, influirono alcune esperienze coreografiche effettuate a San Pietroburgo: in alcuni casi avrebbe mutuato una variazione per Medora o per Gulnara da suoi precedenti lavori. Nel 1883 Petipa aveva creato Pygmalion ou La Statue de Chypre su musica del Principe Trubetskoy, per il Marijnsky di San Pietroburgo. In occasione di una ripresa del balletto nel 1885 aveva aggiunto una nuova variazione su musica di Riccardo Drigo ed è proprio questa che avrebbe assegnato, come vedremo, alla Medora di Pierina Legnani nel 1899 ne Le Jardin animé. Secondo alcune fonti per questa sua definitiva revisione de Le Corsaire Petipa avrebbe attinto anche a un altro suo lavoro: il balletto Thétis et Pélée su musica di Léon Minkus, revisione del 1897 del precedente Les Aventures de Pelée et Thétis del 1876. Si tratterebbe della Variation d’Amour aggiunta al balletto Thétis et Pélée in occasione di un gala a Peterhof offerto dallo Zar durante una visita del Kaiser Guglielmo. Petipa avrebbe anche utilizzato per una variazione per due soliste ne Le Jardin animé la musica di Drigo per l’assolo di Fleur de Lys nella suite del Fidanzamento (per Fleur de Lys, Phoebus e amici) del suo revival del 1898 della Esmeralda di Perrot. PAS DE TROIS DES ODALISQUES. Nella ripresa a San Pietroburgo del 1863, affidatagli da Saint-Léon in qualità di secondo maître de ballet, Petipa mise mano al pas des odalisques di Mazilier su musica di Adam, il quale in origine era ridotto a un valzer della partitura di Adolph Adam. Esso era collocato all’inizio del II atto, che, come detto, si svolge nello harem di Seyd Pasha, ove le odalische danzano per ingannare il tempo. Petipa trasformò questo divertissement nel Pas de trois des odalisques, costituito da una entrée sul valzer originale di Adam, da tre variazioni e da una coda. Coreografò le prime due variazioni e la coda su nuova musica composta da Cesare Pugni, mentre trasferì in questo punto la terza variazione presa da un’altra parte della partitura originale di Adam. LE JARDIN ANIME’. Con la partenza della Rosati da Parigi, in Francia il balletto di Mazilier era uscito dal repertorio, ma fu completamente ricoreografato da Mazilier in una elaborata versione in occasione dell’Esposizione Universale del 1867 per Adèle Grantzow. Aggiunse un pas des fleurs per Medora e Gulnara su nuova musica di Léo Delibes, allorché le due donne si incontrano nello harem di Seyd Pasha. Lo stesso anno la Grantzow fu invitata a San Pietroburgo dallo Zar Alessandro II e per l’occasione Petipa nel 1868 riprese nuovamente Le Corsaire tenendo conto della nuova versione di Mazilier. Utilizzò la musica addizionale di Delibes per trasformare il pas des fleurs di Mazilier in un sublime articolatissimo momento, da allora noto come Le Jardin animé, in cui Seyd Pasha sogna Medora e Gulnara danzare assieme a tutte le donne del suo harem. La musica di Delibes fu portata a San Pietroburgo dalla Grantzow in una riduzione per pianoforte, che Petipa affidò a Pugni per una nuova orchestrazione. Inoltre Pugni ampliò il Valzer d’apertura e compose la musica per le variazioni di Gulnara e Medora. Ne venne un vero e proprio atto bianco essenzialmente femminile, rivisto, integrato e perfezionato nelle successive riprese. In origine, nel 1868, prevedeva un’ottantina di persone in scena, che nel 1899 Petipa avrebbe ridotto a 68: Medora, Gulnara, 42 ballerine e 12 coppie di giovani studenti. Sostanzialmente nelle varie riprese Petipa conservò la seguente struttura, anche se il maestro mutò coreografia e musica delle variazioni: Grande Valse, Grande pas (adagio), Variation de Gulnara, Intermède (valzer, adagio), Variation de Medora, Coda. Come detto, i pezzi erano su musica di Delibes, riorchestrata da Pugni, con integrazioni dello stesso Pugni nel valzer d'apertura; anche le variazioni erano in origine su musica di Pugni, ma, nelle riprese, Petipa le variò scegliendo, come vedremo, musiche diverse. (...) tuttavia occorrono le precisazioni che seguono: (a) la variazione di Gulnara è stata creata da Petipa nel 1885 per Evgenia Sokolova, l'insegnante di Karsavina, su musica di Albert Zabel, all’epoca primo arpista nell’orchestra del Marijnsky; essa è ancora oggi usata nel Jardin animée in alcune versioni, ma come variazione per Gulnara (...). (b) la variazione di Medora è quella originale creata da Petipa per Adèle Grantzow nel 1868; nel 1899 Petipa la sostituirà, come vedremo, con un’altra creata per Pierina Legnani su musica di Drigo; (c) nella revisione del 1899 prima dell’Intermède era prevista una una variazione per due soliste su musica di Drigo (Pizzicato), mutuata, come richiamato all’inizio dell’articolo, dal revival di Petipa dell’anno precedente di Esmeralda; la coreografia del passaggio con le due soliste è interamente di Ratmanskij (...). Esistono 88 pagine in notazione Stepanov de Le Jardin animé della versione del 1904, che prevede l’utilizzo di allievi ed allieve della Scuola di Ballo con ghirlande di fiori a forma di ferro di cavallo. Oltre alla notazione di una variazione per Medora e di una per Gulnara incorporate nella trascrizione dell’intero passaggio, a parte sono annotate altre variazioni, delle quali parleremo tra breve, usate da Petipa nelle riprese. E’ sulla base di questa testimonianza che la versione del 2006 del Bavarian State Ballet e quella del 2007 in repertorio al Bolshoi ripropongono il pezzo. Nel 2004 la Scuola del Pacific Northwest Ballet propose una ricostruzione de Le Jardin animé al saggio di fine anno, anch’essa fedele alla notazione Stepanov, ma priva della coreografia annotata sulla revisione di Pugni della musica di Delibes, alla quale la Scuola non ebbe accesso. Per quanto riguarda altre recenti versioni de Le Corsaire, il passaggio Le Jardin animé è sostanzialmente presentato secondo la lettura assai riassuntiva di Pyotr Gusev. Come già detto, la variazione oggi usata per Gulnara è stata creata in una ripresa, su musica di Zabel. Inoltre, nel 1899 per Pierina Legnani Petipa interpolò come variazione di Medora quella, ricordata all’inizio di questa 2a parte, su musica di Riccardo Drigo, che egli stesso aveva aggiunto al suo precedente balletto Pygmalion ou La Statue de Chypre. Quest’ultima è conservata ne Le Jardin animé dell’attuale versione del Marijnsky, mentre, come detto nella 1a parte di questo articolo, Ratmanskij la utilizza nella sua ricostruzione del Pas d’éventails (...). Secondo alcune fonti, nel 1899 Petipa interpolò, come variazione di Gulnara per Olga Preobrajenskaya, la sua Variation d’Amour, ricordata all’inizio di questa II parte dell’articolo, presa dal suo balletto Thétis et Pélée su musica di Léon Minkus. Si avverte che la corrispondente variazione per Medora ne Le Jardin animé curato dalla Holmes per l’American Ballet Theatre è su musica, raramente eseguita, dello spartito originale di Ludwig Minkus per il Don Chisciotte di Petipa; questa era la variazione scelta da Natalia Dudinskaya per Medora ne Le Jardin animé. Marino Palleschi Balletto.net NOTE (1) Nel 1858 Petipa aggiunse il Pas d’esclave per due schiavi e un accompagnatore nel bazar di Adrianopoli (I Atto, prima scena); nel 1863 introdusse La Finesse d’amour per Medora nella piazza di Adrianopoli (I Atto, prima scena) e ampliò il pas des odalisques di Mazilier, per alcune odalische nello harem di Seyd Pasha, trasformandolo nel Pas de trois des odalisques (II Atto); nel 1868 aggiunse Le Petit Corsaire una danza di carattere per Medora nella grotta dei pirati (I Atto, seconda scena), la Danse des forbans una danza di carattere in quell'anno collocata nella piazza di Adrianopoli (I Atto, prima scena), poi spostata nella grotta dei pirati (I Atto, seconda scena) nel 1899; inoltre sostituì il Pas des éventails di Mazilier con un Pas de six, poi diventato il Grand Pas des éventails (I Atto, seconda scena) e trasformò il Pas des fleurs della seconda versione di Mazilier, nello harem di Seyd Pasha (II Atto), nella complessa scena del Jardin animé. Successivamente è intervenuto più volte sulle sue stesse interpolazioni. In particolare nel 1885 creò una nuova variazione di Gulnara nel Jardin animé e nel 1899 interpolò come variazione per Medora nello stesso passaggio una sua creazione, mutuandola da un precedente balletto. CURIOSITA'
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