Marius Petipa
La Fille du Pharaon
30-01-1862 [18-01-1862 cal. Giuliano] - San Pietroburgo, Imperial Bolshoi Kamenny Theatre
Gran ballet in tre atti e nove quadri, con prologo ed epilogo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Cesare Pugni
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Marius Petipa (da Il romanzo della Mummia di Théophile Gautier)
Scene: Heinrich Wagner (Prologo, scena 1 - Atto 1, scena 1 - Atto 2, scena 2 - Atto 3, scena 1) Andrei Roller (Prologo, scena 2 - Atto 1, scena 2 - Atto 2, scena 1 - Atto 3, scene 2 e 3)
Costumi: Philippe Calver e Alexei Stoliarov
Luci:
CAST
Mummia/Principessa Aspicia: Carolina Rosati
Lord Wilson/Ta-Hor: Marius Petipa
John Bull/Passifont: Timofei Stukolkin
Il Faraone: Nicolai Goltz
Il Re della Nubia: Felix Kschessinsky
Ramzea: Lyubov Radina
Il pescatore: Lev Ivanov
La moglie del pescatore: Alexandra Kemmerer
Balletto Imperiale di San Pietroburgo
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Cesare Pugni
Libretto: Vernoy de Saint-Georges e Marius Petipa (da Il romanzo della Mummia di Théophile Gautier)
Scene: Heinrich Wagner (Prologo, scena 1 - Atto 1, scena 1 - Atto 2, scena 2 - Atto 3, scena 1) Andrei Roller (Prologo, scena 2 - Atto 1, scena 2 - Atto 2, scena 1 - Atto 3, scene 2 e 3)
Costumi: Philippe Calver e Alexei Stoliarov
Luci:
CAST
Mummia/Principessa Aspicia: Carolina Rosati
Lord Wilson/Ta-Hor: Marius Petipa
John Bull/Passifont: Timofei Stukolkin
Il Faraone: Nicolai Goltz
Il Re della Nubia: Felix Kschessinsky
Ramzea: Lyubov Radina
Il pescatore: Lev Ivanov
La moglie del pescatore: Alexandra Kemmerer
Balletto Imperiale di San Pietroburgo
TRAMA
Prologo. Deserto egiziano. Arriva una carovana di mercanti armeni che si accampa per la notte. Giungono presso di loro due viaggiatori, il giovane Lord Wilson e il suo servo Bull. Sembrano esausti, e i mercanti li invitano ad unirsi a loro per ristorarsi. Durante un intrattenimento danzato da un gruppo di schiave, il cielo viene squarciato da un lampo, ed un violento tifone comincia a soffiare rovinosamente sull'accampamento. Tra le urla e le corse in cerca di rifugio, Wilson e Bull si ritrovano innanzi alla porta di una piramide.
Interno della piramide. Ai piedi della statua del Faraone i mercanti siedono fumando oppio. Il custode della piramide li raggiunge, e Lord Wilson gli offre delle monete d'oro. Il vecchio custode gli spiega il significato di vari geroglifici e gli mostra il sarcofago contenente la figlia prediletta del Faraone. Wilson si unisce al gruppo di fumatori d'oppio con Bull e, dopo breve, cade nei fumi della droga in un profondo sonno. Dal sarcofago compare la bellissima figlia del Faraone, Aspicia, il vecchio custode prende le sembianze di un genio, e con una serie di incantesimi risveglia tutte le mummie della piramide, richiamandole a sé. Poi scopre Aspicia intenta a toccare il giovane Wilson, e la ammonisce. Scompaiono.
I Atto. Il Faraone è alla guida di una battuta di caccia ai leoni, accompagnato anche dalla figlia prediletta. Ella, in un momento di riposo, siede con tutte le sue inservienti, tra le quali la preferita: Ramzé. Arrivano Lord Wilson e Bull che, sotto l'influenza dell'oppio, si presentano rispettivamente come Ta-Hor e Passifont, e vengono accolti nel gruppo. Qualche cacciatore corre ad avvisare della presenza di un leone proprio mentre questo, nello scompiglio generale, prende ad inseguire la fuggente Aspicia. Ta-Hor allora interviene e con una lancia uccide la fiera. Arriva il Faraone e subito Aspicia gli presenta Ta-Hor come il proprio salvatore: il Faraone nel ringraziarlo lo invita a palazzo.
Nelle stanze della residenza del Faraone Ta-Hor non si lascia sfuggire l'opportunità di svelare alla bellissima principessa il suo amore per lei. Ma fa il proprio ingresso il Re di Nubia, arrivato a palazzo per chiedere la mano di Aspicia. Il Faraone acconsente e ai due giovani innamorati non resta che organizzare una fuga, con l'aiuto di Passifont e Ramzé. Durante la festa per la celebrazione delle prossime nozze i due giovani fuggono attraverso una porta segreta. Alla notizia il Faraone ordina di ricondurre a lui la figlia, costringendo Ramzé a svelargli ciò che sa dell'accaduto. Intanto il Re di Nubia, scosso più che mai, scopre il passaggio segreto e si mette alla ricerca della promessa sposa.
II Atto. I due giovani accompagnati da Passifont trovano rifugio ed ospitalità nelle umili dimore di un gruppo di pescatori presso le acque del Nilo. Vengono offerti loro cibo e bevande, e l'invito ad unirsi alle loro danze. A fronte di tanta gentilezza, Ta-Hor offre il suo aiuto per la pesca serale. In sua assenza Aspicia viene raggiunta e scoperta dal Re di Nubia, determinato a ricondurla a palazzo. Lei lo rifiuta e minaccia di gettarsi nel Nilo se egli si fosse fatto troppo avanti: il Re di Nubia cerca allora di evitare il folle gesto della bella principessa, ma non fa a tempo a raggiungerla che lei si lancia nel fiume e viene inghiottita dalle acque. Tornano Ta-Hor e Passifont che, immediatamente, vengono arrestati dalle guardie del Re. Il corpo di Aspicia è trasportato dalla corrente all'interno di una grotta, dove siede su un trono il Re del Nilo, circondato da naiadi, ondine e altri spiriti delle acque. Questi è impressionato dalla bellezza della giovane, e la riconosce quale figlia del Faraone. In suo onore dà inizio ad un gran festeggiamento, dove partecipano gli spiriti delle acque di tutti i paesi vicini. Aspicia viene presentata come fata delle acque, e condotta al cospetto del Re del Nilo. Ella lo implora di fargli rivedere il proprio innamorato, ed egli acconsente, producendolo in una magica visione. Ma Aspicia non può abbracciarlo e allora, dopo altre vivaci suppliche, convince il Re del Nilo a farla tornare sulla terra. Nel guscio di una grande conchiglia, come perla al suo interno, Aspicia riemerge dagli abissi del regno del Nilo.
III Atto. A palazzo il Faraone interroga i suoi Gran Sacerdoti circa la sorte della figlia, ma essi non sanno rispondergli. Arriva il Re di Nubia portando i prigionieri Ta-Hor e Passifont, e dicendo al Faraone che non sa cosa sia accaduto ad Aspicia. Il Faraone allora interroga Ta-Hor, che dichiara più volte di non sapere cosa sia accaduto, e che spera il meglio per la sua innamorata. Preso dalla collera il Faraone ordina di far uccidere i prigionieri, ma Ramzé lo avvisa del ritorno di Aspicia. Ella riabbraccia il padre, e gli racconta dell'accaduto, implorandolo di risparmiare Ta-Hor. Il Faraone rendendosi conto del fatto che il Re di Nubia sapeva cosa fosse successo alla figlia prediletta, e che quindi gli aveva mentito, lo ammonisce ordinandogli di lasciare immediatamente il palazzo. Ma nulla sembra smuoverlo dal sacrificare la vita di Ta-Hor e Passifont. Allora Aspicia si getta tra le braccia del suo innamorato, preparandosi a fare la sua stessa fine. Il Faraone immediatamente ferma l'esecuzione, e, intenerito dall'amore dei due giovani, acconsente alle loro nozze.
Calano le nuvole e tutto sparisce. Ricompare l'interno della piramide e Lord Wilson, Bull, e i mercanti armeni si risvegliano. Il sogno è finito.
Andrea Boi
Balletto.net
Interno della piramide. Ai piedi della statua del Faraone i mercanti siedono fumando oppio. Il custode della piramide li raggiunge, e Lord Wilson gli offre delle monete d'oro. Il vecchio custode gli spiega il significato di vari geroglifici e gli mostra il sarcofago contenente la figlia prediletta del Faraone. Wilson si unisce al gruppo di fumatori d'oppio con Bull e, dopo breve, cade nei fumi della droga in un profondo sonno. Dal sarcofago compare la bellissima figlia del Faraone, Aspicia, il vecchio custode prende le sembianze di un genio, e con una serie di incantesimi risveglia tutte le mummie della piramide, richiamandole a sé. Poi scopre Aspicia intenta a toccare il giovane Wilson, e la ammonisce. Scompaiono.
I Atto. Il Faraone è alla guida di una battuta di caccia ai leoni, accompagnato anche dalla figlia prediletta. Ella, in un momento di riposo, siede con tutte le sue inservienti, tra le quali la preferita: Ramzé. Arrivano Lord Wilson e Bull che, sotto l'influenza dell'oppio, si presentano rispettivamente come Ta-Hor e Passifont, e vengono accolti nel gruppo. Qualche cacciatore corre ad avvisare della presenza di un leone proprio mentre questo, nello scompiglio generale, prende ad inseguire la fuggente Aspicia. Ta-Hor allora interviene e con una lancia uccide la fiera. Arriva il Faraone e subito Aspicia gli presenta Ta-Hor come il proprio salvatore: il Faraone nel ringraziarlo lo invita a palazzo.
Nelle stanze della residenza del Faraone Ta-Hor non si lascia sfuggire l'opportunità di svelare alla bellissima principessa il suo amore per lei. Ma fa il proprio ingresso il Re di Nubia, arrivato a palazzo per chiedere la mano di Aspicia. Il Faraone acconsente e ai due giovani innamorati non resta che organizzare una fuga, con l'aiuto di Passifont e Ramzé. Durante la festa per la celebrazione delle prossime nozze i due giovani fuggono attraverso una porta segreta. Alla notizia il Faraone ordina di ricondurre a lui la figlia, costringendo Ramzé a svelargli ciò che sa dell'accaduto. Intanto il Re di Nubia, scosso più che mai, scopre il passaggio segreto e si mette alla ricerca della promessa sposa.
II Atto. I due giovani accompagnati da Passifont trovano rifugio ed ospitalità nelle umili dimore di un gruppo di pescatori presso le acque del Nilo. Vengono offerti loro cibo e bevande, e l'invito ad unirsi alle loro danze. A fronte di tanta gentilezza, Ta-Hor offre il suo aiuto per la pesca serale. In sua assenza Aspicia viene raggiunta e scoperta dal Re di Nubia, determinato a ricondurla a palazzo. Lei lo rifiuta e minaccia di gettarsi nel Nilo se egli si fosse fatto troppo avanti: il Re di Nubia cerca allora di evitare il folle gesto della bella principessa, ma non fa a tempo a raggiungerla che lei si lancia nel fiume e viene inghiottita dalle acque. Tornano Ta-Hor e Passifont che, immediatamente, vengono arrestati dalle guardie del Re. Il corpo di Aspicia è trasportato dalla corrente all'interno di una grotta, dove siede su un trono il Re del Nilo, circondato da naiadi, ondine e altri spiriti delle acque. Questi è impressionato dalla bellezza della giovane, e la riconosce quale figlia del Faraone. In suo onore dà inizio ad un gran festeggiamento, dove partecipano gli spiriti delle acque di tutti i paesi vicini. Aspicia viene presentata come fata delle acque, e condotta al cospetto del Re del Nilo. Ella lo implora di fargli rivedere il proprio innamorato, ed egli acconsente, producendolo in una magica visione. Ma Aspicia non può abbracciarlo e allora, dopo altre vivaci suppliche, convince il Re del Nilo a farla tornare sulla terra. Nel guscio di una grande conchiglia, come perla al suo interno, Aspicia riemerge dagli abissi del regno del Nilo.
III Atto. A palazzo il Faraone interroga i suoi Gran Sacerdoti circa la sorte della figlia, ma essi non sanno rispondergli. Arriva il Re di Nubia portando i prigionieri Ta-Hor e Passifont, e dicendo al Faraone che non sa cosa sia accaduto ad Aspicia. Il Faraone allora interroga Ta-Hor, che dichiara più volte di non sapere cosa sia accaduto, e che spera il meglio per la sua innamorata. Preso dalla collera il Faraone ordina di far uccidere i prigionieri, ma Ramzé lo avvisa del ritorno di Aspicia. Ella riabbraccia il padre, e gli racconta dell'accaduto, implorandolo di risparmiare Ta-Hor. Il Faraone rendendosi conto del fatto che il Re di Nubia sapeva cosa fosse successo alla figlia prediletta, e che quindi gli aveva mentito, lo ammonisce ordinandogli di lasciare immediatamente il palazzo. Ma nulla sembra smuoverlo dal sacrificare la vita di Ta-Hor e Passifont. Allora Aspicia si getta tra le braccia del suo innamorato, preparandosi a fare la sua stessa fine. Il Faraone immediatamente ferma l'esecuzione, e, intenerito dall'amore dei due giovani, acconsente alle loro nozze.
Calano le nuvole e tutto sparisce. Ricompare l'interno della piramide e Lord Wilson, Bull, e i mercanti armeni si risvegliano. Il sogno è finito.
Andrea Boi
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APPROFONDIMENTO
La Fille du Pharaon fu il primo grande successo di Petipa tra tutti i grandi balletti che avrebbe creato come coreografo per il Teatro Imperiale. Dal suo arrivo in Russia sette anni prima, aveva coprodotto numerosi allestimenti di balletti parigini e aveva creato sei balletti originali in un atto e in due atti, ma per il suo settimo balletto originale, avrebbe compiuto un passo più grande verso un genere più ampio, il genere con cui è stato distintamente associato: il Grand Ballet. Quando il tempo del conte Alexander Gedeonov come direttore dei teatri imperiali giunse al termine, il suo successore fu Andrei Saburov, che si dimostrò meno abile del suo predecessore. Petipa non aveva un'alta stima di Saburov, scrivendo nelle sue memorie che il nuovo direttore "non conosceva affatto i suoi affari e adempiva ai suoi obblighi con molta noncuranza". Nel 1859 Saburov invitò a San Pietroburgo la Prima Ballerina italiana Carolina Rosati e non rinnovò il contratto di Jules Perrot, che all'epoca era il Premier Maître de Ballet. Perrot, tuttavia, rimase a San Pietroburgo per un altro anno, lavorando senza contratto prima di tornare a Parigi nel 1860. Petipa, che era ancora Premier Danseur all'epoca, sperava che sarebbe stato nominato successore di Perrot, ma invece la carica di Première Maître de Ballet fu assegnata al suo rivale Arthur Saint-Léon. Nonostante avesse perso la sua posizione desiderata, tuttavia, l'opportunità d'oro di Petipa di mettersi alla prova come coreografo doveva ancora arrivare.
Carolina Rosati rimase con l'Imperial Ballet per tre stagioni prima del suo ritiro dalle scene nel 1862. In conformità con i suoi diritti contrattuali, dei quali era determinata a sfruttare, le fu concesso uno spettacolo di beneficenza in cui avrebbe danzato in un nuovo Grand Ballet. Petipa venne incaricato di creare e coreografare questo nuovo lavoro e a Cesare Pugni venne dato l'incarico di comporre la colonna sonora. Petipa aveva abbozzato un piano per il nuovo balletto prima che lui e sua moglie Maria Surovshchikova-Petipa intraprendessero il loro tour del 1861 a Parigi. Durante la loro permanenza nella capitale francese, Petipa incontrò il famoso librettista Jules Henri Vernoy Saint-Georges, che ideò la trama del nuovo balletto, basato sul romanzo di Théophile Gautier del 1858 Le Roman de la momie (Il romanzo della mummia), che raccontava la storia di un giovane Lord di nome Evandale che si innamora di una donna dell'antico Egitto di nome Tahoser, morta da 3500 anni, ma il cui corpo e la cui bellezza sono rimasti miracolosamente perfettamente conservati. Sulla via del ritorno a San Pietroburgo, i Petipa visitarono il Museo Egizio di Berlino, dove Petipa trasse ispirazione per il suo nuovo balletto, che si sarebbe intitolato La figlia del faraone. Nelle sue memorie, Petipa scrive il seguente resoconto delle sue visite a questo museo: Sulla via del ritorno ho visitato il Museo Egizio di Berlino, con le tombe dei faraoni, su cui erano raffigurati dipinti egizi. Tutti questi dipinti egiziani rappresentavano la figura di profilo, poiché a quel tempo gli artisti non sapevano disegnarla in altro modo. Ho studiato attentamente tutti questi dipinti, ma naturalmente ho supposto che le posizioni di profilo fossero il risultato dell'abilità artigianale insufficientemente sviluppata dei pittori, e non costringessero gli artisti della Figlia del Faraone a danzare solo di profilo. Sebbene i loro pittori disegnassero le persone in un certo modo, gli egizi camminavano certamente come noi, cioè in linea retta. in: Russian Ballet Master: The Memoirs of Marius Petipa (p. 50) (...) Mettere in scena una produzione così colossale in sole sei settimane non è stato un compito facile e Petipa ha dormito a malapena durante il processo di creazione. Nonostante la fretta nella messa in scena e nel completamento, tuttavia, La figlia del faraone debutta il 30 gennaio [18 gennaio C. G.] 1862 all'Imperial Bolshoi Kamenny Theatre con Rosati nei panni della principessa Aspicia e Petipa nei panni di Lord Wilson/Ta-Hor. Con la sua colossale scenografia raffigurante un'enorme giungla egiziana, il palazzo del faraone e un regno sottomarino incantato, La figlia del faraone è stato un magnifico successo e ha dimostrato che Petipa poteva competere adeguatamente con il suo rivale Saint-Léon. Sebbene il balletto contenesse alcune scene drammatiche di mimo, non è mai stato pensato per essere un grande lavoro drammatico, ma piuttosto uno spettacolo estremamente divertente, spettacolo estremo in cui il pubblico poteva divertirsi ed eccitarsi guardando un balletto che si svolgeva in un luogo lontano ed esotico. In seguito, Petipa fu nominato secondo maestro di ballo di Saint-Léon, ma non si ritirò ufficialmente dalle scene fino al 1869. Dopo la partenza di Rosati da San Pietroburgo, il ruolo della principessa Aspicia fu ereditato da Maria Surovshchikova-Petipa, che è stata molto celebrata nel ruolo. Successivi revival Nel 1885, Petipa mise in scena il suo primo revival de La figlia del faraone. Questo revival era destinato alla performance di beneficenza di Eugenia Sokolova, ma a meno di due settimane prima della data dello spettacolo, Sokolova si è infortunata alla gamba ed è stata costretta a ritirarsi. Ciò mandò un po' in tilt la direzione dei Teatri Imperiali, poiché era troppo tardi per cambiare il programma. Per quella stessa stagione, la grande Prima Ballerina italiana Virginia Zucchi era stata invitata a San Pietroburgo, ma il suo debutto era previsto per dicembre nella prima di San Pietroburgo de La Fille mal gardée di Peter Ludwig Hertel e Paul Taglioni. Sapendo quanto i balletomanes di San Pietroburgo stessero anticipando l'arrivo della Zucchi, le fu inviato un telegramma urgente, pregandola di venire a San Pietroburgo due settimane prima del previsto. Non avendo altri impegni altrove, la Zucchi accolse la loro richiesta e arrivò nella capitale imperiale russa il 13 novembre [1 novembre C. G.] 1885. Fu solo dopo il suo arrivo che fu informata che c'era stato un cambio di programma per la sua esibizione di debutto e che ora avrebbe ballato il ruolo della principessa Aspicia in La Fille du Pharaon in meno di due settimane. All'inizio la Zucchi rifiutò poiché non conosceva affatto il balletto, ma quando le fu spiegato l'argomento, pensò che avesse delle possibilità e accettò il ruolo. Quando è stato annunciato che Virginia Zucchi avrebbe interpretato la Principessa Aspicia, tutti i biglietti per il suo nuovo spettacolo di debutto sono andati esauriti in poche ore. Durante i preparativi per il debutto della Zucchi a San Pietroburgo accadde un episodio interessante. Zucchi aveva difficoltà ad adattarsi al tipo di tutù utilizzato in Russia all'epoca, che aveva gonne più lunghe rispetto al tipo utilizzato nella sua nativa Italia. Ha quindi chiesto di accorciare le gonne dei suoi costumi, ma quando la sua richiesta è stata respinta, si è presa la libertà di accorciarle lei stessa in modo da poter ballare più comodamente, con grande shock di Petipa. Fortunatamente, Zucchi ha evitato qualsiasi scandalo sulla questione e, successivamente, le ballerine russe hanno continuato a seguire il suo esempio e la gonna del tutù russo è stata successivamente accorciata. Il primo revival di Petipa de La figlia del faraone fu presentato per la prima volta il 22 novembre [10 novembre C. G.] 1885 all'Imperial Mariinsky Theatre. Il revival ha avuto un enorme successo e la performance di Zucchi è stata di per sé un trionfo. Secondo i resoconti dei testimoni oculari, il Granduca Vladimir, che ha assistito allo spettacolo, è stato sentito gridare: "Bravo, Zucchi!" dal palco imperiale. Petipa fece rivivere il balletto per l'ultima volta il 2 novembre [21 ottobre C. G.] 1898 per lo spettacolo di beneficenza di Anna Johansson, che ballò il ruolo di Ramzea, con Matilda Kschessinskaya nei panni della principessa Aspicia. The Marius Petipa Society Petipa's Ballets https://petipasociety.com/ La figlia del faraone nel 20° secolo
All'inizio del 20° secolo, La figlia del faraone era il balletto più popolare nel repertorio dell'Imperial Ballet ed era persino il preferito di Petipa tra le sue opere, se non certamente uno dei suoi preferiti. Ci sono resoconti contemporanei di grandi serate all'Imperial Mariinsky Theatre dove tutti i ranghi e i reali venivano a vedere La figlia del faraone e Kschessinskaya si sarebbe esibita in alcune serate come principessa Aspicia, completa del suo scintillante décolleté di favolosi diamanti Fabergé. Il vecchio Maestro Petipa scriveva nel suo diario di come qualsiasi esecuzione de La figlia del faraone fosse "... un grande successo". Il revival finale di La figlia del faraone di Petipa è stato annotato con il metodo di notazione Stepanov tra il 1903 e il 1906 e fa parte della Collezione Sergeyev. Nel 1909, il balletto fu presentato per la prima volta in occidente in un tour in Scandinavia, Stati baltici e Germania da una troupe di ballerini dell'Imperial Ballet, con Anna Pavlova come Prima Ballerina. Nella stagione 1908-09, Matilda Kschessinskaya fu invitata a ballare a Parigi e come parte delle sue apparizioni, presentò al pubblico parigino la sua variazione preferita da La figlia del faraone quando danzava nel balletto La Korrigane e la variazione fu accolta con grande successo. Nel 1905, Alexander Gorsky fece rivivere e mise in scena La figlia del faraone per l'Imperial Bolshoi Ballet di Mosca. Questo revival fece arrabbiare e agitare Petipa, poiché il balletto era uno di quelli che amava molto. Nelle sue memorie, Petipa lancia un feroce attacco a Gorsky per il rilancio delle sue opere: In precedenza, ogni noto maestro di balletto iniziava la sua carriera su palcoscenici di seconda o addirittura terza categoria. Ma il mio allievo Gorskij, nonostante non avesse mai, da nessuna parte, messo in scena un suo lavoro, fu subito omaggiato di un invito al Teatro Bolshoi di Mosca, in qualità di maestro di ballo... ... Non è colpa mia se M. Gorsky, per compiacere il suo mecenate, ha seguito un'altra strada, e rubando le mie opere ha cominciato a metterle sotto l'insegna di "novità" che non può in alcun modo servire a suo vantaggio. A Mosca ha messo in scena il mio balletto Don Chisciotte, che aveva già avuto più di duecento rappresentazioni, e per presentare “qualcosa di nuovo” per compiacere il nuovo Direttore, ha cambiato i nomi dei personaggi: la figlia del Faraone, Aspicia, era cambiato in Binte-Tante, ecc. Invece di una figlia del Faraone, ce n'erano tre; perché non ne ha messe una dozzina piena, per accontentare il giovane pubblico del balletto? Quanto talento ritieni sia necessario per tali "innovazioni"? Che genio! "Che impertinenza!" le persone competenti possono solo dire. Questo stesso Gorsky, e altri compiacenti seguaci del colonnello innovatore (Teliakovsky), si sono permessi di storpiare anche il tema e il soggetto del mio balletto, solo per dare opportunità ai pittori decadenti che godevano del favore dell'onnipotente signora che governava il Teatro Imperiale (Mme Teliakovsky). Per realizzare una nuova scenografia della riva del Nilo, esclusero come superflua la capanna del pescatore. Qual'era il risultato? Nella scena in cui il re nubiano insegue e cerca di catturare Aspicia, lei può correre dove vuole e non c'è bisogno che si getti in acqua. L'efficacia della scena è persa e il significato della storia mutilato, ma cosa importa a persone che cercano di compiacere solo una persona sicura di sé, egocentrica, ostinata persona? In: Russian Ballet Master: The Memoirs of Marius Petipa (p. 78-79) Come ha fatto con tutti i suoi revival dei balletti di Petipa, Gorsky ha inflitto le sue innovazioni a La figlia del faraone che includevano il suo abbandono di schemi rigorosamente simmetrici e una maggiore espressività drammatica nella danza. Sebbene il suo revival de La figlia del faraone abbia avuto successo a Mosca, c'erano molti altri che condividevano le critiche di Petipa. Nel 1906, Anna Pavlova fu invitata a Mosca per ballare nel revival di Gorsky, ma trovò la produzione ridicola e tornò poco dopo a San Pietroburgo, dove, settimane dopo, fece il suo debutto come Principessa Aspicia nella produzione di Petipa. La Figlia del faraone è stato uno dei tanti balletti che non sono sopravvissuti nella Russia post-rivoluzionaria a causa del fatto che le autorità sovietiche ritenevano che l'opera fosse di "trascurabile valore artistico". Ciò era dovuto principalmente al fatto che, per molti versi, il nuovo regime riteneva che il balletto fosse un perfetto esempio degli eccessi teatrali della corte imperiale russa. La Figlia del Faraone fu rappresentata per l'ultima volta dall'ex Imperial Ballet nel 1928, dopodiché, per molti versi, passò alla leggenda negli annali della storia del balletto. Rudolf Nureyev aveva espresso interesse a far rivivere il balletto per il Balletto dell'Opera di Parigi, ma la sua salute cagionevole e la conseguente morte nel 1993 gli hanno impedito di farlo. Oggi, l'unica produzione de La figlia del faraone è quella che viene eseguita è del coreografo francese, Pierre Lacotte per il Bolshoi Ballet, che, per molti versi, è una pesante deviazione dalla produzione di Petipa. Per la sua produzione, Lacotte ha scelto di non seguire le partiture della notazione dopo aver rifiutato di credere che gli estratti della coreografia annotata che gli era stata mostrata potessero essere la coreografia di Petipa. Esperto di notazione di Stepanov, Doug Fullington ha ricostruito per lui le variazioni del fiume annotate, ma Lacotte ha preso in antipatia la coreografia, affermando che era "troppo antiquata per essere Petipa". Alla fine, ha completamente ri-coreografato il balletto secondo il suo progetto, anche riarrangiando e apportando modifiche piuttosto drastiche alla partitura di Pugni. Ha anche restaurato diverse variazioni che sono sopravvissute e tramandate attraverso i ricordi personali di grandi ballerini russi del passato, compresa la sua insegnante, Lyubov Egorova, una delle ballerine di Petipa. Tuttavia, gli sforzi di Lacotte per mettere in scena La Figlia del Faraone basandosi sui ricordi dei ballerini non sempre ebbero successo. Uno dei ballerini che ha consultato in materia era la Prima ballerina del Bolshoi, Marina Semyonova, una celebre allieva di Agrippina Vaganova, che aveva ballato il ruolo della principessa Aspicia solo una volta nella sua carriera. La visita di Lacotte a Semyonova si è rivelata vana poiché ha affermato di non ricordare nulla della sua esibizione una tantum come Aspicia o di qualsiasi altra cosa del balletto. La produzione di Lacotte de La figlia del faraone è stata accolta con successo e da allora è rimasta un membro popolare del repertorio del Bolshoi Ballet. The Marius Petipa Society Petipa's Ballets https://petipasociety.com/ CURIOSITA'
Una situazione imbarazzante
(...) durante l'assenza di Petipa da San Pietroburgo, Rosati e Saburov hanno avuto un disaccordo, che ha provocato un ritardo nell'informare Petipa di quando dovevano iniziare le prove per La figlia del faraone. Il ritardo si è poi prolungato fino a due mesi prima della fine della stagione e Petipa non aveva ancora messo assieme la produzione; il tempo stringeva prima della data fissata per lo spettacolo di beneficenza della Rosati. La Rosati era convinta che Saburov si stesse deliberatamente dimenticando della sua esibizione di beneficenza e del nuovo balletto, così lei e Petipa si accordarono per parlare con Saburov della questione. Secondo Petipa, il Direttore li aveva informati che non c'erano soldi per la produzione, seguiva poi un'animata discussione tra i presenti che si protrasse a lungo per poi terminare in una situazione decisamente compromettente. Questo incidente ha portato Saburov a cambiare rapidamente idea dando il permesso di mettere in scena La figlia del faraone. Petipa dà un divertente resoconto di questo incontro nelle sue memorie: Entrai e trovai il Direttore in vestaglia, come al solito. Dal giorno in cui ha iniziato le sue funzioni, ha ricevuto tutti gli artisti, uomini e donne, in questo costume... Certo, la vestaglia del direttore non mi aveva scioccato. "M. Petipa! Perché lei e Mlle. Rosati volete vedermi? "Per ricordare a Vostra Eccellenza la produzione del balletto che deve essere dato a suo beneficio." “Non possiamo nemmeno prendere in considerazione un nuovo balletto. Non abbiamo né il tempo né i soldi per farlo». “Sarà così gentile, Eccellenza, da darle lei stesso questa spiacevole notizia? Sta aspettando nel salone. "Non posso riceverla in vestaglia, giusto?" "Se accetta la sua richiesta, non le dispiacerà." Sono andato nel salone senza dire nulla alla ballerina sulla decisione del direttore, attendendo con lei la sua apparizione. Uscì quasi subito dopo di me, nella sua elegante vestaglia verde, e salutandola appena, chiese a cosa doveva il piacere di vederla. "Sono venuta, Sua Eccellenza, per discutere del balletto che M. Petipa sta per mettere in scena a mio beneficio." "Purtroppo sono costretto a informarla, signora, che al momento non abbiamo i soldi per mettere in scena un balletto così grande." "Ma in realtà, Eccellenza, questo era previsto nel mio contratto", sbuffò Rosati. “Lo so, signora! La ricompenseremo così generosamente che non avrà nulla da rimpiangere. Mi permetta di farle notare, M. le Directeur, che gli artisti che godono di una certa fama apprezzano gli onori più del denaro." “Forse, signora; ma per quanto sia spiacevole per me, posso solo ripeterle che a causa di circostanze impreviste La figlia del faraone non può essere rappresentata in questa stagione. "Allora mi sembra che lei non attribuisca alcun valore alla sua firma." "Madame!" Il Direttore divenne molto agitato. Tremando, in un impeto di irritazione, allungò una gamba su una sedia; la vestaglia, ovviamente, si era aperta. La mia penna si rifiuta di descrivere quello che abbiamo visto. “Non dimentichi, Madame, che state parlando con un alto funzionario” Timorosa di alzare lo sguardo, mademoiselle Rosati abbassò gli occhi e dovette voltarsi di lato per non ridere. La visione della persona di Sua Eccellenza non aiutava ad accrescere il suo prestigio, ed io ritenni mio dovere accorrere in suo aiuto e celarla alla vista, perché si vedeva chiaramente che tutto il suo corpo tremava letteralmente di rabbia. Allora anche Saburov si accorse di ciò che aveva fatto la sua vestaglia traditrice, tolse rapidamente il piede dalla sedia e cominciò a mormorare: "Mi scusi, signora, mi scusi!" Questo incidente critico raffreddò rapidamente i loro animi e il Direttore si voltò per chiedermi: “M. Petipa, può mettere in scena questo balletto in sei settimane? in: Russian Ballet Master: The Memoirs of Marius Petipa (p. 50-52) The Marius Petipa Society Petipa's Ballets https://petipasociety.com/ Il regno sottomarino
La scena più spettacolare di La Fille du Pharaon è forse la scena del regno sottomarino . In questa scena, Aspicia si è gettata nel Nilo per sfuggire alle grinfie del Re di Nubia e scende nel regno sottomarino del Padre Nilo. Il dio accoglie Aspicia a braccia aperte, dopodiché viene eseguito il Grand Pas des fleuves, ruisseaux et sources. In questo grand pas, il corpo di ballo (che comprende un gruppo di bambini) rappresenta fiumi, ruscelli e fonti e sei variazioni sono eseguite da solisti che rappresentano sei fiumi di diversi paesi: il fiume Guadalquivir della Spagna, il fiume Tamigi della Gran Bretagna, il fiume Reno della Germania, il fiume Huang-ho della Cina, il fiume Neva della Russia e il fiume Tevere dell'Italia. Successivamente, viene eseguito un Pas de la Vision, in cui ad Aspicia viene mostrata una visione del suo amato Ta-Hor e implora di tornare da lui; questo passo è parallelo alle scene di visione de La bella addormentata e Raymonda. La scena si conclude con Aspicia che sale in superficie su una gigantesca conchiglia di madreperla. The Marius Petipa Society Petipa's Ballets https://petipasociety.com/ BALLETTI CORRELATI
La Fille du Pharaon (ripresa) Marius Petipa (1895)
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